
Siamo ormai alla fine dell'inverno, o almeno lo speriamo. Le giornate si sono allungate, e all'uscita di scuola si può ricominciare ad andare ai giardini con un certo piacere, senza che il buio arrivi subito a rovinarci la festa. Domenica ci sarà pure il passaggio all'ora legale, che, malgrado renderà più scuri i miei risvegli mattutini, allungherà ancora le mie giornate la sera, le mie e soprattutto quelle dei bimbi, che quando possono rivivere al sole sembra rifioriscano, come d'altronde tutti gli animali, in questo periodo (ve lo ricordate Bambi, vero?)
Il freddo più intenso sembra deciso ad abbandonarci, anche se quest'anno ce ne ha messo del tempo per convincersene. Eppure... Eppure io ho ancora delle arance del G.A.S.!
Effettivamente ne avevamo prese un bel po', quest'anno, quasi un'ottantina di chili, fra i vari ordini, e le ho ammannite alla famiglia in tutte le salse, dall'antipasto al dolce: insalata di arance e finocchi,
pollo all'arancia, scaloppine all'arancia, maiale all'arancia, e poi dolci, tanti dolci: bavaresi e crostate,
cake e
muffins,
schiacciate alla fiorentina,
tarte, ma anche
marmellate e
cioccolatini (se le ricette non le trovate tutte sul blog dovete perdonarmi, qualcosa lo dovrò pure pubblicare anche l'anno prossimo, no?). Eppure ce ne sono avanzate parecchie da mangiarcele dopo i pasti, semplicemente nature, al massimo tagliate a fette e spolverate con un po' di zucchero. In effetti dalla prima informata di arance i bambini hanno pure smesso di prendersi raffreddori e influenze, sarà un caso o è merito suo, della regina dell'inverno?
Insomma, con tutte queste arance avevo sempre un sacco di bucce. Odio buttare via il cibo, anche se di scarto, e odiavo in particolare buttare via queste cose così belle e profumate. Quindi è partita l'operazione "recupero scorze d'arancia", che ha esasperato tutta la famiglia. Vabbé recuperare le bucce delle arance che usavo io per cucinare, ma ho veramente lavorato a tappeto: bastava che qualcuno accennasse a mangiarsi un'arancia che io, Zac!, lo placcavo subito: "Le bucce, non buttare le bucce!" e poi anche (perché quando si è rompiscatole bisogna farlo bene...) "Non le mettere lì che è pieno di briciole, mettile in un piatto... Non me le vorrai mica contaminare con il glutine!"
Insomma, bastava che si profilasse una buccia d'arancia all'orizzonte che arrivavo subito io, a togliere la parte bianca con un coltellino (almeno questo non lo facevo fare a loro) e poi... Si, poi cosa ne ho fatto di tutte queste bucce?
Due cose semplicissime: polvere d'arancia e scorze d'arancia candite.
Ca va sans dire che, per usarle così, si deve avere la certezza che le nostre arance siano non trattate e biologiche, ma io potevo stare tranquilla, le mie arance del G.A.S. erano quel che ci voleva!
La
polvere d'arancia, che impazza sul web, è una cosa semplicissima, della quale non ha nemmeno senso dare una ricetta: si sbucciano le arance, o meglio si recuperano le bucce di risulta, si toglie la parte bianca con un coltellino, e si mettono sul termosifone in una ciotolina. Quando sono perfettamente secche, si polverizzano con un tritatutto e si conserva la polvere in un barattolo.
A che serve? A quasi tutto: come aroma per i dolci, per il pesce al forno, per aromatizzare vari tipi di carne. Io l'ho cacciata ovunque, dagli impasti, (ottima nella
frolla), alle creme, dai
biscotti agli umidi.
E poi, vuoi mettere il profumo che si sprigiona quando uno le sta seccando sul termosifone? Un pout-pourri fatto in casa aromaticissimo.
Un po' più brigosa, ma nemmeno tanto, la preparazione delle
scorze d'arancia candite. Ma ne vale la pena, vengono veramente squisite!

Scorze d'arancia candite
Ingredienti
- Buccia di arance biologiche non trattate
- Zucchero semolato
- Acqua
Preparazione
Togliere con un coltellino la parte bianca delle bucce d'arancia, dar loro una forma il più possibile regolare, a filetti non troppo piccoli, e metterli a bagno nell'acqua fredda.
Lasciarle a bagno per tre giorni, cambiando l'acqua almeno un paio di volte al giorno.
Il terzo giorno, scolare le arance dall'acqua e pesarle.
Nel frattempo preparare uno sciroppo denso con un quantitativo di zucchero pari a quello delle arance, e metà acqua.
Immergere le arance nello sciroppo, tenuto sul fuoco bassissimo, rigirarle bene e lasciarle lì qualche minuto (ci vuole poco) finché lo sciroppo non si addensa parecchio.
Toglierle dallo sciroppo, e farle asciugare su una gratella per dolci o anche sul un foglio di carta da forno.
Se avete fretta e non potete aspettare tre giorni, si può tralasciare il riposo iniziale, a patto di buttare le bucce d'arancia ripulite dal bianco in acqua calda bollente per tre volte, cambiando l'acqua ogni volta. In questo modo le bucce si ammorbidiscono e perdono un po' dell'amaro. Procedere poi come spiegato sopra.
Queste scorzette non sono proprio uguali ai canditi tradizionali, che richiederebbero un trattamento molto più lungo, mettendo le scorze giorno dopo giorno in sciroppi via via più densi, ma il risultato è ottimo lo stesso, e si possono conservare comunque a lungo in un barattolo chiuso.
Ma cosa ci se ne fa di questi quantitativi industriali di scorze candite? Beh, prima di tutto si mangiano così come sono (mia figlia ad esempio ne va matta), poi si usano come normali canditi per i dolci, oppure, se proprio non ne avete abbastanza di goloserie, si possono sempre buttare nel cioccolato fuso (pardon! temperato) e tirar fuori delle meravigliose
scorzette d'arancio candite al cioccolato, una cosa golosissima delle quali non potrete più fare a meno.

Scorzette d'arancia candite al cioccolato
Ingredienti- scorze d'arancia candite
- cioccolato fondente a 70% (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
Preparazione
Come temperare il cioccolato come spiega il
solito Nanni: tritare il cioccolato, e pesarlo (ricordatevi il risultato della pesata, però, se no è tutto inutile!). Metterlo quindi a sciogliere, in una ciotola di plastica, nel micro-onde a bassa potenza. Aprire ogni tanto il micro-onde, mescolare con una spatola di silicone e controllare la temperatura.
Quando il cioccolato raggiunge i 50°, ci siamo! (la stessa temperatura per il cioccolato al latte, mentre per il cioccolato bianco bastano 45°)
Togliere il cioccolato dal forno, e metterne da parte, in un'altra ciotola, 1/3 (è a questo che serviva la pesata iniziale!)
Versare il cioccolato rimasto sul piano di marmo, e cominciare a spatolarlo con una spatola di metallo di quelle piatte per decorare le torte, e, quando è tutto steso, rimetterlo al centro con la spatola triangolare metallica. Controllare la temperatura, e quando si raggiungo i 27° (26° per quello al latte, 25° per quello bianco), raccogliere di nuovo al centro la massa, che intanto starà addensandosi velocemente, e versarla, aiutandosi con le spatole, nella ciotola con il cioccolato messo da parte.
Mescolare con la spatola di silicone, controllando la temperatura: quando diventa 32° (30° per quello al latte, 29° per quello bianco), il cioccolato è in tempera. Se si dovesse scendere troppo con la temperatura, conviene tenere da parte una pentola con dell'acqua quasi a bollore, infilarci la ciotola per qualche secondo, toglierla e continuare a spatolare finché non si raggiunge la temperatura (attenti al vapore e all'acqua in genere: asciugate sempre le ciotole perché l'acqua è nemica del buon temperaggio!).
Se invece la temperatura fosse troppo alta, continuare a spatolare fino al raggiungimento dello scopo, oppure versarne un po' sul marmo e procedere come spiegato in precedenza.
Quando il cioccolato è in tempera, tuffarci dentro le scorze d'arancio candite con l'apposita forchettina a due rebbi (io a dire il vero avevo così tante scorze che in realtà ce le ho buttate proprio dentro, nel cioccolato temperato, usando la forchettina solo per tirarle fuori).
Far sgocciolare le scorzette dal cioccolato in eccesso, e metterle ad asciugare su un foglio di carta da forno. Se il temperaggio è stato effettuato correttamente, si asciugheranno molto velocemente.
Ecco pronte le nostre scorze, da conservare nei soliti barattoli chiusi.
Giovedì scorso ne ho fatte più di tre etti, e stanno diminuendo alla velocità della luce. Dove si nasconderanno questi ladri golosi in casa mia? ;-)
Con questo post tutto
arancione partecipo al calendario di Ammodomio di
aprile e, per il colore
arancio, al
Contest a colori di
Profumi&Sapori