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domenica 28 maggio 2023

COUS-COUS ALLE VERDURE E GAMBERETTI

 Per ora di bella stagione e primavera neanche l'ombra. Qui più che metà maggio sembra novembre tanto che mi viene facile la battuta"è uno splendido maggiembre" 😂

Però la natura fa il suo corso e sono ricomparsi in abbondanza i gamberetti bianchi che a me tanto danno soddisfazione in cucina.

Questa volta il gioco si è riversato sulla combinazione mare e monti che spesso mi piace abbinare.

Andiamo in cucina e prepariamo questo delizioso piatto che sa di estate che mai come quest'anno è tanto agognata dalla sottoscritta.


Ingredienti

280 g di cous cous

320 g di acqua ( per la cottura del cous cous)

200 g. di gamberetti 🍤 

1 piccola melanzana 🍆 

1 piccolo peperone rosso 

1 zucchina 

1 carota 🥕 

1 gambo di sedano 

sale e pepe qb

5 cucchiai di olio



 In una larga padella, che possa contenere poi tutte le verdure, mettere quattro cucchiai di olio e i cubetti di sedano, carota e cipolla; far rosolare leggermente quindi unire un bicchiere di acqua e portare a cottura facendo evaporare tutto il liquido aggiunto.

Nel frattempo tagliare anche peperone, zucchina e melanzana a cubetti piuttosto piccoli, mettere i cubetti di melanzana in acqua fredda; quando le prime verdure saranno cotte e il liquido COMPLETAMENTE evaporato unire zucchine e peperone e dopo cinque minuti anche le melanzane strizzate.
Regolare di sale e pepe quanto basta. Portare a cottura fino a far leggermente rosolare le verdure, togliere dal fuoco e tenere da parte.
Sgusciare i gamberetti 🦐, liberarli del filo nero centrale e tenere da parte in una ciotola con poco olio.
Portare quasi a bollore l'acqua per la cottura del cous cous, a temperatura raggiunta ( non deve bollire) versare sale quanto basta e un cucchiaio di olio, unire il cous cous e coprire lasciando riposare per cinque minuti.
Mentre il cous cous riposa scaldare i gamberetti per qualche minuto in padella con l'olio unito in precedenza. 
Sgranare il cous cous, unirlo alle verdure, aggiungere anche metà dei gamberetti lasciando il resto per la decorazione del piatto e mescolare per amalgamare il tutto. 

Trucco furbo: le verdure possono anche essere cotte come qui ( io lo faccio quando non ho voglia di spadellare di continuo 😃)




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venerdì 25 settembre 2020

INSALATA DI RISO VENERE E CARNAROLI NIGHT & DAY

 Sulla scia di una ricetta di Luca Montersino ho preparato questa insalata di riso negli ultimi sprazzi di questa estate particolare.

Luca Montersino è il signore indiscusso dei maestri di cucina secondo me, ha un talento innato nel trasmettere passione non solo nella pasticceria, dove eccelle come pochi, ma anche nelle preparazioni salate. E da una sua proposta su Alice tv  ho preso questa ricetta che ho adattato al gusto di casa.

Seguitemi in cucina!


Ingredienti

100 g. di riso venere integrale

200 g. di riso carnaroli

1 zucchina media

1 carota

mezzo peperone giallo

100 g di prosciutto cotto a dadini ( la ricetta originale prevede speck)

30 g. di mandorle con la pellicina spezzettate grossolanamente ( prevede pinoli)

1 cucchiaio di capperi dissalati e sciacquati con aceto ( mia aggiunta)

100 g. di verdure giardiniera sott'aceto ben scolate e tamponate ( mia aggiunta)

olio e sale quanto basta.

Come prima cosa mettiamo sui fornelli due pentole distinte con acqua a sufficienza pe cuocere i due tipi di riso.

Il riso venere richiede più tempo, seguire per la cottura le indicazioni sulle confezioni.

Scolare a cottura, mescolare con un cucchiaio di olio e tenere da parte a raffreddare.



Tagliare a dadini le verdure; mettere in padella qualche cucchiaio di olio e stufare a fuoco dolce prima le carote , a metà cottura unire zucchine e peperone. Portare a cottura dolcemente, regolare di sale  a sentimento. mettere in un recipiente a raffreddare. 

Nella stessa padella delle verdure ( o se si preferisce in un'altra più piccola e unta di olio) tostare le mandorle spezzettate, unire il prosciutto e lasciar insaporire un minuto prima di togliere dal fuoco.

Unire alle verdure ormai fredde le mandorle con il prosciutto, i capperi, le verdure all'aceto.




Ora unire il tutto al riso, regolare di sale e olio e gustare dopo un'ora di riposo. 




Voto 10! Molto più delicata della classica insalata di riso freddo

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giovedì 6 agosto 2020

COUS COUS VEGETARIANO


Il cous cous è tra i miei piatti preferiti, soprattutto in estate è facilissimo prepararlo grazie all'abbondanza di ortaggi. In particolare le preparazioni senza proteine animali sono deliziosamente fresche ed appaganti.
La sua versatilità lo trova vincente con diverse basi, di carne, pesce, crostacei.
Ho poi trovato nei miei figli validissimi alleati e  sono riuscita a convertire anche  lo scettico capitano ad apprezzarlo.
Complice una serata organizzata all'aperto ho proposto questa variante leggera ed ha riscosso grandissimo successo, giusto per dire che è andato a rubaaa!!
Ecco allora anche per il mio pubblico virtuale  una base di sole verdure arricchita alla fine con pomodorini freschi e basilico.  





280 g di cous cous precotto ( a me piace molto Barilla)
320 g di acqua ( per cuocere il cous cous)
1 melanzana 300 g circa
3 zucchine medie ( all'incirca stesso peso della melanzana)
2 peperoni ( all'incirca stesso peso della melanzana)
1 cipolla rossa di Tropea
1 carota
1 gambo di sedano
olio evo generoso per le verdure, per la cottura del cous cous, per la preparazione del tutto
sale quanto basta

togliere i filamenti al sedano, pulire la cipolla e la carota e tagliare il tutto a piccoli cubetti da 1 cm ca



In una larga padella, che possa contenere poi tutte le verdure, mettere quattro cucchiai di olio e i cubetti di sedano, carota e cipolla; far rosolare leggermente quindi unire un bicchiere di acqua e portare a cottura facendo evaporare tutto il liquido aggiunto.
Nel frattempo tagliare anche peperone, zucchina e melanzana a cubetti piuttosto piccoli, mettere i cubetti di melanzana in acqua fredda; quando le prime verdure saranno cotte e il liquido COMPLETAMENTE evaporato unire zucchine e peperone e dopo cinque minuti anche le melanzane strizzate.



Portare in tutto a cottura spadellando spesso e alla fine le verdure dovranno risultare leggermente rosolate. Ci vorranno all'incirca 15 20 minuti.
Tener da parte.
Ora preparare il cous cous:
Portare quasi a bollore l'acqua prevista negli ingredienti ( mi raccomando non deve bollire)
Io la porto a temperatura in microonde alla massima temperatura per due minuti, aggiungere un pizzico di sale fino e 2 cucchiai di olio, unire ora il cous cous, coprire e lasciar riposare per cinque minuti
Trascorso il tempo sgranare il cous cous con una forchetta e mescolare con le verdure quindi distribuire sulla superficie della ciotola di servizio i pomodorini a spicchi. Decorare con foglioline di basilico, un giro di olio e buon appetito.
Va gustato a temperatura ambiente!





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lunedì 12 marzo 2018

PEKA- UNA RICETTA DEI RICORDI

Le mie prime vacanze in un paese che non fosse Italia le ho trascorse in Croazia, in Dalmazia, nelle regioni che fanno capo a Dubrovnik e a Spalato.
Tanti ricordi  bellissimi sono legati a queste vacanze che si sono ripetute diverse volte negli anni, vuoi perchè affascinati e rapiti dalle bellezze naturali vuoi perchè i collegamenti dall'altra parte dell'Adriatico ci erano congeniali e comodi.
Nel corso di queste mie avventure croate ho imparato ad apprezzare numerose preparazioni della cucina dalmata, alcune riproposte come questa sul blog .
Il piatto che mi accingo a descrivere ha coronato nel lontano 2006 una escursione lungo le pendici del massiccio del Biokovo, il secondo monte, per altezza, della Croazia, si trova lungo la costa dalmata tra il corso dei fiumi  Cetina e Narenta.
Durante il tragitto ci fermammo lungo le rive del fiume Cetina non lontano da Omis dove un ristorantino immerso nel verde dei boschi aveva un enorme forno all'aperto con numerose teglie con coperchio a campana, tipiche della regione, dove erano in cottura diverse tipologie di carne.
Per fortuna arrivammo presto e ci fu possibile ordinare una teglia tutta per noi per il pranzo,
Scoprimmo il nome peka:  piatto o teglia dove sistemare la carne con svariate verdure, il tutto coperto con una campana che viene ricoperta di brace. La cottura lenta e coperta, con la pietanza mai a diretto contatto con il fuoco, conferisce alla tipica preparazione  un profumo e consistenza a dir poco celestiali!
In croato peka significa appunto cotto al forno, cotto sotto la campana.
Tornata in patria il mio chiodo fisso fu replicare questa prelibatezza in casa; il risultato non ha i profumi caratteristici di una cottura con brace di legno arso ma ogni volta che la preparo i ricordi ci riportano indietro ai bei giorni trascorsi in Croazia.





Ingredienti

1 kg di carne di vitello in pezzi regolari ( io uso i teneri di biancostato)

1 kg di patate
2 zucchine
1 grande cipolla
1 rametto di rosmarino fresco
2 carote
1 peperone ( io non lo metto)
50 g di olio evo
100 g di vino bianco
sale e pepe q.b.

Dopo aver pulito, lavato e tagliato a tocchi grandi le verdure sistemare tutti gli ingredienti in una teglia da forno, condire con olio generoso, sale pepe a sentimento, unire il rosmarino fresco e coprire con carta stagnola o un coperchio che vada in forno e sia preciso per la teglia.




Cuocere in forno già alla massima temperatura per un'ora e mezza. A tempo trascoroso scoprire, mescolare carne e verdure con delicatezza, irrorare di vino bianco, coprire nuovamente e proseguire la cottura per altri quarantacinque minuti.



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lunedì 13 marzo 2017

BRODETTO DI PESCE

La storia del brodetto di pesce racconta che questa preparazione era messa a punto dai pescatori con gli scarti del pescato che non erano degni di essere destinati alla vendita, veniva preparata e consumata con il pane raffermo .
Col passare del tempo e le inevitabili modifiche ha finito per diventare un piatto prelibato e ricercato.
Ogni regione, ogni paese di mare  sull' Adriatico ha la sua ricetta.
La storia del brodetto nella mia famiglia invece risale ai tempi in cui mio padre reduce da una sua visita in quel di Vasto ci raccontò della sua entusiastica soddisfazione nell'aver provato e gustato questa ricetta che mia madre riuscì a riprodurre nella sua cucina.
lei aveva un intuito non indifferente nel saper rifare i piatti provati nei ristoranti e non deluse neanche quella volta nel saper rifare anche solo dopo un racconto una zuppa che rimase nella tradizione della famiglia.
Non fu una sorpresa per me verificare in un ristorante di Vasto che la ricetta di mamma non aveva sbagliato il tiro, anzi aveva fatto centro.
Ora lascio qui l'esecuzione del brodetto come lo faccio seguendo l'interpretazione di mamma , ma con pesci pescati dal mio capitano, consapevole che la ricetta originale prevede pesci più grandi e ricercati quali: coda di rospo, gallinella, palombo ,scorfano, lucerna, scampi, gamberi, canocchie e molluschi di ogni genere. Usati interi o se grossi tagliati a tranci.




Ingredienti

1 Kg.di pesce da zuppa ( io ho usato il pesce pescato dal capitano, saraghi, pagelli, pagri, serranidi)

300 gr. di molluschi bivalve ( fasolara, lupini, cozze)
300 gr. molluschi cefalopodi ( polpo, seppia, calamaro)
200 gr. di gamberetti
400 gr. di pomodori pelati
70 gr. di olio
1 cipolla
1 falda di peperone giallo dolce
peperoncino q.b.
1 foglia di alloro
1/2 bicchiere di vino bianco
prezzemolo tritato

La ricetta prevede l'utilizzo del coccio per la cottura del brodetto, purtroppo il mio si è rotto e non sono ancora riuscita a sostituirlo.
Ho usato una larga e capiente padella di alluminio della ditta "Agnelli" che devo dire ha svolto egregiamente il suo lavoro.
Riuscita solo alla fine a servire in cocottine in coccio ben calde.
Tagliare a piccoli pezzi il polpo, il calamaro, e la seppia eliminando ad entrambi il becco.
In una larga e capiente padella tritare la cipolla , unire il peperone cubettato , la foglia di alloro e l'olio.
Mettere al fuoco e ammorbidire a fuoco dolce quindi unire polpo,calamaro e seppia a pezzi e lasciar perdere la loro acqua quindi sfumare con vino bianco. Cuocere  a fuoco dolce per 15 minuti.
Nel frattempo avremo aperto sul fuoco le fasolare e i lupini , raschiato le valve delle cozze eliminando ogni impurità, pulito, eviscerando e squamando alla perfezione i pesci, eliminato il filo nero, lavato e tamponato i gamberi.
 Unire in padella i pomodori pelati spezzettati, il peperoncino e il prezzemolo tritato, cuocere per 10 minuti.
Eliminare la foglia di alloro.
Ora su questo fondo comporre i pesci, unire i frutti di mare e i gamberi, regolare di sale e pepe e coprire di acqua fino a coprire i pesci. 




Coprire la padella e cuocere a fuoco dolce per 12-15 minuti, agitando di tanto in tanto la padella per evitare che pomodoro e pesce si possano attaccare al fondo della pentola; il pesce non va mai rigirato. A cottura ultimata spolverare con prezzemolo tritato e irrorare con un giro di olio crudo.
Portare la pentola direttamente in tavola e servire in scodelle ben calde con fette di pane tostato.
Avremo cura di accompagnare le scodelle ad un piatto dove disporre i pesci man mano che si gustano.





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lunedì 6 marzo 2017

ZUPPA DI FAGIOLI CAVOLO VERZA, CAVOLO NERO E CIME DI RAPA

Non sto ad annoiarvi su quanto siano buoni e salutari gli ortaggi appartenenti alla cruciferae o brasicaceae, un genere di ortaggi cui appartengono molte cultivar tra cui cavolo verza, cima di rapa  e cavolo nero.
Quest'ultimo , famigerato, praticamente introvabile da noi.
Accade giusto una volta l'anno in questo periodo che nel banco verdura del supermercato appaiono miseri mazzetti in busta, che pagati a peso d'oro posso portare a casa.
E anche quest'anno è finito nel carrello della spesa, e adoperato per preparare questa zuppa fantastica di cui voglio raccontarvi oggi!
Avrei voluto preparare la classica ribollita toscana, ma le quantità di cavolo nero a mia disposizione erano davvero esigue.
Sono comunque partita dai consigli avuti da una cara amica virtuale: ricetta personale , di famiglia, perchè ogni famiglia in Toscana ha la SUA  personalissima versione.. Quella di Carlotta è la versione della sua famiglia, come la fa sua mamma, che la fa come la sua nonna e via dicendo (come lei mi ha raccontato! ) .
Allora mettete a bagno i fagioli , domani dicono farà di nuovo freddo e prima che finiscano cavoli, cavolfiori eccetera prepariamola questa fantastica zuppa!





Ingredienti

350 gr. di fagioli (peso secco)

200 gr. di cavolo nero (peso netto)
200 gr. di cavolo verza (peso netto)
200 gr. di cime di rapa  (peso netto)
1 cipolla
1 gambo di sedano
1 piccola carota
 peperoncino piccante q.b.
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
sale q.b.
50 gr. di olio






La sera precedente mettere a bagno i fagioli con 1 cucchiaio di sale grosso.
Al mattino scolare i fagioli, sciacquarli, metterli in pentola, coprirli abbondantemente con acqua fredda ( due dita sopra il livello dei fagioli) e mettere a cuocere a fuoco moderato . Quando l'acqua avrà raggiunto il bollore, abbassare  a minimo e portare a cottura. Ci vorrà circa 1 ora, tenere a portata di mano un pentolino di acqua bollente e se eventualmente l'acqua di cottura dovesse asciugarsi ne aggiungeremo di bollente.
A fine cottura aggiungere il sale.
Nel frattempo avremo pulito le verdure: eliminare il gambo dalle cime di rapa, raccogliere foglie e bottoncino centrale; eliminare dalle foglie di cavolo nero lo stelo centrale che è cattivo da mangiare,, pulire il cavolo verza eliminando la costa centrale da ogni foglia. Sciacquare le verdure e ridurle in pezzi.
Preparare un battuto con sedano carota e cipolla.
Stufare il battuto in olio , quindi aggiungere il concentrato di pomodoro che darà una nota di colore alla zuppa, il peperoncino piccante, quindi le verdure spezzettate, mescolare e stufare di nuovo.
Passare metà dei fagioli ormai cotti e unirli alle verdure stufate, coprire di acqua o brodo vegetale ( utilizzare anche eventuale acqua di cottura dei fagioli) regolare di sale e far sobbollire il tutto per un paio d'ore, verso la fine unire i fagioli interi rimasti e cuocere ancora a fuoco dolce per dieci minuti. 
Fantastica, ci è piaciuta tantissimo.
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giovedì 5 marzo 2015

OSSOBUCO AI FUNGHI CON NOCI CROCCANTI



Giornata uggiosa stamattina, cielo plumbeo, aria ferma e pesante. I gabbiani che planano nel cielo fuori dalla mia finestra, presagio di mare riottoso. In giornate come queste , giornate di fine inverno, si desidera preparare qualcosa di caldo e confortevole. Voglio consigliarvi un secondo piatto a base di carne diverso dal solito. Seguitemi nella lettura :
L'ossobuco è un taglio di carne bovina, in genere vitella da latte, preso dalla tibia tagliata in fette spesse 3-4 cm con al centro l'osso, il buco, che contiene al suo interno il midollo.
Tra le sue preparazioni classiche c'è quello alla milanese che si accompagna al classico e famoso risotto allo zafferano. Io ho azzardato un altro abbinamento.
Funghi e noci, due gusti decisamente "legnosi".I funghi tendono nel loro gusto alla legnosità umida che si respira durante le passeggiate autunnali nel sottobosco, le noci con il loro profumo ricordano l'essenza legnosa che si può respirare in quei centri del "fai da te" ricchi di assi di legno di ogni tipo.(notizie attinte dal libro"la grammatica dei sapori di Niki Segnit edito da Gribaudo).
E sulla scia di queste interessanti annotazioni mi sono lanciata nella combinazione di funghi e noci per preparare un succulento secondo piatto a base di ossobuco che nulla evita di considerare un piatto unico, corposo e saporito da gustare con delle buone fette di pane casereccio.






Ingredienti


4 ossobuco di vitello (800-1000 gr. )

300 gr. di funghi (io cardoncelli murgiani)
1 scalogno
1 noce di burro
4 cucchiai di olio
1/2 bicchiere di vino bianco
1 ciuffo di prezzemolo
1 bicchiere di acqua tiepida
10 noci + una noce di burro
poca farina bianca per infarinare la carne
sale e pepe q.b.



Pulire , lavare velocemente e tamponare i funghi. Tagliarli a fettine e mettere da parte.
In una larga padella sciogliere il burro con l'olio a fuoco moderato.Infarinare gli ossobuco e rosolarli da ambo i lati. Sfumare con il vino.
Una volta persa la parte alcolica unire lo scalogno tagliato a metà, i funghi, il prezzemolo, l'acqua tiepida, sale e pepe e cuocere a fuoco dolce per circa 40 minuti o fino a quando la carne sarà tenera e tenderà a staccarsi dall'osso.
In un padellino sciogliere una noce di burro , unire i gherigli di noce sminuzzati grossolanamente, saltarli velocemente stando attenti a non bruciarli.
Servire la carne con i funghi e cospargere con il croccante di noce.







Mi credete se vi dico che è buonissimo?
L'accoppiata funghi e noci mi ha sorpresa e ringrazio ogni volta di avere tra le mani questo bellissimo libro che mi aiuta a scoprire sempre nuovi accostamenti di sapore.
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martedì 10 febbraio 2015

STINCO DI MAIALE AL FORNO CON PATATE NOVELLE


Ogni carne è ottima, basta saperla cucinare (Francois Vatel).

 E mai frase ho sentito più vera vera pensando al pezzo di carne protagonista del post che mi accingo a raccontare.
Scrivo oggi dello stinco, una delle parti meno nobili del maiale di cui si usa dire "non si butta via nulla", ma  di una bontà infinita con carni umide e saporite.
Lo stinco non è altro che la parte anteriore delle zampe del maiale, con poca carne ma tenace e "gelatinosa" perchè ricca di parti nervose, che conferiscono alla carne un gusto sopraffino.
Ora ,tempo di carnevale, il maiale trova in mille ricette delle nostre regioni la sua giusta collocazione.
E  quando mi è capitato di vederlo  nel banco del macellaio qualche giorno fa , non ho saputo resistere e  non ho perso occasione per prepararlo, visto che non lo facevo da anni!!
Un arrosto al forno con patate incredibilmente tenero, con patate rosolate e morbide con un condimento saporito a base di rosmarino, salvia, finocchietto e aglio che conferiscono al piatto un gusto e un profumo che evocano quelli della classica porchetta .
Una ricetta semplicissima, che definirei "povera"  con un unico magico ingrediente importante : il tempo.
Può anche essere un piatto unico se si aumentano le dosi degli ingredienti che ,come ricordo nel caso fosse sfuggito, nel mio blog sono per 4 persone se non diversamente indicato.
Seguitemi nella breve descrizione del piatto e provate ad accogliere nella vostra cucina la mia proposta!






Ingredienti


1 stinco di maiale ( peso circa 800 gr.)

2 rametti di rosmarino
2 foglie di salvia
un ciuffo di finocchietto selvatico ( va bene anche la barba del finocchio)
1 spicchio d'aglio
1 bicchiere di vino bianco
sale e pepe
50 gr. di olio
1 kg. di patate novelle (peso lordo)

 Ho tenuto  in acqua fredda per trenta minuti lo stinco di maiale.
Tamponato con carta da cucina è andato in una vaschetta con 1/2 spicchio di aglio a pezzi, un rametto di rosmarino , 2 foglie di salvia , un rametto di finocchietto selvatico e il vino bianco, dove è rimasto a macerare per due ore, rigirandolo un paio di volte.
Nel frattempo ho pulito e tagliato  in quattro le patate novelle e lasciate in acqua fredda per dieci minuti, le ho scolate e tamponate con carta da cucina.
Ho preparato un trito con rosmarino, 1/2 spicchio di aglio e sale, con cui ho massaggiato la carne dopo la marinatura.
Ho acceso il forno  a 200° modalità statico.
In una padella antiaderente ho fatto rosolare per bene su tutti i lati lo stinco di maiale. Ho sfumato con parte del vino della marinata filtrato. Una volta evaporata la parte alcolica ho unito le patate e cotto per dieci minuti insieme alla carne a calore moderato.
A questo punto  la carne va trasferita nella teglia da forno con intorno sistemate le patate con tutto l'intingolo di cottura, ho regolato di sale e pepe , e dopo aver coperto la teglia con carta stagnola ho messo in forno a temperatura.
Dopo circa 1 ora ho abbassato a 180°
Ho proseguito la cottura in forno per 3 ore totali circa scoprendo l'ultima mezz'ora : fa testo la carne che si stacca facilmente dall'osso.





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giovedì 6 novembre 2014

2 ANNI DI LIEVITO MADRE


Esattamente due anni fa ricreavo il mio lievito madre, mandato nell'umido all'inizio della mia ormai famosa dieta. Una volta raggiunto l'obiettivo del peso il primo pensiero è stato riprodurre quella creatura viva che è il lievito madre.
Oggi a due anni di distanza  lascio sul blog un collage delle foto di alcune delle bellissime esperienze lievitate vissute con lui! 
Quasi tutte sono post presenti nel blog, pochissime devo ancora pubblicare.
Devo anche a lui la gioia di aver potuto condividere la mia passione per il lievito madre con tante amiche blogger e di aver avuto , grazie a lui, la possibilità di conoscere, se pur solo virtualmente, persone fantastiche. 
Ma non solo: grazie a "vito" ho potuto incontrare alcune delle persone che condividono con me questa passione.
E allora grazie "vito" che la forza sia con te!!!






Spero proprio che la nostra condivisione continui a lungo.....e poi ora sta facendo gli allenamenti per le olimpiadi del Natale!!!

mercoledì 30 luglio 2014

IL POLPO AL COCCIO


Questa ricetta per cuocere il polpo è un mio cavallo di battaglia che riscuote sempre grande successo ogni volta che la preparo.
Nata da antichi ricordi adolescenziali arricchiti da gusti personali.
Da adolescente con i miei genitori avevamo spesso abitudine di trascorrere giornate nella bellissima Napoli e in molti di questi episodi capitava che andassimo a pranzo in un ristorante storico e famoso del periodo che si chiamava "Zi Teresa". Pensate, per scrivere il post, incuriosita sono andata a fare una googlata e il ristorante resta ancora uno dei più conosciuti a Napoli!
Bene , tornando alla ricetta, quasi sempre in quel di "Zi Teresa" si prendeva come pietanza un piccolo coccio che conteneva un piccolo polpo condito con olive e chissà che altro.....ma squisito, tanto da rimanermi impresso negli anni.
E poco prima di Natale sono tornata a Napoli e non ho potuto fare a meno di cercare " zi Teresa".







ingredienti

qui  elenco gli ingredienti per 2 piccoli polpi.

in realtà non ci sono dosi, tutto va ad occhio e a gradimento.
La cosa importante è la lunga cottura , in forno o sul gas su fiamma lentissima.
nel caso si decida per il gas, ricordarsi di usare lo spargifiamma per impedire al "coccio" di eventualmente spaccarsi. Nel caso del forno usare temperatura 220° statico per circa  un'ora e mezza, nel caso del fornetto estense  usare fornello medio al massimo per circa 2 ore, nel forno a legna (vera chicca) mettere il coccio lontano dalla brace ardente e lasciarlo per circa due ore.





2 piccoli polpi

1 cipolla rossa
qualche foglia di basilico
1 rametto di prezzemolo
1 pezzetto di carota
1 piccolo gambo di sedano
1 spicchio d'aglio
50 gr. di olio
1/2 bicchiere piccolo di vino bianco
5 pomodorini ciliegino o comunque piccoli e sodi
1 pizzico di origano
1/2 peperoncino
una manciata di olive
1 cucchiaino di capperi
sale q.b.


Sul fondo del coccio mettere l'olio e i polpi. Quindi coprire con tutti gli ortaggi a fette e le spezie presenti negli ingredienti tranne olive capperi e pomodori, unire anche il vino bianco.








 Coprire il coccio e mettere a cuocere per circa due ore i polpi devono essere teneri. A quindici minuti dal termine del tempo indicato, sollevare il coperchio e verificare che i polpi siano giunti a cottura. Solo a questo punto unire pomodori a pezzi, olive snocciolate e capperi. Coprire di nuovo e cuocere per dieci minuti mescolare solo a fine cottura ed eventualmente regolare di sale.
Il risultato sarà un sughetto abbastanza lento, con pomodori , capperi e olive che conserveranno la loro consistenza, ottimo per inzupparci pane casereccio ma anche per risottare della pasta corta tipo lumachine o conchiglie adatte a raccogliere il sugo. Basterà togliere la pasta molto al dente e finire di cuocere in padella aggiungendo il sugo proprio come si fa per un risotto.
















giovedì 10 luglio 2014

SFORMATINO DI RISO E MELANZANE


In estate è facile e piacevole anche fare le foto,le mie lasciano sempre un po' desiderare ma poi mi dico che l'essenziale è la bontà della ricetta anche se so bene che anche l'occhio vuole la sua parte!

Con le melanzane ci si può davvero divertire tantissimo, si prestano ad essere lavorate in svariati modi e mi sorprendo sempre per l'ottima riuscita che riesco ad ottenere dal loro utilizzo.
E' stato così anche questa volta con questi sfiziosi sformatini monoporzione che lasceranno sicuramente anche a voi il segno della loro bontà.
Utilizzo di solito gli stampi di alluminio in questione per preparare piccoli timballi di tagliatelle.E' un peccato relegarli ad un unico scopo e così ora son più felici anche loro!!
Non resta che seguirmi in cucina e leggere come li ho preparati.
Ah i pomodori e il basilico nella foto qui sotto son del mio balcone !!!






Ingredienti per 4 sformatini


1 melanzana media

200 gr. di riso superfino arborio
200 gr. di salsa di pomodoro
1/2 cipolla
qualche foglia di basilico
50 gr. di formaggio pecorino romano 
2 fette di mortadella
1 mozzarella da 125 gr.
olio evo q.b.
pangrattato





Preparare il sugo di condimento con della polpa di pomodoro condita con mezza cipolla intera che poi elimineremo, olio, una foglia di basilico, sale e pepe quanto basta. Cuocere per 20 minuti e se gradite passare poi il tutto al passaverdure. Io ho lasciato la polpa intera.

Tagliare la melanzana con tutta la buccia in piccoli cubetti , sciacquarli in acqua fredda, tamponarli con carta da cucina e rosolarli velocemente in olio caldo. Scolare dall'olio e mettere da parte.
Lessare il riso in acqua bollente salata per cinque minuti, scolare e tenere da parte.
Ungere d'olio gli stampini e cospargerli di pangrattato.
In una capiente ciotola mescolare il riso, parte della salsa di pomodoro,le melanzane rosolate e condire con un giro d'olio, sale e pepe.
riempire per metà lo stampino con un paio di cucchiai di composto, mettere al centro un pezzetto di mozzarella, un po' di mortadella e un po' di sugo di pomodoro. Coprire con altro composto e completare con un cucchiaio di salsa di pomodoro e un po' di formaggio. Un leggero giro d'olio e infornare a 240° per 30- 35 minuti.Prima di sformare sul piatto di portata con la lama di un coltello passare intorno alla circonferenza dello stampino quindi sformare e servire caldi.




E anche questa volta la melanzana mi ha lasciata a bocca aperta!!

martedì 1 luglio 2014

INVOLTINI DI MELANZANE AL FORNO

La melanzana, frutto globoso e versatile della bella stagione! Le coltivazioni in serra lo rendono disponibile ormai tutto l'anno ma diciamolo il meglio di se lo da in questo periodo quando la coltivazione a cielo aperto la rende più compatta e saporita. Io l'adoro e, lo confesso, ne faccio uso tutto l'anno, venendo meno ai principi del chilometro zero che dovrebbe far parte del decalogo della brava foodblogger. Ma non so resistere!
Nel blog all'etichetta "melanzane" troverete ben 33 ricette per sbizzarrirsi con questo ortaggio violetto.
La uso nelle sue molteplici possibilità di utilizzo nella mia cucina, da semplicemente grigliate a impiego più elaborato in primi e secondi di gran gusto. 
Come questa versione, che ricorda la classica parmigiana.
Seguitemi in cucina e prepariamola insieme! 





Ingredienti

per preparare le fette di melanzane:

2 melanzane abbastanza grandi (1 chilo circa peso lordo)
sale fino
4 uova
2 cucchiai di pecorino romano

per la preparazione degli involtini:
1 litro di salsa di pomodoro condita con olio,sale e cipolla intera
150 gr. di prosciutto cotto
1 mozzarella da 250 gr. circa
pecorino romano q.b.

Sbucciare e affettare nel senso della lunghezza le melanzane. Metterle a strati in un colapasta cospargendo ogni strato con poco sale fino.Coprire con un piatto che vada sulle fette e porvi un peso sopra per facilitare la perdita di acqua amarognola che le melanzane emetteranno a contatto con il sale. Lasciare scolare così per un'ora.
Sbattere le uova in una ciotola insieme al formaggio.  Strizzare le fette tenute Sotto sale, infarinare ,passare nelle uova e friggere in olio di oliva.
In una teglia da forno versare un mestolo di salsa di pomodoro, da dove avremo tolto la cipolla intera messa per insaporire, e una spruzzata di formaggio pecorino romano. Sul piano di lavoro disporre le fette di melanzana fritte e farcire ognuna con prosciutto cotto e mozzarella e poco formaggio grattugiato.



 Arrotolarle ad una ad una a formare gli involtini e posizionarli uno accanto all'altro nella teglia da forno.



Completata l'operazione,



spolverare di formaggio e coprire con salsa di pomodoro e ancora formaggio. 



Cuocere in forno preriscaldato modalità statico a 220° per 30 minuti.




Meno melanzane, meno tempo per friggere, meno salsa di pomodoro più commensali da accontentare. Ecco pronta un'altra gustosa proposta che ha come protagonista principale la melanzana!!






e questa sotto l'unica foto dei tempi del post che ho conservato, le altre lungo il post rifatte , cerco di migliorare nella messa in atto delle foto, piano piano, la mia grande passione di gioventù rimasta sepolta dalla coltre della vita sta riprendendo fiato .



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venerdì 23 maggio 2014

DENTICE AL FORNO AL PROFUMO DELL'ORTO


Il capitano è tornato a casa con un ricco bottino! un bel dentice da 1 chilotto abbondante, misura a me congeliale, niente frazionamenti, niente colpi di mannaia :( una bella misura da cuocere per intero in bella vista  pronto per essere porzionato tra pochi intimi!
L'ho preparato con pochi semplici ingredienti, al forno servito poi con le verdure che lo hanno accompagnato nella cottura.
Andiamo subito in cucina e seguiamo i passi necessari per arrivare poi a questo bel piatto qui sotto in foto.







Ingredienti

1 dentice del peso di circa 1000-1200 gr
1 piccola zucchina
1 carota
4 patate medie
1 cipolla fresca di media grandezza
1/2 bicchiere di vino bianco
1 bel ciuffo di prezzemolo
4 pomodorini ciliegia
olio q.b.
sale e pepe q.b.

Eviscerare e squamare il pesce, sciacquarlo sotto acqua corrente e tenerlo a scolare.
Sbucciare la carota e 1 patata.Tagliare a dadini separatamente carota patata e zucchina. Porre a bollire un pentolino d'acqua e a bollore tuffarvi i dadini di carota, dopo 5 minuti unire quelli di patata e dopo qualche minuto quelli di zucchina. Scolare e raffreddare sotto un getto d'acqua e tenere da parte.
Affettare le altre patate con la mandolina e sbollentarle per cinque minuti in acqua salata, scolarle.
In una teglia che contenga per intero il pesce affettare la cipolla versare la dadolata di verdura, unire i pomodori a spicchi, condire con sale pepe olio e vino bianco. 




Sistemare nella teglia il pesce e rigirarlo nel condimento.






Salare ancora un po' e ricoprire il pesce con le sottili fettine di patate sbollentate in precedenza.





Cospargere con olio, ricoprire la teglia con stagnola e infornare a 240° per 40 minuti, scoprendo la teglia gli ultimi 10 minuti.