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lunedì 28 luglio 2014

#miregalolentezza 02. A piedi


Abito sulla Via Francigena.
Ci abito da poco più di dieci anni e quasi non me ne sarei accorta, se non fosse stato per quel riprodursi di pellegrini che ogni giorno, quasi, estate o inverno che sia, passa davanti al mio cancello, cappello in testa, bastone in mano, conchiglia legata allo zaino sulle spalle.

Li guardo passare, soli, a volte in piccoli gruppi. 


Ogni volta, ogni volta, mi fermo per un istante a desiderare di essere lì con loro,
di essere loro

Quel cammino, quel viaggio - che è un viaggio dentro se stessi - mi sta aspettando e so che un giorno lo affronterò, probabilmente sola, al massimo in due.
Un tempo di silenzio, di lentezza, di ascolto, quello passato in cammino. Quello che mi servirebbe ora, per ritrovare quello che credo di aver perso. Guardo fuori e ancora un uomo, visiera bassa sugli occhi, il sole davanti a sé. Camminare, camminare a piedi, senza fretta. Osservando e ascoltando.
Camminare. L'ho sempre fatto con grande piacere, anche quando il freddo pungeva forte e la strada per la facoltà sembrava allungarsi, tra la pioggia e il caos della città. Guardare, respirare, sentire suoni e rumori.
Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettava la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: "seguitemi, vi farò pescatori di uomini". Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedeo, loro padre, riassettavano le reti. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.
Matteo 4, 18
Poi arriva il nuovo vicino e annuncia che quest'estate farà in solitaria il Cammino di Santiago
E allora ditelo.

Magari è la volta buona che prendo la decisione.
A piedi, da sola, con tutto il tempo per pensare, equilibrare, incastrare, far tornare i conti, trovare le parole giuste per chiudere certi capitoli. Con lentezza e forza.

Photo credits: Morguefile.com

martedì 8 aprile 2014

Tempo di Cambia-Menti e Giochi di parole

Meditavo.
Lo faccio spesso, ultimamente, più di quanto avrei mai immaginato di saper fare. Sono tempi duri, si cerca di andare avanti rammendando gli strappi e applicando pezze là dove in un altro tempo, al di fuori dell'ora, avresti semplicemente buttato tutto via e ricomprato nuovo.
Si conserva gelosamente tutto quanto può servire per affrontare giorni che potrebbero essere più buii di quanto non lo siano già e c'è un pessimismo diffuso ovunque: bronci di prima mattina, gente che vaga senza sorriso e senza meta, guardando il mondo dallo schermo del cellulare.

Questa crisi sta insegnando tanto. Soprattutto a chi è per carattere aperto ai cambiamenti, soprattutto a chi ha la capacità e la volontà di imparare, sempre, e di far tesoro di ogni insegnamento. Io ad esempio sto imparando a non rimandare più i miei impegni, a sfruttare ogni idea per reinventarmi, e non parlo (solo) di occasioni di lavoro, badate bene. Invece  che "reinventarmi" avrei dovuto scrivere "mettermi in discussione", perché coglie più nel segno ma l'inesattezza la lascio lì, scritta nero su bianco: gli errori, anche piccoli, insegnano più delle opere perfette.

Sto imparando a non buttare via. Le occasioni, soprattutto.

Perché con gli oggetti ho imparato invece a fare il contrario: non li accumulo più, ho fatto decluttering e il vuoto che mi sono trovata intorno si è riempito come per magia di cose ancor più belle degli oggetti di cui mi circondavo; ne avevo già accennato e ora ve lo racconto con la calma che merita.
Tempo fa ho partecipato ad un corso di scrittura creativa. Al nostro tutor - chiamiamolo semplicemente tutor anche se in realtà per definirlo dovremmo tirare in ballo la sua cultura grande così e l'Anima ancor di più - questa definizione, scrittura creativa, sembra non piacere più di tanto e forse ha ragione lui, ma per me è stata l'occasione di crearmi spazio, di crearmi idee nuove, di crearmi amicizie, di crearmi momenti. Quindi sì, parliamo di Scrittura Creativa.
Non vi racconterò quello che ci siamo detti: i corsi di scrittura creativa saranno tutti uguali, più o meno, immagino. Non posso saperlo per certo, dato che è stata la mia prima volta ma di sicuro il programma non l'abbiamo seguito. Di sicuro le persone coinvolte hanno fatto la differenza. Di sicuro in tutti quelli che hanno partecipato c'era una fiamma che Fabrizio ha saputo accendere.

"Tempo di Cambia-Menti", recita il titolo di questo post.

E questo è quello che è stato per me: l'inizio di qualcosa di nuovo, la conferma di un'Amicizia - tra me e la parola scritta, tra me e la mia Amica Lucia -, il tempo per quel cambiamento che mi era necessario per procedere. 
Nasce per questo Giochi di parole, per mettere in atto una parte di quel Cambiamento. Perché quando se ne sente forte il bisogno, quello è il momento giusto per farlo accadere, il nostro personale cambiamento!
Piccoli esercizi creativi, personaggi. Storie, ambienti, situazioni. Sensazioni. Sentimenti.
Cose che, nel tempo, erano rimaste addosso, appiccicate. Gioie e dolori di cui liberarsi per sentirsi più leggere, da condividere e da liberare per continuare il loro cammino con bagagli sempre meno pesanti. 
Per viaggiare leggère.

Questo quello che dovrete aspettarvi da Giochi di parole. Un viaggio leggero, tra le parole. Senza alcuna pretesa se non quella di giocare.
E i Cambia-Menti al CircoloVizioso, sono ancora solo all'inizio...

venerdì 19 luglio 2013

Voglia di ripartire

E' arrivato il momento. Così, all'improvviso, persino fuori stagione.
Quando tutti tirano i remi in barca, per godersi il meritato riposo, io sento solleticarmi quel punto che sta tra la Testa e il Cuore.
E la voglia di ricominciare si impossessa di me.

Si ricomincia.

Non avrò cadenze costanti, come mio solito. Siamo rimasti in pochi qui, quasi nessuno tra i commenti; non ci sarà ansia da prestazione, solo la volontà di mettere in chiaro tutto. Il CircoloVizioso c'è sempre, al gran completo, come una volta, ancora più ricco. Di cuore e di amore.
Ci vorrà un gran repulisti, un decluttering totale. Tabula rasa, ancora meglio. 
Senza rinnegare il passato: si va avanti e si confermano le buone idee, aggiustando il tiro, correggendo gli errori, tagliando i rami secchi che non producono per dar forza ai germogli più promettenti.

L'anno passato ha dato buoni frutti, ho imparato tanto. Ora ho bisogno, di nuovo, di tradurre in 'cose' tutte le mie parole ed i miei pensieri.
Sto lavorando a certe idee, sogni che devono uscire dal cassetto, ora che sono giunti a maturazione.

Cominciamo a tirar giù liste to-do, da queste parti.
Libri alla mano, sudate carte, squadre e matite colorate. Perché ok che ormai si disegna solo al cad ma le idee, quelle vere, vengono ancora fuori dalle mani e dai vecchi ferri del mestiere!

venerdì 1 febbraio 2013

MENO STRESS PIU' FARFALLE 2013. Finalmente cominciamo! :)


Eccoci qua. 
Con il ritardo che oramai fa parte integrante di me mi metto a scrivere il post che avrebbe dovuto iniziare l'anno.
Nel frattempo però non sono stata a pettinar bambole (o meglio, ho fatto anche quello ma giocare con mia figlia non è certo una perdita di tempo, no? ;)) e mi sono costruita il mio personale HappyWeekJournal2013, quello che vedete qui sopra, 
fatto stampare online e composto da pagine bianche, tutte liberamente imbrattabili e ciapinabili con i miei mille pensieri felici del giorno.
Ma va bene anche un semplice quaderno, eh, o - ancora meglio - un diario.

Perché, come raccontavo alla mia cara amica Cinzia, #menostresspiùfarfalle2013 è proprio questo: la traduzione ai giorni nostri del vecchio diario di scuola, che era sempre pieno zeppo di citazioni, frasi, racconti, sfoghi esistenziali, biglietti del cinema, cartoline e carte dei cioccolatini. Pieno zeppo di tante piccole felicità spicciole, fatte di bei voti a scuola e di sorrisi dell'amato biondo della 4^D. Pieno zeppo anche di pagine vuote, in quei giorni in cui non si ha niente da dire o troppo da fare e il tempo e la voglia per scrivere non c'è o non vuole esserci. Pieno zeppo di noi, nella versione più intima.

Questo l'obiettivo: raccogliere, come gli altri anni, piccole pillole di felicità, frasi e raggi di sole che ci hanno fatto sorridere, piccoli accadimenti del quotidiano e leggeri battiti d'ali che ci hanno dato una spinta in quel giorno no, e trasformarli in potenti antidolorificimagnifici (ve li ricordate, sì?), capaci di donarci energia e vitalità quando siamo un po' spenti.

Questo il mezzo: ogni settimana una parola, che potrà servire come ispirazione per la pagina scrap, se vogliamo farla. Oppure servirà come ispirazione per un momento di meditazione. Oppure servirà per scarabocchiarci intorno i nostri pensieri. Ma non rimarrà mai scritta su una pagina vuota, questo l'impegno.

L'impegno serio è quello di sforzarci di trovare qualcosa di positivo in ogni giornata, anche quando è la vita dura, ogni cosa ci rovina intorno e siamo in bilico sul dirupo.

Parliamo di farfalle, se vogliamo, parliamo di amore, parliamo dei piccoli passi del nostro piccolo. 
Ma cerchiamo il sorriso. 
Sempre e comunque. 
Con le foto, con i ritagli di giornale, con le frasi e le parole, con le matite colorate e il cartoncino. Anche se non saremo "bravi" a scrivere e "artisti" a disegnare, alla fine avremo ottenuto quello che siamo, davvero. E ci sentiremo più leggeri e meno stressati. E sorrideremo, a vedere il nostro personale risultato. Unico. Come noi.

La condivisione: il modo migliore per sforzarci. Su questo ho ancora qualche dubbio, conoscendomi. Perché so che sarà molto complicato per me essere costante nel pubblicare i post dedicati alle parole della settimana, o le foto delle pagine che verranno fuori. Però ci provo, sì.

Qui di seguito riporterò man mano le parole che daranno il la alla ricerca delle farfalle, ogni settimana.
Qualcuno mi seguirà in questa avventura sulle ali della leggerezza? Ai posteri l'ardua sentenza... :)

Le parole dell'HappyWeekJournal2013
Settimana 1: CUORE dal 31/12/2012 al 6/01/2013
Settimana 2: ENSO dal 7/01/2013 al 13/01/2013
Settimana 3: VERDE dal 14/01/2013 al 20/01/2013
Settimana 4: SGUAIATO dal 21/01/2013 al 27/01/2013
Settimana 5: COLORE dal 28/01/2013 al 3/02/2013
Settimana 6: MASCHERE dal 4/02/2013 al 10/02/2013
Settimana 7: BATTICUORE dal 11/02/2013 al 17/02/2013
Settimana 8: ...
Settimana 9: ...
Settimana 10: ...

martedì 27 dicembre 2011

Aspettandoti

Non manca tanto, ormai.
Poco meno di due mesi e tu, piccolo nuovo Cuoricino, sarai qui con noi.
E io ancora non riesco a credere a questo miracolo, a questo splendido miracolo che è la vita. 
E me ne sto lì, stesa e assorta a guardare quella pancia che si muove di continuo, quella pancia abitata che non smette mai di farsi sentire. E vedere.


Ti aspetto, Cuoricino.
Ti parlo anch'io di continuo, ti racconto le coccole e le carezze di papà e i baci e le grida della sorellona, che già ha programmato tutte le tue giornate, dal cambio del pannolino alla passeggiata al parco ai giochi sul tappeto nella vostra cameretta.
Ti racconto quanto sarà bello stare tutti e quattro insieme, vicini vicini in questa casetta che nessuno di noi vuole lasciare, sebbene cominci a starci stretta davvero...
Ti racconto che ci sarà sempre posto per le risate e le coccole, in questa minuscola casetta, e che faremo di tutto per farvi crescere felici
Ti parlo anche dei momenti meno gioiosi, che ci saranno, ma che affronteremo insieme, in un abbraccio solido e forte
E anche quando sarai triste, saprai che vicino a te ci sarà sempre qualcuno.


Tu ti muovi e ti fai sentire, anche ora che sto scrivendo. 
E io continuo a guardare incantata questa pancia, aspettandoti.


E ti parlo dei disegni che PM fa per te,
della scatola tutta decorata che abbiamo preparato insieme e dove abbiamo messo le sue cosine, quelle che ha deciso di prestarti quando sarai nato
ti descrivo gli attimi in cui la trovo assorta
e, se le chiedo a cosa pensa, mi risponde che pensa a te, a quando nascerai, a quando sarai con noi...
Mi sciolgo in un abbraccio quando parla così
perché mi sembra così piccola e così grande insieme


Un altro giro su te stesso
e sei ancora lì a farmi sentire la tua presenza


Mi avvolgo intorno a te
e scopro di nuovo la voglia di nido
di coccole calde
e di stoffe morbide
di dolci cioccolate e profumi delicati


Ancora una volta
una serenità infinita
mi invade


Ti aspetto, Cuoricino mio
ma tu stattene qui in questa pancia ancora per un po', ancora per tutto il tempo che serve
non aver fretta di uscir fuori
tu cresci e continua a muoverti
e fatti tutti i giri che vuoi
preparati alla vita


Anche noi, intanto, ci stiamo preparando per te

sabato 1 ottobre 2011

OTTOBRE: parliamone

Per il menefreghismo dilagante quando si tratta di quel che sarà di noi e dei nostri figli.
Per quella scrollata di testa, che sta a dire: "non c'è niente da fare, così va il mondo".
Per le forme del corpo che prendo il sopravvento sul resto, su quello che davvero conta (un "cervello pensante", avete presente?)
Per i commenti sentiti e per le mancate partecipazioni alla vita civica quotidiana.
Per situazioni che farebbero perdere la pazienza ad un santo, figuriamoci ad una persona normale.


Parliamone.
Probabilmente è il modo migliore per trasformare la rabbia in reazione. 
Il modo migliore per costruire qualcosa che potremmo chiamare 'mondo ideale', anche se sicuramente non riuscirà ad essere che una minima parte di quello che davvero sogniamo. Ma magari è già qualcosa... parliamone! :)



L'intento della parola-chiave di questo mese (ma anche dei prossimi, d'ora in poi, se ci riusciremo...) sarà quello di parlare dei piccoli problemi quotidiani; di dar voce alle nostre riflessioni su quello che ci accade nella vita di tutti i giorni; di trovare un punto d'incontro tra chi ha voglia di fare piccoli passi, tra chi sente forte il bisogno di dire la sua e portare la sua piccola gocciolina in un grande mare, chissà...
E allora si chiederanno pareri sul modo migliore per risolvere alcune questioni e  si troveranno insieme soluzioni.
Oppure no. 
L'importante però sarà parlarne, insieme. Come in una comunità civile.

giovedì 17 febbraio 2011

Happy Week: io... ci provo! ;)


Da quando le conosco mi hanno sempre lasciato a bocca aperta con le loro bellissime pagine. I loro AJ, i LO, le CARD... lo strano linguaggio dello scrap per me è sempre stato come il 'parlare arabo' ma quelle pagine piene di creatività ed entusiasmo mi lasciano senza parole ogni volta.

Poi mi son resa conto che anch'io in qualche maniera avevo da sempre fatto scrap: sul mio diario da studente, sulla smemo, negli album delle foto, col mio vizio di riempirli di ricordi di viaggio appiccicati...
Le ho osservate, le ho studiate, ho cercato di capire, ho meditato e atteso che qualcosa di magico accadesse (nella mia mente e nel tempo a mia disposizione!)

HAPPY WEEK
ART JOURNAL

Alla fine ho deciso: questa volta ci provo anch'io. So già che farò pasticci e che sarò molto confusionaria, so già che il mio non sarà uno scrap 'convenzionale' e forse sarà tutt'altro che scrap.
Ma la parola magica di quest'anno mi ha convinto e mi auguro che questo possa essere il filo conduttore di un entusiasmo che porta lontano: "vedere e pensare positivo" per noi del CircoloVizioso è sempre stato un modo di vivere. In un momento come quello che stiamo vivendo ora, questo bisogno è ancora più forte e sentiamo la necessità di vederlo scritto su tutti i muri. 

Cosa può esserci di meglio, allora, che cominciare
il nostro Diario dei Momenti Felici?
... Il nostro AJ della Felicità...

Ogni settimana faremo un resoconto di tutte le piccole cose felici accadute, dal sorriso della PM alla magia del colore di una primula, alla conclusione di un lavoro iniziato (e magari!), poi - a seconda dell'ispirazione del momento e del tempo a disposizione per 'materializzare' - ne faremo una pagina scrap, un diario scritto e poco illustrato, una cornice per la foto appena rubata... inserendo ogni volta la parola che ci verrà fornita dalle Civette: tutto questo diventerà il nostro personale AJ della Felicità.


Noi lo inizieremo con il SOLE dipinto dalla PM, per fare la copertina... e voi? ;)


Le parole dell'Happy Week Art Journal
  1. Settimana 1: SOLE
  2. Settimana 2: FARFALLE
  3. Settimana 3: TIMBRI
  4. Settimana 4: GOCCIA
  5. Settimana 5: FORBICI
  6. Settimana 6: UCCELLINO
  7. Settimana 7: FUMETTO

venerdì 12 novembre 2010

La mia letterina a Babbo Natale

Candy Craftoso alla TeddyBearHouse!


L'anno scorso ero arrivata a scrivere la mia letterina a Babbo Natale giusto in tempo, la mattina del 24 dicembre... quest'anno giochiamo d'anticipo, invece, ringraziando in primo luogo la mia cara Ni' di avermi dato l'occasione (e di avermi ricordato che ci siamo già vicini... come corre il tempo! Acc, devo anche ricordarmi di preparare la letterina con la PM, per spedirla a Babbo Natale - Polo Nord, così le sue renne aiutanti le risponderanno anche quest'anno... Non è uno scherzo, le Renne dell'Ufficio Postale di Babbo Natale rispondono davvero, se affrancate la letterina: l'anno scorso ci hanno mandato una bustona con dentro un sacco di cosine carine... ;-)))

Ma torniamo a noi: con il suo Christmas Craft la nostra Ni' ci chiede proprio di fare questo: scrivere la nostra letterina a Babbo Natale e... sperare nella fortuna per vincere il suo pacco craftoso! 
Che siccome io son già qui che penso a che meraviglie ci metterà dentro... allora scrivo, di getto, senza pensare: perché polepole è così, le cose semplici le piacciono perché hanno il sapore di 'vero'...
***

Il CircoloVizioso, 12 novembre 2010

Allora caro Babbo Natale, questo è il secondo anno che ti scrivo dal blog e son contenta di farlo  da qui, perché grazie a questo blog anche quest'anno la mia vita si è arricchita: di nuove amicizie, di momenti di riflessione, di passioni che hanno preso nuova forza, di web-persone che finalmente ho avuto modo di conoscere in carne e ossa... anche quest'anno però la mia letterina sarà più che altro di ringraziamento per quello che ho avuto in questo 2010.


Sì, perché il mio tempo dei desideri è oltre, perché quei desideri profondi che ho nel cuore tu già li sai, dato che sai leggere nelle parole e nelle menti dei tuoi "bimbi un po' cresciuti"... ;-))


Ho sempre avuto per i 'grazie' una particolare attenzione, perché credo che a volte un semplice 'grazie' possa più di tante altre parole, perché credo che dirlo più spesso non alleggerisca l'importanza di questa parola ma la renda ancora più potente:
  • un 'grazie', se detto col cuore, fa capire alla persona a cui si dice quanto sia importante quello che ha fatto per noi
  • un 'grazie', se detto col cuore, serve a noi ad essere più coscienti di quello che ci accade intorno, delle persone che ci vogliono bene e che si danno da fare per noi
  • un 'grazie', se detto col cuore, rasserena gli animi, placa i nervosismi, predispone alla pace...


Se poi un 'grazie' capita così, senza un motivo contingente, è ancora più importante: vuol dire che non diamo per scontate le cose che abbiamo la fortuna di avere, che ne teniamo conto, che ci preoccupiamo per mantenerle nel giusto stato di conservazione (e di sviluppo dei talenti!).


E quest'anno il mio grazie si deve moltiplicare all'infinito, perché quest'anno mi ha portato la consapevolezza delle mie capacità sul lavoro, la fiducia nei miei istinti, la voglia di mettermi di nuovo in gioco e di reinventarmi ogni giorno!


Una richiestina però, caro Babbo Natale, te la faccio anche quest'anno, piccola piccola ma con un significato grande grande. Se c'è un desiderio che vorrei vedere realizzato, uno per cui c'è bisogno di una 'spintina'... è quello di avere la forza e il coraggio di spiccare un salto nel vuoto: basta un piccolo passo, quando sei lì, sul bordo della rupe... basta poco, una spintina che venga da qualcuno e... ecco che voli, finalmente, con le tue ali, libera! Ci vuole una fiducia spropositata nelle proprie capacità, ci vuole il sangue freddo per non farsi prendere dal panico quando cominci a cadere, ci vuole la forza di reagire all'emergenza.
Ecco, di questo ci sarà bisogno nel mio nuovo anno, ed è questo che ti chiedo.
Grazie Babbo Natale, ancora una volta Grazie.

venerdì 13 novembre 2009

La nostra raccolta delle olive


[fonte: http://www.lacucinaditonia.com/dblog/articolo.asp?articolo=62]


Il menù del fine settimana prevede:
LA RACCOLTA DELLE NOSTRE OLIVE
Eh eh, da quando abbiamo piantato il nostro adorato olivo leccino (all’epoca era solo un fuscello e nel primo inverno di permanenza in giardino ha subito mille angherie e anche una mezza tromba d’aria...!) non vedevamo l’ora di vedere il risultato di tante cure... Così, da tre anni a questa parte, raccogliamo olive in quantità industriali, quasi tutti gli anni e siamo veramente fieri dei nostri raccolti, che vengono curati per bene e poi messi parte in salamoia e parte congelati, per preparare olive al forno, olive ‘cunzate’, come direbbe la suocera, e altre ghiottonerie varie... ma di questo parleremo poi.
Anticipo solo che quest’anno il tempo non promette bene e che probabilmente lunedì sarò malaticcia e raffreddata, dopo aver passato il week end sotto la pioggia incessante... sigh, sob, acc!!!
Lo scorso anno (e chi ha assaggiato il risultato ve ne può parlare... spero bene...;-P) abbiamo raccolto dieci chili di olive, tutte sane: la giornata era bellissima, tanto che eravamo in maniche corte e la piccola meraviglia ha anche preso il sole, mentre - dal box spostato nel portico per l’occasione - dirigeva i lavori dei genitori...!
Quest’anno andrà diversamente (:((...): avremmo voluto coinvolgere anche la p.m. nella raccolta, ma dato il tempo non si potrà fare... sarà bello lo stesso, però: questa delle olive sta diventando un’occasione per passare del tempo insieme, per chiacchierare e ridere, per condividere un momento che rivivremo ogni volta che ci troveremo di fronte al barattolo ormai vuoto! ;-))
Anche la piccola meraviglia apprezza il risultato, tanto che dobbiamo nascondere il barattolo per evitare che spolveri tutto il contenuto...! ;-P
N.B.: non metto le foto del raccolto dell’anno scorso, perché spero scaramanticamente che cambi il tempo e possa mettere quelle di quest’anno... a lunedì per gli aggiornamenti su cosa sia accaduto a casa del CircoloVizioso... ;-))


APPUNTI DI VITA VISSUTA
Il tempo da passare insieme, lo sappiamo bene tutti, non è più tutto quello che c’era un tempo; non ci si riunisce più davanti al focolare a raccontarci storie, al calduccio, magari sbucciando e sgranocchiando caldarroste... ;-P
Per dare maggiore qualità al tempo che passiamo insieme (proprio perché purtroppo non possiamo dare quantità) alla nostra piccola meraviglia abbiamo adottato alcune regole, che ci permettono di goderci al massimo i pochi momenti che abbiamo:

  1. la televisione è completamente bandita dalle nostre vite, soprattutto all’ora di cena, ma anche dopo cena, perché la piccola ci vuole tutti per sè e spegne da sola la tv se per caso qualcuno l’ha involontariamente accesa (giusto per sapere cosa succede nel mondo, eh?!...)
  2. a tavola si mangia tutti insieme, senza turni, anche se è molto più faticoso per noi grandi attendere i tempi dei più piccoli: così però, mentre lei finisce il primo, noi approfittiamo per discutere degli accadimenti della giornata (altrimenti, non so voi, ma per noi è impossibile parlare finché la piccola non chiude gli occhietti...!)
  3. finita la cena, si sparecchia tutti insieme e papino e la p.m., uno con l’aspirapolvere l’altra con la sua scopina personale, danno una sistemata alla zona pranzo.
QUALCUNO SA PERCHE' QUESTO POST MI HA SBALLATO TUTTA L'IMPAGINAZIONE DEL BLOG? ...:-((( è che non riesco a metterlo a posto...
Aggiornamento del 16/11: si è magicamente sistemato da solo...?!

mercoledì 11 novembre 2009

cartoline





Quante volte vi è successo di ricordarvi solo nell’ultimo giorno che passate in vacanza su quella splendida isola sperduta (si sogna, eh?!) che dovevate spedire un sacco di cartoline agli amici?
Quante volte lo avete fatto in fretta e furia, subito prima di preparare la valigia per il rientro, e poi avete cercato in lungo ed in largo una buca delle lettere per tutto il paese che vi ospitava, col risultato di sentirvi anche frustrate, perché dovevate fare tutto di corsa?
E quante, quante volte i vostri compagni di viaggio vi hanno detto: “ma come sei antica, ormai le cartoline non le spedisce più nessuno, perché non mandi un sms?” :-((


Io adoro scrivere cartoline, non perché ‘va fatto’, ma perché le considero un modo per essere vicina alle persone più care anche quando siamo in un altro mondo, magari in vacanza, con la spina del cervello staccata per tutto quello che riguarda obblighi e doveri... mi piace sceglierle pensando a chi le riceverà, mi piace guardarle a colpo d’occhio e lasciarmi chiamare dalle immagini, cerco anche di spedirle prima di ripartire, perché a volte può accadere che riescano ad arrivare prima che io torni a casa (... miracoli?!)...
Lo considero un modo per dire: “sono in vacanza, me la sto godendo lontano da tutti voi (;-PP), ma in questo momento sto pensando a te e solo a te! E questa immagine è quella che meglio rappresenta quello che sto vivendo ora, mentre penso a te...!”


Dico io: ma vuoi mettere quanto è bello, sentito, ‘toccabile con mano’, il ritrovarsi di fronte ad una bella foto, di un posto che non sia casa tua (ma poi anche una foto di casa tua può andare bene, se c’è del sentimento scritto dietro...), sapere che quella foto, con tanto di parole scritte, ha viaggiato, è stata anche letta da altre persone, che hanno - almeno per un attimo - immaginato chi aveva scritto e chi avrebbe letto quella cartolina... sono parecchio sentimentale, sì, lo so... ultimamente sta diventando un vizio! Un gran bel vizio, però, perché in più di un’occasione ho verificato che dà grandi soddisfazioni, il pensare agli altri, il seminare gesti positivi, l’essere a disposizione col sorriso sulle labbra invece che mugugnare e vedere solo nero... (anche se qualche volta questo atteggiamento porta qualcuno ad approfittarsene un po’...)


Tornando a bomba (e scusate la divagazione): vuoi mettere quanto è bello aprire la cassetta delle lettere e trovarci il pensiero di una persona cara, oltre alle solite bollette? 
E, mi chiedo: perché questo non succede più così spesso e soprattutto, perché deve succedere solo quando si va in vacanza?
Per questo ho aderito a “La rivincita della cartolina”, perché voglio vedere cosa succede se il popolo dei blog si mette in mente di rilanciare una moda, voglio vedere cosa succede se le persone che stanno dietro a quelle tastiere - che hanno una vita reale, con tanto di bollette nella cassetta delle lettere e questa vita se la vivono eccome - ricominciano a scrivere a mano, con la penna ed il calamaio... [no! così vintage no! (a meno che qualcuno non voglia rilanciare anche quella moda lì... ;-))], e ricominciano a spedire i loro messaggi come si faceva una volta, raccontando il momento che stanno vivendo mentre scrivono e sapendo che chi leggerà il loro messaggio saprà quello che è successo solo giorni e giorni dopo (considerando il periodo e i tempi delle poste...), quando ormai gli eventi si sono susseguiti e magari le condizioni non sono più le stesse...


Ho letto di questa iniziativa da mammanelbosco (ma l’idea e il banner sono nati dal blog Ballando con Sofia) ed ho subito aderito alla sua richiesta.


Ora lo chiedo io a voi: avete voglia di spedirmi una cartolina?
Vi va di fare una cosa ‘vintage’, per voi, solo per voi stesse, senza ricevere in cambio nient’altro che una cartolina illustrata ed il pensiero di un’altra persona, la sua volontà di scrivere qualcosa a voi e solo a voi, qualcosa di diverso da quel ‘Saluti da....’ che spesso per mancanza di idee ci troviamo a dire?
Vi va di spedire a me una cartolina dal posto dove abitate? di raccontarmi cosa vi è capitato mentre cercavate la cartolina da spedirmi?
Vi va di ricevere una cartolina da Lucca e vicinanze? di vedere dove vive e passa il tempo il CircoloVizioso al gran completo?
Vi va di vedere posti che non conoscete?
Vi va di avere un nuovo segnalibro da usare per i libri che vi regaleranno per Natale? (io di solito le cartoline le consevo così, e mi accompagnano nei miei voli pindarici insieme al libro di turno...;-))


Vi va insomma di concedere la rivincita alla vecchia, cara cartolina?


E allora mandate il vostro indirizzo di casa alla mia mail (visto che si torna subito tecnologici...?): polepole2@excite.it
Vi aspetta il vizio di una cartolina...
Saluti da polepole


venerdì 6 novembre 2009

La danza delle scatole di latta




Questo proprio non me lo posso perdere!
  1. lo so che c'è già tanta carne al fuoco, tra swap, riciclidea, PIF e RI-PIF (e fra poco anche un altro, che non ci facciamo mancare niente, noi...!)
  2. lo so che rischierò il linciaggio dal maritino perché sto più a pensare al blog che a lui (anche se non è vero... ;-))
  3. lo so che prima o poi mi pentirò di non aver scelto di fare un lavoro meno impegnativo, che mi permetta di non tornare tutte le sere a casa dopo le 20 e magari avere, che so, due ore alla settimana libere?!
  4. lo so che i miei vizi, prima o poi, si ritorceranno contro di me, in qualche modo...
So tutto questo, ne sono cosciente... ma come si fa a perdersi uno swap sulle scatole di latta? come? è praticamente impossibile, no?!

Questo poi, di Calme et Cacao, è proprio organizzato bene: andatevi a vedere il blog, che merita, io l'ho appena scoperto ma non me lo faccio più scappare!


Le scatole di latta hanno sempre avuto, per me, un fascino particolare: ne ho sempre cercate di tutti i tipi, di forme e dimensioni, e - se avessi una casa più grande - avrei dedicato loro già una parete intera... tra quelle dei biscotti, dove rimane per sempre quel buon aroma, a quelle delle confezioni-regalo di profumi & co., a quelle delle mentine, ne avrò una cinquantina... tutte nella mia vecchia cameretta di ragazzina: e io ogni tanto, vado da mammà e mi chiudo nella mia stanzina, ricordando i tempi che furono... ;-P
Ora però ho una scusa in più per averne una nuova (o vecchia, chissà cosa mi arriverà? forse forse la preferirei, ora che sto diventando un po' vintage anche io...!). Intanto però cercherò di pensare a quella da spedire... ed al "piccolo tesoro ritrovato" da inviare alla mia abbinata... che scoperta che farà, ho già due o tre idee...!


Qui un sunto della bellissima iniziativa:
Cos'è la danza delle scatole di latta?
Uno scambio, un pensiero, una scatola di latta da scegliere ed inviare a qualcuno che il caso avrà assegnato. Possono essere grandi, piccole, piccolissime, nuove, antiche, vecchie, colorate, sbrecciate, tonde, quadrate... ma tutte dovranno contenere un qualcosa dentro. Come un piccolo tesoro nascosto da un bambino (ma non deve essere per forza un giocattolo!) e ritrovato anni dopo.


Come si partecipa?
Mandando una email al mio indirizzo di posta elettronica calmeetcacao@gmail.com con oggetto la danza delle scatole di latta, scrivendo l'indirizzo dove vorrete ricevere il pacchetto, specificando il link al vostro blog (se ne avete uno) oppure scrivendo qualche righa che parli di voi giusto per aiutare chi dovrà scegliere la scatola da inviarvi. Tutto questo entro e non oltre il 20 novembre 2009 ore 12.

Beh, che fate? partecipate anche voi?

mercoledì 4 novembre 2009

In viaggio... Isola Santa


Dato che l’inverno è arrivato e c’è tanta voglia di montagna e di cose calde da mangiare e magari di un bel piatto di funghi...
... oggi andiamo a Isola Santa!


Ci troviamo nel Comune di Careggine (LU), in Garfagnana, nel cuore del Parco delle Alpi Apuane, sulle rive del lago formato dal torrente Turrite Secca, che scorre in una delle valli piu strette e selvagge delle Apuane, racchiusa tra vette strapiombanti ed aspri contrafforti.
Isola Santa è un piccolo villaggio fuori dal tempo. L’ho scoperto durante le peregrinazioni per monti e per valli (letteralmente!) insieme al mio allora fidanzato ;-), quando lavoravo alla preparazione dell’esame di Architettura del Paesaggio...
E’ un borgo di origine antichissima: era un antico “hospitale”, meta di sosta per i viandanti che attraversavano le Apuane passando per la Foce di Mosceta per recarsi dalla Versilia alla Garfagnana o viceversa. Lungo questo tragitto, duro e faticoso, Isola Santa rappresentava un punto di passaggio importante: accoglieva chi passava da quella strada impervia ed aveva bisogno di qualcosa di caldo da mangiare o di un letto per riposare. 
Dell’hospitale si hanno notizie certe già a partire dal 1260, ma la sua nascita è molto probabilmente più antica: “[...] Secondo alcuni storici pare che il paese di Isola Santa, sorto attorno all’hospitale, fosse anticamente un piccolo borgo fortificato. Immaginandolo così com’era prima della costruzione del lago artificiale, è facile rendersi conto della sua posizione sovrastante la strada di fondo valle. E’ possibile dunque che Isola Santa svolgesse una funzione di “posto di guardia”, inserito in una valle particolarmente stretta che veniva allora attraversata da un ponte oggi sommerso dalle acque del lago.
Dai documenti risulta fra l’altro l’esistenza di una vecchia torre, oggi evidentemente abbattuta, mentre rimane una significativa “Via della Torre”.
Le scarne cronache che dal medioevo ci portano al ‘700 ci parlano di una piccola comunità che viveva attorno all’hospitale, con un’economia estremamente povera ed un collegamento con i centri più vicini tremendamente disagevole.
[...] La cosa più interessante è che questa condizione di isolamento (e pur tuttavia di un isolamento che la collocava in posizione strategica lungo l’unica via di comunicazione esistente) Isola Santa e i piccoli borghi vicini (Col di Favilla, Puntato, Capanne di Careggine) l’hanno mantenuta fino a qualche decennio fa quando è stata costruita la strada del Cipollaio, l’attuale strada provinciale di Valdarni. [...]”


Fatto di casette di pietra grigia, col tetto in ardesia, il paese è in parte rimasto sommerso (come quello di Capanne di Careggine, nel Lago di Vagli) dopo la realizzazione della diga per lo sfruttamento idroelettrico delle acque del torrente nel 1949: da quel momento il borgo ha subito progressivamente dei cedimenti e si è spopolato, diventando quasi un paese-fantasma. Ultimamente, però, gli ultimi abitanti e i proprietari si sono ricostituiti in un progetto di ristrutturazione globale, e ora mettono a disposizione una parte delle abitazioni per chi voglia trascorrervi un periodo di vacanza tra natura, ambiente, cultura e sapori: un posto ideale per raccogliere funghi, pescare trote selvatiche e dedicarsi all'escursionismo.


Dal paese partono diversi sentieri che si addentrano nel bosco verso le cime delle Alpi Apuane, percorrendo sorgenti e villaggi abbandonati.
Nelle vicinanze si trovano anche alcuni fenomeni carsici che meritano di  essere osservati: le “Marmitte dei Giganti”, buche a forma di pentolone scavate dai fiumi in piena (si vedono presso il Fosso del Fatonero e il Fosso dell'Anguillaia); la “Grotta del Vento” e “l’Antro del Corchia”....
Tanti riferimenti alle attività da fare e non solo potete trovarli qui: 


Ma il CircoloVizioso adora questo paesino soprattutto per l’aria che vi si respira... per quel nonsoché di magico e misterioso che si può scovare in un paese che era stato abbandonato, dove la chiesa aveva la porta di ingresso murata perché pericolante, dove ogni passo che facevi poteva essere in fallo, per la sconnessione delle pietre dovuta all’azione delle acque del lago, dove trovavi sempre un silenzio che faceva bene all’anima...


Lo adoriamo soprattutto perché adesso, grazie alla buona volontà di molti, tutta la storia che è passata da quel paesino può essere recuperata e donata a chi voglia entrare - anche per poco tempo - a farne parte.

Mèta delle nostre scampagnate quando eravamo dei centauri con lo zaino in spalla ed il casco in testa, Isola Santa è diventato per noi ‘un posticino del cuore’, di quelli dove torni quando hai voglia di un po’ di malinconico revival... 
... ma non solo: di quelli dove torni quando hai voglia di un bel piatto di maccheroni ai funghi, di una bella bistecca cotta sulla brace di fronte ai tuoi occhi e - magari - di una fetta di torta al cioccolato fatta in casa!

(c’è un ristorantino, proprio sul lago, che è una meraviglia.... ;-P!!!)


n.b.: le foto sono tratte dalla rete web e dai siti linkati all'interno del post... le foto che avevo fatto io non mi piacevano proprio... ;-))

Seduti al bar del CircoloVizioso

Seduti al bar del CircoloVizioso
Ovvero: avete tempo per una birra? Il nostro bar è nato per conservare e ricordare i tanti "posticini del cuore" che ci hanno lasciato un'emozione. Per chi ha bisogno di trovare il suo, di posticino del cuore. Per evadere 10 minuti dalla routine quotidiana, per conoscere posti che magari non avete mai visto, per fermarsi a meditare su un'immagine, per bersi una birretta ghiacciata in compagnia degli amici... Tornate quando volete, il bar è sempre aperto!

argomenti viziosi

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