L'incipit. Bel problema per chi scrive. Argomento molto discusso nel passato glorioso fra i blogger che amano la scrittura, ma mi immergo anch'io in una possibile definizione. Ma andiamo per gradi.
Scrive Italo Calvino, in Se una notte d'inverno un viaggiatore: Come stabilire il momento esatto in cui comincia una storia? Tutto è sempre cominciato già prima. La prima riga della prima pagina di ogni romanzo rimanda a qualcosa che è già successo fuori del libro. Oppure la vera storia è quella che comincia dieci pagine più avanti e tutto ciò che precede è solo un prologo.
Osservando lo stile di "attacco" di tanti scrittori, a mio parere la scrittura più affascinante è quella che spezza un andamento prevedibile e lineare, e lo scrittore valido non teme di farlo proprio nell'incipit. Gli incipit che mi appassionano di meno sono quelli che riescono a focalizzare fin dalle prime righe l'inizio di una storia, così come il termine "incipit" in sé richiederebbe. Per quanto questo tipo di incipit riesca a introdurre il lettore nella narrazione in modo invitante, non riescono a piacermi realmente.
Osservando lo stile di "attacco" di tanti scrittori, a mio parere la scrittura più affascinante è quella che spezza un andamento prevedibile e lineare, e lo scrittore valido non teme di farlo proprio nell'incipit. Gli incipit che mi appassionano di meno sono quelli che riescono a focalizzare fin dalle prime righe l'inizio di una storia, così come il termine "incipit" in sé richiederebbe. Per quanto questo tipo di incipit riesca a introdurre il lettore nella narrazione in modo invitante, non riescono a piacermi realmente.