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venerdì 21 novembre 2014

Simnel muffin senza glutine... e un pane

simnel muffin

Sempre muffin, come quelli normanni della settimana scorsa, solo che oggi abbiamo attraversato la Manica, e ci siamo trasferiti nell'Inghilterra vittoriana.
La scelta del libro per la mia seconda proposta  all'MTC di questo mese è stata difficile: la ricetta invece è già pronta dal giorno dei muffin pere & noci con cuore di camembert, li ho fatti proprio lo stesso giorno.
Si trattava questa volta di muffin dolci, perché mica potevo perdere l'occasione di sperimentarne di nuovi.
Anche questa volta, come vedrai, Francesca, mi sono fatta ispirare dalla tua Cenerentola...
Ma il libro... Ero partita in realtà dal libro, uno dei miei romanzi culto, I Buddenbrook di Thomas Mann. Letto e riletto tante volte, ogni volta che lo rileggo noto cose diverse, e le impressioni cambiano. È come se avesse qualcosa da dire ad ogni stagione della vita.
Dai Buddenbrook ambientati a Lubecca era venuto fuori il marzapane, dolce tipico della città anseatica (e chissà con che giri ci è arrivato, non credo che Lubecca sia un luogo dove i mandorli crescono alla grande), e quindi questi muffin. Solo che in realtà, per fare questi muffin, mi sono ispirata a un dolce, un dolce inglese, la Simnel Cake, e così mi è venuta la voglia di ambientare i miei muffin in una storia che richiamasse quella di questa splendida torta.
La Simnel Cake è una fruit cake, cioè una torta a base di frutta secca, ma più ricca, visto che prevede due strati di marzapane, uno dentro, a farcire, e un altro sopra, e poi uvetta, frutta candita, spezie... È uno dei tanti dolci tradizionali inglesi ed ha un'origine pare molto antica: il nome proviene dal latino simila, farina. Da cui, immagino, i semel paninetti tedeschi, che si trovano anche dai fornai fiorentini sotto l'italianizzata dicitura di semelli.
La simnel cake è un dolce della Pasqua, ed ha per questo la sua importante simbologia: le 11 palline di marzapane disposte sopra, rappresentano gli apostoli (tutti tranne Giuda).
Però questa torta ci parla anche delle ragazze andate a servizio presso famiglie più o meno facoltose, lontano da casa. Queste  ragazze, spesso giovanissime, erano a servizio presso delle famiglie che le trattavano con grande durezza, e potevano tornare a casa solo poche volte in un anno. Il Mothering Sunday era uno di questi giorni. 
Quando tornavano a casa portavano casa una torta: la Simnel Cake. La quadratura del cerchio. 

Simnel cake di Paul Hollywwod, Foto credits: Peter Cassidy

Così, abbandonata, ma solo temporaneamente, perché non l'abbandonerò mai, quell'adorabile scioccherella di Tony Buddenbrook e padre Thomas, così bonariamente e inutilmente severo, dovevo trovare un romanzo ambientato in Inghilterra, nell'Inghilterra vittoriana.
Un romanzo in cui ci fossero benestanti signore borghesi ma anche povere figlie del popolo, che si sfinivano a furia di pulire i pavimenti inginocchiate a terra e lavare i panni a mano nel torrente, che cucinavano manicaretti ricchi di carni e grasso di montone sulla stufa di cucina, che pulivano case enormi che dovevano risplendere come uno specchio.
Ho scelto Tess dei d'Urbervillers, di Thomas Hardy, che narra le tragiche vicende di Tess, dolce e innocente fanciulla di umili origini, fra padri incoscienti, sogni di gloria, stupri, bimbi della colpa, signori benestanti senza scrupoli e senza cuore e persone di cuore ma troppo rigidi principi.
In tutto questo turbinio si aggira la dolce, bella e fragile Tess, di tutto questo turbinio subisce le conseguenze.
La conclusione del romanzo, ça va sans dire, è tragica, e intrisa di simbolismi mistici, come peraltro si intuisce fin dalle prime pagine, dove la protagonista, ancora fanciulla, intreccia una danza nella piazza del paese insieme alle compagne. Leggi Tess e ti passano davanti tele di pre-raffaelliti in ordine sparso.

Ophelia di Millais

La scelta degli ingredienti è stata naturale. Il solito latticello come liquido acido, uno strato di marzapane, rigorosamente home made, sopra, e un cuore di marzapane dentro.
E poi uvetta, scorzette d'arancia. Come farine, oltre alle classiche polveri dolci lievitati (farina di riso, amido di tapioca e fecola di patate) ho aggiunto un po' di farina di quinoa, per conferire fragranza e morbidezza. 

Come dolcificanti ho usato zucchero bianco miscelato la Black Treacle, che altro non è che melassa, e creare il brown sugar, come spiega la Evans.

Simnel muffin

simnel muffin interno

Ingredienti
(per otto muffin medio-piccoli)
  • 50 g di farina di riso (¶)
  • 20 g di fecola di patate (¶)
  • 20 g di amido di tapioca (¶)
  • 20 g di farina di quinoa (¶)
  • 4 g di lievito chimico per torte dolci e salate (¶)
  • 1 cucchiaino da caffé di bicarbonato di sodio  
  • 2 cucchiaini di cannella in polvere (¶)
  • 60 g di uvetta (io ne avevo di due tipi, più e meno grossa, e ce li ho messi tutti e due)
  • 30 g di burro
  • 80 g di latticello
  • 1 uovo 
  • 1 cucchiaino di black treacle (¶)
  • 50 g di zucchero semolato
  • le zeste di mezza arancia non trattata
Per il marzapane
  • 100 g di mandorle sgusciate e pelate
  • 100 g di zucchero a velo + quello usato per la spianatoia(¶)
  • 1/2 cucchiaino di miele fluido
  • succo di limone
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo(¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.   

Procedimento
Tirare fuori dal frigo gli ingredienti almeno un'oretta prima di cominciare.
Fondere il burro al micro-onde a basa potenza e farlo raffreddare finché diventa una cremina.
In una ciotola mettere il latticello, il burro e l'uovo. Mescolare con la frusta.
In un'altra ciotola setacciare gli amidi, le farine e gli agenti lievitanti, aggiungere l'uvetta, le zeste di arancia tritate, la cannella, lo zucchero e il black treacle.
Incorporare gli ingredienti umidi in quelli solidi, mescolando velocemente.
Molto velocemente, pochi colpi di cucchiaio. Massimo 10, 11, dice Francesca.
L'impasto deve rimanere granuloso.

Versare negli stampini da muffin (io ho usato quelli di silicone, quindi non c'è stato bisogno di ungerli) una cucchiaiata abbondante di impasto, metterci sopra un pezzetto di marzapane, quindi ricoprire di nuovo con l'impasto.
Infornare nel forno precedentemente riscaldato a 190° C, quando sono infornati abbassare immediatamente la temperatura a 180° C e far cuocere per una ventina minuti. Alla fine fate la prova stecchino che dovrà uscire asciutto.

Serviteli a temperatura ambiente, coperti da un cerchietto e una pallina di marzapane.

Preparazione del marzapane
Tritate insieme nel mixer le mandorle lo zucchero a velo, il succo di limone, il miele e quel tanto di acqua necessaria per ottenere un impasto che stia assieme. Mettere in frigo per un'oretta prima di usarlo, per consolidarlo. Si stende tranquillamente con il mattarello sulla spianatoia spolverata con altro zucchero a velo.


Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 43 di novembre 2014 dell' MTC.
La ricetta originale di Francesca Carloni del blog Burro e zucchero

http://www.mtchallenge.it/2014/11/mtc-n-43-la-ricetta-della-sfida-di.html



Con questa ricetta partecipo anche al 100% Gluten Free (fri)Day

una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living.

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living
Non hai finito? No, non ho finito.

walnut and raisin bread fetta

Se volete scoprire come fare questo splendido pane con uvetta e noci, andate a vedere.... dove?

Ma sullo Starbooksblog



http://starbooksblog.blogspot.it/2014/11/pane-senza-impasto-integrale-senza.html

venerdì 14 novembre 2014

Muffin noci e pere, con un semplice cuore di camembert

muffin pere noci e cuore di camembert

Bella sfida, l'MTC di questo mese. Bisogna fare dei muffin. E vabbè, i muffin sono facili, diranno in molti.
Appunto.  Difficilissimo vincere in una sfida "facile", vince chi ha più fantasia, più creatività, contano i dettagli. Vince chi ce l'ha più alta (la cupoletta), chi fa il muffin più morbido.

E poi c'è la faccenda del libro. Bisogna associare la propria creatura a un libro. Bello, bellissimo, ma non facile.


Grazie Francesca per quest'idea ganzissima, per il tuo post delizioso... anche se alla fine stavo per strozzarla Cenerentola, lei e la sua canzoncina, dopo aver riletto il post per la decima volta per essere sicura di non sbagliare qualcosa!  Grazie per avermi costretto a fare questi muffin molto molto buoni.  Io  i muffin non li amo, ma quasi quasi mi ricredo, questi e quelli dolci che pubblicherò più in là mi sono piaciuti molto moltissimo.

Il libro è in realtà un racconto, Un cuore semplice di Gustave Flaubert. Essendo un capolavoro indiscusso, posso dire veramente poco che non sia stato già detto.

Vi lascio qualche frase, che spero restituisca lo spirito del libro. Ad esempio l'incipit
Per mezzo secolo le signore di Pont-l'Évêque invidiarono alla signora Aubain la domestica Felicita. Per cento franchi all'anno essa cucinava, teneva la casa in ordine, cuciva, lavava, stirava, sapeva imbrigliare un cavallo, ingrassare il pollame, sbattere il burro, e rimase fedele alla padrona, la quale, tuttavia, non era una persona piacevole.
Un personaggio antico, grigio, senza tempo, come i colori della sua Normandia.
La ragazza non sapeva gran che di cucina, ma mostrava tanta buona volontà ed aveva così poche pretese che la signora Aubain finì col dire: "Va bene, vi prendo!".
Il libro è tutto in queste poche frasi. Un'essenzialità spesso dolorosa ma vera nella sua durezza. Una vita povera di parole, così diversa dalle nostre piene di comunicazione (quanto spesso futile!) che sembra appartenere ad un altro pianeta.

Nel libro si citano dei cibi, ma sono soprattutto carni, carne fredda, salumi, salsicce...
Invece io ho scelto gli ingredienti per motivazioni geografiche (francesi, per meglio dire normanni) e di atmosfera, ingredienti che evochino la semplice vita in un paesino di campagna della Normandia. Quindi camembert e lavanda.
Anche la protagonista, a un certo punto del racconto
raccoglieva fiori di lavanda.
Poi ci sono le noci, di Grenoble, che non sono specifiche ma comunque francesi anche loro, e si sposano perfettamente con l'insieme, e le pere. Le pere perché sanno di campagna, di cucine di una volta: formaggio e pere è un connubio antico, che mi fa pensare alla semplicità e soprattutto alla sobrietà di un certo approccio alla cucina.

Il formaggio non avrebbe dovuto essere il camembert, ma il Pont-l'Évêque, che prende il nome proprio dal paese dove la storia è ambientata. Purtroppo non sono riuscita a trovarlo, e il camembert mi è sembrato un accettabile compromesso, anche se non sono proprio la stessa cosa. Avevo quasi pensato di sostituirlo con un taleggio, che mi sembrava più simile, e peraltro sta benissimo con le pere, ma la voglia di restare in Normandia era troppo forte.

Questi muffin sono sì salati ma più che altro una via di mezzo, dolce il miele, dolci le pere, ma salato il formaggio.

Sapori e abbinamenti davvero di una volta, di una merenda in campagna
Quando il tempo era bello, tutta la famiglia andava di primo mattino alla fattoria di Gefosses: l'aia è in declivio, la casa è nel mezzo, e il mare, lontano, sembra una macchia grigia.
Ah! Anche la farina di grano saraceno ha un suo perché... Avete presente le famosissime galettes? È vero, sono bretoni, non normanne, ma è lì vicino...

Per quanto riguarda la scelta del liquido da mettere nei muffin non ho avuto dubbi: latticello.
Dopo innumerevoli prove, mi sembra che sia proprio con il latticello che si ottengono i risultati migliori. Se proprio non lo trovate, sostituitelo con il kefir, oppure con latte e yogurt in pari quantità.
Anche sulla tecnica mi sono un po' discostata da quella di Francy, spero che non me ne vorrai. Io per i muffin solitamente non monto il burro, ma lo sciolto piano piano e lo aggiungo agli ingredienti liquidi quando si è raffreddato ma ancora non rappreso. Ho fatto così anche in questo caso.

Muffin pere, noci e profumo di lavanda, con cuore di camembert

muffin pere noci e cuore di camembert

Ingredienti
(per sei muffin medio-piccoli)
  • 50 g di farina di riso (¶)
  • 20 g di fecola di patate (¶)
  • 20 g di amido di tapioca (¶)
  • 20 g di farina di grano saraceno (¶)
  • 4 g di lievito chimico per torte dolci e salate (¶)
  • 1 cucchiaino da caffé di bicarbonato di sodio 
  • 1 pera piccola
  • 30 g di burro
  • 80 g di latticello
  • 50 g di camembert
  • 1 uovo 
  • un cucchiaio di miele di lavanda
  • un cucchiaino di semi di lavanda
  • 40 g di noci sbucciate + 6 gherigli interi per la decorazione
  • un pizzicone di sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo(¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.   

Procedimento
Tirare fuori dal frigo gli ingredienti almeno un'oretta prima di cominciare.
Sbucciare e togliere il torsolo alle pere, tagliarle a piccoli cubetti e metterle da parte in un piatto, irrorate con il miele di lavanda.
Tagliare a cubetti il camembert.
Fondere il burro al micro-onde a basa potenza e farlo raffreddare finché diventa una cremina.
In una ciotola mettere il latticello, il burro e l'uovo. Mescolare con la frusta.
In un'altra ciotola setacciare gli amidi, le farine e gli agenti lievitanti, aggiungere i semi di lavanda tritati velocemente ed anche le noci grossolanamente tritate (tranne i 6 gherigli ovviamente).
Incorporare gli ingredienti umidi in quelli solidi, mescolando velocemente.
Molto velocemente, pochi colpi di cucchiaio. Massimo 10, 11, dice Francesca.
L'impasto deve rimanere granuloso. Aggiungere anche i dadini di pere, e mescolare pochissimo.

muffin pere noci e cuore di camembert

Versare negli stampini da muffin (io ho usato quelli di silicone, quindi non c'è stato bisogno di ungerli) una cucchiaiata abbondante di impasto, metterci sopra qualche dadino di camembert, quindi ricoprire di nuovo con l'impasto. Disporre sopra un gheriglio di noce.
Infornare nel forno precedentemente riscaldato a 190° C, quando sono infornati abbassare immediatamente la temperatura a 180° C e far cuocere per una ventina minuti. Alla fine fate la prova stecchino che dovrà uscire asciutto.

Serviteli tiepidi, eventualmente accompagnanti da altri cubetti di camembert.


Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 43 di novembre 2014 dell' MTC.
La ricetta originale di Francesca Carloni del blog Burro e zucchero

http://www.mtchallenge.it/2014/11/mtc-n-43-la-ricetta-della-sfida-di.html

Con questa ricetta partecipo anche al 100% Gluten Free (fri)Day

una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living.

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

venerdì 24 gennaio 2014

Muffin al latticello e cranberry senza glutine e l'affidabilità del food-blogger

Muffin latticello e cranberry senza glutine

Questo è un post dovuto.
In cui non faccio una gran figura, ma che mi permette alcune riflessioni sul nostro lavoro-non lavoro di food-blogger.
Dico lavoro-non lavoro perché, anche se si tratta di un hobby, è comunque un hobby impegnativo, che richiede dispendio di tempo (e anche denaro, se pensiamo a tutti gli ingredienti e utensili di cucina che riusciamo a comprare...), un minimo di programmazione, il rispetto delle scadenze e la capacità di tener fede agli impegni.
Ma soprattutto la cosa che lo rende più simile a un lavoro è che trattandosi di un'attività che ha un riscontro pubblico, bisogna essere seri e affidabili. Una cosa è cucinare per sé e per la propria famiglia, altra è cucinare per sé e per la propria famiglia E divulgare ricette e risultati potenzialmente al mondo intero, sul web. 
Se io pubblico una ricetta, lo faccio perché penso, e spero, che sia utile a qualcuno.
La ricetta deve funzionare: le sue dosi devono essere corrette, così come i tempi di cottura, le indicazioni sulle procedure da seguire, sulle dimensioni delle pentole.
In una parola, quello che si pubblica deve essere affidabile. Noi dobbiamo essere affidabili.
Se non si è affidabili, si tradisce la fiducia di chi ci legge. E questo si trasforma in un boomerang, perché la nostra credibilità, tradendo quella fiducia, va a farsi benedire.
Certo, si può sbagliare. Capita a tutti. Ma in generale bisogna essere molto attenti e responsabili nel pubblicare ricette (e anche tutto il resto) sul web.
Farlo quando ci sentiamo sicuri di quello che andremo a dire.
Altrimenti...
A me è capitato.
Con una ricetta che avevo fatto per lo Starbooks, e questo è ancor più grave, visto che si tratta di un progetto il cui scopo è proprio quello di recensire i libri di cucina, ovvero, in ultima analisi, di andare a verificare se le ricette riescono oppure no.

La ricetta erano questi muffin della Martha Stewart. Li avevo fatti, e mangiati subito. Erano venuti soffici, morbidi, apparentemente perfetti. Però li avevamo mangiati tutti il giorno stesso, quindi non sapevo se reggevano alla conservazione. Non è un aspetto trascurabile, soprattutto se parliamo di dolci senza glutine, che hanno la spiacevolissima tendenza a seccare, e quindi il seccare più o meno velocemente è uno degli elementi da tenere sotto controllo.

Per fortuna che c'è la Cardamoma, che si era incuriosita, e li ha voluti sperimentare. Il giorno dopo le si erano già seccati.
"È successo anche a te, Gaia?"
"A me no: li avevo fatti e mangiati al momento!"
Non va bene così.
Almeno andava detto: "Fatti e mangiati. Non siamo in grado di dare informazioni sugli sviluppi futuri :-)"

Insomma, se si pubblica una ricetta, bisogna testarla.

Questi muffin sono davvero un classico americano, con il latticello (buttermilk, in inglese) e i cranberries, entrambi ingredienti a stelle e strisce che più a stelle e strisce non si può.

Il latticello è il siero che avanza dalla lavorazione del burro, adeguatamente fermentato. Per i dolci lievitati è davvero un ingredienti splendido, conferisce una notevole leggerezza agli impasti e aiuta la lievitazione, soprattutto se lo si accoppia al bicarbonato.  Ultimamente si trova abbastanza facilmente, nei negozi di cibi biologici, e talvolta anche in alcuni supermercati. Una buona soluzione se non si riesce proprio a trovarlo è sostituirlo con una miscela composta di latte e yogurth in parti uguali.

I cranberries sono dei mirtilli rossi ubiqui nei dolci (ma non solo) americani. In effetti sono molto buoni, un po' asprini ma saporiti. Da noi si cominciano a trovare solo negli ultimi anni, prima non c'erano da nessuna parte. Se non li trovate potete sostituirli con l'uvetta, il risultato non sarà lo stesso ma verranno ugualmente buoni.

Fare i muffin sembra banale, ma non sempre vengono come dovrebbero.

In ogni libro americano le istruzioni sono sempre le stesse:

1) mescolare separatamente ingredienti umidi e ingredienti secchi

2) quando si incorporano gli umidi e i secchi non si deve mescolare troppo l'impasto, che non importa che sia perfettamente amalgamato, anzi, se è un po' "grumoso" con la cottura riescono più soffici e ariosi.

In questa ricetta ho resistito alla tentazione di mescolare troppo, si vedeva ancora un po' di farina, e in effetti sono venuti meglio di tante altre volte: il giorno dopo non sono morbidi come appena fatti, ma accettabili. Resta il fatto che i muffin a me il giorno dopo non è che mi entusiasmino, un po' induriscono, un po' si ammollano, insomma, per me, che non amo molto i muffin devo dire, piacciono non proprio appena fatti, ma quando sono diventati un po' tiepidini.

Muffin al latticello e cranberry

Ingredienti
(per 9 muffin)
135 g di farina di riso (¶)
200 ml di latticello
40 g di fecola di patate (¶)
25 g di amido di tapioca (¶)
60 g olio d'oliva extravergine
70 g di zucchero semolato
1/2 bustina di lievito per dolci (¶)
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
100 g di cranberry disidratati (¶)
1 uova
sale
1 cucchiaio di cannella in polvere (¶)

Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Ho versato in una ciotola il latticello, l'olio e l'uovo sbattuto.

In un'altra ciotola ho setacciato la farina di riso, gli amidi e il lievito, ho aggiunto il pizzico di sale, lo zucchero e la cannella.

Nel frattempo ho preriscaldato il forno a 180° C e ho imburrato e infarinato con farina di riso 9 stampini da muffin di medie dimensioni.

Ho amalgamato, senza troppo mescolare (sono rimasti dei grumi un po' farinosi, va bene così), i liquidi con i solidi.

Ho quindi incorporato, sempre senza troppo mescolare, i cranberry, ed ho riempito con questo composto gli stampini da muffin fino a 2/3.

Ho cotto nel forno a mezza altezza per una ventina di minuti, finché i muffin non erano ben dorati e facendo la prova dello stecchino.

Sono buoni tiepidi, o anche il giorno dopo purché conservati in contenitore ermetico.


 Questa ricetta la trovate anche su
http://la.repubblica.it/cucina/ricetta/danubio-dolce-…-senza-glutine/37839/


Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (Fri)Day.

gluten_free_friday

mercoledì 20 marzo 2013

Muffin super-cioccolatosi per lo Starbooks... anzi, tortini!



Se oggi riesco a pubblicare la ricetta, possiamo gridare al miracolo: sto seguendo questo benedetto corso quattro pomeriggi, INTERI, a settimana,  compreso il sabato pomeriggio.
Sto facendo lavori in casa, domenica l'ho passata a fare scatole e oggi, si, avete letto bene, proprio oggi, viene il traslocatore a svuotare una parte di casa.
Martedì prossimo dovrò fare una lezione che costituisce parte di uno degli esami di questo corso, e devo ancora cominciare.
Nel frattempo lavoro, accudisco, assai malamente devo dire, la prole, mi occupo della casa, ancor più malamente di quanto accudisca la prole.
Insomma, che sia riuscita a fare queste tortine lo trovo un piccolo miracolo. Devo ammettere che domenica sera ormai l'avevo data per persa. Non avevo osato dirlo alle carissime starbookers perché mi vergognavo troppo. Poi ieri mia figlia mi chiama, mentre tornavo a casa "Mamma! Mamma! Facciamo dei cupcake al cioccolato? Ne ho tanta voglia!!!"
Potevo dirle di no, quando in questo periodo non faccio mai nulla per loro che non sia trovare una qualche mamma, molto amichevole e cara, che me li prenda per il pomeriggio?
I cupcakes sono diventati rapidamente queste tortine di Paul Young. Un peccatuccio di poca importanza, no?
Le mie note in fondo.

Ecco le cioccolatosissime delizie delle altre starbookers:
- Alessandra e Daniela di Menu TuristicoChocolate drencher cocoa-nibs cookies
- Laroby di Le chat egoistepollo piccante con cioccolato venezuela alla maniera di paul

- Mapi di La Apple Pie di Mary Pie:
- L'Araba di Arabafelice in cucina!: Tartufi al cioccolato bianco e fragole al pepe rosa
- Vissi di cucina Vissi d'arte e di cucina: Pesto al cioccolato
- Ale di Ale only kitchen: Cracker al cacao

- Patty di Andante con gusto: Muffin con timo, jaggery e cioccolato bianco
- Ema di Arricciaspiccia: Lastre rocher con frutta secca tostata e uva sultanina cremisi



Ed ora veniamo alla nostra ricetta!




Muscovado chocolate cakes with cocoa nibs and Mayan spiced syrup
Tortini al cioccolato con fave di cacao e sciroppo speziato

Tratto da "Avventure al cioccolato" di Paul Young)
Ingredienti
(per 12 7 muffin) 
  • 115 di farina autolievitante 115 g di mix di farine senza glutine (60 g di farina di riso finissima (¶), 30 g di fecola di patate (¶), 25 g di amido di tapioca (¶))
  • 1/2 bustina di lievito per dolci (¶)
  • 65 g di cacao di ottima qualità (¶)
  • 225 g di zucchero muscovado non raffinato
  • 185 g di burro
  • 85 g di panna fresca
  • 2 uova medie  
  • 1/2 cucchiaino di sale marino
  • 50 g granella di fave di cacao
Per lo sciroppo speziato
  • 200 g di zucchero di canna chiaro
  • 200 g di acqua
  • 1/2 noce moscata grattugiata
  • 1 stecca di cannella
  • 1 cucchiaino di peperoncino in polvere (¶) 1 peperoncino fresco  
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.

Preparazione
Mettere in una ciotola le farine, il cacao, il sale e il burro. Mescolare con la punta delle dita finché non si ottengono delle briciole (sablage). Aggiungere il muscovado e amalgamare il tutto.
In un'altra ciotola sbattere le uova, aggiungere la panna e 85 ml di acqua.
Incorporare il composto all'impasto precedente, e mescolare finché non è ben amalgamato.

Preparare dei quadrati di 15 cm di diametro e rivestirci degli stampini da muffin (io li ho stropicciati per farli aderire meglio), riempire gli stampini a 3/4 con l'impasto, spargere abbondantemente con la granella di fave di cacao e cuocere in forno preriscaldato a 180° per 12-15 20 minuti, fintantoché non è elastico al tatto.

Rimuovere dal forno e mettere su una gratella a raffreddare.

Nel frattempo preparare lo sciroppo:
metter ein un pentolino tutti gli ingredienti, e far bollire per 5 minuti.
Lasciare in infusione per un quarto d'ora, quindi filtrare e versare sulle tortine ancora calde, finché non sono ben impregnate e lucide.

Se vengono servite come dessert, impiattarle in piattini singoli e servirle su un velo di sciroppo.

Mie osservazioni:
  • Traduzione italiana: nella versione italiana si parla di muffin, cosa che non accade per il titolo originale della ricetta in inglese, in cui si parla invece di cake. Sembra una semplice questione linguistica, ma invece può indurre in confusione: se leggo muffin, mi aspetto dei muffin, e cerco di ottenere dei muffin. Questi però muffin non sono, sono piuttosto dei tortini, e la cosa fa la sua bella differenza. Io avevo il libro italiano e stavo per fare un bell'arrosto, per questa faccenda nominalistica.
  • Dosi: io ho in casa dei normalissimi stampini da muffin e me ne sono venuti 7, non 12. 
  • Tempi di cottura: dice 12-15 minuti. O il mio forno è andato, o in 12 minuti erano veramente molto ma molto morbidi, e ancora del tutto molli all'interno: tirando fuori il "sacchettino" di carta forno dallo stampino non aveva ancora minimamente preso la forma. Cuocendoli 20 (per me 25, ma ho appunto un forno un po' particolare) minuti, sono venuti sempre molto umidi dentro, morbidissimi, ma con una consistenza da tortini e non da budino. Non so bene quale risultato si volesse ottenere, ma a me sembra che lasciarli dentro al forno quei cinque minuti in più sia stato necessario 
  • Tipologia di dolce: non sono muffin, sono dei tortini molto burrosi e molto morbidi. Per i miei gusti, quando erano tiepidi non mi hanno convinto: troppo dolci, troppo burrosi, troppo. Invece aspettando che raffreddino e si consolino/armonizzino i sapori (leggi: mangiati il giorno dopo) è stata tutta un'altra cosa: lo sciroppo ha avuto modo di sprigionare tutti i suoi profumi, la consistenza è diventata meno burrosa, pur mantenendo una morbidezza assoluta, proprio da cioccolato (sebbene di cioccolato non ve ne sia, c'è solo cacao), anche la granella di cacao è diventata un tutt'uno con il resto, pur mantenendo sapore meraviglioso e croccantezza.
  • Piccante: non avevo peperoncino in polvere in casa, ho usato un peperoncino fresco aperto a metà, ma il piccante era veramente solo un sottofondo. Devo dire però che erano profumatissimi lo stesso, e andavano bene così.

martedì 15 gennaio 2013

Rifatte senza glutine: il plumcake del buon mattino



Oggi è il 15 gennaio, il giorno delle Rifatte senza glutine, e abbiamo il morbido plumcake del buon mattino di Anna di Un po' di briciole in cucina.

Questa iniziativa ha lo scopo di promuovere la cultura del senza glutine, ma in uno spirito di serenità nel fare le cose, blog compreso. Ho saltato gli ultimi due appuntamenti, con i blinis alla zucca di Oxana/Pane&Miele e con il gateux au chocolat di Simonetta/Glu-Fri. Spero di avere il tempo di rifare al più presto questo ricette, che mi avevano ispirato moltissimo.

Ma ora a noi con la ricetta del mese, questo plumcake che ho preparato un pomeriggio per la merenda dei bimbi, ed è stato spazzolato in un amen. Rispetto alla ricetta originale ho aggiunto, per dare un po' di colore, un po' di farina di mais fumetto, ma devo dire che la prossima volta non lo rifarò, perché il sapore è così delicato che la farina di mais lo snatura un po'. D'altra parte noi GFG siamo delle sperimentatrici, ed ormai è diventato un "vestito" del quale non possiamo fare a meno!


Rifatte senza glutine




Plumcake del buon mattino
Ingredienti
  • 250 g di Farina per dolci dell'altro gusto (che io ho sostituito con 90 g di farina di riso, 50 g di farina di mais fumetto, 60 g di fecola di patate e 50 g di fecola di tapioca) (¶)
  • 90 g di burro
  • 80 g di zucchero semolato vanigliato (che faccio in casa tenendo lo zucchero in un barattolo con alcune stecche di vaniglia) +  un po' per spolverare il dolce
  • 150 ml di latte
  • 1/2 bustina di lievito per dolci (¶)
  • 2 uova
  • un pizzico di sale
  • un goccio di succo di limone
  • alcune mandorle sbucciate per decorare
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.


Procedimento
Ho separato i tuorli dagli albumi, e lasciato ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Ho montato a lungo il burro con lo zucchero, finché non è diventato bianco e cremoso, a quel punto ho aggiunto i tuorli uno alla volta, amalgamando bene prima di aggiungere il successivo.
Ho setacciato le farine insieme al lievito e il pizzico di sale.
Ho aggiunto al composto le farine setacciate con il lievito, quindi il latte.
Ho montato gli albumi a neve ben ferma con qualche goccia di succo di limone, e gli incorporati per ultimi al composto, facendo attenzione a non smontare il tutto (li ho incorporati usando un tarocco).
Ho imburrato e infarinato con farina di riso degli stampi per plumcake piccoli e uno stampo da muffin. Con queste dosi mi sono venuti tre plumcake piccoli e un muffin.
Ho cotto per una ventina di minuti in forno preriscaldato a 180°.
Ho tolto dal forno, aspettato che si raffreddassero un po' e sformato.
Quando si sono raffreddati li abbiamo mangiati per merenda. Ottimi!

Ed ecco le fondatrici delle Rifatte:
Ci ritroveremo il 15 febbraio, a casa della bravissima Celiaca per amore, ad assaggiare i suoi mini-crumble alle banane adatissimi a questo mese fredo e invernale.

Eccoli qua: ma come sono carini?

mercoledì 24 ottobre 2012

Che America è senza dip (ultimo Starbooks per Martha Stewart)



Questo weekend avevamo ospiti: mia suocera e i miei cognati, tutti da noi per festeggiare il compleanno di mio figlio piccolo. Una gran baraonda, ma molto piacevole, e un'occasione per me per spadellare a più non posso ;-)

Ho fatto tante cose, dall'arista alla pasta alle melanzane, dal risotto al radicchio rosso agli involtini, dal pure allo sformato di patate, dalla ratatouille ai crostini toscani... e ovviamente dolci... Pani dolci dello shabbat, torte di pere, torte cioccolato e pere...

E poi c'era Martha.
Non c'era che l'imbarazzo della scelta, nel suo libro, che ormai è così pieno di post-it che farei meglio a metterli nelle ricette che NON voglio fare, ne consumerei di sicuro meno.
Ho provato molte cose, in questo mese, della signora. E non solo cose che ho pubblicato.
Ad esempio, dopo averlo visto da Patty, non ho potuto resistere al Meat loaf with mashed potatoes, e ci è piaciuto moltissimo. A tutti fuorché al marito, che si semplicemente rifiutato di assaggiarlo, esprimendo tutto il suo disgusto per queste schifezze americane.

Ne avevo fatte tante, ed ero indecisa. Mi è venuto in mente che nessuna di noi aveva sperimentato una delle cose più americane che ci siano, cioè i dip.
Cosa più ci fa venire in mente l'America di un barbecue con tante salsine in cui "pucciare" crostini, patatine, verdure e simili? E che dip sia!  Ho scelto il caramelized onion dip perché mi piacciono tanto le cipolle,  e quelle cipolline fritte croccanti che si vedevano sulla foto mi sembravano irresistibili.

Annotazioni?
  • Dopo una prima impressione perplessa, mi è piaciuto, e soprattutto è piaciuti agli altri commensali, che hanno gradito e spazzolato velocemente
  • Dosi. Ma per chi cucina la Martha? La ricetta originale prevedeva l'utilizzo di otto grosse cipolle, per ottenere 4 tazze di dip. Ma che se ne fa uno di 4 tazze di dip, per un totale di un litro di roba? Troppo! Ho così ridotto e ridotto le dosi, ottenendone una ciotolina, più che sufficiente alle nostre esigenze. E questo ridurre e ridurre mi ha inevitabilmente fatto sballare un po' le dosi del libro, perché valutare al millilitro 1/8 di 1/3 di cup di olio sarebbe stato complicato.
  • La quantità di olio indicata per cuocere le cipolle per il dip era secondo me troppo scarsa: tre libbre (circa 1,4 kg) di cipolle  secondo me non si sarebbero nemmeno accorte di due cucchiai d'olio, io ne ho usato di più 
Vediamo cosa hanno tirato fuori dal cappello le altre ragazze dello Starbooks

- Alessandra e Daniela di Menu Turistico: Sweet potato pie
- Laroby di Le chat egoiste: Stuffed mushroom
- Mapi di La Apple Pie di Mary Pie: Zesty crab cakes
- L'Araba di Arabafelice in cucina!: Pike place fish and chips
- Ale di Ale only kitchen: Buffalo chicken wings
- Patty di Andante con gusto: Maple bundt cake
- Ema di Arricciaspiccia: Skillet cornbread
- Cristina G.  di Vissi d'arte e di cucina: Pigs in a blanket

Mi dispiace annunciarvi che la prossima settimana non faremo niente, e ci vedremo a novembre con il prossimo favoloso libro.

Le ricette sul libro sono tutte fornite secondo le tipiche indicazioni americane, in tazze, cucchiai, once, libbre e con le teglie che si misurano in inch e le temperature in ° Fahrenheit.
È interessante che per lo più nelle ricette inglese e americane si diano le dosi in termine di volume occupato, più che di massa. Ovviamente le due cose sono diverse, in quanto ogni sostanza ha una densità diversa e quindi una tazza di farina ha un peso diverso rispetto ad una tazza di zucchero o di latte, pur occupando lo stesso volume (si, lo so, sono pallosa, ma è proprio una cosa da fisici e mi diverte).

Ho lasciato entrambe le versioni, perché lo trovo utile, e vi lascio una tabella per le conversioni più frequenti:
1 tazza = 250 ml
1 tazza di zucchero semolato  = 190 g
1 tazza di farina = 120 g
1 stick di burro = 113 g

La formula per passate dai gradi Fahrenheit a quelli Centigradi è la seguente:
T(°C) = [T(°F) -32]/1,8
ma dato che so che queste cose mandano molti in palla, ecco le temperature più tipiche ;-)
212 °F = 100 °C
375 °F = 190 °C
400 °F = 200 °C
450 °F = 230 °C



Il dip con cracker e verdurineSarà un accompagnamento troppo sobrio per l'american way of eating?

Caramelized onion dip and onion crisps
Tratto da una ricetta di Martha Stewart in "Martha's american food"
Barrate/viola le mie modifiche rispetto alla ricetta originale
Ingredienti
Per il dip
  • 2 1 cucchiai di olio extra vergine di oliva 
  • 3 libbre (circa otto grosse) di cipolle 1 cipolla sbucciata e tagliata sottile (io con la mandolina)
  •  sale grosso e pepe macinato di fresco
  • 1/4 di tazza 1 cucchiaio di aceto di vino rosso 
  • 1 cucchiaio qualche rametto di timo fresco 
  • 8 once 40 g di formaggio spalmabile (¶)
  • 8 once 30 g di panna acida
Per gli onion crisp
  • 1 1/2 piccola cipolla, tagliata molto finemente (io con la mandolina)
  •  1/4 tazza + 1 cucchiaio olio di semi dal sapore neutro (io arachidi) tanto da coprire il fondo di un pentolino
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.
 
Preparazione
Preparare il dip
Scaldare l'olio in una padella con il fondo spesso, e versarci le cipolle. Farle appassire mescolando ogni tanto, finché non diventano morbide e già un po' caramellate. Ci vorranno circa dieci minuti.
Coprire, abbassare la fiamma e cuocere per 40 minuti (io molto meno, ma dipende dalle quantità molto più ridotte che ho usato) finché sono ben caramellate.
Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare, quindi tritarle grossolanamente.

A parte montare il formaggio spalmabile con la panna acida, e quando è ben cremoso, incorporarci le cipolle, mescolando bene. Aggiustare di sale e pepe e mettere in frigo per almeno un'oretta prima di servire.

Preparare le onion crisp
Scaldare l'olio in un padellino e mettervi a cuocere le rondelle di cipolla, poche alla volta. Toglierle quando sono ben croccanti (ci vorrà poco più di un minuto). Scolare su carta assorbente.

Servire il dip in una ciotolina coperto con i crisp di cipolla, come accompagnamento di cracker, bruschettine e verdure crude.
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Ma... cosa  succede? Perché questa riga?
Succede che non ho resistito, e malgrado fosse ormai pomeriggio avanzato, ho fatto un'altra cosa :-)

I corn muffin.


Di che si tratta? Di semplici muffin, quasi basic, se non fosse per l'aggiunta di farina di mais.

Avessi dovuto trovarci un difetto, avrei troppo poco dolci. Ma l'avrei detto solo fino a quando mi sono decisa a seguire il consiglio dell'autrice fino in fondo, e ci ho aggiunto il miele, a colare sopra.
Non ho foto che lo testimonino, ma è veramente squisito. Mangiateli col miele!

Altre notazioni particolare non ne ho, se non che non sono un'amante dei muffin come genere di dolci, ma questi erano veramente equilibrati, e morbidissimi.
 




Corn muffin
Tratto da una ricetta di Martha Stewart in "Martha's american food"
Barrate/viola le mie modifiche rispetto alla ricetta originale
Ingredienti
  • 1 tazza + 2 cucchiai di farina da polenta gialla (¶)
  • 1/2 tazza g di farina di riso senza glutine (¶)
  • 1/4 di tazza g di fecola di patate (¶)
  • 1/4 di tazza di amido di mais (¶)
  • 1 cucchiaio di lievito chimico (¶)
  • 1 cucchiaino da te di sale
  • 1/4 di tazza di olio insapore (io mais)
  • 4 cucchiai di burro fuso
  • 2 cucchiai di miele neutro
  • 2 uova intere
  • 1 tazza di latte intero
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.

 
Preparazione
Setacciare insieme la farina di riso, l'amido di mais, la fecola di patate, la farina da polenta, lo zucchero e il sale.
In un'altra ciotola mescolare il latte, le uova sbatttute, il miele, l'olio e il burro fuso. Mescolare bene e mischiare agli altri ingredienti.
Riempire 12 (a me 11) stampini da muffin fino a 1 cm dal bordo, e a far cuocere, nel forno precedentemente scaldato a 180° per una ventina di minuti, finché il solito stecchino non esce pulito.

Servire tiepidi o a temperatura ambiente, accompagnati da miele.

Editing del 20/01/2014La Cardamoma mi ha detto di aver provato a fare questi muffin e che, morbidi appena fatti, il giorno dopo si sono induriti in fretta. 
Proverò a rifarli e a farli avanzare (mi pare che in questo caso, dato che si trattava di una festa di famiglia, e i muffin erano la merenda, siano finiti il pomeriggio stesso) così vi faccio sapere cosa è successo.

Ci vediamo al prossimo libro... Anche se troverete ancora molte ricette di super-Martha su questo blog! 

venerdì 21 ottobre 2011

E i tortini diventarono una torta di compleanno (senza glutine)...

tortine al cioccolato e pere
La ricetta di queste tortine, che sembrano dei muffins ma in realtà non lo sono, come vi accorgerete a leggerla, è di Mr. Montersino.
Sono effettivamente molto buone, e ragionevolmente veloci (anche se un semplice muffin lo è di più) e dalla prima volta che le ho fatte sono state ripetute molte volte, perché, insieme al rotolo alla nutella, sono uno dei dolci preferiti dei miei pargoli.
Al punto tale che il pargolo piccolo li ha voluti come per la sua torta di compleanno.
O come si fa, a fare dei muffin per torta di compleanno? Nessun problema, è lo stesso Montersino a suggerire che se ne può fare anche la versione torta.

Però il ragazzo voleva anche la torta decorata, come la sorella, cioè in pasta di zucchero.
Impresa non semplice se quella settimana ne hai mille da fare, e se la manualità creativa richiesta dalla pasta di zucchero non è esattamente il tuo forte.

Com'è come non è, alla fine qualcosa è venuto fuori. Niente a che vedere con quelle splendide e difficilissime cose che si vedono in giro. Si tratta di una torta in pasta di zucchero facile, in cui le decorazioni sono fatte (orrore!) con gli stampini dei biscotti, per la quale ci vuole poco tempo e si rischia ancor meno di sbagliare. Però l'effetto complessivo è piaciuto.
Bisogna dire che se non ci fosse stata la solita mitica zia Sandra, non se ne cavava le gambe anche stavolta. Grazia Sandra per la tua collaborazione!
Per la pasta di zucchero ho usato una via di mezzo fra la ricetta di Stefania e quella di Paola Lazzari.

Veniamo dunque alla ricetta. O meglio alle ricette. Quella delle tortine e quella della torta.

Ah... e la torta? Eccola! ;-)

torta di compleanno


Tortine al cioccolato e pere senza glutine
(da una ricetta di L. Montersino)
Ingredienti
  • 150 g di farina di riso (¶)
  • 50 g di amido di riso (¶)
  • 50 g di amido di mais (¶)
  • 50 g di fecola di patate (¶)
  • 80 g di cacao amaro in polvere (¶)
  • 270 g di zucchero semolato
  • 50 g di miele di acacia
  • 5 uova intere
  • 2 tuorli
  • 70 g di burro
  • 3 g di lievito per dolci (¶)
  • 700 g di pere dolci e mature
  • sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione

    Montare a lungo le uova, i tuorli, lo zucchero, il miele e un pizzico di sale, fino ad ottenere una massa spumosa.
    Incorporare alla massa le farine setacciate insieme al lievito e al cacao in polvere e, per ultimo, aggiungere a filo il burro fuso.

    Nel frattempo si saranno sbucciate le pere e tagliate a cubetti non troppo minuscoli (un paio di cm di lato).

    Mescolare anche le pere al composto.

    Imburrare e spolverare con farina di riso degli stampini mono-porzione (io li ho fatti sia in stampini da muffins che da mini plumcake), oppure, se si vuole la versione "torta", una tortiera a bordo sganciabile alta, di 26 cm di diametro (Montersino dice 20cm, ma con una tortiera da 20 verrebbe fuori un panettone, più che una torta...).
    Far cuocere nel forno pre-riscaldato a 180° per 18'-20' (se si fa la torta, ovviamente più tempo, una quarantina di minuti, comunque controllare con il solito stecchino).

    Pasta di zucchero
    Ingredienti
    • 450 g di zucchero a velo (+ altro per lavorarlo) (¶)
    • 6 g di colla di pesce (¶)
    • 25 g di sciroppo di glucosio (può essere sostituito da miele dal sapore neutro)
    • 45 g di acqua fredda
    • 10 g di glicerina per alimenti (¶)
    • coloranti alimentari (¶)
    • 18 g di olio insapore e inodore (ho usato olio di semi di arachide)
    Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
    N.B. In realtà non so se sia possibile reperire sul mercato della glicerina per alimenti garantita senza glutine, non credo, e lo stesso vale per i coloranti in polvere. Io ho consapevolmente rischiato, tenendo conto che di colorante alimentare ce ne va un piccolissimo pizzico, ed evitando io personalmente di mangiare la pasta di zucchero colorata. È una scelta che ho fatto consapevolmente e non mi sento di suggerirla ad altri.

    Preparazione
      Ho messo la colla di pesce a bagno nell'acqua per un quarto d'ora, quindi ho aggiunto lo sciroppo di glucosio, la glicerina e per ultimo l'olio, e ho messo qualche secondo nel micro-onde per sciogliere bene il tutto (si può fare anche a bagno-maria, ma il micro-onde è più comodo).
      Ho rovesciato lo zucchero a velo nella ciotola della planetaria con il gancio a foglia, ho avviato aggiungendo a filo il composto a base di colla di pesce. In pochi secondi si è impastato. Ho dato due colpetti a mano, quindi l'ho messo da parte, avvolto in pellicola trasparente (tende a seccare in fretta).
      Per lavorarla tenere sempre a disposizione dell'altro zucchero a velo, per infarinare il piano di lavoro, e tenere le mani leggermente unte. Ho notato che se si lavora su una tovaglietta di silicone, attacca molto meno e non c'è quasi bisogno di "infarinare" con lo zucchero a velo, cosa positiva perché così la consistenza della pasta resta elastica.
      Si conserva a lungo, dicono fino ad un mese.

      Per colorarlo ho utilizzato dei colori in polvere sciolti in pochissime gocce d'acqua (ho fatto mio il suggerimento di Stefania l'acqua l'ho aggiunta usando una siringa senza ago, così si è sicuri di metterne veramente poca). Ovviamente una volta che si sono aggiunti alla pasta di zucchero questa va reimpastata per ottenere un colore omogeneo.
      I colori in polvere permettono di ottenere colori molto intensi, e se ne usano veramente in quantità ridottissime (cominciare con un pizzico e poi semmai aggiungere)

      torta - l'internoLa fetta


      Torta di compleanno
      Ingredienti
      • 1 torta al cioccolato e pere
      • una dose doppia di pasta di zucchero (comunque me n'è avanzata parecchia)
      • 500 g di mascarpone
      • 1 barattolo di crema spalmabile e innominabile al cioccolato (¶)
      • coloranti in polvere: blu e giallo (¶)
      • succo di pere
      Preparazione
        Montare il mascarpone per un po' con le fruste, incorporarci la crema spalmabile al cioccolato, un cucchiaio alla volta, fino a raggiungere il sapore e il colore desiderati.
        Mettere in frigo.

        Tagliare a metà la torta, bagnarla senza esagerare con il succo alla pera, quindi spalmare, abbondando, la crema al mascarpone e innominabile sulla base della torta, quindi ricoprire con l'altro strato, e spalmare la crema anche su tutta la torta, lati compresi.

        A questo punto, non resta da fare altro che le decorazioni..... (!)

        Editing del 22/10: Alcune precisazioni, sulle farine e sulla tecnica.
        Mix di farine: devo dire che non ne uso uno preciso, adotto la tecnica di metterci metà farina di riso e metà amidi, dove come amidi uso quelli che ho disponibili. La maizena è uno dei miei preferiti, rende il tutto molto arioso. La fecola ammorbidisce. L'amido di riso mi sembra uno dei più equilibrati. Ma non sono un'esperta. Altre lo sono...

        Tecnica: la prima volta che ho provato a fare questi tortini, sono venuti una schifezza. Ho capito poi dove stava l'errore: io li avevo scambiati per simil-muffins (ero ancora inesperta, adesso non farei mai un simile errore ;-) ), ma non lo sono affatto, perché le uova nell'impasto sono tante. La tecnica è più simile a quella del pan di Spagna, come testimonia anche la scarsa quantità di lievito. Se si vuole ottenere un buon risultato, è quindi essenziale montare a lungo le uova con lo zucchero, proprio come si farebbe per un pan di Spagna: solo così si riesce a sostenere l'impasto, che viene molto più soffice e arioso di quello dei muffins. Se si vogliono fare dei muffins pere e cioccolato, bisogna cambiare ricetta, riducendo la quantità di uova, aumentando quella di lievito e aggiungendo un qualche liquido lattoso (panna, yogurth, latticello).

        lunedì 18 aprile 2011

        Muffins senza glutine per il referendum del 12 e 13 giugno: 4 SI per dire NO

        mini muffins ai corn-flakes
        Con questo post aderisco alla condivisibilissima iniziativa della Banda dei broccoli,4 Sì per dire NO, una raccolta per diffondere il Sì.
        Citando direttamente dalla Banda...
        ... ci sembra veramente importante, prima di ogni altra cosa, pensare al nostro futuro e cercare di diffondere il per il referendum del 12 - 13 giugno.
        Sicuramente domenica sarà una bella giornata di sole e vorremo andare tutti al mare, ma prima o dopo l'abbrustolimento in spiaggia, andiamo a votare sì per dire no! (per maggiori info andate QUI, QUI e QUI)
        • 2 sì per dire no alla privatizzazione dell'acqua;
        • 1 sì per dire no al nucleare (ma non l'avevamo già detto? ebbè tocca ribadire, qui non ci vogliono ascoltare);
        • 1 sì per dire no alla modifica della legge sul legittimo impedimento.
        Non guardiamo molta televisione, ma spesso siamo in rete e molti si lamentano che non sia spiegato e pubblicizzato il referendum, allora vi chiediamo di partecipare a questa iniziativa per diffondere l'informazione ai vostri contatti.
        Vi chiediamo di aggiungere sul vostro prossimo post, qualsiasi esso sia, qualsiasi ingrediente contenga, il bannerino sotto e la dicitura con questo post partecipo alla raccolta "foodblogger per il sì". Lasciate un commento a questo post con il link (della ricetta o semplicemente del post in cui parlate del referendum) e noi ci occuperemo di raccogliere tutto il vostro sdegno!
        Sia chiaro non è un contest, non siete costretti a seguirci, nè tantomeno obbligati e linkare noi, l'importante è diffondere l'iniziativa e sappiamo che saremo in tanti perché siamo ecofriendly, siamo onesti e last but not least ... perché senz'acqua non se magna ;)

        Ho scelto, per partecipare a questa iniziativa, questa ricettina facile e veloce di muffin, con tutte le bandierine. Perché sono temi globali, che vanno al di là delle scelte di un singolo paese, ma in cui ciascun paese, nella sua sovranità, deve fare la propria parte.

        Si poteva anche fare un post senza ricetta, ma dato che siamo food-blog, sono certa che ci saranno più lettori se ci aggiungo questi muffins veloci veloci, adatti a una merenda all'aperto o a un picnic. Picnic che ci piacerebbe fare senza sapere che a qualche decina di km c'è una centrale nucleare, e sapendo che possiamo continuare a bere ed usare l'acqua che è di tutti.

        Mini-muffins senza glutine ai corn-flakes
        Ingredienti
        • 100 g di corn flakes (¶)
        • 70 g di farina di riso (¶)
        • 50 g di fecola di patate (¶)
        • 120 g di zucchero
        • 150 ml di latte
        • 100 ml di spremuta d'arancia
        • 2 uova
        • 80 ml di olio
        • 1 cucchiaino di cannella
        • 1 cucchiaini di lievito per dolci (¶)
        • 1/2 cucchiaino di sale
        • burro e farina di riso (¶) per ungere e infarinare gli stampini
        Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

        Preparazione

        Mettere in una ciotola i corn-flakes e coprirli con il latte. Lasciarli lì una decina di minuti.
        In un'altra ciotola setacciare le farine con il lievito, aggiungere lo zucchero, il sale e la cannella. Mescolare.
        Nella ciotola con il latte e i corn-flakes aggiungere l'olio, le uova sbattute e il succo d'arancia.
        Unire il contenuto delle due ciotole e mescolare velocemente, anche se resta granuloso va bene, purché non si veda la farina.

        Riempire con il composto degli stampini da muffins fino a 3/4 (io ho usato degli stampini per mini-muffins al silicone, così non li ho dovuti imburrare e infarinare).

        Se volete ottenere un effetto "carino" (io a questo giro non l'ho fatto perché avevo finito i corn-flakes) mettere qualche fiocco in superficie.

        Infornare nel forno precedentemente riscaldato a 200°, cuocere per 20-25 minuti, sfornare, lasciarli riposare 5 minuti e quindi toglierli dagli stampi.

        Non sono molto dolci, e sono secondo me perfetti per una colazione o per il solito brunch.

        giovedì 2 dicembre 2010

        Muffins senza glutine ma sessisti per la Lipperini

        Avete mai provato a leggere i libri di testo dei vostri figli dal punto di vista della differenza di genere?
        Io si, questo giochetto l'ho fatto tre anni fa. Per scoprire che nel libro di prima elementare di mia figlia i protagonisti erano cinque bambini, e due bambine (alla faccia del fatto che siamo più o meno metà e metà, su questo pianeta), e due adulti, un mago e una maga.
        Il mago è figo, fa un sacco di cose ganze, ed ha un notevole ascendente sui bambini. La maga in realtà non si vede quasi mai, giusto due volte, una mentre cucina e l'altra in cui fa le faccende.
        Giuro, non sto scherzando.

        Se poi ci spostiamo dal mondo serio dei libri scolastici a quello degli altri media, TV, internet, giochi elettronici, le cose diventano ancora più evidenti. Basta guardare le pubblicità che passano nella fascia oraria pomeridiana, piena di piccoli campioni di calcio e veline in formato mignon, che starnazzano sculettando di fronte a trucchi e vestiti alla moda.

        L'invenzione di questi giochetti non è farina del mio sacco, ma di Loredana Lipperini, ma soprattutto nel suo libro Ancora dalla parte della bambine. Loredana con le sue trasmissioni su Radio3, con il suo blog Lipperatura, con i suoi libri riesce a guardare dove gli altri non vedono, e a farci da apritrice di occhi, il che non è poco di questi tempi.
        ...
        A proposito, se qualcuno vuole regalarmi per Natale Non è un paese per vecchie non ha altro che da farsi avanti. A buon intenditor... ;-)

        Quando ho scoperto che proprio la Lipperini aveva parlato dell'iniziativa Metti un finocchio a cena... su La Repubblica, precisamente qui, ne sono stata veramente orgogliosa. La sua citazione mi ha confermato una volta di più che se ne doveva parlare, che era stato doveroso farlo, insomma, che abbiamo fatto la cosa giusta.
        Grazie ancora a tutti, e grazie a Loredana che ci ha dedicato un po' dello spazio che ha sul giornale (mi scuso di aver scritto questo post con così grande ritardo, Norma era stata un po' più solerte di me...)

        E dato che mi piace mettere il dito nelle mie contraddizioni (di genere, ma non solo), le offro questi muffins al limone glassati, glassatura fatta insieme a mia figlia (quella che aveva il libro delle elementari di cui sopra).
        Pregasi notare il profluvio di rosa, violetto, cuoricini e fiorellini. Ovviamente, come per tutte le ultime foto, il food styling è suo ;-)
        Ho la quasi matematica certezza che se li avessi fatti con mio figlio, sarebbero spuntati dei rossi e dei blu, e molte macchinine.

        ... Chi è immune da comportamenti sessisti, scagli la prima pietra.


        muffins al limone
        Muffins (senza glutine  e sessisti) al limoneIngredienti
        • 250 g di farina senza glutine (io ho usato un mix composto da 75 g di maizena, 100 g di farina di riso, 75 g di fecola di patate) (¶)
        • 250 g di ricotta
        • 180 g di zucchero
        • 2 limoni non trattati
        • 1 bustina di lievito (¶)
        • 50 g di burro
        • 3 uova
        • 200 g di zucchero a velo
        • coloranti alimentari (¶) (io ho usato quelli della Rebecchi che, pur non essendo in prontuario, ho contattato direttamente e mi hanno assicurato essere esenti da contaminazioni. A questo proposito l'utilissimo post di ValeTork di InCucinaSenzaGlutine)
        Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
        Preparazione
        Sbattere le uova con lo zucchero, incorporare la ricotta, il burro a pomata e la scorza grattata dei limoni. Aggiungere anche il succo di uno dei due limoni .

        In un'altra ciotola miscelare le farine con il lievito.

        Incorporare gli ingredienti secchi a quelli liquidi, senza mescolare troppo.

        Nel frattempo si saranno imburrati e infarinati degli stampi da muffins, e si sarà preriscaldato il forno a 180°.

        Rimpiere gli stampini da muffin fino a 3/4, infornare per una ventina di minuti, quindi estrarli dal forno, lasciarli riposare cinque/dieci minuti e toglierli dalle formine.

        Nel frattempo preparare la glassa, mescolando lo zucchero a velo con un paio di cucchiai di succo di limone. Mi raccomando, non farsi fregare dal fatto che sembra troppo solido, aggiungere il limone poco alla volta aspettando che lo zucchero si scioglia, per evitare di ottenere una glassa troppo liquida.

        Dividere la glassa così ottenuta in varie ciotoline, da colorare a piacere.

        Quando i muffins sono freddi potete decorarli.
        Io ho usato anche quelle penne contenenti un gel colorato, non so come si chiamino.

        Sono sessisti, ma buoni, molto morbidi, e profumatissimi.

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