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lunedì 9 dicembre 2013

Quatre quart aux pommes caramel



Non può assolutamente mancare sulle tavole natalizie una torta di mele! E perchè allora non provate questa, che è francese e tremendamente, meravigliosamente deliziosa! Lo stampo è piccolo, da 18 cm, ed è proprio quello il bello, una bontà infinità in un piccolo stampo!
Favolosa!!!!! Gnamm gnammm gnammm

mercoledì 18 aprile 2012

Una Quiche Lorraine perchè diventerò mamma!


Dal mio ultimo post, ne è passato di tempo. A qualcuna di voi, avevo già accennato che avevo un valido motivo: e adesso sapete qual'è! Sono perdonata? Perdonata anche perchè ancora non ho aggiudicato i premi del mio ultimo contest? Dai, non arrabbiatevi, rimedierò presto, anzi, prestissimo!!
Ebbene sì, qui c'è proprio da festeggiare! Dentro di me sta crescendo un cucciolo che piano piano assomiglia sempre meno ad un fagiolo, un pò di meno di un gamberetto e sta prendendo la forma di un bimbo vero! Tra poco più di 6 mesi nascerà il nostro bambino, o bambina, perchè ad oggi, non si sa ancora se avrà il pistolino o no! ;-) In ogni caso, vi terrò informati!

Noi siamo al settimo cielo, anzi, ma che dico, all'ottavo, nono, decimo! Quindi per festeggiare, non posso che offrirvi uno stuzzichino, una torta salata che è un must! Ne volete una fettina?
La ricetta proviene niente popò di meno che da Essenza di vaniglia, una vera garanzia!




lunedì 21 novembre 2011

Zuppa corsa della "Federica Innamorata"



Chi conosce un pò la zona marittima della Toscana, in particolare il carinissimo paese di Piombino, noto anche per il suo porto, saprà di per certo dell'esistenza del ristorante - trattoria del "Garibaldi Innamorato", rinomatissimo per la sua specialità che l'ha reso famoso, ossia la meravigliosa "Zuppa Corsa". Molti di voi, si chiederanno che cosa sia mai questa pietanza poco conosciuta e forse mai assaggiata. Per farla breve è una sorta di cacciucco senza lische e senza molluschi, passato finemente al setaccio, mangiato rigorosamente con pane abbrustolito, emmenthal francese e una salsina fatta con maionese e harissa (una pasta di peperoncino piccante nota sopratutto in Tunisia). Sono ingredienti strani, che nessuno sognerebbe mai di mangiarseli assieme, ma vi assicuro che insieme non è che ci stanno benissimo, ma di più, di più, di più! Se vi manca un ingrediente, date retta a me, non la fate, perchè privereste le vostre papille gustative di bocconi prelibati che vi fanno dimenticare dove siete, chi siete e dove vi trovate.


Fatta questa premessa, aggiungo che non pensavo nemmeno lontanamente di replicarla così alla perfezione. Non per modestia e neanche per vantarmi, ma veramente, azzeccare alla prima la ricetta, facendo un conto sugli ingredienti tutto mio, è da premio! L'ho beccata alla prima, e se la rifarò, la voglio fare esattamente così come l'ho fatta...chissà se il Garibaldi Innamorato ne sarebbe contento di svelarvi la ricetta, io credo di no, ma una cosa è certa, andatela a mangiare a Piombino, poi rifatela a casa, e la vostra sarà non uguale, ma perfettamente identica e forse...anche più buona!
Dedico ovviamente questa "vittoria culinaria" mia personale, ai miei genitori, patiti e fanatici della Zuppa corsa: lo sapete no, che amo farvi felici, come voi rendete felice me!



giovedì 17 marzo 2011

Galettes di St. Malo



Sono quasi passati 2 anni dal nostro viaggio in Francia. Un tour strepitoso on the road che ci ha portato alla scoperta della Provenza, Castelli della Loira, Bretagna e Normandia. Dei posti e dei paesaggi da favola, molto romantici e fatti per essere scoperti piano piano. Se devo essere sincera, la città che mi è rimasta più nel cuore è St. Malo, una delle più famose città corsare e di pescatori. L'aria che si respira per le viuzze è antica, sembra di essere nel 1600. E non vi dico quanti profumi si respirano semplicemente passeggiando: un misto di galettes, di madelines e di far breton. Questa piccola città merita davvero una visita!
E quando di ritorno dalla Francia mi sono messa a cercare la ricetta perfetta per le galettes, ne ho sperimentate diverse, ma nessuna come questa si avvicina di più. L'impasto è con il sidro e noi, ne abbiamo ancora tante bottiglie di riserva! Se voi non ne avete, sostituitelo pure con l'acqua!


mercoledì 12 gennaio 2011

Ritorno con una Creme Brulè



Come già comunicatovi, ero in procinto di ritornare presto a pubblicare una ricettina...ed eccomi qua!
Le feste sono passate bene e velocemente, i preparativi del matrimonio vanno alla grande: adesso sono alle prove dell'abito, i lavori a casa fanno passi da gigante e nel giro di 1 mesetto abbiamo finito tutto! Insomma, torno, ma la routine giornaliera è a dir poco frenetica! Però ci sono anche tante soddisfazioni...e sono contenta!

Per quanto riguarda il cibo e le ricette, sono a dieta, ebbene sì.... ma non per questo mi faccio mancare niente! Una volta a settimana ho il dolce, e quindi mi sbizzarrisco nel creare dolci ricette. Tutti i giorni a pranzo ho carboidrati (pasta, riso, farro, cereali...) con verdure e anche lì posso divertirmi. Mentre la sera a cena a girare tra: legumi, carne, pesce, formaggi, uova e affettati. La fame e il gusto non li patisco proprio. Dovrò rinunciare un pò a strani intrugli e a strane voglie, ma per ora sono stata brava!

Adesso una ricetta che proprio dietetica non è, ma che una volta a settimana ce la possiamo gustare! E' tutto merito di Benedetta Parodi, non è farina del mio sacco. Ma l'ho sperimentata e ne sono rimasta entusiasta!


mercoledì 20 ottobre 2010

Moelleux alle pere e cioccolato con...solitario

Il 16 Luglio 2011 io e Ale ci sposiamo!



Sonetto XVII

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

~ Pablo Neruda ~


Me l'ha chiesto un freddo giovedì sera di Aprile nel posto in cui il nostro amore è sbocciato. Tirò fuori una piccola e ruvida scatolina dalla tasca. Nella piazza non c'era nessuno, ma il panorama si emozionava lasciando cadere gocce di luci e scintillii brillanti.  "Mi vuoi sposare" chiese con voce tremolante ed io come una adolescente alle prese con il primo bacio, mi sciolsi letteralmente. Forse non ricordo nemmeno di avergli dato una risposta, ma i fatti parlarono chiaro perchè gli saltai addosso e me lo strinsi forte a me, facendo attenzione a non far cadere l'anello! Poi però me lo provai: la misura era perfetta, sembrava creato per il mio anulare. Era nato su di me. Adesso lo indosso giorno e notte, non me ne sbarazzo mai. E' un simbolo che mi seguirà per tutta la vita.
Sono sicura comunque che non serve un matrimonio per amarsi. Il nostro amore va oltre tanti fogli e tante firme. Perchè l'amore è dentro di noi e solo noi sappiamo quanto ci amiamo. Però è sempre un passo importante: la creazione di una nuova famiglia.
Oltre al matrimonio da organizzare, c'è che abbiamo deciso di traslocare nella nuova casina subito dopo esserci sposati. C'è da fare anche qualche lavoretto e siamo dietro anche all'architetto. Casa & Matrimonio: avete capito adesso perchè dobbiamo correre?!
E per dare omaggio a questo post, non potevo non pubblicare la torta preferita di Ale!


giovedì 23 settembre 2010

Crepes a merenda!





Le crepes mi sanno di comford-food, di casa, di affetti familiari. Mi riportano all'infanzia, quando "mamma, mi fai le crepes a merenda?" domandavo con la mia vocina cristallina. E lei si metteva lì, subito pronta a cucinare amorevolmente e dava sempre il meglio di sè. Mi metteva un grembiulino, e divertendomi come una matta l'aiutavo...a modo mio! Mi trovavo con il naso sporco di farina e le mani tutte appiccicose. Perchè poi, le crepes, andavano mangiate ancora calde con le mani. E la marmellata traboccava sempre!
Questa mia grande passione per la cucina, me l'ha trasmessa mia mamma a tutto tondo. Grande cuoca e splendida mamma.
Abbiamo riproposto le nostre amate crepes un paio di settimane fa all'uliveto. Una domenica di pieno relax tra ulivi in fiore e alberi di fichi straripanti, a cui ha partecipato la mia cuginetta Chiara di 9 anni! "Zia, ho fame!!" diceva a mia mamma, e così le abbiamo sfoderato la nostra merenda per eccellenza! E le è piaciuta parecchio, visto che si è fatta fuori anche mezzo barattolo di marmellata di fragole fatta in casa!
Per le dosi io, come lei, andiamo ad occhio. Ormai sappiamo farle anche ad occhi chiusi. Ma per motivi "tecnici" a voi, darò le dosi precise!


giovedì 16 settembre 2010

Omelette di farina di ceci



Oggi stavo giusto pensando che sono sommersa di ricette vecchie e nuove. Alcune, anzi, la maggior parte, mai sperimentate. E via via che cucino, faccio sempre qualcosa di diverso: introgolo, trameno, mi diletto in nuove avventure culinarie. Una ricetta di seguito è difficile che la faccia: prima la provo, poi la assaggio, la timbro per accettazione, la convalido se mi soddisfa, e poi resta lì, perchè sa già che ormai è andata in cavalleria. E invece le cose buone mi ripropongo di ricucinarle. Ma arrivo lì, e puntualmente cambio! E' questa la vita della "cuciniera": mille varianti nuove, e poche di quelle vecchie. Anche nella vostra cucina succede questo?

Queste omelette, per adesso, hanno avuto la stessa sorte. Era una ricetta di chissachi, appuntata alla rinfusa su un foglio volate. Ritrovata per puro caso e sperimentata a primavera. Un successone perchè erano veramente buonissime. "Care belle, non mi dimenticherò di voi. No, no, questa volta tornerete, eh si! " mi ero detta. Ma ancora non si sono ripresentate. Che siano permalose?! In attesa, che si autoinvitino a cena, vi pubblico la ricetta (forse sarete più fortunati e magari verranno a cena da voi!).