Ebbene,
il fine principale dei sogni è quello di donare uno scopo e, di
conseguenza, la felicità, perché la felicità non è altro che un
senso di aspettativa per qualcosa.
Titolo:
La Sogneria
Autore:
Andrea Storti
Editore:
Lettere Animate Editore
Formato:
Ebook
Numero
di pagine: 63
Prezzo:
€ 1,99
Sinossi:
L’autore conduce il lettore in un mondo incantato, dove la perdita
della connotazione spazio temporale diventa strumento per coinvolgere
quanti si affacceranno a questo romanzo in un’atmosfera fiabesca,
ricca di sfumature facenti riferimento a una letteratura
fantastico/paradossale. Il mondo dei sogni, da sempre considerato
quanto di più effimero e intangibile, assume in questo romanzo una
dimensione reale e vendibile. La Sogneria diventa la metafora di una
felicità ritrovata da una popolazione che ha perso la capacità di
sognare, dove il sogno non è limitato a essere ospite dei dormienti,
ma importanza primaria dell’esitenza.
La recensione
Dalle
mie labbra uscirà più spesso questa solita frasetta che il mio nome,
ma tant'è: che strane le coincidenze. Davvero! Giusto qualche giorno
fa, un'amica blogger mi chiedeva, per un suo giveaway, cosa fosse la
magia e se ci avessi mai creduto. La risposta alla seconda domanda
era ovvia: certo che ci credevo. A diciannove anni, così come a
dieci. Ma cos'era, per me? Avevo scritto una lista di cose – molto
poco magiche, eppure così essenziali ed importanti – che più o
meno faceva così. C'è magia quando, con l'animo in pena, aspetto
l'arrivo di un corriere che proprio non vuole passare sotto il mio
portone. Poi suonano al citofono: volo dalle scale in pantofole e
pigiama, un signore tutto affaticato mi fa firmare e io, tutto
contento, ho un nuovo libro che mi fa compagnia. C'è magia quando
l'orologio segna la doppia ora e io sono sicuro che qualcuno, lassù
o in un altro posto altrettanto irraggiungibile, abbia piani
misteriosi per me: Google e Yahoo! Answers certificano. C'è magia quando, davanti a un
cartone targato Disney, sento il mio cuore diventare grande grande e
il mio corpo farsi piccino piccino. Dopo la lettura del breve romanzo
d'esordio di Andrea Storti – saggio e responsabile papà del blog
Le mele del silenzio – potrei aggiungere un'altra voce alla
lista: perché c'era magia, per una volta, anche tra le pagine
impalpabili e gelide del mio Kobo, con me immerso – in tutto il mio
metro e settantacinque scarso – nella lettura di La Sogneria.
63 pagine appena che sanno far tanto. Parlano di sogni e, forse, in
esse brucia il fumo colorato e profumatissimo che brilla nelle sfere
trasparenti della bottega tanto speciale del simpatico Signor
Cioccomenta, che tutti voi potete trovare, quando vorrete, al n°3 di Piazza delle
Falene o sul meno esotico Amazon. In un'epoca in cui l'inquinamento, la malvagità
e le invidie hanno imprigionato i sogni, lui si spinge a realizzare i
desideri di tutti - uomini e donne, giovani e vecchi. In una piazzetta
piena di casupole sbilenche e di strade acciottolate, in un angolo di
mondo che ricorda nostalgicamente la nostra amata Diagon Alley, egli
apre una Sogneria. Fabbrica, progetta, pesa e vende sogni a buon
prezzo. Ha un locale dalle vetrate luminose, un bancone spazioso e
tirato a lucido ed un adorabile carlino come usciere ed aiutante
part-time. Come accadeva in Chocolat, quel borgo un po' triste
si risveglia di colori che, puntualmente, si trovano a fare pendant con il sempre
in voga verde speranza. Ma, quando si parla di sostante fragili come
i sogni, non vale il comodo motto “Soddisfatti o rimborsati”. E
un cliente arrabbiato con il mondo e sì, decisamente insoddisfatto,
è un pericolo che il paffuto e giocondo protagonista non aveva
calcolato. Inizierà una guerricciola di quartiere a colpi di
dispetti e rara bontà, tra mercanti che propongono ai loro
acquirenti merci decisamente agli antipodi: sogni ed incubi a seconda delle
occasioni e dei perché.
Il
mio voto: ★★★ +
Il
mio consiglio musicale: B.o.B - I've Got The Magic in Me