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La compagna di banco

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                                                                                            Era sciatta e pigra come una bambina scontenta, a memoria d'uomo (compreso suo padre) la si ricordava solo col broncio, svogliata, buttata come un cencio in qualche angolo a rimuginare. Non amava la compagnia e quando  le rivolgevi la parola, la fatica che poteva costarle darti solo un minuto di attenzione diventava palpabile, prendeva spessore nell'aria attraversata dal suo sguardo. Aveva gli occhi piccoli, quasi sempre seminascosti dalle ciocche di capelli: non li spostava mai, sembravano spenti a volte quegli occhi come se ogni cosa le fosse invisibile intorno, ma a tratti invece erano attraversati da un lampo, che poteva inchiodarti come il flash di una f...