Questo libro è una raccolta di racconti in cui l’autore racconta l’universo femminile attraverso frammenti autobiografici, esperienze, ricordi e osserQuesto libro è una raccolta di racconti in cui l’autore racconta l’universo femminile attraverso frammenti autobiografici, esperienze, ricordi e osservazioni. Nei fatti, una celebrazione delle donne in tutta le loro complessità, un mosaico di storie che esplorano l’amore, il desiderio, la nostalgia e il mistero che rappresentano per il protagonista.
Lo stile di Cărtărescu, come al solito splendido, è lirico e nostalgico, a tratti quasi onirico, ma non privo di ironia. Ogni racconto è un piccolo ritratto che cattura aspetti diversi della femminilità, dalle donne amate alle figure idealizzate, fino a quelle che hanno lasciato cicatrici o insegnamenti.
Per quanto poetico però il libro può risultare ripetitivo e un po' autoreferenziale, dando a volte l'impressione che l'autore si compiaccia troppo del proprio punto di vista maschile, senza approfondire realmente l’esperienza delle donne stesse.
In sostanza, poetico sì, ma ti lascia addosso l'impressione di aver avuto un punto di vista troppo maschilista/patriarcale....more
Questo romanzo di Georgi Gospodinov esplora il tempo e la memoria attraverso una clinica dove i pazienti affetti da Alzheimer, grazie a stanze addobbaQuesto romanzo di Georgi Gospodinov esplora il tempo e la memoria attraverso una clinica dove i pazienti affetti da Alzheimer, grazie a stanze addobbate appositamente, rivivono decenni passati. Da questa premessa, il libro si allarga in una riflessione sull’ossessione collettiva per il passato, intrecciando malinconia e temi universali come identità e storia.
Tra le scene più affascinanti spicca il referendum sul passato, in cui i paesi europei votano per tornare a una certa epoca storica. I risultati, ironici e drammatici, svelano ferite e orgogli nazionali, offrendo uno spaccato surreale e al tempo stesso realistico dell’Europa contemporanea.
Un’opera nostalgica e poetica, l’ho trovata bellissimo, capace di unire profondità e leggerezza, e di lasciare nel lettore un’impressione indelebile....more
Che paese, il Giappone! Essendoci stato di persona per un periodo di tempo medio lungo garantisco che non è solo i lati negativi, e forse a tratti un pChe paese, il Giappone! Essendoci stato di persona per un periodo di tempo medio lungo garantisco che non è solo i lati negativi, e forse a tratti un po’ stereotipati, descritti da Amelie Nothomb.
Di certo però capisco il disagio provato dall’autrice nella sua esperienza li, o meglio posso capire le sensazioni che ha provato.
La cultura giapponese, e di riflesso quella lavorativa di lì, sono un qualcosa di asfissiante. Con scene a volte esilaranti e surreali, a volte orripilanti per la cattiveria con cui le persone si trattano vicendevolmente, la narrazione segue un anno di lavoro in prima persona presso una multinazionale di Tokyo. Ne esce fuori un’esperienza francamente disumana e disumanizzante.
Devo avere qualcosa di perverso con Gospodinov, c’è qualcosa di magnetico in tutti i suoi scritti nonostante puntualmente mi ritrovi alla fine della lDevo avere qualcosa di perverso con Gospodinov, c’è qualcosa di magnetico in tutti i suoi scritti nonostante puntualmente mi ritrovi alla fine della lettura senza poter dire di aver letto chissà che. A caldo mi sento di dire che pure questa raccolta di racconti non mi ha lasciato molto, eppure mi basta ripensarci un attimo per rendermi conto che ce ne sono almeno tre o quattro che hanno attecchito in me, lasciandomi materiale sul quale riflettere. Oltre al racconto che dà il titolo alla raccolta, a mio parere altri due che rimangono decisamente in mente sono “L’alfabeto delle donne” e “Davanti all’albergo “Bulgaria””. Sempre piacevole l’autore bulgaro....more
Allora, carino. Un libro di viaggio un po' più moderno rispetto ad altri. Di sicuro fuori dai canoni è la destinazione, l'Estremo OrientTerra Incognita
Allora, carino. Un libro di viaggio un po' più moderno rispetto ad altri. Di sicuro fuori dai canoni è la destinazione, l'Estremo Oriente russo e in particolare la città che dà il titolo al testo.
Cédric Gras, francese, racconta, scandita dalle stagioni, la sua esperienza di un anno di vita a Vladivostok, finis terrae dell'anima più che reale (d'altra parte, la città non sta sul Pacifico, ma sul Mar del Giappone). E lo fa bene, narrando la città non solo a livello paesaggistico, ma anche dal punto di vista dei suoi abitanti, delle etnie che lo abitano, e di quelli che da lì se ne vogliono andare. Lo scrittore abbatte gli stereotipi occidentali della regione: la città non si trova nell'estremo nord (ma ad un passo da Pechino, Seoul, Tokyo), il clima non è quello gelido siberiano, non ci sono solo occhi a mandorla, ecc... Fornisce anche un quadro geopolitico della zona, che fa capire quanto a livello strategico sia importante, per la Russia, il futuro del Primor'e, la regione del Litorale. In non pochi casi si lascia però andare a divagazioni melense, che hanno rallentato il ritmo della lettura.
Nel complesso, un bel viaggio mentale in luoghi esotici....more
Alla fine rimane poco, come quasi sempre per racconti e storie brevi. Certo, Gospodinov si conferma uno scrittore molto originale secondo me. Ottima letAlla fine rimane poco, come quasi sempre per racconti e storie brevi. Certo, Gospodinov si conferma uno scrittore molto originale secondo me. Ottima lettura per quando "non si ha tempo per leggere"....more
Wow, che scrittura. Uno dei libri più strani che abbia mai letto. Sono rimasto davvero stranito, soprattutto alla conclusione dell'ultimo racconto, degWow, che scrittura. Uno dei libri più strani che abbia mai letto. Sono rimasto davvero stranito, soprattutto alla conclusione dell'ultimo racconto, degno del trip di quei dieci minuti di 2001 Odissea nello Spazio. Lo stile di Cartarescu è incredibile, non mi sono mai sentito così tanto dentro un sogno quanto leggendo questo libro; forse anche troppo in certe occasioni, a tratti perdevo proprio il filo tra realtà e finzione. Proprio questa è l'unica difficoltà che ho incontrato, seguire il discorso; è l'ennesimo libro letto ultimamente che mi ha fatto sentire ignorante, inferiore. In certi punti un po' troppo difficile per me, ma in conclusione questa è grande letteratura contemporanea....more
Commovente, anche se non mi ha conquistato fino in fondo.
Essendo affezionato ai Paesi Baltici, e alla Lettonia in particolare, sono sempre contento quCommovente, anche se non mi ha conquistato fino in fondo.
Essendo affezionato ai Paesi Baltici, e alla Lettonia in particolare, sono sempre contento quando un libro di quelle parti viene tradotto in italiano.
Molto bello il continuo accostamento tra la storia (abbastanza triste), della madre e della figlia e la Storia del secolo scorso, quando al posto della nazione libera di oggi vi era ancora la Repubblica Socialista Sovietica Lettone.
Per quanto dunque agli occhi di un italiano possa non fare chissà quale effetto, capisco perchè in Lettonia questo libro venga assegnato sui banchi di scuola e perchè agli occhi di un Lettone questo libro risulti molto emozionante. ...more
Ho sentimenti contrastanti riguardo questa lettura. Da un lato riconosco uno stile innovativo ed originale, molto bello da leggere, dall’altro incredibHo sentimenti contrastanti riguardo questa lettura. Da un lato riconosco uno stile innovativo ed originale, molto bello da leggere, dall’altro incredibilmente mi ritrovo senza saper bene cosa ho letto.
Un romanzo labirintico (aggettivo di tendenza a quanto vedo per questo libro, ma sarà banalmente per ciò che richiama il Minotauro), che in assenza di una trama lineare evoca una serie di situazioni, di emozioni e di immagini.
Si parla di storia del novecento, si parla di mitologia, si parla di storia della Bulgaria comunista e forse persino di quella autobiografica dell’autore. Da leggere è piacevole, da capire un po’ meno.