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mercoledì 20 gennaio 2021

Il caffè di Luz e Marina: abbiamo letto I Serpenti e la Fenice e accogliamo un'ospite d'onore

Lettori, il caffè di gennaio è un po' diverso, una sorpresa per un'amica della quale abbiamo letto l'ultimo libro: I Serpenti e la Fenice. Stiamo parlando di Cristina Cavaliere, che ce ne annunciò la pubblicazione in questo post
È un piacere per me e Marina ospitare proprio l'autrice nel nostro caffè periodico. 

Ed eccoci, immaginateci sedute a un tavolino in centro, magari proprio a Roma. Dietro la vetrina giganteggia il Colosseo, è un caldo pomeriggio primaverile e ci siamo incontrate proprio qui, nell'Urbe eterna. :)

LUZ   Cara Cristina, a un anno dalla lettura di Le regine di Gerusalemme, mi sono imbattuta nel tuo romanzo storico ambientato nella Francia che freme verso la grande rivoluzione. Averlo letto assieme a Marina mi ha fatto molto piacere. Una premessa: il mio cuore continua a battere per la serie ambientata nel Medioevo, ma anche qui ho trovato l'accuratezza e la passione che contraddistinguono la tua "penna". Le mie domande saranno sulla trama, lascio a Marina l'aspetto delle scelte stilistiche. Eccoti la prima: I Serpenti e la Fenice sembrano essere la premessa di un nucleo narrativo che si trova un passo in là. Lo confermi? 

venerdì 26 aprile 2019

Come stuzzicare l'interesse di un editore oggi?

Cominciamo da dove eravamo rimasti. 
Erano i primi di novembre dello scorso anno e pubblicavo questo post, dopo aver riletto più volte e revisionato (oltre che limato e sfrondato e tagliato e livellato) il romanzo. Ne uscivo spossata, visceralmente dentro la storia al punto da sentirmi addosso un effetto straniante. 

Quando succede questo, la cosa migliore da fare è prendere le distanze. Mi ci sono voluti mesi per essere certa di averlo fatto. 
Ora, timidamente, mi riaccosto alla materia narrata, un capitolo alla volta e... ancora una volta sono portata a sfrondare, revisionare. Mi ritrovo al punto di partenza, insomma. Mai soddisfatta. 
Rileggendo, al momento mi sembra che questo romanzo si ponga troppo al di fuori di questa epoca. 

È un romanzo storico, il che ne attenua questo "difetto", ma la sua struttura non ne fa cogliere nell'immediato un aspetto che potrebbe rappresentarne la carta vincente: la lotta di una donna per l'autodeterminazione.
Quanto mi sono lasciata coinvolgere, e condizionare, dai romanzi ottocenteschi letti durante l'adolescenza? Tantissimo. Troppo, anzi.