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mercoledì 1 dicembre 2021

UNA SIBILLA PER SEAMUS

 


                                                             Vittore Carpaccio - Sibilla





La mia lingua si mosse, un cardine che ruota e si distende.

Le dissi : " Che ne sarà di noi?"

E  come acqua scordata in un pozzo si scrolla

a un'esplosione mattutina


o una crepa fila al culmine del tetto,

lei cominciò a parlare.

" Credo che la nostra essenza sia destinata a cambiare.

Cani assediati. Regressi al rango di sauri. Vite formicolanti.


Salvo che il perdono trovi nerbo e voce,

salvo che l'albero elmato e sanguinante

rinverdisca e apra gemme come pugni di infanti,

e il magma infetto covi


ninfe splendenti... La mia gente pensa ai soldi

e parla del tempo. Trivelle cullano il suo avvenire

su singoli avidi steli. Il silenzio

si è addensato nelle eco - sonde dei pescherecci.


La terra su cui a lungo abbiamo posato l'orecchio

è spellata o callosa, nelle sue viscere

bivacca un presagio sacrilego.

La nostra isola è piena di rumori sconsolati ".




                             Seamus  Heaney    Trad. di Sonzogni - Guzzo 



martedì 26 settembre 2017

ONDINA



                                                         ...e mi slanciai verso di lui....


Recise le eriche, spalò grigia melma
per darmi servitù di passaggio nei miei canali,
e mi slanciai verso di lui, mi pulii della ruggine.

Lui si fermò, vedendomi finalmente svestita,
correre libera, serena , spensierata.
Poi venne verso di me. Mi increspai ribollendo

dove i canali si intersecavano accanto al fiume
finchè mi affondò una vanga dentro il fianco
e mi prese. Inghiottii il suo canale

con gratitudine, disperdendomi per amore
giù nelle sue radici, arrampicandomi nel suo
grano d'ottone,
ma una volta che conobbe il mio benvenuto, io sola

potevo dargli crescita, e riflesso.
Mi esplorò così completamente, ogni membro
perse la sua libertà fredda. Umana, calda per lui.


     Seamus Heaney   da     Una porta sul buio