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domenica 17 agosto 2025

Dinodissea 1: Chi trova un amico...

Alla mancanza di novità nelle fumetterie agostane sopperisce #Logosedizioni con un altro gioiellino de I Fumetti della Ciopi.

Stavolta sono di scena i dinosauri: il pavido velociraptor Velox, terrorizzato dalle zanzare e per questo ostracizzato dai fratelli che lo incolpano della morte dei genitori, assiste a una pioggia di meteore e il giorno successivo incontra lo stegosauro Stego anch’egli incuriosito dal fenomeno. Due impietosi ratti (o quello che sono) spiegano loro che per i dinosauri si avvicina la fine e che quando altre palle di fuoco cadranno dal cielo i mammiferi si ripareranno nelle tane mentre per la loro specie sarà l’apocalisse. Un saggio anchilosauro (indovinate come si chiama? Sì, esatto: Anky) potrebbe saperne di più e quindi i due compagni si mettono in viaggio per trovarlo. Nel corso del tragitto faranno la conoscenza di altri dinosauri bizzarri e questa Compagnia dell’Anello cretacea arriverà a contare cinque elementi fissi più l’occasionale presenza dell’archeotterige Archy che svolge più che altro il ruolo del coro greco.

A differenza di quanto già visto in questa collana, Dinodissea è meno godibile per un adulto di altri fumetti. La storia procede più che altro per accumulo e solo nelle ultime delle canoniche 46 tavole di fumetto assistiamo a una sequenza articolata in cui i protagonisti hanno la meglio su Tiranna (come altro può chiamarsi una femmina di tyrannosaurus rex?). Inoltre Gaët’s, al secolo Gaëtan Petit, ricorre spesso a una bonaria comicità slapstick, dialoghi addomesticati e interpellazioni dirette al lettore: sicuramente una goduria per il pubblico più giovane ma meno soddisfacente per quello più maturo. Che però dal canto suo potrà almeno godersi gli splendidi disegni di Clotilde Goubely, caricaturali ma coloratissimi e dettagliati. Le tavole sembrano realizzate con gli acquerelli o le matite colorate, anche se è evidente e dichiarato l’uso del computer.

Un’appendice di otto pagine parla delle varie razze di dinosauri incontrati nella storia prendendo spunto dai protagonisti e dalle comparse. Dalle schede delle singole razze evinco che il loro incontro non sarebbe stato possibile per questioni geografiche e cronologiche, ma perdono facilmente questa licenza poetica, tanto più che il titolo originale francese mi pare un omaggio a Georges Brassens.