Visualizzazione post con etichetta Repubblica Ceca. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Repubblica Ceca. Mostra tutti i post

venerdì 19 febbraio 2016

Prague: shopping

Praga mi riporta sempre vicino alle mie origini, e, da brava shopalcolista ho esplicitato la cosa facendo un sacco di acquisti nel quartiere ebraico, soprattutto legati alla storia del golem, di cui ho preso una maglietta (240 CZK, circa 10€), una spilla e una cartolina. I souvenir per turisti sono praticamente gli stessi di nove anni fa, ma per fortuna sono riuscita a trovare cose carine che non avevo.
Alle bancarelle vicino al cimitero ebraico ho comprato anche una collana con un ciondolo a forma di foglia (100 CZK) e soprattutto una collana con un ciondolo a forma di mano di Fatima (240 CZK), che è un simbolo a cui sono particolarmente affezionata perché è comune a cristiani d'oriente, islamici ed ebrei ed è un simbolo di protezione legato ad una figura femminile forte.

Prague always brings me closer to my origins, and, being a shopalcolist, I developed this feeling doing a lot of shopping in the Jewish neightbourhood, mainly related to the story of the golem. Infact I bought a themed t-shirt (240 CZK, about 10€), pin and postcard. The souvenirs for tourists are pretty much the same as nine years ago, but luckily I managed to find nice things that I hadn't bought before.
At the stalls near the Old Jewish Cemetery I also bought a necklace with a leaf pendant (100 CZK) and more importantly a necklace with a hand of Fatima pendant (240 CZK), which is a symbol I'm particularly fond of because it is common to eastern Christians, Muslims and Jews and because it is a symbol of protection linked to a strong female figure.

Come vi avevo già raccontato, al negozio della Koh-I-Noor mi sono scatenata e ho comprato 3 carboncini diversi, 18 matite acquarellabili e 12 pastelli ad olio approfittando dei prezzi bassi rispetto all'Italia. Ho pagato 356 CZK, circa 14€.

As I already told you, I unleashed my shopalcholic self at the Koh-I-Noor store. I bought 3 different charcoals, 18 watercolor pencils and 12 oil pastels taking advantage of the prices that were low compared to Italy. I paid 356 CZK, about 14€.

Da Manufaktura, un negozio specializzato in prodotti da bagno naturali, ho comprato per alcune amiche due burro cacao e un sapone, tutto alla birra. Erano piuttosto cari (i burro cacao costavano circa 4€), ma ho pensato che fossero un regalo perfetto.

At Manufaktura, a store specialized in natural bath products, I bought two chapsticks and a soap, all made with beer. They were quite expensive (one chapstick costed about 4€), but I thought they were a perfect gift for some friends.

Infine al Billa dell'aereoporto io e la Pelosa Metà abbiamo preso un po' di prodotti locali per noi e le nostre famiglie: un salame spesso, dei salamini lunghi e sottili, del formaggio al peperoncino, patè d'anatra al pepe verde e dei waffle (abbiamo a casa dello sciroppo d'acero che non usiamo mai).
I prezzi non erano bassissimi, ma non siamo stati in altri supermercati e quindi non possiamo fare confronti. Infatti il secondo giorno siamo andati in giro per la città con i bagagli (consiglio: Praga è tutta a sampietrini, evitate il trolley in favore dello zaino se dovete fare lunghi percorsi a piedi) e quindi per non caricarci troppo abbiamo deciso di comprare il cibo in aereoporto.

Finally at the airport Billa I and my Hairy Half bought some local products for us and our families: a thick sausage, long and thin sausages, chili cheese, duck pate with green pepper and waffles (we had some maple syrup that we never use at home).
The prices were not very low, but we haven't been in other supermarkets so we can not make comparisons. On the second day we visited the town carrying our luggage with us (hint: Prague is full of cobblestones, avoid trolleys in favor of backpacks if you have to make long walks), therefore we decided to buy food at the airport to avoid carrying too much weight during the day.

giovedì 18 febbraio 2016

Weekend a Praga: Domenica/Weekend in Prague: Sunday

 Josefov, iQuartiere Ebraico, è molto vicino alla Città Vecchia, ma, visto che di sabato tutti i musei e le sinagoghe erano chiusi, lo abbiamo dovuto per forza visitare la domenica mattina.
Abbiamo comprato il biglietto su internet sperando di risparmiare tempo e saltare qualche coda, ma invece è stato peggio perché ci hanno fatto andare da un posto all'altro per convalidarlo e poi all'ingresso di ogni museo abbiamo dovuto rispiegare a degli addetti molto perplessi che si trattava di un biglietto valido.
Abbiamo cominciato le visite dalla sinagoga vecchia-nuova, la sinagoga più antica in Europa, dopo la sinagoga Scolanova di Trani. Fu costruita in stile gotico nel 1270 circa ed è arrivata ai giorni nostri senza cambiamenti significativi. Oltre che per la preghiera, era anche un punto di raduno per gli ebrei praghesi e un rifugio nei periodi di pogrom, per esempio quello sanguinosissimo del 1389. Il rabbino più importante di questa sinagoga è stato Rabbi Löw, a cui la leggenda attribuisce la creazione del golem. Il suo sedile è quello contrassegnato dalla stella. La storia narra che nel XVI secolo gli ebrei fossero vittime di continue aggressioni perché accusati ingiustamente di usare sangue umano nei loro rituali. Rabbi Löw decise di proteggere il suo popolo creando un gigante con dell'argilla presa dalle rive della Moldava e dandogli vita tramite una formula cabalistica che consisteva nell'incidergli sulla fronte la parola "emet" (verità). Il Golem obbediva al rabbino e proteggeva i membri della comunità, ma con il tempo diventò sempre più grande e più violento. I praghesi spaventati promisero a Rabbi Löw di smettere di perseguitare gli ebrei se avesse distrutto il Golem e lui acconsenti. Cancellando la prima lettera dalla parola "emet", la trasformò in "met" (morte), e il Golem tornò ad essere argilla inanimata. Secondo la leggenda, il Golem fu riportato di nuovo in vita dal figlio dei Rabbi Löw e potrebbe ancora oggi vegliare su Praga.

Josefov, the Jewish Quarter is very close to Old Town, but, on Saturday, all the museums and sinagogues were closed, so we had to visit them on Sunday morning.
We bought the ticket on the internet hoping to save time and skip a few queques, but instead it was worse because we had to go from one place to another to validate it and then at the entrance to every museum we had to re-explain to the puzzled staff that it was a valid ticket.
We started visiting the Old-New Synagogue, the oldest synagogue in Europe, after Scolanova synagogue in Trani. It was built in Gothic style in 1270 and reached the present day without significant changes. In addition to a place of prayer, was it also a meeting point for Jews in Prague and a refuge in times of pogroms, for example the really violent one of 1389. The most important rabbi of this synagogue was Rabbi Löw, to whom the legend attributes the creation of the golem. His seat is the one marked by the star. The story tells that in the sixteenth century the Jews were victims of constant attacks because they were unjustly accused of using human blood in their rituals. Rabbi Löw decided to protect his people by creating a giant with some clay taken from the banks of the Vltava and giving it life through a cabalistic formula that consisted in engraving on its forehead the word "emet" (Truth). The Golem obeyed the rabbi and protected the members of the community, but over time it became bigger and more violent. The frightened Prague citizens promised to Rabbi Löw to stop persecuting the Jews if he destroyed the Golem and he consented. By erasing the first letter from the word "emet", he turned it into "met" (death), and the Golem returned to be inanimate clay. According to legend, the Golem was brought to life again by the son of Rabbi Löw and still watches over Prague.


Abbiamo proseguito con la Sinagoga Maisel, una sinagoga neo-gotica risalente al 1590-1592 e ricostruita nel 1893-1905. Sostanzialmente adesso è un museo dedicato alla storia degli ebrei in Boemia e in Moravia. L'ho trovata carina, ma non entusiasmante. Nelle foto sopra vedete il tipico cappello che gli ebrei erano costretti ad indossare nel medioevo per farsi riconoscere e la tunica di uno dei tanti messia (doveva essere un uomo enorme!).

We continued with the Maisel Synagogue, a neo-Gothic synagogue dating from 1590-1592 and rebuilt in 1893-1905. Basically now it is a museum dedicated to the history of Jews in Bohemia and Moravia. I found it nice, but not exciting. In the picture above you see the typical hat that Jews were forced to wear during the Middle Ages to be recognized and the tunic of one of the many messiahs (he must have been a huge man!).


La sinagoga che ho trovato più bella è stata la Sinagoga spagnola (Španělská synagoga), una sinagoga in revival moresco costruita nel 1868 su progetto di di Vojtěch Ignatz Ullmann. All'interno ogni superficie è coperta da stupendi ed elaboratissmi motivi policromi e dorati in stile islamico. Durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi usarono l'edificio come un deposito per i beni sequestrati agli ebrei. Oggi è di proprietà del Museo Ebraico di Praga, ed è usato come museo sulla storia degli ebrei (più interessante di quello della Sinagoga Maisel) e come sala da concerto.

The synagogue that I found the most beautiful was the Spanish Synagogue (Španělská synagoga), a synagogue in Moorish Revival style, designed by Vojtěch Ignatz Ullmann and built in 1868. Inside, every surface is covered by beautiful and elaborate polychrome and gilt motifs in Islamic style. During World War II, the Germans used the building as a warehouse for properties seized from the Jews. Today it belongs to the Jewish Museum of Prague, and is used as a museum about the history of the Jews (more interesting than that of the Maisel Synagogue) and as a concert venue.

Ma la cosa che ho trovato più suggestiva e commovente del quartiere è stato il vecchio cimitero ebraico di Praga (Starý Židovský Hřbitov), fondato nel 1439, che per oltre 300 anni è stato l'unico luogo dove gli ebrei della città potevano seppellire i loro morti. Per questo nel tempo si è sopperito alla mancanza di spazio sovrapponendo le tombe. In alcuni punti ci sono fino a 9 strati di sepolture. Oggi si contano circa 12.000 lapidi, ma si ritiene che vi siano sepolti oltre 100.000 persone. Inoltre, nel muro del cimitero sono inseriti frammenti di lapidi gotiche provenienti da un cimitero ancora più antico, scoperto nella Città Nuova. Durante l'occupazione tedesca, il cimitero fu risparmiato: infatti le autorità tedesche decisero che sarebbe rimasto a testimonianza di un popolo estinto.
Le lapidi tardogotiche, rinascimentali e barocche, sono tantissime, tutte vicinissime fra loro, molte storte alcune coperte di muschio, alcune rovinate e altre ancora leggibili, con disegni simbolici per indicare la professione o le qualità del defunto: forbici per sarti, pinzette per i medici, mani che benedicono per i sacerdoti e poi animali per richiamare i vari cognomi. L'effetto è davvero suggestivo.
Fra le altre spicca la lapide del leggendario Rabbi Löw (seconda foto).

But the thing I found most striking and moving of the area was the old Jewish cemetery (Starý Židovský hřbitov), ​​founded in 1439, which for over 300 years was the only place where the Jews of the city could bury their dead. For this period they made up for the lack of space overlapping the graves. In some places there are up to 9 layers of burials. Today there are around 12,000 tombstones, but it is believed that over 100,000 people are buried there. Moreover, in the wall of the cemetery are inserted fragments of Gothic tombstones from an even older cemetery, discovered in the New Town. During the German occupation, the cemetery was spared: in fact, the German authorities decided that it would remain as evidence of an extinct people.
The late Gothic, Renaissance and Baroque tombstones, are many, all very close to each other, many crooked, some covered with moss, some ruined and some more readable, with symbolic designs to indicate the profession or the qualities of the deceased: scissors for the tailors, tweezers for the doctors, blessing hands for the ministers and animals to invoke the various surnames. The effect is really impressive.
Among the others, stands the tombstone of the legendary Rabbi Löw (second photo).

Passeggiando nel quartiere, abbiamo visto anche varie idee divertenti dedicate agli eroi locali, il Golem e Kafka. La Golem mobile mi ha fatto ridere per mezz'ora.

Walking in the neighbourhood, we also saw many funny ideas dedicated to local heroes, the Golem and Kafka. The Golem car made me laugh for half an hour.

 
Per pranzo abbiamo deciso di viziarci andando da U Modré Kachničky II, in via Ceca Michalská 434/16. Si tratta di un ristorante abbastanza lussuoso specializzato in salse tradizionali e selvaggina. Come si intuisce dal nome, esiste anche una seconda sede, che è in via Ceca Nebovidská 460/6, dalla parte di Mala Strana.
Il menù degustazione costava 870 CZK, circa 35€, e sembrava favoloso, ma abbiamo optato comunque per piatti singoli un po' per non mangiare troppo e un po' perché a Praga il servizio è lento e avevamo in programma di visitare il castello che chiudeva presto.
Ci ha accolto un cameriere molto gentile, ma anche molto simpatico e alla mano. Il locale era molto bello e accogliente, decorato con un'accozzaglia di oggetti vintage, fiori freschi, illuminazione bassa e candele ad ogni tavolo. Ci hanno subito portato pane e del burro aromatizzato.
Da bere abbiamo preso tre bottiglie di birra scura, come antipasto io ho preso un divino paté di vitello con il brandy e pepe verde avvolto in pancetta su salsa di mirtilli e la Pelosa Metà ottime rillettes di anatra su foglie di rucola selvatica e fette di barbabietole in salamoia. Poi abbiamo preso entrambi un piatto unico, lui un tradizionale arrosto di vitello con radici, rosmarino e purea di patate e io una deliziosa anatra alla griglia, con la pelle croccantissima, ripiena di pere e zenzero e accompagnata da purè di patate allo scalogno. Alla fine abbiamo speso poco meno di 30€ a testa, ma ne è decisamente valsa la pena!

For lunch we decided to spoil ourselves going to U Modré Kachničky II, in  Michalská street 434/16. It is a quite luxurious restaurant specializing in traditional sauces and game. As the name implies, there is also a second branch, which is located in Nebovidska street 460/6, on the side of Mala Strana.
The tasting menu costed 870 CZK, around 35€, and looked fabulous, but we still opted for single dishes a bit to avoid eating too much and a bit because in Prague the service is slow and we wanted to visit the castle that closed soon.
We were welcomed by a very friendly, but also pleasant and easygoing, waiter. The place was very nice and cozy, decorated with a smattering of vintage items, fresh flowers, low lighting and candles on each table. They immediately brought us bread and herb butter.
To drink we choose brown beer, as a starter I chose a divine veal paté with brandy and green pepper wrapped in bacon on cranberry sauce and my Hairy Half excellent duck rillettes on leaves of wild rocket and slices of pickled beets. Then we both choose a single dish, he a traditional roast veal with roots, rosemary and mashed potatoes and I a delicious grilled duck, with extremely crisp skin, stuffed with pears and ginger, accompanied by mashed potatoes with shallots. In the end we spent just under 30 each€ , but it was definitely worth it!

Però fra la nostra lentezza nel mangiare e il servizio discreto, ma un po' lento, siamo arrivati al castello che mancava solo un'ora alla chiusura.
Abbiamo visitato velocemente la basilica di San Giorgio (Bazilika Sv. Jiří), la più antica chiesa superstite all'interno del castello di Praga. La facciata barocca del tardo XVII secolo non ci è piaciuta molto, ma l'interno invece era decisamente interessante.

But between our slowness in eating and the discreet but a bit slow service,we arrived at the castle with only an hour left till the closing time.
We quickly visited the basilica of St. George (Bazilika Sv. Jiří), the oldest surviving church in the castle. We did not like much the Baroque façade of the late seventeenth century, but the inside instead was really interesting.

Poi siamo andati a vedere l'enorme cattedrale gotica di San Vito, la cui costruzione è iniziata nel 1344 e ripresa nel 1871 dopo una lunghissima interruzione causata dalle guerre Hussite (1419). In questa cattedrale sono state celebrate circa trenta incoronazioni di principi e re di Boemia e delle loro mogli, di cui circa quindici sono sepolti al suo interno. L'entrata nella parte neo-gotica è libera, mentre per visitare il coro, le cappelle, le tombe dei re e degli arcivescovi Boemi e la grande torre meridionale incompleta bisogna pagare un biglietto. Per fortuna quello che avevamo comprato il giorno prima era ancora valido.
Le decorazioni interne sono ricchissime, fra reliquiari, statue di varie epoche, affreschi, dorature e molto altro, ma quello che mi è piaciuto di più è stata la vetrata realizzata da Mucha, uno dei più famosi artisti Art Noveau, originario della Repubblica Ceca.

Then we went to see the huge gothic St. Vitus Cathedral, whose construction began in 1344 and resumed in 1871 after a long interruption caused by the Hussite wars (1419). In this cathedral were celebrated thirty coronations of princes and kings of Bohemia and their wives, of which about fifteen are buried inside. The entrance to the neo-Gothic part is free, while to visit the choir, chapels, tombs of the kings and archbishops of Bohemia and the great unfinished south tower you have to pay a ticket. Luckily the one we bought the day before was still valid.
The interior decorations, including shrines, statues from various eras, frescoes, gilding and more,were very rich but what I liked most was the window created by Mucha, one of the most famousArt Nouveau  artists, born in the Czech Republic.

Prima che i monumenti del complesso chiudessero alle 16 (prestissimo!), siamo riusciti a visitare solo il Palazzo Reale. E' stata una visita rapida, perché erano accessibili solo la grandiosa Sala Vladislao, in cui si tenevano addirittura tornai a cavallo, e che è stata una delle prime in stile rinascimentale nelle terre ceche e un paio di altre sale, fra cui quella della famosa Defenestrazione di Praga del 1618.
A partire dalla caduta dell'Impero Austro-Ungarico nel 1918 nel castello vivono i Presidenti della Repubblica, prima cecoslovacca e poi ceca.
Il Giardino Reale, data la stagione, purtroppo era chiuso.

Before the monuments of the complex shut, at 16 pm (early!), we were able to only visit the Royal Palace. It was a quick visit, as only the grandiose Wladislaw Hall, where were even held tourneys on horseback, and that was one of the first in the Renaissance style in the Czech lands, and a couple of other rooms, including the one of the famous defenestration of Prague of 1618, were accessible.
Since the fall of the Austro-Hungarian Empire in 1918 in the castle live the Presidents of the Republic, before Czechoslovak and after Czech.
The Royal Garden unfortunately was closed for the winter season.

 
Dopo aver girato un altro po' fra gli edifici chiusi, ci siamo rassegnati al fatto di aver sprecato gran parte del biglietto, e siamo usciti dalla parte del castello che dava su Via Nerudova, dove ci ha accolto un panorama stupendo.
Abbiamo preso una minuscola e costosa cioccolata calda, per fortuna molto buona, e ci siamo messi a passeggiare sulla pittoresca via, con edifici colorati caratterizzati da simboli particolari (violini, aragoste...). Abbiamo fatto un po' di acquisti e io sono impazzita in particolare dentro ad un negozio della Koh-I-Noor, la famosa marca ceca di materiale artistico.

After wandering a little more among the closed buildings, we resigned to the fact that we wasted much of the ticket, and we  left from the side of the castle which overlooked Nerudova Street, from where ther was a wonderful view.
We took a tiny and expensive hot chocolate,  luckily very good, and walked along the picturesque street with colorful buildings characterized by unique symbols (violins, lobsters...). We did some purchases and in particular I went crazy inside a shop by Koh-I-Noor, the famous Czech brand of artistic material.

Proseguendo abbiamo anche visto vari edifici importanti, purtroppo ormai chiusi, come la Chiesa di San Nicola.

Continuing to walk we also saw several important buildings, that unfortunately at the time were closed, as St. Nicholas Church.

Prima di tornate alla metropolitana e da lì all'autobus che ci avrebbe portato all'aeroporto, ci siamo fermati in un pub per mangiare un boccone. Abbiamo preso sidro, birra, formaggio fritto e patatine con salsa tartara, purtroppo niente di che.
Siamo arrivati presto in aeroporto, quindi ne abbiamo approfittato per comprare qualche souvenir alimentare alla Billa locale. Il nostro aereo è partito tardi perché la Easyjet ha deciso di controllare le dimensioni dei bagagli a mano, scatenando il panico fra i passeggeri italiani. Miracolosamente siamo comunque arrivati in orario, anche se poi, per un ritardo di un autobus dell'aereoporto di Malpensa abbiamo preso il treno per un soffio e ci siamo ridotti a prendere l'ultima metropolitana.
E così si è concluso un altro viaggio...

Before heading back to the subway and from there to the bus that would take us to the airport, we stopped at a pub to eat something. We took cider, beer, fried cheese and french fries with tartar sauce, unfortunately nothing special.
We arrived at the airport early, so we took the opportunity to buy some local food as souvenir at the Billa. Our plane took off late because Easyjet decided to control the size of the hand luggage, spreading panic among Italian passengers. Miraculously we arrived on time anyway, even if, for a delay of one of Malpensa airport buses, we took the train by a whisker, and we ended up taking the last subway train.
And so another trip ended...

martedì 16 febbraio 2016

Weekend a Praga: Sabato/Weekend in Prague: Saturday

Il sabato del nostro weekend a Praga abbiamo preso la metropolitana fino alla stazione di Malostranská, da cui abbiamo salito la Vecchia Scalinata del Castello (Staré zámecké schody). Non era molto ripida, ma abbastanza lunga. Arrivati in cima, però, ci siamo gustati un panorama spettacolare dalla terrazza. Prima di entrare all'interno delle mura del castello vero e proprio, due militari hanno controllato le nostre borse e ci hanno passato addosso il metal detector.
Una volta dentro abbiamo comprato il biglietto per visitare le maggiori attrazioni, prendendo quello più completo da 350 Kč (circa 13€) che comprendeva il Vecchio Palazzo Reale, l'esposizione 'La storia del Castello di Praga', la Basilica di San Giorgio, il Monastero di San Giorgio con la Galleria Nazionale, il Vicolo d'oro e la Torre di Dalibor, la Pinacoteca del Castello di Praga, la Torre delle Polveri, e la vigna di San Venceslao. 

On the Saturday of our weekend in Prague we took the metro to Malostranská station, from where we climbed the Old Castle Staircase (Stare zámecké schody). It was not very steep, but long enough. Once at the top, though, we enjoyed a spectacular view from the terrace. Before entering within the walls of the castle itself, two soldiers checked our bags and passed a metal detector on us.
Once inside we bought a ticket to visit the major attractions, taking the most complete one for 350 Kč (about 13€), which included the Old Royal Palace, the exhibition 'The Story of Prague Castle', the Basilica of St. George, the Monastery of St. George with the National Gallery, the golden Lane and Daliborka Tower, the Prague Castle Art Gallery, the Powder Tower, and St. Wenceslas vineyard.

Visto che era vicino all'entrata, siamo subito entrati a visitare la parte dotata di tornelli che comprendeva il Vicolo d'Oro (Zlatá ulička u Daliborky) e la torre di Dalibor (Daliborka) 
Il Vicolo d'Oro è una stradina famosissima caratterizzata dalle sue casette minuscole e coloratissime, costruite a fine XVI secolo per ospitare le guardie dell'imperatore Rodolfo II d'Asburgo e le loro famiglie. Il nome però deriva dal fatto che  in seguito fu abitata da orafi. Secondo una leggenda sarebbero vissuti qui anche degli alchimisti al servizio di Rodolfo II d'Asburgo. Storicamente hanno abitato lì Franz Kafka e Jaroslav Seifert. Nel 1956 la via è stata trasformata in un museo e successivamente restaurata.
Oggi nelle casette si trovano negozietti e minusculi musei. Noi siamo andati subito da Manufaktura, un negozio di prodotti da bagno naturali, dove abbiamo comprato dei bagnoschiuma alla birra, dimenticandoci stupidamente che non avrebbero passato i controlli del bagaglio a mano.
Appena fuori dal negozio un poliziotto ci ha intimato di uscire dal castello. Le guardie stavano evacuando tutti i turisti "per questioni di sicurezza". Non abbiamo capito cosa stesse succedendo davvero, ma non sembrava una vera e propria emergenza, quindi prima di uscire ci siamo fermati a dare un'occhiata alla vicina torre di Dalibor. Si tratta di una prigione che prende il nome dal primo prigioniero, Dalibor da Kozojedy. Si dice che in prigione avesse imparato a suonare benissimo il violino e che la gente avesse capito che era stato giustiziato non sentendolo più suonare. In realtà "suonare il violino" è una metafora decisamente poetica per descrivere le urla di Dalibor mentre veniva torturato.
A posteriori abbiamo fatto benissimo a visitare la torre perché abbiamo scoperto che una volta usciti dai tornelli non ci si poteva più rientrare con lo stesso biglietto.

As it was near the entrance, we immediately went to visit the part closed by turnstiles which included the Golden Lane (Zlatá ulička u Daliborky) and the Dalibor Tower (Daliborka).
The Golden Lane is a famous street characterized by its tiny and colorful houses, built at the end of the sixteenth century to house the guards of the emperor Rudolf II and their families. The name however comes from the fact that it was later inhabited by goldsmiths. According to a legend here also the alchemists at the service of Rudolf II. Historically there lived Franz Kafka and Jaroslav Seifert. In 1956 the street was transformed into a museum and later restored.
Today in the housed are hosted tiny shops and museums. We went right away at Manufaktura, a store of natural bath products, where we bought some beer shower gel, foolishly forgetting that they would not pass the hand luggage controls.
Just outside the store a police officer ordered us to leave the castle. The guards were evacuating all the tourists "for security reasons". We did not understand what was really going on, but it did not seem like a real emergency, so before leaving we stopped to take a look at the near Dalibor tower. It was a prison named after the first prisoner, Dalibor from Kozojedy. It is said that in prison he learned to play the violin very well and that people understood that he had been executed not hearing his music anymore. The truth is that to "play the violin" was a decidedly poetic metaphor to describe the screams of Dalibor while he was being tortured.
In retrospect, to visit the tower was a good idea because we discovered that once out of the turnstiles it was forbidden to re-enter with the same ticket.

L'essere buttati fuori dal castello ci ha scombinato tutti i piani, che erano fittissimi per fare stare i principali monumenti in due giorni di visita, tenendo conto che i musei del quartiere ebraico di sabato sono chiusi.
Mentre decidevamo cosa fare, abbiamo sceso la scalinata, che nel frattempo si era popolata di artisti di strada e ci siamo diretti all'isola di Kampa, un'isola separata dal quartiere di Malá Strana da un canale artificiale scavato per alimentare dei mulini ad acqua. Superato un mercatino alimentare vicino al Ponte Carlo, l'unica cosa interessante che abbiamo visto però sono state le inquietanti sculture di David Černý, "Bronze Babies", degli enormi neonati di bronzo con le facce incavate.

To be thrown out of the castle upset all our plans, which were really packed to get to visit all the main monuments in our two-day stay, taking into account that on saturday the Jewish museums were closed.
While we decided what to do, we wandered down the stairs, that by then filled up with street artists, an headed to Kampa Island, an island separated from Malá Strana by an artificial canal dug to power water mills. Passed a food market near the Charles Bridge, the only interesting thing we saw were the disquieting sculptures by David Cerny, "Bronze Babies", huge bronze toddlers with sunken faces.

Così abbiamo deciso di proseguire verso la  Città Vecchia attraversando il Ponte Carlo, un ponte gotico in pietra con due torri alle estremità e costellato di statue barocche aggiunte posteriormente (adesso molte sono delle copie e gli originali si trovano al Lapidarium).
L'abbiamo trovato pieno di turisti e bancarelle e ammetto che più della struttura in sé mi è piaciuto il panorama. La statua che mi ha colpito di più è stata quella della crocefissione con una scritta dorata in ebraico, fatta fare per punizione ad un ebreo per punirlo di un atto considerato sacrilego nei confronti del cristianesimo.
Arrivati nella Città Vecchia siamo passati davanti ad una serie di bellissimi edifici, fra cui il palazzo Clam-Gallas, un edificio tardo barocco costruito nel primo quarto del 1700.

So we decided to go towards the Old Town through the Charles Bridge, a gothic stone bridge with two towers at the ends, dotted with baroque statues added later (now many are copies and the originals are at the Lapidarium).
We found it full of tourists and stalls and I admit that more than the bridge itself I liked the view. The statue that struck me the most was that of the crucifixion with a golden inscription in Hebrew, that was commissioned by a jew man as a punishment for an act considered sacrilege against Christianity.
We arrived in the Old City and passed a series of beautiful buildings, including the Clam-Gallas Palace, a late baroque building built in the first quarter of 1700.

Ci siamo diretti verso Piazza della Città Vecchia (Staroměstské náměstí), il cuore di questa parte della città, piena zeppa di edifici storici bellissimi e interessanti: la Chiesa di San Nicola, Palazzo Kinský, il Municipio della Città Vecchia con il suo famoso orologio astronomico, la Chiesa di Santa Maria di Týn, oltre ad una serie di case romaniche e gotiche decorate in maniera caratteristica.
Abbiamo visitato subito la chiesa barocca di San Nicola. In contrasto con l'esterno abbastanza sobrio, all'interno era riccamente affrescata e decorata con statue e decorazioni in marmo e cornici in stucco dorato. La cosa più interessante però era il gioco di luci che faceva brillare il lampadario di cristallo di Boemia, regalato dello zar Nicola II di Russia nel periodo in cui l'edificio era di proprietà della Chiesa ortodossa russa. Anche l'organo, ornato da statue di angeli e drappeggi intagliati era molto bello.
Attualmente la chiesa è luogo di culto per la Chiesa hussita cecoslovacca, ma ospita quasi tutti i giorni anche concerti di musica rinascimentale, barocca e classica.

We headed to Old Town Square (Staroměstské náměstí), the heart of this part of the city, filled with beautiful and interesting historical buildings: the Church of St. Nicholas, Kinský Palace, the Old Town Hall with its famous astronomical clock, the Church of Our Lady before Tyn, as well as a number of Romanesque and Gothic houses decorated in an original style.
We visited the baroque church of St. Nicholas. In contrast to the rather sober exterior, inside it was richly painted and decorated with statues and marble decorations and gilded stucco frames. The most interesting thing, however, were the lights that made the crystal chandelier of Bohemia, given by the Czar Nicholas II of Russia in the period when the building was owned by the Russian Orthodox Church, shine. The organ, decorated with statues of angels and carved drapery was very nice too.
Currently the church is a place of worship for the Czechoslovak Hussite Church, but almost everyday also hosts concerts of renaissance, baroque and classical music.

La nostra tappa successiva è stato l'orologio astronomico, il monumento più famoso della città, che entrambi abbiamo trovato davvero stupendo. L'elemento più antico dell'orologio è il meccanismo del quadrante astronomico, costruito nel 1410 dall'orologiaio Mikuláš z Kadaň e da Jan Šindel, professore di matematica ed astronomia. La leggenda però narra che l'orologio fosse stato costruito da un orologiaio di nome Hanuš z Růže, poi accecato per impedirgli di costruirne un altro simile. Per vendicarsi si dice che Hanus fermò l'orologio e lo riattivò soltanto quando il consiglio della città lo supplicò di farlo, e come ricompensa gli permise di continuare a esercitare il suo mestiere.
Siamo riusciti ad assistere allo scoccare dell'ora, durante il quale le quattro statue che rappresentano i vizi capitali si animano. Lo scheletro (la morte) tira una fune con una mano e capovolge la clessidra che ha nell'altra, mentre il turco (la lussurria), l'usuraio (avarizia) e l'uomo con lo specchio (vanità) fanno no con la testa: a questo punto le finestre sopra il quadrante superiore si aprono facendo apparire un corteo composto da 11 apostoli più San Paolo che portano gli strumenti del loro martirio e si inchinano alla folla,

Our next stop was the astronomical clock, the most famous monument of the city, which we both found really awesome. The oldest element of the is the mechanism of the astronomical clock, built in 1410 by the clockmaker Mikuláš z Kadaň and Jan Šindel, professor of mathematics and astronomy. But the legend tells that the clock was built by a watchmaker named Hanuš z Růže, who was than blinded to prevent him from constructing a similar one. In revenge Hanus stopped the clock and reactivated it only when the city council begged him to do so, and as a reward allowed him to continue his trade.
We were able to witness the hour strike, during which the four statues representing the deadly sins move. The skeleton (death) pulls a rope with one hand and turns the hourglass that it has in the other, while the turk (lust), the usurer (greed) and the man in the mirror (vanity) move their head: at this point the windows above the upper quadrant open showing a procession consisting of 11 apostles and Saint Paul who bring the tools of their martyrdom and bow to the crowd,

Già che ci siamo trovato in una parte della città non prevista dal nostro programma, ne abbiamo approfittato per andare al Bistro Sisters, un ristorante di cui avevo letto la recensione su di un blog polacco di cucina e che mi ispirava molto. Si trova in via Dlouha 39, di fianco ad un altro ristorante con ottime recensioni, Nase Maso, che è associato ad una macelleria e fa piatti di carne molto buoni.
Il Bistro Sisters è famoso in particolare per i chlebiceks, sandwich aperti tipicamente cechi. Hanno anche opzioni senza glutine. 
Noi abbiamo preso quello con aringhe e maionese al wasabi e rafano, quello con barbabietole e formaggio di capra con noci, quello con salmone affumicato e rafano nero, quello con roastbeef e cipolla croccante, più un'ottima limonata casalinga al sambuco e un buon sidro. E' stato un pranzo coloratissimo, piuttosto economico (in due abbiamo speso meno di 10€) e molto buono, anche se non eccezionale quanto speravo.
Per dessert abbiamo preso ad una bancarella un trdlo, un tipico dolce arrotolato con zucchero e cannella, niente male.

As we found ourselves in a different part of the city than the one in our program, we took that opportunity to go to
 Bistro Sisters, a restaurant of which I read the review on a Polish cooking blog. It is located in Dlouha street 39, next to another restaurant with great reviews, Nase Maso, which is associated with a butcher and makes very good meat dishes.

The Bistro Sisters is famous in particular for chlebiceks, typically Czech open sandwiches. They also have gluten-free options.
We took the one with herring, wasabi mayo and horseradish, one with beets and goat cheese with nuts, one with smoked salmon and black radish, the one with roast beef and crispy onion, and an excellent homemade elderberry lemonade and a good cider . It was a colorful, fairly inexpensive (in two we spent less than € 10) and very good lunch, though not great as I hoped.
For dessert at a stall we bought a Trdlo, a typical rolled sweet with sugar and cinnamon, not bad.

In giro per la città abbiamo visto tante auto dall'aria antica molto carine. Abbiamo scoperto che vengono usate per dei giri turistici con tanto di guida-autista. L'idea secondo me è molto carina, ma non sono proprio economici, i prezzi che ho visto sono sui 60€.

Around the city we saw many beautiful ancient cars. We found that they were used for tourist rides complete with driver-guide. I think it was a nice idea, but the prices weren't exactly cheap, as they were around 60€.

Dal ristorante siamo andati alla Casa Municipale, il più famoso edificio Art Nouveau di Praga. All'interno ospita ristoranti e un museo. Quando siamo entrati noi c'era una mostra sull'Art Noveau che sembrava interessante, ma che purtroppo in quel momento era chiusa. Comunque l'interno è bellissimo (perfino l'ascensore è stiloso) e vale la pena di entrare anche solo per dare un'occhiata.
Appena di fianco alla Casa Municipale c'è la Torre delle Polveri (Prašná brána), una delle storiche porte della Città Vecchia, costruita nell'XI secolo. Attraverso di essa passava il corteo per l'incoronazione dei re boemi. Si chiama così perché durante la sua storia è stata usata anche come deposito per la polvere da sparo.

From the restaurant we went to the Municipal House, the most famous Art Nouveau building in Prague. It houses restaurants and a museum. When we entered there was an exhibition about Art Nouveau that sounded interesting, but unfortunately at that time was closed. However, the interior was beautiful (even the elevator was stylish) so it's worth entering even just to take a look.
Just next to the Municipal House is the Powder Tower (Prašná brána), one of the historic gates of the Old City, built in the eleventh century. Through it passed the procession for the coronation of Czech kings. It was called like this because throughout its history has also been used as a gunpowder storage.

Siamo entrati a visitarla convinti che fosse inclusa nel biglietto del castello, che invece era valido per la torre omonima all'interno delle mura. Ne è comunque valsa la pena per lo stupendo spettacolo che si gode dal ballatoio panoramico a 44 metri di altezza, dopo aver salito una lunga e ripida scala a chiocciola. A livello economico però non è stata una scelta particolarmente conveniente: in città ci sono vari punti panoramici ed è più economico fare un biglietto combinato, per esempio quello del municipio e della torre di fianco.

We went to visit it convinced that it was included in the ticket of the castle, which instead was valid for the eponymous tower inside the walls. It is still worth it for the amazing spectacle that can be enjoyed from the
 44 meters high viewing platform, after climbing a long, steep spiral staircase. At ab economic level, however, it was not a particularly convenient choice: in the city there are many places to look at the panoram and it is cheaper to buy a combined ticket, for example that of the town hall and its tower.

Siamo tornati alla  Piazza della Città Vecchia per approfittare della visita guidata in italiano delle 15:30. Visto che eravamo già saliti sulla Torre delle Polveri, abbiamo preso il biglietto da 120 CZK solo per il municipio (quello per salire anche sulla Torre dell'Orologio sarebbe costato 160 CZK). La visita è partita dalla bellissima cappella gotica, in realtà in gran parte ricostruita dopo i danni della seconda guerra mondiale.

We went back to the Old Town Square to take advantage of the 15:30 guided tour in Italian. Since we already climbed the Powder Tower, we bought the 120 CZK ticket only for the town hall (the one to also climb the Clock Tower would have costed 160 CZK). The visit started from the beautiful Gothic chapel, actually largely rebuilt after the damages of the World War II.

Abbiamo anche assistito allo scoccare dell'ora sull'orologio astronomico dall'altra parte del meccanismo, davvero uno spettacolo interessante.

We also assisted to the hour stiking on the side of the mechanism of the Astronomical clock, really an interesting sight.

Siamo poi passati nella sala del municipio, con il caratteristico soffitto del XVI secolo con catene d'oro (per fortuna solo decorative), poi abbiamo visitato varie altre sale e i sotterranei da cui si vedeva chiaramente che l'edificio è originato dall'unione di tre abitazioni gotiche e rinascimentali.

We then moved into the town hall, with the characteristic sixteenth century ceiling with goldene chains (luckily only decorative), then we visited several other rooms and the cellars from which you could clearly see that the building originated from the union of three Gothic and Renaissance buildings.

Lasciato il municipio siamo entrati a vedere la chiesa del Týn, caratteristica per le sue guglie gotiche. L'esterno è più interessante dell'interno barocco, che pure vale la pena di vedere, se non altro per la tomba dell'astronomo Tycho Brahe.

When we left the hall we went to visit the church of Tyn, renowned for its Gothic pinnacles. The outside is more interesting than the baroque interior, which is also worth seeing, if only for the tomb of the astronomer Tycho Brahe.

Abbiamo provato ad andare a cena in un ristorante vicino che secondo il sito chiudeva alle 17, ma alle 16:20 abbiamo trovato già il personale che puliva, così abbiamo deciso di andare a vedere da fuori il Teatro Nazionale di Praga, in cui furono messe in scena per la prima volta nel 1787 il "Don Giovanni" e nel 1791 "La clemenza di Tito" di Mozart.

We tried to go to have dinner at a nearby restaurant that according to its site closed at 17, but at 16:20 we found the staff already cleaning, so we decided to go to see from outside the National Theatre of Prague, where there were performed for the first time in 1787 the "Don Giovanni" and in 1791 "La clemenza di Tito" by Mozart.

Da lì abbiamo proseguito sul lungofiume, godendoci un bellissimo tramonto, fino al palazzo Fred and Ginger (Tančící dům), progettato dall'architetto croato Vlado Milunić in cooperazione con il canadese Frank Gehry e costruito fra il 1994 e il 1996.

From there we continued on the riverfront, enjoying a beautiful sunset, until we arrived to the Fred and Ginger building (Tančící dum), designed by the Croatian architect Vlado Milunić in co-operation with the Canadian architect Frank Gehry and built between 1994 and 1996.

Da lì abbiamo deciso di andare a mangiare da U Cizku, un ristorante a metà strada fra il palazzo Fred and Ginger e piazza San Venceslao, in Karlovo Namesti, 551/34.
Si tratta di un posto senza pretese, in stile pub. Abbiamo preso il ginocchio di maiale marinato alla salsa di mirtilli rossi. Ci hanno portato uno stinco intero, accompagnato da insalata con peperoncini, rafano e senape. La carne sembrava più grassa del normale stinco, ma era molto buona. La parte forte del piatto era la pelle, glassata e croccante, deliziosa.
Abbiamo di nuovo speso pochissimo, il maiale è costato 160 CZK, sui 6€, a cui sommare il costo del sidro e della birra scura.

From there we decided to go to eat at U Cizku, a restaurant half way between the Fred and Ginger building and Wenceslas Square, in Karlovo Namesti, 551/34.

It is an unpretentious, pub style place. We choose the pork knee marinated in cranberry sauce. They brought us an entire shin, accompanied by a salad with peppers, horseradish and mustard. The meat was fatter than italian style shank, but it was very good. The yummiest part of the dish was the skin, glazed and crisp, delicious.
We spent very little again, the pork knee costed 160 CZK, around 6€, plus the cost of a cider and a dark beer.

Dopo cena, abbiamo proseguito verso Piazza di San Venceslao, che di fatto è un largo viale di 750 m. E' caratterizzata dalla statua di San Venceslao, santo protettore della Repubblica Ceca. Ci sono anche alcuni edifici importanti quali il Museo nazionale (Národní muzeum) e il Grand Hotel Europa e due stazioni della metropolitana, oltre ad una serie di negozi e di locali discutibili. Ma la piazza è importante soprattutto a livello storico: proprio qui il 28 ottobre 1918 venne dichiarata l'indipendenza della Cecoslovacchia dall'Impero austro-ungarico e il 16 gennaio 1969 si diede fuoco Jan Palach, dando inizio alla Primavera di Praga.
Siamo voluti andare da Výtopna al numero 802/56, un ristorante molto particolare in quanto serve da bere con i trenini. Le piste si sviluppano in tutto il locale, che  diviso in zona fumatori e non fumatori. Visto che eravamo pieni da scoppiare abbiamo preso solo un sidro (lo Strongbow al miele, spettacolare), e una limonata artigianale.
Dopodiché siamo tornati all'albergo e siamo crollati.

After dinner, we continued toward Wenceslas Square, which is in fact a wide avenue of 750 m. It's characterized by the statue of St. Wenceslas, the patron saint of Czech Republic. There are also some important buildings such as the National Museum (Národní muzeum) and the Grand Hotel Europe and two metro stations, as well as a number of shops and questionable places. But the square is especially important for its history: right here on October 28th, in 1918 was declared the independence of Czechoslovakia from the Austro-Hungarian Empire and in January 16th, in 1969 Jan Palach set himself on fire, starting the Prague Spring.
We wanted to go to Výtopna, at the number 802/56, that is a very particular restaurant as it serves drinks with toy trains. The rails develope throughout the room, which is divided into a smoking and a non-smoking area. Since we were full to bursting we took just a cider (the Strongbow honey one, really good), and a homemade lemonade.
Then we returned to the hotel and collapsed.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...