E' uno di quei libri per i quali mi dispiace dare un voto basso. Il punto è che è talmente erudito e pieno di informazioni interessanti da risultare alE' uno di quei libri per i quali mi dispiace dare un voto basso. Il punto è che è talmente erudito e pieno di informazioni interessanti da risultare alla lunga un po' indigesto. Mi sta anche bene che il romanzo non abbia una vera trama, e sia quasi un unico flusso di coscienza vissuto dal protagonista nell'arco di una notte. Mi sono ritrovato però più di una volta a desiderare che accadesse qualcosa di più che la continua narrazione di aneddoti storici, culturali e artistici su personaggi che hanno fatto l'orientalismo. Il tema è interessantissimo; purtroppo trattarlo con una trama stantia che dura troppo non è una grande idea. Enard però scrive molto bene. Next time....more
Davvero un bel modo di cominciare il 2022. Libro magnifico, così come magnifica è la traduzione - sottolineo, dal georgiano - di Francesco Peri.
Una sorDavvero un bel modo di cominciare il 2022. Libro magnifico, così come magnifica è la traduzione - sottolineo, dal georgiano - di Francesco Peri.
Una sorta di "Incontri con uomini straordinari" in salsa Gulag. L'autore, nonchè protagonista, racconta del suo periodo di detenzione all'epoca della perestrojka (un Gulag decisamente attenuato rispetto a quello staliniano, ma comunque campo di lavoro) e delle persone che ha ivi incontrato. E dal momento che si trattano tutte di persone arrestate come dissidenti politici, stiamo parlando di incontri effettivamente straordinari.
Ogni capitolo del libro è dedicato ad un personaggio differente e a suo modo sempre singolare, e accanto alla descrizione della persona l'autore riesce a dipingere un affresco sincero e disilluso, ma sempre ironico, dell'URSS di allora e delle etnie che la componevano, una raffigurazione di quell'immenso impero ormai prossimo al collasso.
Super consigliato per farsi un'idea del Gulag, dell'Unione Sovietica in cui non credeva ormai più nessuno e della Georgia attuale (l'autore è effettivamente diventato un politico di spicco nel paese indipendente). ...more
Come sempre per i romanzi gialli non rimango mai impressionato, il libro in sè non mi lascia mai avvero qualcosa.
Qui però più che giallo siamo nel genCome sempre per i romanzi gialli non rimango mai impressionato, il libro in sè non mi lascia mai avvero qualcosa.
Qui però più che giallo siamo nel genere del thriller psicologico, e la faccenda si fa leggermente diversa. Si riesce infatti a entrare nella mente sia dell'assassino che della vittima, ed è interessante come Carlotto riesca a delinearne i caratteri pur utilizzando quasi solo dialoghi o monologhi interiori.
Buona la trama, anche se alcune cose rimangono inspiegate....more
Una gran bella raccolta di racconti, tutti legati dall'ambientazione, la Praga magica di inizio 1600.
Capisco perchè Perutz venga a volte incasellato tUna gran bella raccolta di racconti, tutti legati dall'ambientazione, la Praga magica di inizio 1600.
Capisco perchè Perutz venga a volte incasellato tre gli autori di letteratura di intrattenimento, c'è qualcosa nel suo stile, a metà tra fantastico e grottesco, che fa scorrere la lettura senza fornire chissà quale spessore o profondità d'argomento; direi però che le qualità maggiori sono altre. In particolare vi è la capacità di illustrare una città, in un contesto storico, riuscendo attraverso diversi personaggi e diverse storie a mostrare quel mix affascinante di etnie che popolavano la città all'epoca di Rodolfo II, imperatore del Sacro Romano Imperso, che proprio a Praga trasferì la capitale.
E' affascinante poter letteralmente vivere sulla propria pelle quella città ed è invece triste (per me, almeno), come oggi siano forse rimasti solo alcuni luoghi, ma siano quasi del tutto scomparse le etnie secondarie, a partire dagli ebrei, di cui lo stesso Perutz faceva parte.
Il sottotitolo recita "Il grande romanzo di Praga" e non è sbagliato in effetti, ci sono personaggi e fili conduttori che tornano tante volte che in definitiva lo si può definire romanzo.
Sarebbe molto interessante visitare Praga con questo romanzo sottobraccio....more
Wow, ho letto questo libro tutto d'un fiato e sono contento di poter dire che non avevo mai visto nulla di simile.
La Aleksievich adopera un stile e uWow, ho letto questo libro tutto d'un fiato e sono contento di poter dire che non avevo mai visto nulla di simile.
La Aleksievich adopera un stile e un genere tutto suo; si tratta di un romanzo corale, o per meglio dire, un adattamento di diverse interviste a monologhi a più voci. Il risultato è stupefacente, pur essendo in certi frangenti molto crudo.
Tutto orbita attorno all'incidente nucleare del 1986 a Chernobyl, pur non essendo esso al centro del libro; i protagonisti del romanzo sono infatti persone in qualche modo collegate all'incidente che raccontano quello che successe dopo giorni, mesi, anni, e come le radiazioni sprigionate nell'atmosfera abbiano direttamente alterato le loro vite.
Ne scaturisce un quadro cupo e che per la maggior parte non conoscevo, la sofferenza causata dall'incidente è molto più grande di quella che immaginavo.
Questo libro fa riflettere sull'atteggiamento dell'uomo nei confronti della natura, abbiamo davvero diritto a comportarci come ladri e letteralmente depredare tutto ciò che Lei ci mette a disposizione?
“Un’agenzia di viaggi di Kiev propone un tour a Chernobyl e nei villaggi morti… naturalmente a pagamento. Visitate la Mecca del nucleare”- Dal giornale Nabat, febbraio 1996.
Si conclude così il romanzo-reportage di Svetlana Aleksievich, la catastrofe non è ancora stata compresa e anzi, è diventata l'ennesima fonte di attrazione è guadagno