Un viaggio personale tra ricordi, visioni surreali e riflessioni sul senso della vita. L'autore esplora la propria mente e le esperienze che l'hanno sUn viaggio personale tra ricordi, visioni surreali e riflessioni sul senso della vita. L'autore esplora la propria mente e le esperienze che l'hanno segnato, con uno stile grafico sempre interessante, anche se a tratti frammentario. Ho trovato l'approccio autobiografico meno coinvolgente rispetto alle sue opere più narrative, anche se resta comunque una lettura che offre spunti di riflessione, soprattutto per chi ama storie che scavano nell'animo umano....more
Per essere uno che non legge graphic novel, questa è stata una sorpresa che mi ha coinvolto dall’inizio alla fine. In questa storia cupa e post-apocalPer essere uno che non legge graphic novel, questa è stata una sorpresa che mi ha coinvolto dall’inizio alla fine. In questa storia cupa e post-apocalittica, Gipi crea un mondo devastato, privo di speranza, dove un padre e i suoi due figli lottano per sopravvivere. Il tema della comunicazione, o meglio della sua assenza, è centrale: il protagonista non riesce a comprendere pienamente il padre né le sue emozioni, ma il diario che custodisce diventa la chiave per capire chi fosse davvero.
Ho ritrovato la stessa atmosfera di desolazione de La strada di McCarthy: silenzi pesanti, ambientazioni spoglie e personaggi ridotti all’essenza delle loro emozioni più crude. Gipi riesce, con il suo tratto essenziale e spesso spietato, a far emergere tutta la brutalità e la fragilità della condizione umana. Alla fine. nonostante il buio, si intravede una scintilla di tenacia e curiosità che fa riflettere sul significato della memoria e dei legami.
La graphic novel insomma può essere uno strumento narrativo potente....more
In questo romanzo, Barbero ci conduce nell'universo affascinante e contraddittorio di Gabriele D'Annunzio, concentrandosi sul suo ruolo durante l’imprIn questo romanzo, Barbero ci conduce nell'universo affascinante e contraddittorio di Gabriele D'Annunzio, concentrandosi sul suo ruolo durante l’impresa di Fiume. Il libro è capace di evocare l’aura quasi mitica che circonda il “vate”, tuttavia, nonostante questa qualità, non sono riuscito a trovarlo del tutto soddisfacente.
Colpisce la capacità di Barbero di approfondire la figura di D’Annunzio, con il suo egocentrismo e la teatralità che lo hanno reso unico, ma il libro sembra perdere di vista l’aspetto storico dell’impresa di Fiume, riducendo gli eventi a un contorno spesso sfumato e lasciando poco spazio alla vera analisi di quell’anno cruciale. Per chi si aspetta una ricostruzione storica dettagliata, il focus esclusivo sul poeta può risultare un po’ deludente.
Pur apprezzando lo sforzo di esplorare la psicologia di un personaggio così carismatico, avrei voluto che la narrazione bilanciasse meglio l’uomo e la Storia. Si legge insomma con piacere, ma lascia la sensazione di un’occasione parzialmente mancata per raccontare a fondo uno degli episodi più significativi e controversi della nostra storia....more
Bellissimo... la capacità affabulatoria di Barbero che si trova in forma scritta è la stessa che possiede nei suoi podcasto (o meglio, nelle sue lezioBellissimo... la capacità affabulatoria di Barbero che si trova in forma scritta è la stessa che possiede nei suoi podcasto (o meglio, nelle sue lezioni).
Un grande viaggio nell'universo dell'impero ottomano, dalle origini - il sogno di Osman e il popolo delle steppe - alla caduta finale dopo la prima guerra mondiale, dove ebbe la stessa sorte dell'altro grande impero multiculturale dell'epoca, quello austro-ungarico.
Si imparano molte cose che difficilmente vengono insegnate a scuola, dagli usi e costumi alla sorprendente tolleranza verso tutte le minoranze e religioni, al punto che questo grande impero appariva, quantomeno al suo apice durante il '500, l'istituzione più avanzata in tutto il mondo sviluppato.
Se noi spesso abbiamo solo l'idea del mamma li turchi, senza sapere molto altro, la storia dell'impero ottomano è una storia europea, e ha segnato e segna tuttora i destini di grande parte dell'Europa e del medio oriente....more
Uno sguardo attuale su quei paesi “orientali” dell’Unione Europea di cui ancora troppo poco si sa, e i cui modi si fanno fatica a comprendere nel contUno sguardo attuale su quei paesi “orientali” dell’Unione Europea di cui ancora troppo poco si sa, e i cui modi si fanno fatica a comprendere nel contesto europeo. Apprendendone invece di più del loro passato e presente, cosa che il libro permette di fare, riusciamo a capire quali sono le loro idee e prospettive future. Molto interessante, anche in ottica viaggi, essendo pieno di aneddoti culturali su luoghi pochi conosciuti. ...more
Tra tutti i libri che ho letto di Rovelli, questo è quello dove divaga maggiormente e secondo me fa perdere il filo del discorso più facilmente. L’argoTra tutti i libri che ho letto di Rovelli, questo è quello dove divaga maggiormente e secondo me fa perdere il filo del discorso più facilmente. L’argomento, la fisica dei quanti, rimane uno dei più interessanti al mondo, ma la trattazione fatta qui lascia il sapore di una lezione universitaria che vuoi abbandonare a metà ma non puoi perché il professore lo noterebbe....more
Il titolo non mente, sono davvero brevi queste lezioni di fisica. Nonostante l'entusiasmo che ci mette Rovelli, ho preferito tutti gli altri suoi testiIl titolo non mente, sono davvero brevi queste lezioni di fisica. Nonostante l'entusiasmo che ci mette Rovelli, ho preferito tutti gli altri suoi testi letti finora, che approfondiscono gli argomenti di cui trattano. Qui invece ci si trova di fronte a un piccolo trattato sullo "stato delle cose" della fisica odierna, solo che è un po' troppo superficiale. Diciamo che quantomeno fa venire voglia di avvicinarsi alla fisica ai profani; a chi non lo è - tipo me- lascia forse poco....more
Bello, si, ma non condivido tutto questo entusiasmo. Il tema molto delicato viene certamente sviscerato per bene da Mencarelli, eppure è come se nei faBello, si, ma non condivido tutto questo entusiasmo. Il tema molto delicato viene certamente sviscerato per bene da Mencarelli, eppure è come se nei fatti si rimanesse sempre sulla superficie dell'approfondimento, sia del tema in sè che dei singoli personaggi. Lo stile di scrittura inoltre non l'ho trovato particolarmente coinvolgente, e ci si ritrova a giungere alla conclusione un po' in fretta, con quella fastidiosa sensazione di aver visto, si, ma non di aver osservato....more
Beh, che dire. Appare incredibile che un libro del genere sia stato scritto in Italia in questo periodo. Librone che attraverso la finzione, la meta-narBeh, che dire. Appare incredibile che un libro del genere sia stato scritto in Italia in questo periodo. Librone che attraverso la finzione, la meta-narrativa e l’ironia ricostruisce uno spaccato di storia italiana nel periodo della RSI e della resistenza partigiana. Pur non essendone questo l’intento però: nei fatti Griffi ci propone una semplice avventura tragicomica, scritta nel più semplice stile post-moderno. Un mattone che scorre incredibilmente e che lascia tanti spunti di riflessione, tante nozioni storiografiche poco conosciute ma soprattutto tante scene esilaranti ed indimenticabili....more
Quasi perfetto, non fosse per alcuni paragrafi che sembrano letteralmente appunti gettati lì. Trasmette veramente la voglia di scoprire il magnifico moQuasi perfetto, non fosse per alcuni paragrafi che sembrano letteralmente appunti gettati lì. Trasmette veramente la voglia di scoprire il magnifico mondo dei quanti e la loro interazione con il nostro universo macroscopico. Finalmente un racconto in grado di descrivere per bene cosa succede nelle vicinanze e all'interno di un buco nero. I buchi bianchi rimangono qualcosa di esotico, così come altre descrizioni fornite da Rovelli; questo perchè non si hanno ancora tutte le risposte, non gliene si può fare certo una colpa. Rimane l'entusiasmo trasmesso dall'autore verso questa materia....more
Devo dire che mi è piaciuto. Scritto in maniera da sembrare autobiografico, mi ha ricordato qualcosa di Carrere e Houellebecq. Sarà perchè non ha una trDevo dire che mi è piaciuto. Scritto in maniera da sembrare autobiografico, mi ha ricordato qualcosa di Carrere e Houellebecq. Sarà perchè non ha una trama lineare, ma segue più che altro le vicissitudini del protagonista, sarà per le varie e sporadiche digressioni nella fisica oppure per alcuni pensieri pessimisti verso il futuro. L'ho apprezzato molto, Paolo Giordano offre con questo libro un bel quadro dell'attualità che ci circonda.
PS: gli approfondimenti sui bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki li trovo una chicca, anche se per le scene descritte sono per stomaci forti....more
Due stelle forse severe, dato comunque il contenuto e lo studio che ci sta dietro. La sensazione finale è di non sapere bene che cosa ho letto però. E'Due stelle forse severe, dato comunque il contenuto e lo studio che ci sta dietro. La sensazione finale è di non sapere bene che cosa ho letto però. E' un romanzo ma in verità si tratta di quattro storie, il cui unico filo conduttore è la prima guerra mondiale. Se le prime due mantengono un alto livello, anche in fatto di ironia, il terzo racconto e poi il quarto mi hanno lasciato un po' perplesso; non ho capito il cambio di registro e di argomento - relativamente, diventa quasi un trattato d'arte anche se la guerra è sempre sullo sfondo. Mi è sembrato un libro incompleto....more