La bambina ha imparato da lei cos'è l' amore...
Da sempre, la poesia di Alessandra Corbetta, è caratterizzata da un lirismo nostalgico, a tratti crepuscolare, intriso di rimpianti e di una certa vena malinconica. Questo tratto è presente anche nella presente raccolta dove - però - si nota una maturazione stilistica e una maggiore padronanza ed equilibrio del verso. Il libro è diviso in sei sezioni : " Sempreverde " che consta di due poesie che rappresentano una sorta di antiporta di tutta la raccolta : " Nel bosco sempreverde nascono le bambine..." Questo incipit ha un tono che - da fiabesco - diventa spaventoso, dovuto forse a una perdita, a un' assenza o forse anche solo dalla consapevolezza del mutare delle stagioni e del tempo. La seconda sezione titola " La Bambina C ", e vi compaiono le figure genitoriali , mentre il linguaggio procede per metafore, dove il bosco è la vita e la difficoltà a uscire da vicende intricate. " Il Padre ha praticato il silenzio e messo il vuoto nella bambina..."." Nel verde degli anni " consta di una sola poesia, dove la bambina deve " sradicare il terrore...". Nelle sezioni seguenti, la dedica è a un proprio familiare : " Verde Cacciatore " ( il padre ) ; " Verde Primavera " ( la madre ); " Verde Palude" ( la nonna ); " Verde Menta" ( il fratello ) e " Verde Arlecchino" ( la sorella). I colori qui identificano allegoricamente i caratteri di queste persone, mentre il tono, da elegiaco di alcune poesie, diviene sempre più malinconico, a tratti disperato " La Madre retrocede nello splendore /. Stare nel bosco è rinunciare, amare tanto/. La bambina ha imparato da lei cos'è l' amore :/ guardare insieme la vipera cantare ". In queste sezioni assistiamo dunque - come fosse un romanzo di formazione - alla trasformazione della bambina che si fa donna, cresce, ama, soffre, scopre i piaceri e i dolori della vita " Arrivò il giorno - un giorno / in cui capii di somigliarti / più degli altri".
Nel bosco sempreverde nascono le bambine,
ripetono il giro da tempo immemorabile.
Tra gli alberi conservano i fermagli di ogni vita
ma sanno che presto saranno cianfrusaglie.
Dove sia il bosco sempreverde le bambine
non possono dirlo, né indicarlo sulla mappa.
Nessuna gelosia o avarizia, ma solo
un trucco per custodirne il segreto.
Così sulla strada lasciano un' assenza
o un vuoto più chiaro
perché nessuno possa trovarle.
Ma non credere che smettano d' aspettare...
***
Il Padre ha praticato il silenzio
e messo un vuoto nella bambina.
Adesso lei sa distinguere ogni suono
e muoversi senza far rumore.
In un angolo del bosco la costringe
a non muoversi più, a non piangere mai.
Lei si morde la lingua, trattiene le gambe
ma la testa resiste, si oppone al comando.
***
La Madre retrocede nello splendore.
Stare nel bosco è rinunciare, amare tanto.
La bambina ha imparato da lei cos'è l' amore :
guardare insieme la vipera cantare.
In un angolo di bosco la Madre coltiva
fiori rossi e canta la bellezza della vita.
Stupita la guarda la bambina, osserva
che sopportare cambia la luce delle cose.
In un barattolo di vetro prepara occhi nuovi
per il grande compromesso.
E dorme e si sveglia intanto la bambina.
L' ha sentita agitarsi nel lettino...
***
" Sradicare " è un verbo di terrore,
fa paura a ogni famiglia.
In ogni famiglia c'è un filo a sorreggere
e un filo a stringere il collo.
Svuotare il sacco sarà atto tardivo,
tentativo vano di salvare la memoria,
perché c'è un filo a unire
il nome con il cognome.
***
Arrivò il giorno - un giorno
in cui capii di somigliarti
più degli altri.
Non la somiglianza scommessa in sala parto
né quella al gioco degli scacchi.
Comunanza strana quella che ci lega :
la paura di ripetere gli errori dei padri.
Alessandra Corbetta da L' età verde