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1.6.16

Prima di andarmene...


... devo mantenere la parola data, ovvero rispondere ai due Liebster Award che mi sono stati mollati negli ultimi giorni. 
E qui farò esattamente questo: risponderò alle domande ma non indicherò altri blog per non allungare inutilmente una catena che rischia di allungarsi troppo.
«Hai qualcosa contro il Liebster Award?».
No, no. Il problema, probabilmente del tutto personale, è che frequento sempre meno il mondo dei blogger. 
Oddio, l'ho detto, e adesso?
Adesso niente, il problema è fatto da alcuni elementi che ne coinvolgono altri che ne tirano in ballo altri ancora. 
Il numero dei blog è in calo, da qualche tempo in qua, inutile girarci intorno, come è in aumento l'età media dei blogger. È il calo il numero dei blog autodiretti, condotti da un individuo e non da un'associazione, un club, una fondazione, un caffè, un gruppo di fan di qualcosa o qualcuno o quello che preferite. 
Non basta. Molti dei blogger ancora in pista si lamentano in pratica tutti i giorni della difficoltà di scrivere e della necessità di informarsi, prima di annotare anche poche righe. Tutti lamentano il poco tempo disponibile e il fatto che i blog a scarso traffico – io ho 52 follower, per dire, il che fa di me un poveretto – costano fatica e non rendono nulla. 
Il risultato definitivo di questa situazione è che non pochi abbandonano il blog, in qualche caso passando su FB [*], in altri cessando di esistere da un punto di vista telematico. 
Il che è, intuitivamente, un problema. 
C'è stato un tempo nel quale era possibile pensare che si sarebbe passati dal blog al giornalismo – e in qualche caso è accaduto – ma adesso temo non sia più così e che la porta sia, se non serrata, molto vicina alla chiusura. Il blog privato e personale rischia di essere sempre più un prodotto residuale, una inforiserva indiana dove è possibile in qualche caso incontrare i propri amici anche se non con la frequenza di quanto li si incontra su FB o altrove e rigorosamente, il più delle volte, non si parla di attualità, raramente si prende posizione su ciò che accade, non si dedica tempo a riflettere sullo stato delle cose e, men che meno, si prende vigorosamente posizione o partito. 
Ovviamente parlo solo per impressione personale, il che può dare a chiunque dotato di qualche dato l'autorizzazione a deridermi [**]. In ogni caso conosco e apprezzo alcuni blogger che insistono, si danno da fare, recensiscono, intervistano, intervengono, commentano ma spesso lo fanno in solitudine o al massimo collaborando con altri blogger, ma non più di uno o due. È possibile, per dire, che nessuno abbia parlato delle prossime elezioni amministrative? Lo so, non ne ho parlato nemmeno io, anche perché parlare di Fassino rende tutto e tutti più tristi, ma sono stupito che le cose in Italia cambino con una velocità allarmante e dal mondo dei blog vengano solo mugugni o inviti a parlar d'altro. 
Si viaggia in solitudine, direi, e questo ci rende tutti più deboli. Oltre che, fatalmente, vecchi. Restano soltanto le catene, ovvero, per citare, storpiandolo, Karl Marx: «ci restano soltanto le nostre catene», che cosa ne dite?. 
Diciamo che ho gettato una pietra nel pozzo. 
Vediamo che cosa accade.


...
Sarò in montagna fino a lunedì, per la cronaca, e quindi non sto a ripetere ciò che sapete già. Cercherò di rispondere, se gli dei della Rete mi aiutano, ma se non mi sentite non organizzate spedizioni di soccorso. Lunedì, puntuale come il boia di Londra, ritornerò al mio posto. 
...

Ed ecco qui, finalmente, le risposte alle domande. Cominciamo dalla banda de La nostra libreria
1) cosa vorresti simpaticamente "rubare" a la nostra Libreria?
Lo stile vivace, allegro, assai poco dottorale delle vostre recensioni. Da coordinatore di LN-LibriNuovi prendo nota e imparo. 
2) una curiosità che non hai mai osato chiedere a 1 blogger a scelta? (ovviamente vogliamo sapere il nome in questione!)

Domanda non facile, soprattutto tenendo conto che io sono curioso come una gazza e nel contempo patologicamente timido. Diciamo che chiederei al blogger di Obsidian Mirror dove va a pescare i temi, in genere curiosi e inconsueti dei suoi post. 
3) una citazione per te significativa tratta da un libro?
Da Morozov, Silicon Valley: i signori del silicio«Parlare di tecnologia oggi significa appoggiare, senza nemmeno acorgersene, alcuni degli aspetti peggiori dell'ideologia neoliberista». Se volete maggiori chiarimenti comprate il libro. 
4) consigli per gli acquisti: qual è un buon rapporto XXX/prezzo quando fai compere libresche? (specificare l'XXX :P)
Sinceramente non mi pongo il problema. So come gli editori stabiliscono il prezzo di un libro ed è molto raro trovare un prezzo inadeguato. In ogni caso se un libro mi piace sono disposto a sacrifici di ogni genere per possederlo. Se comincio a ragionare sul prezzo vuol dire che, in fondo, posso anche farne a meno. Esempio: Embassytown di China Mieville o Cime Abissali di Aleksandr Zinov'ev, acquistati senza nemmeno guardare il prezzo di copertina. 
5) parliamo dei generi come categorie convenzionali attribuite ai libri: sono un aiuto o una limitazione?
Sono un maledetto inciampo. Per me esistono due categorie: i libri che voglio leggere e quelli che possono rimanere dove si trovano.
6) animazione: perché viene molto spesso considerata adatta ad un pubblico molto giovane?
Bisognerebbe fare una storia del cinema e dell'editoria per spiegare il perché. Diciamo che chi si scandalizza perché si vedono film come Persepolis dovrebbe ritornare alla prima elementare per manifesta immaturità. Senza passare dal via.
7) sulla "solita" isola deserta: 1 libro, 1 disco, 1 cibo e 1 sogno da realizzare a cui non rinunceresti?
Mi lascerei morire di fame, probabilmente, per non provare una noia sovrumana. Non mi bastano 1 libro eccetera. In alternativa mi darei all'osservazione dei pesci e cercherei di scrivere un libro sul tema. Per inciso, quello sarebbe il mio sogno da realizzare. Sul momento.
8) cosa ti fa venire voglia di lanciare fuori dalla finestra il pc mentre stai navigando?
Un articolo, un racconto, una poesia, qualsiasi cosa scritta per suscitare ammirazione per l'autore piuttosto che riflessione o empatia. 
9) "dura lex sed lex": che cosa ne pensi? Quale valore potrebbe avere la massima di Socrate oggi?
Bisognerebbe cominciare col riflettere su quale legge, emanata da chi, sulla base di quale visione ecc. Non credo a leggi "naturali" né a un Dio che graziosamente dispensa a pochi individui la Legge. No, non credo di possa fare un discorso generale sull'argomento. 
10) Quale superpotere vorresti avere?
Quello di essere presente non visto. Non tanto per poter spiare i miei supposti nemici ma per poter stare tranquillo e in solitudine. Sono fatto così, abbiate pazienza. 
11) cosa vorresti ci fosse scritto sul tuo epitaffio?


Dimenticatemi pure, io non mi offendo. 

passiamo alle domande di Derek Zoo, del blog Senzapre7ese.

1) Hai mai letto un libro con avanti-veloce (TM)?
Certo, lo faccio spesso, nel caso ritorno indietro e rileggo. 
2) Hai vinto un viaggio sulla DeLorean: in quale epoca vorresti tornare?

Verso l'inizio del '700, quando erano in vita diversi tra i principali compositori classici. 
3) C'è qualcosa che fai nello stesso modo fin da quando eri bambino/a (rifare il letto, la pettinatura, un rituale prima di andare a dormire...)

Leggere, l'ho fatto da quando ero piccolo. 
4) Una cosa che hai giurato di fare da bambino e hai realizzato.
Vendere libri è accettabile? 
5) Righe o quadretti?
Pois no? Se proprio devo decidere direi comunque righe, avete presente come sta addosso una camicia a quadrettini? 
6) Il più bel concerto a cui hai assistito...
King Crimson nel '75. Lo so, lo so, sono paleolitico. 
7) In quale film vorresti andare a vivere?
Dersu Uzala di Akira Kurosawa. O Ran, sempre di Kurosawa, anche se in questo caso temo avrei vita breve. 
8) Quale personaggio famoso o storico vorresti che fosse il tuo migliore amico?
Charles Darwin, senza alcun dubbio. Anche se fatalmente mi ritroverei a fare la parte di Thomas Huxley, 
9) Una brutta figura che a distanza di tempo, se ci pensi, ancora ti fa vergognare.
Uhm, direi una volta che ho concesso la mia amicizia a un poveretto bersagliato dai compagni di classe perchè miope e poco sveglio, solo per potermi impadronire delle sue figurine. Il giorno dopo averle avute ho smesso di difenderlo. Dio, che vergogna. Ma facevo le elementari, ci tengo a dirlo. 
10) C'è un collega che proprio non sopporti perché...

C'era una collega che non sopportavo perché era una maledetta sotuttoio. Sapiente, noiosa, esibizionista ma anche pronta a chinarsi di fronte a qualcuno appena più potente. Ma era una povera, donna, tutto sommato. e l'ho perdonata. 
11) Quella volta in cui ero convinto di sapere di cosa si stava parlando. E invece no...
Mi succede tuttora. Grazie a Dio parlo poco, a voce troppo bassa e in genere riesco a recuperare...

E con ciò ho finito.

E oggi pomeriggio parto. 
A lunedì!




[*] FB è un social network curioso, che permette di allineare una quantità rimarchevole di idiozie ma anche qualcosa di pregevole. Il suo difetto è quello di non permettere interventi lunghi ma, essendo presenti con sufficiente continuità, permette di allineare qualche riflessione rapida e incisiva e qualche video interessante

[**] Consigliabile la lettura del volume: The blog up, Storia sociale dei blog in Italia di Elisabetta Locatelli, Franco Angeli, 2014.

 

11.5.16

Uno passa per caso e...


Nonostante i miei tentativi di non farmi notare è accaduto. 
Qualcuno mi ha segnalato per il Liebster Award 2016 ed eccomi qui a compiere la liturgia prevista dal cerimoniale.
Prima di tutto i ringraziamenti. 
Ringrazio l'ottimo Orlando Furioso, estensore del blog Fumetti di Carta per avermi scelto nonostante i miei affannosi sforzi per passare inosservato. 
E non scherzo. Da qualche tempo ho deciso che il mio blog personale andrà come vuole, senza preoccuparmi di avere o meno un seguito (dei followers, in veralingua). Non certo per disprezzo nei confronti degli altri blogger o per i lettori, ma semplicemente perché spesso parlo di ciò che faccio per sopravvivere e non posso certo pretendere che al vasto mondo interessi sapere che cosa ho pubblicato o scritto, che cosa sto meditando per il futuro o che cosa sto scrivendo e che cosa scriverò. Posso immaginare di avere soltanto qualche lettore, poco meno dei miei lettori su e-book, ma quanto mi basta per continuare a scrivere. 
Una volta ringraziato il mio gentile coinvolgitore («non esiste!», «E allora?») passo alla seconda cerimonia, la promozione di un blog che seguo. 
Orbene...
Beh, anche se non frequentissimo nelle uscite non posso negare di apprezzare il blog di Derek Zoo, Senzapre7ese. Mi piace il suo modo di parlare di libri: quieto, tranquillo, senza enfasi, attento, indagatore, vivace e poco conformista. Se cercate un parere equilibrato su una nuova (o vecchia) novità fantascientifica non perdetevelo. Non dico che Derek Zoo abbia sempre ragione, ovviamente, ma leggerlo mi rassicura sulla fondamentale disponibilità di alcuni esseri umani, cosa non da poco, in questi tempi meschini. 


...
Adesso tocca a «11 cose di me».
Undici? 
Undici.
La prima è che mi viene in mente è che amo i miei animali, una gatta e una cana. Non perché mi somigliano ma proprio perché sono diverse da me. Hanno un loro carattere, diverso tra loro e so che mi vogliono bene. Cosa potrei volere di più?
La seconda cosa che mi viene in mente è che apprezzo, come dicevo poco prima, la diversità. Negli umani come negli animali. Mi rincuora sapere che abbiamo comunque un terreno comune: una sola vita.
La terza cosa... amo la letteratura, più o meno tutta, dal rosa fino all'hard science fiction, dall'Urban Fantasy al gore più raccapricciante. Non ho detto che amo tutti i libri, compresi i bidoni e gli esercizi di narcisismo, ovviamente, ma sono affascinato dall'idea che sia possibile raccontare una storia in miliardi di modi diversi. 
La quarta cosa è la musica. Anche qui praticamente in tutte le forme. Certo c'è una musica che mi porta via e una musica che richiede il contributo dell'emisfero sinistro ma sono sempre affascinato da una costruzione musicale.
La quinta cosa è di nuovo la musica, quella suonata, non quella ascoltata. Ho smesso di suonare più o meno professionalmente da un numero eccessivo di anni ma non riesco a dimenticarmi quei momenti e qualche volta sogno di riprendere a suonare. Ma sono storie, sono il primo a saperlo.
La sesta cosa è la montagna. Mi piace viverci, respirarla, guardarla, girarla di giorno e qualche volta a tarda sera in ogni stagione. La sensazione di solitudine che mi regala è assolutamente impagabile. 
La settima cosa è che sono affascinato dai rituali della Chiesa, dalle contorsioni mentali che una fede profonda può creare, dall'enigma di Dio e dalla possibile disperazione per la sua assenza/morte, ma sono sciaguratamente ateo dall'età di anni 13. 
L'ottava cosa è la scarsa capacità di parlare in pubblico. Adesso non cominciate a ridere, non mi riferisco alle presentazioni, gli incontri e altri appuntamenti nei quali devo parlare su un tema preciso, parlo piuttosto della difficoltà a concepire qualcosa di intelligente e/o mondano, scherzare, motteggiare con intelligenza e buon gusto, raccontare qualcosa. No, niente. Sapevatévelo.
La nona cosa è che detesto di tutto cuore il management del libro, tutti quegli omini e quelle donnine che viaggiano con un trolley carico del proprio ego straripante e generalmente del tutto infondato, squaletti che imitano squali di ben altro tonnellaggio. Quelle creature che intervengono paterne o inkannate o strafatte richiamando l'attenzione sul fatto che il libro in fondo è una merce. «Bella scoperta, mink..one. Ma tu sei capace di venderne? Hai idee, fantasia, qualcosa in più dei tuoi stupidi Indici di Rotazione?» Lassàmo pérde, va...
La decima cosa è l'impaginazione di qualsiasi cosa: un libro, un giornale, un articolo, un biglietto da visita, qualsiasi cosa abbia bisogno di disporre un testo, un'immagine, un disegno ecc.  Una pagina ben disposta, semplice ma penetrante è una delle mie personali meraviglie, un esercizio zen. Peccato che riesca solo raramente a raggiungere gli standard che mi impongo.
L'undicesima cosa sono i quadri. Ho la casa piena di poster di ogni possibile dimensione e ne ho altrettanti avvolti in tubi pronti a riapparire quando mi sono stancato dei poster presenti. Ho una casa in montagna le cui poche pareti sono state altrettanto ricoperte di poster. 


...
Adesso le risposte alle 11 domande impostemi dal precedente penitente...

1. "Politicamente corretto": sì o no? 

Il problema è di sincerità. Fino a non molto tempo fa detestavo tutto ciò che si presentava come politically correctness, ma negli ultimi tempi ho imparato ad accettare quel grado minimo di ipocrisia che ci permette di rimanere civili e persino educati. Il coraggio di essere franchi e sinceri è diventato un modo per scaraventare sul prossimo tutta la propria povertà culturale. 

2. La tua ricetta per risolvere la "crisi del fumetto". 

Tutto ciò che ha a che fare con l'organizzazione dell'editoria italiana è foriero di errori, sottovalutazioni, tentativi di frode, sopravvalutazione di incapaci e sottovalutazione di capaci senza santi in paradiso. Si potrebbe spostare il fumetto in Francia o, più ragionevolmente, cominciare a ragionare su come inserire il fumetto nei programmi della scuola dell'obbligo. Se il disegno e il testo ne fanno parte, a maggior ragione disegno+testo.

3. Abbiamo (ancora) bisogno di Miti? 

Ne abbiamo mai avuto? Non ho mai creduto nei miti, anche se, come tutti, ne sono stato segnato. Ho passato una vita narrativa a distruggerli mentre, inconsapevolmente, ne creavo. Probabilmente sono la farina della narrativa, ciò di cui non si può fare a meno anche se è necessario tentare, sia pure inutilmente, di distruggerli

4. Quale divinità vorresti essere? (valgono tutte le mitologie)

Un piccolo, sconosciuto, dio delle acque interne, sul modello del paganesimo baltico. 

5. Come far appassionare gli italiani e le italiane alla lettura? 

Come accendere una catasta di legno marcio? Sembrerà assurdo ma credo che la strada per il libro passi attraverso la televisione. Non solo programmi sulle novità librarie – di una certa durata, accompagnati dalla lettura di brani – ma anche sceneggiati tratti da romanzi. Uno sceneggiato tratto da «Zia Julia e lo scribacchino» di Vargas Llosa o da «I biplani di D'Annunzio» di Luca Masali – tanto per citare i primi due libri che mi sono passati in mente – farebbero impennare le vendite in libreria, oltre a dare rilievo ai registi e agli attori, capaci di riportare la narrativa in TV. Prova a pensare a Camilleri.

6. Consigliami il tuo libro preferito. 

Ahi. Io non ho mai avuto un libro preferito. O meglio, ne ho avuti centinaia, uno per ognuno dei miei clienti. A te, per il poco che ti conosco, suggerirei Perdido Street Station di China Mieville o I Principi Demoni di Jack Vance o, ancora, I Racconti di Friedrich Dürrenmatt, un incubo gentile per creature sensibili.

7. Convincimi ad ascoltare il tuo disco preferito! 

I miei gusti in fatto di musica sono molto, molto vari, al limite dell'incomprensibilità. Massive Attack, 50th windows potrebbe essere un inizio, seguito da Pergolesi, Brian Eno e Astor Piazzolla. Almeno uno di questi potrebbe piacerti.


8. Si può cambiare idea? 

Tutti i giorni. 

 
9. Si può cambiare idea sulle cose fondamentali

Non è facile. Ma le idee non hanno autonomia, dipendono dai casi della vita. Se mia figlia venisse rapinata da un paio di immigrati avrei qualche difficoltà a mantenere la mia posizione di apertura verso l'immigrazione. Potrei giungere, al limite, a richiedere la chiusura delle frontiere? Il rimpatrio forzato per gli immigrati senza lavoro? La pena di morte? 
No, non credo si possa cambiare idea sulle cose fondamentali. Purché che esse nascano da una riflessione razionale e non dall'impulso del momento. 

10. Nostalgia? 

Avrei voluto essere un saxofonista jazz e un compositore, un musicista a tempo pieno, imparare a suonare il pianoforte, morire giovane e lasciare un bel corpo. O forse no. Sono ancora affezionato alla vita, capace di darmi altre sorprese. 

11. Perché solo i blogger commentano sui blog?

Nella speranza che altri blogger intervengano sul proprio? Un po' come la limonata di Qui, Quo e Qua. 
   
...
Penultimo atto, la scelta di altri 11 blog da coinvolgere...
Il problema è che io non so se ho undici blog da premiare. 
In ordine assolutamente casuale: 


e per l'undicesimo tornate all'inizio da Derek Zoo
...
Ultimissima corvée, le 11 domande per gli undici blogger. 

1) Quando hai smesso di avere paura del buio?

2) In una serata di solitudine che cosa fai?   

3) Preferisci gli scacchi o la dama? (Attento, questa domanda rivelerà la tua weltanschauung)

4) Hai ancora i tuoi giocattoli di quand'eri piccolo o li hai gettati via? 

5) Hai mai provato a svuotare un penna bic e soffiarci dentro tenendola dritta sotto il labbro inferiore? Sai fare più di una nota?

6) Quando sei al telefono scarabocchi? Disegni? Prendi appunti? Mimi ciò che non puoi/vuoi dire?

7) Finisci tutti i libri che inizi? 

8) Hai l'abitudine di fare solitari a carte?

9) Ti è capitato di perderti nella tua città?

10) Ti è capitato di prendere una posizione estrema – in politica, nella vita di ogni giorno, sul lavoro – e di aver mentito spudoratamente per difenderla? 

11) L'ultima bugia l'hai raccontata esattamente... 


...
 
Bene, in un modo o nell'altro ho finito. 
E adesso posso tornare nell'intimità del mio blog...


1.10.15

I blog e la realtà


Questo post mi è stato praticamente imposto. 
Gentilmente, sia chiaro. 
Con alate parole, naturalmente.
Ma in modo tale che fosse chiaro che, nel caso avessi mancato di scriverlo, non avrei visto l'anno nuovo. Men che meno gli anni successivi.
Oltre a questo sono stato anche diffidato di rivelare chi è stato l'autore delle minacce. 
Ohibò.
Ma andiamo con ordine. 
Qualche tempo fa – più o meno una settimana – il buon Nick il Noctuniano ha avuto la spaventevole... pardon, l'ottima idea di presentare al mondo i suoi blog preferiti, dividendoli in Must, ovvero i blog senza i quali non potrebbe vivere – o qualcosa del genere, le New Entries, ovvero i nuovi blog che possono ambire a diventare degli irrinunciabili, i Torna caro Blog, ovvero coloro che scrivono troppo raramente o si rifanno vivi dopo lunghissimi intervalli – presente l'orbita di Plutone? –, e infine i Desaparecidos ovvero i blog che non danno notizie di sè da troppo tempo. 
Nella categoria dei Must ha pensato bene di inserire anche Fronte & Retro, nonostante i miei sforzi per passare per un Desaparecido ormai di lunga data. 
Il mio vero problema è che ho e ho e ho avuto poco tempo per girare per la rete alla ricerca di blog che mi piacciano e, in secondo luogo, che sono un fenomenale rompic... Se dovessi mettere i blog in ordine inverso – da quello che mi piace meno in poi – metterei Fronte & Retro tra i primi, il che può forse dare un'idea di come ragiono. Trovo i miei post decentemente scritti (e ci mancherebbe) ma a parte questo insulsi, spesso poco informati, talvolta eccessivi, pietosi, patetici e inutilmente rissosi. 
Ma il mio metro di giudizio cambia (fortunatamente) se devo commentare i blog degli altri che trovo quasi sempre moooolto superiori al mio, nel senso di più informati, equilibrati, attenti, divertenti e intelligenti. 
D'altro canto, detto di passata, se non dedico al blog che poco tempo il risultato non può che essere questo. 

Ma adesso via con i must, ovviamente tutti a pari merito (*) anche se non so se saranno dieci o meno: 
- The Obsidian Mirror: perchè mi piace? Mah. Essenzialmente perché non ho idea di che cosa parlerà ma qualunque cosa tiri fuori so che mi interesserà e mi incuriosirà. Certo, io non ho una grande passione per l'horror e qualunque vampata di interesse durerà ben poco, ma sono comunque felice che esista un blog che si chiama Obsidian Mirror. 
- Malpertuis: che dire? Mi piace anche se non sempre ho il tempo di terminare i suoi lunghissimi e informatissimi articoli. Ovviamente non si discute. È tra i must e basta.
- Gerundio Presente:  il fatto che sia stata bannata dal gruppo FB «Romanzi di fantascienza» mi ha subito reso curioso come una scimmia. Inutile dire che non sono rimasto per nulla deluso. 
- Anaconda Anoressica, un blog in gran parte dedicato a recensioni di libri. Apparentemente quieto, senza troppe pretese, ma capace di osservazioni penetranti e commenti da levare la pelle. Non mi perdo un solo post. 
- A noi vivi, un multi-blog dedicato alla letteratura, al cinema, alla fotografia e a millanta altre attività umane. Un blog che centellino per non perdere intere mattinate. 
- Il grande marziano, non sempre sono d'accordo con i giudizi e le valutazioni date dal buon Vietti sulla vita contemporanea, la politica, la comunicazione, ma gli sono estremamente grato per averle scritte e cerco di non perdermene una.
- Argonauta Xeno e Il pozzo e lo straniero, due blog abbastanza letargici - «ma senti chi parla», «scusa, scusa»  -
ma comunque sempre meritevoli. 
E mi fermo qui.
Non che mi manchino altri possibili «Must» ma diciamo che questi... otto, otto blog sono ciò che leggo quotidianamente o perlomeno che leggo quando si decidono a postare qualcosa. 
Le new entries... beh, posso citarne due che ho inserito nel mio blogroll e che seguirò con attenzione: Un blog senza pre7eseLa nostra libreria ma dei quali preferisco non parlare per evitare grossi sfondoni o elogi fuori luogo. 
Torna caro blog...  categoria decisamente ricca, osservazione, a pensarsi bene, a suo modo deprimente. Mi limito a citare Simmon's Cottage e Il blog di Gelo che vorrei ritornassero un po' più vivi e vitali, anche se mi rendo conto che non è facile riprendere dopo qualche settimana di assenza e dopo aver scoperto che si sopravvive anche non scrivendo su un blog. 
Quanto ai Desaparecidos... sento in maniera lancinante la mancanza di Occhio alle espressioni, un blog diverso, stimolante, curioso, raffinato, intelligente... Non è la prima volta che mi lamento pubblicamente della sua assenza ma nulla da fare, non riappare. 
Il compito è fatto. Ovviamente non appena l'avrò pubblicato mi ritorneranno in mente alcuni blog che ho indegnamente dimenticato, trascurato, svilito, celato. E mi torneranno in mente i blog che ho finito per abbandonare perché profondamente cambiati e divenuti più o meno intollerabili. Può succedere, no? Anche se non posso evitare una sensazione di amarezza nel ricordarli.
...
I blog e la realtà. 
È il titolo di questo post ed è anche la lampada contro la quale noiatri mosconi-blogger continuiamo a sbattere la testa. La realtà è fatta anche di FB, di Twitter, di parole sparate nella websfera senza peso e senza importanza. Di milioni, miliardi di parole sprecate ogni giorno. Parole che è bene dimenticare, qualche volta. 
Noi che scriviamo blog restiamo convinti che le parole siano importanti, che abbiano un significato. 
Non si direbbe ma è una guerra quella che combattiamo. 
Senza molto speranze, ma la combattiamo.


[*] Ovviamente non ho citato Nick il Noctuniano e il suo blog dal momento che, tra l'altro, il nostro si è premurato di diffidare tutti dal citarlo. Non male, eh? Quindi non dirò che lo leggo abitualmente, che mi diverte, mi istruisce, mi consola, mi rallegra... Non l'ho detto, sia chiaro. Non ci ho nemmeno pensato. Nulla di nulla.