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sabato 5 agosto 2017

LE AFFLIZIONI



Un bibliotecario molto anziano sceglie Màximo, giovane nano
farmacista dal volto deforme, come suo allievo ed erede per affidargli  l' Encyclopaedia medicinae, libro che custodisce il sapere su tutte le malattie che affliggono l'umanità. In essa tutti i mali sono manifestazioni esteriori di difetti morali, vizi, o semplicemente della miseria umana: dal Morbus Geographicus, che si cura solo trovando il punto giusto in cui stare;all' Afflizione di Mnemosyne, in cui la memoria diventa prodigiosa ma a discapito di tutte le altre facoltà; dal Corpus Fractum in cui chi ne è affetto assorbe tratti fisici di persone cui ha fatto torto, trasformandosi in un mostro composito; all' Amnesia  Hystrionis, in cui gli attori perdono la memoria, guadagnandosi così il gusto di scoprire come nuove le opere che ormai conoscevano fino allo sfinimento. Come Màximo scoprirà presto, la medicina può rivelarsi ben più di quel che pensava.
Le Afflizioni è un compendio magico di pseudo- malattie, un'enciclopedia arcaica compilata da uno scienziato contemporaneo. A poco a poco questi mali bizzarri e mistici arrivano a comporre il quadro di una lotta eterna: quella tra l'umano desiderio e i limiti dell'esistenza corporea.


          f.

CORPUS FRACTUM 1



(...)  I sintomi del Corpus Fractum sono unici per ciascun
       caso. A una giovane di opulente origini scandinave, il corpus
       fractum fu diagnosticato quando si svegliò - con suo grande
       allarme - con la pelle olivastra e la mascella robusta della
       governante mediterranea che si era presa cura di lei decenni
       prima, e poi era morta in miseria. Un anziano cavaliere,
       quando le sue sopracciglia divennero folte e cespugliose come
       quelle del contadino che aveva trapassato con un colpo di
       lancia da ubriaco - in un accesso d'ira - ne fu assai addolorato
       Un sacerdote fu colto da frenesia quando le sue labbra
       divennero carnose come quelle della ragazza con cui aveva
       trascorso una notte di peccato e poi aveva cacciato dalla città
       non appena il suo ventre aveva cominciato a gonfiarsi.
       La malattia si limita di raro ad una sola mutazione, e nei casi
       più gravi l'infermo si trasforma in una sorta di mosaico: ha
       il naso aquilino del mecenate che ha tradito, le orecchie basse
       dell'amico cui ha rubato l'oro, la guancia carnosa della nonna
       che ha trascurato, la fronte stempiata dell'inquilino senza un
       soldo che ha gettato per strada. E' una malattia che non lascia
       sfigurati, non più di quanto deturpino le naturali variazioni
       della razza umana. Per ogni fanciulla il cui naso ben fatto sia
       rimpiazzato da un naso storto, un'altra riceve in sorte zigomi
       alti e sopracciglia ben arcuate.
       Alcuni teologi sostengono che il corpus fractum non sia affatto
       un'infermità. Il pentimento è un amaro calice - dicono - e la
       maggior parte degli uomini rifiuta di berlo. Il corpus fractum,
       incollando sul volto dei peccatori l'immagine della loro colpa,
       li costringe ad affrontare il passato ogni volta che si
       guardano allo specchio. Da questo punto di vista è un rimedio,
       non una malattia.   (...)


            Vikram  Paralkar   da    Le Afflizioni

ORACULUM TERRIBILE 2



(...) Tra i pazienti ricoverati nei nostri manicomi, si trovano ogni
      tanto persone colpite da Oraculum Terribile  ,una
      malattia spesso scambiata con la follia. Colpisce le proprie
      vittime nella quarta decade della vita e gli infermi prendono a
      delirare come lunatici. Quando sono da soli i loro volti sono
      privi di espressione, ma nell'attino in cui altri esseri umani
      giungono in loro presenza, gridano, si agitano e premono i
      palmi sulle palpebre nel frenetico tentativo di oscurare ciò che
      solo loro riescono a vedere. Nel frattempo, blaterano di torture
      e colpi di flagello e visioni del fuoco dell'inferno, che
      descrivono con terribili dettagli.
      La natura di questa malattia è stata chiarita per la prima volta
      in un trattato che ha gettato lo scompiglio nella comunità
      medica. I malati di oraculum  terribile, anche se non si
      conoscevano a vicenda ed erano separati da grandi distanze,
      alla presenza del medesimo visitatore reagivano esattamente
      allo stesso modo. Questa osservazione era sfuggita per secoli
      ai luminari, poiché la malattia è poco comune e i  pazienti
      lontani l'uno dall'altro. Alcuni  coraggiosi studiosi viaggiarono
      da sanatorio a sanatorio per visitare tutti i malati che
      riuscivano a trovare, e documentarono le parole terribili che
      questi pronunciavano. I loro resoconti dimostravano che i
      malati erano unanimi, come se avessero cospirato tutti insieme
      nel pronunciare il proprio verdetto sui tormenti che i
      visitatori avrebbero sofferto nell' Aldilà.
      Una volta che ciò fu reso noto, il mondo intero prese ad evitare
      quei malati perché nessuno, all'interno come all'esterno della
      comunità medica, aveva abbastanza coraggio  da affrontare
      visioni così violente e portentose delle proprie anime.
      Il personale dei sanatori iniziò a mettere in isolamento i
      pazienti, sostenendo che la solitudine consentiva loro di
      condurre un'esistenza tranquilla, libera dalle visioni che
      altrimenti li avrebbero torturati.
      Non vi è ancora consenso sulle implicazioni del morbo per il
      destino collettivo della razza umana. Questa confusione è
      comprensibile, perché le alternative sono egualmente
      ripugnanti: la malattia potrebbe essere una farsa,  sadica e
      capricciosa, orchestrata da Dio, oppure tutta l'umanità, senza
      eccezioni, risulterebbe condannata alla dannazione eterna.
      (...)


           Vikram  Paralkar   da   Le  Afflizioni