Continua sotto il segno del thriller la saga del nuovo Michel Vaillant, anche se non mancano drammi familiari e ovviamente le corse automobilistiche.
Le condizioni di salute di Françoise consigliano di rimandare gli impegni della scuderia Vaillante per la Indycar, ma col supporto della pilota canadese Elsa Tainmont la partecipazione si concretizzerà lo stesso, anche per un motivo di sicurezza nazionale: Steve Warson è sotto la protezione dell’FBI dopo gli attentati dei suprematisti bianchi ma facendolo partecipare lo stesso alle gare (opportunamente sostituito da un sosia negli altri frangenti pubblici) c’è la possibilità che i criminali si facciano vivi e quindi vengano catturati. In sostanza, i nostri eroi faranno da esca. La situazione si complica ulteriormente perché lo “spotter” di Elsa Tainmont, cioè il suo navigatore fuori pista, viene ricattato.
Redenzione è una storia ricca di colpi di scena, con personaggi che si rivelano essere diversi da quello che sembravano e sequenze cariche di tensione; anche se Lapière ascrive una scena shockante al mondo onirico rimane comunque shockante visto che non sappiamo in anticipo che è un sogno. La partita è ancora aperta ma alcuni nodi sono stati sciolti (e altri introdotti, forse), peccato che la cadenza diluita delle uscite impedisca un ritmo incalzante che gioverebbe molto alla serie. Cosa comune nella BéDé, ma che nella Nuova Stagione percepisco più castrante che altrove. E meno male che ne esce regolarmente uno all’anno!
I testi sono affidati al solo Denis Lapière mentre Marc Bourgne è affiancato ai disegni dalla new entry Eillam. Non ricordo chi fa cosa (di solito uno si occupava dei mezzi e l’altro delle figure umane), comunque alcune prospettive delle auto da corsa non mi convincono molto, ma forse la pista di Indianapolis a tratti è in discesa e anche visti dall’alto i mezzi sembrano quasi frontali. Al di là di questo, certi volti negli sfondi e certi profili non sono proprio azzeccati al 100% ma, onore al merito, la tavola muta a pagina 12 dice di più sul cancro e sulla gestione del dolore di tante graphic novel da 200 pagine disegnate col culo.
Colori del veterano Bruno Tatti col supporto di Romain Rosiau alle «tinte piatte». Claude Hauwaert si è occupato dell’impaginazione delle tavole, qualsiasi cosa voglia dire.