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domenica 5 maggio 2013

Cheese cake allo yogurth senza cottura (e ovviamente senza glutine)



Sto seguendo questo corso. TFA si chiama. Lo scopo finale del corso è conseguire l'abilitazione a insegnare nella scuole (nel mio caso, che abilitata sono già, in Fisica, mi serve a conseguire un'altra abilitazione, in Matematica e Fisica).
I miei compagni di corso sono decisamente giovani.
La cosa che mi ha colpito fin da subito è il livello altissimo di preparazione di questi ragazzi: quasi tutti hanno fatto il dottorato di ricerca, molti hanno svolto anche attività di ricerca post-dottorato, in Italia o all'estero. Due di loro sono normalisti, altri hanno studiato o si sono perfezionati in prestigiosissime istituzioni, italiane o straniere.
E stanno seguendo un corso per diventare insegnanti di scuola.
C'è qualcosa che non mi torna.
Prima di tutto non mi torna con l'immagine che tutti hanno della scuola italiana, e dei suoi insegnanti, che vengono percepiti in media come persone poco motivate e poco preparate.
Invece il livello medio dei giovani insegnanti è questo: gente molto preparata, competente, che magari ha pure seguito corsi molto impegnativi non solo disciplinari ma anche di didattica prima di trovarsi in cattedra.
Io  li vedo.
Sono motivati, seri, impegnati. Partecipano con determinazione e competenza a questi corsi e, mi sento di affermarlo, alcuni di loro non hanno niente da inviadiare ai docenti che ci fanno lezione, che pure sono docenti universitari.

E qui si viene al secondo punto: all'estero una persona che ha conseguito il dottorato di ricerca, che ha svolto un'attività di ricerca post-doc, è pronta per la carriera accademica, o per una brillantissima carriera in aziende private, o nell'amministrazione dello stato. Insomma, quella che una volta si chiamava "la futura classe dirigente".
E invece il nostro paese offre a queste validissime persone un posto da insegnante precario nella scuola, con uno stipendio risibile. Oppure la possibilità di emigrare all'estero, di diventare un "cervello in fuga".

Insomma, io vedo un incredibile divario fra la preparazione, l'impegno, le risorse investite da questi giovani nella costruzione del loro futuro, e il risultato che andranno a raccogliere.
Questo divario produce infelicità, frustrazione, incazzatura.
Questo divario tarpa le ali alla voglia di impegnarsi, di darsi da fare.
Questo divario è una delle ragioni del malesse della scuola italiana oggi, che pure per molti aspetti, proprio per l'entusiasmo e la voglia di fare di molti, è un luogo davvero migliore di quanto non potrebbe essere, date le scarse risorse investite dallo Stato e la scarsissima considerazione in cui viene tenuta la scuola stessa nell'opinione generale.

E con questa nota di dolore, vi lascio una torta che dalla prima volta che l'ho fatta, l'anno scorso, è diventata un classico di casa.

La torta nasce da una difficoltà, da una sfida: fare un cheese-cake senza cheese, perché il formaggio, anche il delicato Philadelphia, il marito non lo può sopportare.

E così è venuto fuori questo cheese-cake allo yogurth che potrebbe essere una yogurth-cake, e che di fatto è semplicemente buona. 

L'altra cosa carina è che, malgrado l'aspetto piuttosto scenografico, è una torta davvero veloce da realizzare. 


Cheese cake allo yogurth senza cheese e senza cottura
Ingredienti
(per quattro-sei persone)

Per la base
  • 200 g di biscotti secchi (¶)
  • 50 g di nocciole tostate
  • 3 cm di zenzero fresco
  • 100 g di burro
Per la farcia
  • 250 g di yogurth cremoso bianco (tipo greco)
  • 250 g di panna da montare
  • 10 g di colla di pesce (¶)
  • la buccia grattata di un limone non trattato
  • 100 g di zucchero + 3 cucchiai per la panna
Per la geleè alle fragole e la finitura
  • 300 g di fragole
  • 6 g di agar agar (¶)
  • 50 g di zucchero 
  • succo di limone 
  • gelatina neutra per finire (opzionale) (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

Preparazione
Preparare la base
Fondere il burro in una padella. Sbriciolare (io nel mixer) biscotti e nocciole. Pelare e grattugiarvi lo zenzero.
Mescolare tutto insieme.
Mettere un foglio di carta da forno sul fondo di una tortiera con il forno sganciabile da 24cm.
Stendere il briciolame nella tortiera e compattarlo e pareggiarlo ben bene.
Riporre in frigo.

Preparare la farcia
Mettere a bagno in acqua fredda i fogli di colla di pesce.
Montare lo yogurth con lo zucchero e la buccia grattata del limone.
Strizzare i fogli di colla di pesce, scioglierli a fuoco basso e incorporarli alla crema allo yogurth.
Montare la panna a neve ben soda e aggiungere all'ultimo tre cucchiai di zucchero.
Incorporare la panna alla crema allo yogurth.
Versare il composto sulla base di biscotti. Rimettere in frigo a rassodare.

Preparare la gelée di fragole
Passare le fragole al mixer con 50 g di zucchero. Aggiungere poche gocce di succo di limone.
Sciogliere l'agar in un paio di cucchiai di purea di fragole in un pentolino, e fargli prendere il bollore sul fuoco. Togliere dal fuoco e mescolare alla purea di fragole.
Versare sulla torta e mettere in freezer per una ventina di minuti per addensare il tutto
Servire decorato con fragole intere e lucidato con gelatina neutra.
 

venerdì 15 giugno 2012

Rifatte senza glutine: la cheesecake al limone di Anna Lisa


Oggi è il 15 giugno e, puntuali come sempre, eccoci all'ottava puntata delle RIFATTE SENZA GLUTINE!

A questo giro abbiamo fatto una torta, buonissima, proposta da Anna Lisa di Senza glutine per tutti i gusti: un freschissimo cheesecake, veloce e perfetto per l'estate: il cheesecake al limone.

Per fortuna che era veloce: le ultime settimane, fra scrutini e altri impegni, sono state densissime, e non avrei saputo come fare se si fosse trattato di un piatto più impegnativo. Cosa c'è di meglio invece di una torta squisita, che mi ha fatto fare una porca figura, per dirla alla Raravis, senza sforzo?
Anche questo post sarà veloce, quindi passo rapidamente alle mie annotazioni.

Dato che il solito marito rompino non mangia formaggi, non ho potuto farla con la ricotta, che ho sostituito con il mascarpone. Ma il mascarpone è molto più grasso della ricotta, quindi ho evitato di aggiungere la panna, che mi pareva a questo punto veramente superflua. Devo dire che non se ne è sentita la mancanza.
Non avendo il Bimby, ho fatto la torta con la planetaria, ma è venuta buonissima lo stesso, e si potrebbe fare tranquillamente anche a mano o con il robot da cucina.
Insomma, grazie Anna Lisa per averci fatto scoprire questa delizia, che riproporrò sicuramente in tavola quanto prima! 


Rifatte senza glutine




Cheesecake al limone
Ingredienti
(per quattro persone)

  • 500 gr di ricotta di pecora mascarpone
  • 100 ml di panna fresca (crema di latte)
  • 220 gr di zucchero semolato vanigliato (me lo faccio da sola, tenendo lo zucchero nel barattolo dove conservo le stecche di vaniglia)
  • 2 cucchiai di fecola di patate (¶)
  • 1 limone non trattato
  • 4 uovo
  • 1 bustina di vanillina (¶) (avendo usato lo zucchero vanigliato, ho omesso la vanillina)
  • 1 noce di burro
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Procedimento
Preriscaldare il forno a 180°.

Imburrare una tortiera da 26cm di diametro, e spargere sul fondo una manciata di zucchero semolato.

Separare i tuorli dagli albumi, e montare questi ultimi a neve ben ferma con un goccio di limone (NO pizzico di sale).
Grattare la buccia del limone e metterla nel mixer con lo zucchero, al fine di ottenere uno zucchero a velo al profumo di limone.
Montare i tuorli con lo zucchero, e, quando sono bianchi e spumosi, aggiungere il mascarpone, un cucchiaio alla volta sempre montando, quindi, il succo di limone e per ultima la  fecola setacciata.
Smettere di montare e amalgamare al composto le chiare montate a neve, delicatamente dall'alto in basso (per mescolare io uso un tarocco) per evitare di smontarle.
Versare il composto nella tortiera e infornare.

Far cuocere per una quarantina di minuti (nel mio forno anche tre quarti d'ora), spegnere il forno e lasciar riposare all'interno per una decina di minuti, con lo sportello semi-aperto.
Estratte dal forno, e far raffreddare completamente prima di sformare.
Lasciarla comunque riposare, meglio se in frigo, un'oretta prima di servire. Ma è ottima anche se la si fa un giorno per l'altro.

Ed eccola pronta e tutta intera. Ci è rimasta per poco, tutta intera ;-)



Ed ecco le fondatrici delle Rifatte:
Adesso le Rifatte vanno in vacanze, ci ritroveremo il 15 ottobre, a casa di Elena, La celiaca pasticciona, che in realtà non è per niente pasticciona ed è una bravissima cuoca, ad assaggiare le sue tagliatelle con crema di peperoni, un piatto morbido e colorato per cominciare l'anno nuovo in allegria.

Eccole qua: appetitose, vero?


martedì 17 aprile 2012

Siete stanchi? Un dolcetto veloce è quello che ci vuole

bicchierini di cheese cake al lemon curd
In questo periodo ho bisogno di cose veloci, le cose da fare sono tante, l'anno è ormai andato, chissà cosa ci prospetta il futuro.
Mi sento un po' spaventata, ma anche un po' stanca in anticipo.
Penso ai miei figli che vivranno in un mondo più difficile da quello che ho conosciuto io, e mi sento di non aver fatto per loro tutto quello che avrei potuto, sia dal punto di vista materiale che da quello forse più importante di aiutarli a costruire una solida personalità.
I miei figli sono ancora piccoli, ma li vedo crescere alla velocità della luce, la piccola buongustaia l'anno prossimo andrà alle medie e piccola non lo sarà più per niente.
Avrà abbastanza autostima per riconoscere la propria strada nel dedalo che le si prospetterà di fronte?
Avrà abbastanza coraggio per sceglierla malgrado le difficoltà?
Avrà abbastanza determinazione per provarci con tutte le sue forze?

Dato che a queste domande non ci sono risposte e, come diceva un vecchio ritornello, lo scopriremo solo vivendo, o meglio, loro lo scopriranno solo vivendo, passiamo alla ricetta.

Così vi informo che l'inglesaccio mi è proprio piaciuto! E non ho ancora finito. Questa è la volta di un dolce. Un dolcino veloce, che ho reso un po' meno veloce facendomi da sola la crema, invece che comprarla come suggeriva lui.
E così facendo ho rimediato a una gravissima macchia nel mio curriculum, ovvero il Lemon curd. Si può essere più idioti? Una roba buonissima per la quale ci vogliono dieci minuti netti di preparazione, e non l'avevo mai sperimentata. Mah!
Ho seguito la ricetta della Raravis, quella del Lemon Curd all'olio di oliva. In realtà non è proprio colesterol-free, perché ci sono le uova, ma eliminare 100g di burro fa il suo. Una meraviglia.

Insomma, malgrado la fretta vi beccate due ricette in un colpo solo: il lemon curd e i bicchierini. Che sono veramente buoni, un bel matrimonio di sapori e consistenze: il contrasto fra la il lemon curd che scivola via e il croccantino della base, la morbidezza del mascarpone e il pungente della crema, le fragole un po' asprine che mitigano il dolce complessivo.

Lemon Curd
(ricetta della Raravis)
Ingredienti
(per un barattolo di lemon curd)
  • il succo e la scorza grattugiata di tre limoni
  • 2 tuorli e 2 uova intere
  • 1 cucchiaio di maizena (¶)
  • 200 g di zucchero
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva.
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Preparazione
    Mescolare a freddo tutti gli ingredienti tranne l'olio in una casseruola, amalgamandoli bene con una frusta. Mettere sul fuoco e portare all'ebollizione, sempre mescolando, a fiamma medio-bassa.
    Abbassare quindi la fiamma al minimo, far bollire per due minuti e poi filtrare il tutto in un colino a maglie molto strette (io avevo fretta e questa cosa non l'ho fatta, ma la crema è risultata morbida, liscia e omogenea lo stesso). In ultimo aggiungere UN cucchiaio di olio EVO leggerissimo ed invasare in un barattolo precedentemente sterilizzato. Si conserva in frigo per una settimana circa.

    bicchierini di cheese cake al lemon curd
    Bicchierini di fragole al lemon curd
    Ingredienti
    (per otto bicchierini)

    • 60 g di burro
    • 60 g di nocciole spellate e tostate
    • 12 biscotti  (¶)
    • 1 dose di lemon curd (¶)
    • 1 cestino di fragole
    • 250 di mascarpone
    • 3 cucchiai di zucchero a velo (io vanigliato, hand-made, frullando nel mixer dello zucchero conservato nel barattolo in cui tengo le stecche di vaniglia) (¶)
    • latte
    • 1 limone
    • cioccolato fondente di buona qualità (dal 70% in su)
    • 3 cucchiai di yogurth cremoso bianco
    • 2 cm di zenzero fresco
    Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
    Preparazione

      Mettere gli otto bicchierini in freezer.
      Sbucciare e tritare lo zenzero fresco. Tritare grossolanamente i biscotti e le nocciole (lui dice in un canovaccio, io nel mixer, pulsato).
      Mettere il burro in una padella media e farla andare a fuoco vivo, abbassare e versarvi i biscotti con le nocciole, lo zenzero fresco tritato e la scorza di limone tritata anche lei. Amalgamare bene il tutto e versare nei bicchierini, pigiando delicatamente per compattare. Mettere i bicchierini in frigo.
      Quando si è raffreddato, dividere il lemon curd fra gli otto bicchierini. Rimettere in frigo.
      In una ciotola, montare con le fruste il mascarpone con lo zucchero a velo, un cucchiaio di latte, un goccio di succo di limone, e lo yogurth. Tenere in frigo.

      Al momento di servire, mondare e lavare le fragole, tagliarle a pezzetti e metterne un po' in ciascun bicchierino. Versare sopra un bel cucchiaio di mascarpone, e completare il tutto con una grattugiata di cioccolato fondente.

      Notazioni: secondo me se si preparano i bicchierini il giorno prima, fino all'inserimento delle fragole escluso, viene più buono, perché così il lemon curd perde le note più pungenti e si amalgama come sapore alla base croccante.
      Da provare l'alternativa di mischiare insieme lemon curd e mascarpone, per alleggerirlo (...)
      Stefania di Cardamomo & Co. non aveva frutta e li ha preparati con i pistacchi, una versione da provare assolutamente.

      La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

      http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

      venerdì 16 settembre 2011

      Una torta senza glutine alle fragole e chantilly allo yogurt per il marito-compleanno

      torta fragole e chantilly allo yogurth - l'interno
      Mi ero detta: "Ora basta con tutti questi dolci! Che l'autunno ci porti molti cibi sani, light, che ci tengano tutti in forma smagliante"

      E avevamo cominciato bene: insalate di riso, poca carne, molte verdure, legumi, formaggi light.

      Poi mio marito ha avuto la bella idea di compiere gli anni. No, non si tratta di una novità, capita tutti gli anni di questo periodo, ed è la quarantacinquesima volta che capita ;-)

      Potevo non fargli un dolce? No, non era cosa. Facciamo un dolcino light. Che ne dite di una bella macedonia? Ma come si fa a mettere così tante candeline su una macedonia? Via su, faremo una tortina, ma leggera leggera.

      Poi non so come è accaduto, mi è capitato per le mani un libro di Montersino. E proprio all'ultima pagina, c'era questa tortina. L'ho letta e ho subito capito che non avrei resistito. Prima di tutto, era una cosa veloce. E poi era perfetta per questi caldi, una tortina fresca e fruttata.
      Via, per il light se ne riparla al prossimo compleanno. Per questo, ha avuto una torta alle fragole e chantilly allo yogurt, versione da me rivista dei trancetti omonimi del magico Luca.

      Somiglia molto a un cheese-cake di quelli a freddo, con la differenza che invece della base di biscotti c'è una base di pan di spagna.

      Ovviamente io non sono una maestra pasticcera, e nemmeno un'aspirante tale, ed è venuta fuori la sagra delle imperfezioni, se non altro formali. Gli strati uno più sbilenco dell'altro, la gelée ghiacciata, e tutte le pieghe della pellicola.
      Ma quando ti rassegnerai ad usare gli ausili che la tecnica ti fornisce, cara Gaia? E dire che nel cassetto, da qualche parte, un foglio di acetato ce l'hai pure... Vabbé, era buona lo stesso.
      Il suo meglio l'ha dato oggi, che mi ero ricordata di tirarla fuori dal freezer con un congruo anticipo.
      Ah... È ovviamente già finita :-)

      Buon compleanno amore mio! Vorrà dire che mi terrai grassoccia, ché magra solo in una prossima vita, posso sperare di esserlo.

      torta fragole e yogurt
      Torta senza glutine alle fragole e chantilly allo yogurt (da una ricetta di L.Montersino)Ingredienti
      Per il Pan di Spagna senza glutine

      • 170 g di amido di mais (¶)
      • la buccia grattata di un limone non trattato
      • 170 di zucchero semolato
      • 5 uova
      • un po' di succo di limone
      Per la chantilly allo yogurt
      • 300 g di yogurt bianco intero (ho usato yogurt greco)
      • 250 g di panna da montare
      • 1 foglio di colla di pesce (¶)
      • 2 cucchiai di zucchero
      Per la gelée alle fragole e la finitura del dolce
      • 400 g di fragole cucchiai di zucchero
      • 2 fogli di colla di pesce (¶) ( 1 per la gelée e uno per la copertura)
      • 65 g di zucchero
      • 30 g di glucosio
      • un po' di succo di limone
      • 25 g di liquore maraschino (per la bagna)
      • 100 g di zucchero (per la bagna)
      • 100 g di acqua (per la bagna)
      • un cucchiaio di zucchero (per la gelatina di copertura)
      Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
      Preparazione
        Due giorni prima preparare il Pan di Spagna:
        montare nella planetaria (santa santissima!) le uova con lo zucchero e la buccia grattata del limone, finché non scrivono.
        Aggiungere un po' di succo di limone.
        Incorporare l'amido di mais dopo averlo setacciato, con una spatola mescolando delicatamente dall'alto in basso, al fine di non smontare le uova.
        Imburrare una teglia da 28 cm di diametro, infarinarla (io farina di riso), versarvi il composto senza sbatterlo e metterlo a cuocere nel forno preriscaldato a 170° per una mezzoretta.

        Sfornarlo, lasciarlo raffreddare nello stampo (viene delicatissimo e molto spugnoso, una meraviglia) e quindi toglierlo dallo stampo e metterlo via, ricoperto con pellicola. Si conserva ottimamente anche un paio di giorni, io a volte l'ho anche surgelato (ottima soluzione per torte farcite, da congelato si taglia anche meglio).

        Il giorno prima preparare il resto del dolce, partendo dalla chantilly allo yogurt (una cosa di una facilità sconcertante, a fronte di cotanta bontà):
        Mettere il foglio di colla di pesce a bagno in acqua fredda, finché non sia ben ammollata. Scioglierla a bagnomaria.
        Mettere in un pentolino un po' di yogurt, mescolarlo con i 2 cucchiai di zucchero, scaldarlo e aggiungervi la colla di pesce sciolta. Aggiungere il resto dello yogurt, e mescolare bene.
        Montare la panna, ed incorporarla al composto. Mettere in frigo.

        Per la gelée alle fragole, purlire le fragole, e ricavarne 250 g, da ridurre in purea.
        Mettere un foglio di colla di pesce a bagno in acqua fredda, finché non sia ben ammollata. Scioglierla a bagnomaria. Scaldare una parte della purea, e aggiungervi la colla di pesce sciolta, lo zucchero semolato, il glucosio. Mescolare, ed aggiungervi la purea di fragole tenuta da parte. Alla fine versare sul tuno un po' di succo di limone, mescolare e mettere in frigo.

        Per la bagna al maraschino, sciogliere lo zucchero nell'acqua, a caldo, aggiungere il maraschino e far freddare.

        Per la composizione del dolce, prendere un cerchio di 24 cm di diametro, e tagliare il pan di spagna a misura. Dal pan di spagna così tagliato ricavare due dischi.

        Mettere il primo dischi di pan di spagna nel cerchio, inumidirlo con la bagna, e versarvi sopra due terzi della chantilly allo yogurt, livellandola. Immergervi il resto delle fragole tagliate a pezzi, dispondendole in modo regolare.
        Ricoprire con il secondo disco di pan di spagna, bagnarlo abbondantemente, e versarvi sopra il terzo rimasto della chantilly. Livellare e mettere in freezer per un po', finché il tutto si sia un po' rassodato.
        A questo punto ricoprire il tutto con la gelée alle fragole, e rimettere in freezer, o in frigo, a rassodare per parecchie ore (io un giorno per l'altro).

        Per completare la finitura, preparare una gelatina con l'ultimo foglio di colla di pesce rimasto: ammollarlo nell'acqua, e nel frattempo far sciogliere il cucchiaio di zucchero in 50 g di acqua. Aggiungere la colla di pesce ammollata e strizzata, aspettare che si sciolga e togliere dal fuoco.
        Aspettare che si freddi ed utilizzarla per lucidare il dolce.

        Se l'avete messo in freezer, tiratelo fuori dal freezer, e tenetelo a temperatura ambiente per almeno venti minuti.

        venerdì 21 maggio 2010

        Cheese cake dell'agriturismo Casa Aurora

        cheese cake dell'Agriturismo Aurora
        Questa torta l'ho copiata spudoratamente. Da Silvia, dell'agriturismo Casa Aurora a Bussolengo, a due passi da Verona e dal lago di Garda. Un posto bello ed accogliente, dove ti accudiscono, e dove a colazione ti può capitare di mangiare un cheese cake come questo.

        Con Silvia ci siamo conosciute in un sito di genitori. Uno di quei luoghi (virtuali) dove si condividono le fatiche, gli entusiasmi, le difficoltà, le gioie, le paure e le soddisfazioni dell'essere genitori. In quel luogo ho imparato a riflettere, ad essere più consapevole e soprattutto ho imparato che non ha senso cercare di essere genitori perfetti, ma bisogna cercare di essere genitori umani. Un po' come cucinare, che non dovrebbe essere una competizione con se stessi e con gli altri, bensì un modo per rendere più felici se stessi e gli altri.

        Ah.. Ma eccolo l'agriturismo Casa Aurora (la foto non è mia, l'ho presa dal loro sito, qui)

        Agriturismo Aurora

        Tornando al nostro cheese cake. È naturalmente privo di glutine. Non l'ho modificato io, era già così. Io, lo ribadisco, ho solo spudoratamente copiato da ricetta. Spero che Silvia non se la prenda... Mi ha detto di no, per fortuna.

        L'altra cosa carina di questa ricetta è che è velociiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissima. Elemento di non trascurabile importanza se si gestisce un agriturismo, ma anche se si gestisce la propria vita familiare.
        I cheese cake sono delle torte che fanno sempre la loro bella figura, con quella salsa colorata sopra, la forchetta che affonda nell'impasto cremoso, e il profano si immagina che richiedano chissà quali lavorazioni. In genere non sono particolarmente impegnative, ma questa, senza base, è veramente sprint. E malgrado la velocità, è ottima.

        Con questa torta partecipo, veramente all'ultimo tuffo, al contest Cheese cake... dal dolce al salato di Dolci a go go!!




        Cheese cake dell'agriturismo casa AuroraIngredienti
        • 500 g di mascarpone
        • 500 g di yogurth bianco intero (io ho usato tre confezioni da 170 g di yogurth greco)
        • 5 cucchiai rasi di fecola di patate (¶)
        • 6 cucchiai di zucchero semolato
        • 3 uova
        • 1 bustina di lievito per dolci (¶)
        • burro e farina di riso (¶) per la tortiera (eventualmente eliminabili se si usa la carta-forno o uno stampo di silicone)
        Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

        Preparazione

          Preriscaldare il forno a 180°.

          Sbattere con le fruste le uova intere con lo zucchero.

          Quando sono belle gonfie incorporare prima il mascarpone, un cucchiaio alla volta, e poi lo yogurth, sempre un cucchiaio alla volta.

          Per ultimi ho aggiunto la fecola e il lievito, mescolando bene.

          Nel frattempo imburrare e infarinare con farina di riso una tortiera grande (30 cm di diametro, bordi alti). Si può evitare questa operazione se si usa la carta forno, precedentemente bagnata e strizzata, o stampi in silicone.

          Infornare per 30 minuti, e poi tirare fuori dal forno e far raffreddare completamente.

          Cospargere con la marmellata (fragole, frutti di bosco, frutta rossa insomma), oppure con un coulis della stessa frutta.
          Se ci si mette la relativa frutta sopra, e mègliora, come direbbero i vecchi toscani.

          Io ho realizzato anche un paio di tortine piccole. Che sono quelle che vi faccio vedere. Quella grande la lascio per la cena di domani sera. Se ne starà in frigo quasi ventiquattr'ore, e credo che non le farà altro che bene.


          Se ti piacciono i cheese-cake puoi provare anche la torta San Marino.

          La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

          http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

          mercoledì 2 settembre 2009

          Torta San Marino senza glutine

          torta san marino

          È un cheese-cake buonissimo, e il merito va tutto a zia Sandra e alla sua ricetta.

          La ricetta originale non è per celiaci, ma essendo previsti ingredienti a base di glutine solo per la base, non è difficile adattarla alle nostre esigenze, basta sostituire i classici petit con la loro versione senza glutine: ho usato i Petit della Schär, ma dovrebbe venire buona anche con altri tipi di biscotti.

          Torta San Marino (cheese cake)
          Ingredienti
          Per la pasta
          • 250 g biscotti tipo Petit Beurre senza glutine (ho usato i Petit della Schär) (¶)
          • 120 g burro
          • 1 uovo
          • ½ bicchierino liquote amaretto (opzionale, cercare versione consentita) (¶)

          Per il ripieno
          • 250 g ricotta
          • 250 g mascarpone
          • 1 bustina vanillina (¶)
          • 4 uova
          • 100 g zucchero
          • 1 vasetto di marmellata ai frutti di bosco (¶)
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

          Preparazione
          Mettere i biscotti nel tritatutto e ridurli in polvere; contemporaneamente sciogliere il burro ed infine amalgamarli entrambi.

          Aggiungere il liquore e l’uovo, e mescolare bene il tutto. Stendere in una tortiera lasciando un bel bordo, e mettere la tortiera in frigo per una mezz’oretta.

          Per il ripieno montare i rossi d’uovo con lo zucchero, aggiungere la vanillina, la ricotta e il mascarpone e in ultimo le chiare d’uovo montate a neve ben ferma, un cucchiaio alla volta per non farle smontare.

          Stendere la farcia sulla base della torta, livellarla e farla cuocere nel forno scalato a 160° per 40 minuti. Sfornare e lasciar raffreddare.

          Quando è fredda spalmare con la marmellata.

          La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

          http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

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