Visualizzazione post con etichetta cucina americana. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cucina americana. Mostra tutti i post

venerdì 28 dicembre 2018

Blueberry muffin senza glutine

Blueberry Muffin senza glutine

Da quanto non pubblico un post? Un anno? Sì, un anno.
Proviamo a ricominciare.
Probabilmente non ce la farò, ma ci provo.
Da un anno a questa parte sono dimagrita, sono diventata molto più antipatica, e ho quasi smesso di cucinare.
Recupero infatti una ricetta vecchia, che avevo pubblicato su D-Ricette.
Mi ricordo che erano buoni, morbidi e facevano molto on the road.
Ve li propongo, anche se i mirtilli non sono certo frutta di stagione adesso.
Nei mesi passati più che degli stupidi muffin non avrei saputo fare. Adesso ho ricominciato un pochino a cucinare. Vediamo se dura.

Blueberry Muffin

Ingredienti
(per 9 muffin)

150 g di mirtilli (anche surgelati)
140 g di farina di riso finissima *
100 g di zucchero
40 g di fecola di patate *
20 gi di amido di tapioca *
2 cucchiaini di lievito per dolci *
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
90 g di latte
90 g yogurt intero bianco
50 g di burro
1 uovo
1 pizzico di sale

* Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (*) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

Preriscaldate il forno a 200 °C.

In una ciotola mescolate le farine e gli amidi setacciati, il lievito per dolci, il bicarbonato di sodio, il pizzico di sale e  lo zucchero.

In un'altra ciotola mescolate il latte, lo yogurt, l'uovo e il burro fuso e lasciato intiepidire.

Spennellate con altro burro degli stampini per muffin e spolverateli con un leggerissimo strato di farina di riso, quindi sbatteteli per eliminare la farina in eccesso.

Versate i liquidi nella ciotola dei solidi, e mescolate quel tanto necessario da incorporare grossolanamente gli ingredienti.

Lavate i mirtilli e uniteli al composto, senza mescolando il minimo indispensabile.


Versate il composto negli stampini fino a 2/3 e infornate a metà altezza per 20-25 minuti.


 Questa ricetta la trovate anche su

martedì 7 febbraio 2017

Granola senza glutine e molta nostalgia

Granola

Piatto tipico da fricchettoni americani.
Di quelli che se potesse il nostro amico Trump li metterebbe tutti al muro.
Ma i fricchettoni non esistono più, se chiedi ai giovani cos'era il 68 non lo sanno, quindi direi che Trump ha vinto. Cosa che non a caso è successa davvero. Con buona pace di chi, come la Mastrocola, pensa che sia colpa del '68 se gli studenti non sanno scrivere.
Vorrei ricordare alla Mastrocola che il '68 era 49 anni fa, e quei ragazzi che hanno a suo dire rovinato la scuola sono tutti o quasi in pensione. Purtroppo aggiungerei.

In onore di chi credeva che sarebbe riuscito a cambiare il mondo, ci ha provato e alla fine è stato ricacciato ai margini, la mia granola, una roba buonissima che crea dipendenza, a base di fiocchi di avena da poco sdoganati per chi ha problemi di glutine, con nostra grande gioia!

Attenzione però! È una roba buona, contiene cose abbastanza salutari, tipo i semi oleosi e la frutta secca, il miele ma non si può dire che sia dietetica, anzi! Tenendo conto che contiene anche olio e zuccheri vari, è una roba da consumare con moderazione.

La presenza del miele nella ricetta, che può "raddoppiare" se mescoliamo la granola con lo yogurt e dolcifichiamo con miele, mi permette di partecipare (fuori concorso) al #GFCalendar di Febbraio! 

La ricetta è un mix di ricette tratte da vari libri, da "Simply Nigella" a "Buon appetito america" di Laurel Evans a "It's all good" della Paltrow.

Granola

Granola

Ingredienti
200 g di fiocchi di avena *
20 g di olio extravergine di oliva leggero
20 g di miele 
30 g di golden syrup (o sciroppo d'acero, o miele) *
20 ml di acqua
50 g di mandorle in lamelle
30 g di nocciole tostate e tagliate grossolanamente
30 g di uvetta sultanina
30 g di semi di zucca
30 g di semi di girasole
3 o 4 datteri Medjoul a pezzetti 
1 cucchiaino di estratto di vaniglia *(io me lo faccio in casa)
1 cucchiaino di cannella in polvere ***
1 cucchiaino di zenzero in polvere  ***
1/2 cucchiaino di sale

* ingredienti a rischio di contaminazioni da glutine
Per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
** prodotti sostitutivi equivalenti a quelli contenenti glutine.
*** le spezie, anche in polvere, in teoria non sarebbero ingredienti a rischio. Però io non mi fido, e cerco sempre quelle con la scritta SENZA GLUTINE. 

Mescolate in una ciotola i fiocchi d'avena, le mandorle, le nocciole, i semi di zucca e di girasole. Cospargete con le spezie.
In un ciotolino mettete il golden syrup, il miele, l'acqua, l'olio, il sale e l'estratto di vaniglia. Mescolate bene fino a sciogliere miele e golden syrup.
Versate questo sciroppo nell'altra ciotola e mescolate bene fino che a tutto è ben amalgamato
Rivestite una teglia da forno con carta forno e spargeteci sopra la miscela preparata in uno strato uniforme. 
Infornate nel forno preriscaldato a 160 °C a metà altezza e cuocete per 15-20 minuti, quindi toglietelo dal forno, mescolate in modo da spezzare i pezzi più grossi, ma lasciate quelli più piccoli interi, è piacevole trovarli sotto i denti. Rimettere in forno per un altro quarto d'ora, o fino a quando diventa dorato ma non bruciato. 
Estraete dal forno, aspettate che raffreddi, uniteci uvetta e datteri e conservate in un barattolo ermetico. 
Lo potrete usare a colazione o a merenda, insieme a yogurt bianco naturale e frutta fresca, lo potrete mangiare con moderazione da solo, lo potrete usare nei dolci al posto del crumble. 

Con questo post partecipo al #GFCalendar 
con il miele del mese di febbraio di Gluten Free Travel & Living 
con la partecipazione di Cristina di … Per Incanto
GFCalendar Miele

giovedì 25 giugno 2015

Kofta hamburger senza glutine

kofta-burger

Sarò veloce, visto che è l'una e mezza di notte.
Questi american hamburger, 49-esima sfida dell'MTC proposta da Te-possino-Arianna-Mazzetti del blog Saparund's kitchen ci hanno massacrato. Al punto tale che la prossima volta che leggerò una sfida dal titolo amerikan qualcosa scapperò di filata, adducendo le più improbabili scuse, in un luogo lontanissimo dove non c'è rete. Fosse mai che mi venga la voglia di provarci... Già eravamo stramazzati con l'amerikan breakfast, questo è stato il colpo di grazia.
Che mi ha fatto capire il senso del termine fast food. È fast mica perché ci voglia poco a farlo, ma solo perché si compra già fatto!!!
Provate voi a fare i panini, gli hamburger, un paio di salse, un numero imprecisato di contorni, e poi venimeti a dire quanto ci avete messo.
Io ho cominciato a lavorarci ieri sera, e abbiamo mangiato oggi alle quattro.
Però figli contentissimi. Mi hanno già chiesto di ripetere. A loro non l'ho detto, ma non accadrà mai. C'è sempre un Burger King o un McDonald a tiro di schioppo :-) Alla faccia dei salutisti. E se non hanno panini senza glutine? Pace...

In realtà è venuto tutto benissimo. I panini favolosi, da ripetere quanto prima.
L'ispirazione che mi è venuta subito è stata quella dei kofta, le tipiche polpettine mediorientali molto speziate e profumate che vengono solitamente cotte su uno spiedino. Pensavo ai kofta, una salsina, un'insalatina fresca. E invece lo spirito del troiaio che si impossessa di chi esprime il desiderio di burger.
Verdure grigliate a gogò, dentro e fuori. Due salse. E poi, l'ultima batosta: 
"Mica vorrai fare gli hamburger senza le patatine, vero mamma?"

Risultato, questo hamburger che voleva essere un kofta ma è diventato una specie di orgia di ingredienti. Ingredienti però che stavano bene insieme. Quindi va tutto bene. 

O vediamo se riesco a finire di scrivere il post prima che venga l'alba...

Avrei fatto anche la maionese furba con il minipimer, che mia figlia voleva assolutamente, ma ve la risparmio tanto sapete come si fa e soprattutto c'entra molto poco con questi hamburger. Insomma, lei l'ha voluto ma io no :-) (Anche se ovviamente gliel'ho fatta...)

Ah... ci tengo a ribadire la bontà dei panini. Morbidissimi. Poi ve ne accorgete da soli, basta guardarli. 

hamburger bun
 

La ricetta è una delle tante ricette che potrete trovare sul mio nuovo libro Il pane gluten free.

Il pane gluten free
Pubblicato da Giunti Editore


Hamburger buns
Ingredienti
(per cinque panini da circa 100 g)

250 g di mix per dolci lievitati Dallagiovanna (¶)
210 g di latte
20 g di burro
10 g di zucchero
5 g di strutto
5 g di sale
2 g di lievito di birra disidratato
1 cucchiaino di miele

Per la finitura
1 tuorlo
un cucchiaio di latte
Semi di sesamo

Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.


Procedimento 

Intiepidite il latte, scioglieteci il lievito insieme al miele e lasciate riposare per una decina di minuti. Setacciateci sopra la farina e cominciate ad impastare (con l'impastatrice, per questo tipo di impasti è veramente più comoda).
Quando è diventato un impasto omogeneo unite lo strutto ed il burro a temperatura ambiente, il sale e lo zucchero. Impastate fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Coprite con la pellicola, fate riposare mezz'ora e poi mettete la ciotola in frigo tutta la notta.
La mattina togliete la ciotola dal frigo, e fate rinvenire per un'ora, quindi trasferite l'impasto sulla spianatoia, sgonfiatelo leggermente e formate un rettangolo che poi piegherete: dividetelo idealmente in tre parti, sovrapponete la parte di destra al centro ed idem con la sinistra (al centro, sopra la destra). Ora rigirate di 90° e procedete con la medesima operazione.
Fate riposare così l'impasto, con la chiave (la parte della piega) rivolta verso il basso e coperto con una ciotola rovesciata. Formate poi i buns. Poggiateli su una teglia coperta da carta da forno e con il palmo della mano schiacciateli leggermente.
Fateli riposare coperti da pellicola per un'ora circa.
Accendete il forno a 180°C.
Sbattete in un ciotolino l'uovo con il latte.
Togliete la pellicola e spennellate la superficie dei buns con il composto di uova e latte. Cospargete di semi di sesamo e quando il forno raggiunge la temperatura infornate e cuocete fino a doratura (20 minuti circa).
Sfornate e lasciate asciugare su una gratella.



kofta-burger



Hamburger di manzo e agnello speziati
Ingredienti
(per cinque burger)
250 g di carne di manzo tritata
250 g di polpa di agnello tritata
1/2 cipolla di Tropea tritata molto finemente
1/2 cucchiaino di aglio tritato finissimo
1 peperoncino verde
1 cucchiaino di cannella in polvere (¶)
1 cucchiaino di noce moscata grattugiata al momento
1 cucchiaio di prezzemolo tritato 
1 cucchiaino di semi di coriandolo e cumino tritati insieme
pepe di mulinello
sale q.b

Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.   

Procedimento
In una ciotola mescolate gli ingredienti con le mani velocemente in modo da ottenere un composto omogeneo.
Dividete il composto in 5 parti uguali, formate delle piccole sfere e poi schiacciatele. Devono avere un diamtro leggermente maggiore di quello dei buns perché in cottura si ritirano un poco, è inevitabile.
Cuoceteli immediatamente o metteteli in frigo coperti da pellicola.
La presenza dell'agnello mi ha indotto a cuocerli abbastanza, fino a che il termometro a sonda segnava 65 °C.
Chips di patate
Ingredienti 
4 patate gialle di media dimensione 
olio di arachidi 
sale q.b

Procedimento
Sbucciate le patate e tagliatele a fette molto sottili con la mandolina, che metteterete a bagno in acqua fredda affinché rilascino l'amido in eccesso.
Cambiare l'acqua un paio di volte, finché è limpida. 
Scolare le patate e asciugarle bene tamponandole con uno strofinaccio pulito. 
Nel frattempo mettete a scaldare l'olio in una padella larga.
Quando è caldo, gettateci le patate (non tutte insieme, un po' alla volta altrimenti non friggeranno mai bene) e fatele cuocere finché non sono dorate e croccanti. Trasferitele in un piatto coperto da carta assorbente da cucina e procedete con altre patate, fino ad esaurimento. 
Salate all'ultimo e servitele calde.

Zucchine e peperoni grigliati
Ingredienti 
2 peperoni rossi
2 zucchine tonde
olio extravergine di oliva
sale q.b
basilico 
menta

Procedimento
Lavante e mondate i peperoni togliendo i semi e le nervature bianche. Lavate e spuntate le zucchine. 
Tagliate i peperoni a falde e le zucchine a fette sottili 3/4 mm. 
Abbrustolite i peperoni mettendoli con la pelle in basso sulla griglietta del pane arroventata. Via via che la pelle si annerisce, trasferiteli in un sacchetto di plastica. Quando saranno finiti togliete la buccia, che verrà via abbastanza facilmente, tagliateli a striscioline e metteteli in una ciotola con sale, olio extravergine di oliva e alcune foglie di basilico spezzettate. 
Grigliate le zucchine sulla bistecchiera calda da entrambi i lati, quindi trasferitele in un piatto, salatele, cospargetele di alcune foglioline di menta grossolanamente spezzettate, e olio extravergine di oliva. 


Salsa ai pomodori arrostiti 
Ingredienti 
300 g di pomodorini pizzutelli
1 cipolla di Tropea
2 spicchi d'aglio
2 peperoncini verdi
sale q.b
basilico 

Procedimento
Lavate i pomodori, tagliateli a metà e disponeteli in un solo strato su una placca da forno coperta di carta forno. Mondate la cipolla, tagliatela ad anelli sottili e mettete anche questi sulla placca. 
Lavate e mondate i peperoncini togliendo semi e nervature bianche. Metteteli sulla placca.
Schiacciate senza sbucciare gli spicchi d'aglio e metteteli sulla placca. 
Infornate a metà altezza nel forno preriscaldato a 200 °C e togliete dal forno quando le verdure si sono tutte ben grigliate e sono morbide.
Mettete il tutto nel mixer, compresi gli spicchi d'aglio che andranno sbucciati, insieme a qualche foglia di basilico e al sale. e azionate il mixer finché otterrete una salsa omogenea. Aggiustate di sale e mettete da parte. Volendo potreste aggiungere un filo d'olio ma davvero non è necessario. 

Baba ganoush
Ingredienti 
1 melanzana viola
1 spicchio d'aglio fresco
2 cucchiai di tahina (¶)
1 cucchiaio di succo di limone 
olio extravergine di oliva
sale q.b

Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.  

Procedimento
Tagliate a metà la melanzana, incidetela con dei tagli trasversali incrociati e infornatela nel forno a 200 °C per mezz'ora abbondante: dovrà diventare morbida. 
Estraetela dal forno, fatela raffreddare un po' quindi aiutandovi con un cucchiaio recuperate tutta la polpa lasciando solo la buccia. Mettete la polpa in una ciotola, e schiacciatela bene con una forchetta. Unite la tahina, il succo di limone, lo spicchio d'aglio sbucciato e tritato finemente. Mescolate ed aggiustate di sale.

gluten free kofta-burger

Composizione
Ingredienti 
hamburger buns
hamburger
salsa ai pomodori grigliati
Babà Ganoush
peperoni e zucchine grigliati
cetrioli 
pomodori
cipolla di Tropea

Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.  

Procedimento
Tagliate a metà i buns, riscaldateli leggermente, e metteteci sopra nel'ordine: la zucchina grigliata, un po' di salsa ai pomodori grigliati, l'hamburger cotto, la salsa Babà Ganoush, una fetta di pomodoro, una fetta di cipolla, qualche fettina di cetriolo. Richiudete con l'altra metà del panino e... strafogatevi!  Accompagnando lo strafogamento con le chips di patate, i peperoni e le altre zucchine grigliate. Le salse si possono, anzi si devono, mangiare anche sul pane.

Con questa ricetta partecipo alla Scuola di Cucina del 100% Gluten Free (fri)Day 
che questo mese verte sul pane.
http://www.glutenfreetravelandliving.it/cosa-e-la-scuola-di-cucina-del-100-gluten-free-friday/


Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 49 di maggio 2015 dell' MTC.
La ricetta originale di Arianna Mazzetta del blog Saparunda's Kitchen


venerdì 24 aprile 2015

Tahini cookies o fork biscuits senza glutine

tahine cookies (Y. Ottolenghi)

Gluten Free Travel & Living ha lanciato una bellissima scuola di cucina, proponendo ogni mese un tema diverso sul quale esercitarci collettivamente.
Per vedere il regolamento, potete cliccare qui.
Questo mese il tema è la frolla.
Frolla a casa mia vuol dire soprattutto biscotti, che piacciono a tutti e quando li faccio vengono spazzolati in un amen.
Questi sono stati spazzolati in altre lingue, essenzialmente ebraiche e musulmane, vista l'origine degli autori del libro da cui le ho prese (Jerusalem di Y. Ottolenghi e S. Tamimi).
I classici fork biscuits, come vengono chiamati questi biscotti in virtù del loro decoro, si farebbero con il burro d'arachidi ma, si sa, gli chef osano, e l'idea di utilizzare la tahina è stata una bella idea.
La prima volta che ho fatto questi biscotti è stato per Ilaria, una volta che mi è venuta a trovare di ritorno dai Paesi Baschi: stavamo starbookando Jerusalem e mi ero parecchio incuriosita.
Non sono proprio una frolla doc ma sono dei cookies, però spero che me li passino lo stesso...

Tahine cookies
(da una ricetta di Y. Ottolenghi)
Ingredienti
(per 30-32 biscotti)

  • 150 g di burro a temperatura  ambiente
  • 130 g di zucchero semolato
  • 110 g di Thaini  (¶)
  • 110 g di farina di riso (¶) 
  • 60 g di amido di tapioca (¶)
  • 50 g di amido di mais (¶)
  • 30 g di fecola di patate (¶)
  • 20 g di amido di mais (¶)
  • 4 g di xantano (¶)
  • ½ cucchiaino di essenza di vaniglia (per i semi di ½ baccello)  (¶)
  • 25 ml di panna
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Procedimento
Preriscaldate il forno a 180°- 200°C in modalità statica.
Lavorate con le fruste elettriche il burro ammorbidito e lo zucchero in una ciotola. Il composto dovrà amalgamarsi ma senza montare.
Con le fruste ancora in funzione, unite la tahini, la vaniglia e la panna. Unite infine le polveri e lavorate ancora per un minuto circa, finché l'impasto starà insieme.
Traferire sulla spianatoia infarina con farina di riso e impastare finché sarà liscio. Prelevate dei pezzi d'impasto del peso di 20 g (circa) l'uno e formare delle palline tra i palmi delle mani. Con il dorso di una forchetta, fate una leggera pressione sulla pallina, in modo che vi rimangano impressi i segni dei rebbi.
Trasferite su una teglia rivestita con carta forno, tendendo una distanza di 3 cm circa tra una pallina e l'altra. Continuate fino all'esaurimento dell'impasto.
Spolverizzate con la cannella in polvere e cuocere per 15-17 minuti, fino a doratura. Traferite su una gratella e fate raffreddare bene, poi trasferite in una scatola per biscotti. Si conservano fino a 10 giorn

Con questa ricetta partecipo anche alla Scuola di Cucina del 100% Gluten Free (fri)Day 
una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living
http://www.glutenfreetravelandliving.it/cosa-e-la-scuola-di-cucina-del-100-gluten-free-friday/

Con questa ricetta partecipo anche al 100% Gluten Free (fri)Day

una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living
 .

venerdì 14 novembre 2014

Muffin noci e pere, con un semplice cuore di camembert

muffin pere noci e cuore di camembert

Bella sfida, l'MTC di questo mese. Bisogna fare dei muffin. E vabbè, i muffin sono facili, diranno in molti.
Appunto.  Difficilissimo vincere in una sfida "facile", vince chi ha più fantasia, più creatività, contano i dettagli. Vince chi ce l'ha più alta (la cupoletta), chi fa il muffin più morbido.

E poi c'è la faccenda del libro. Bisogna associare la propria creatura a un libro. Bello, bellissimo, ma non facile.


Grazie Francesca per quest'idea ganzissima, per il tuo post delizioso... anche se alla fine stavo per strozzarla Cenerentola, lei e la sua canzoncina, dopo aver riletto il post per la decima volta per essere sicura di non sbagliare qualcosa!  Grazie per avermi costretto a fare questi muffin molto molto buoni.  Io  i muffin non li amo, ma quasi quasi mi ricredo, questi e quelli dolci che pubblicherò più in là mi sono piaciuti molto moltissimo.

Il libro è in realtà un racconto, Un cuore semplice di Gustave Flaubert. Essendo un capolavoro indiscusso, posso dire veramente poco che non sia stato già detto.

Vi lascio qualche frase, che spero restituisca lo spirito del libro. Ad esempio l'incipit
Per mezzo secolo le signore di Pont-l'Évêque invidiarono alla signora Aubain la domestica Felicita. Per cento franchi all'anno essa cucinava, teneva la casa in ordine, cuciva, lavava, stirava, sapeva imbrigliare un cavallo, ingrassare il pollame, sbattere il burro, e rimase fedele alla padrona, la quale, tuttavia, non era una persona piacevole.
Un personaggio antico, grigio, senza tempo, come i colori della sua Normandia.
La ragazza non sapeva gran che di cucina, ma mostrava tanta buona volontà ed aveva così poche pretese che la signora Aubain finì col dire: "Va bene, vi prendo!".
Il libro è tutto in queste poche frasi. Un'essenzialità spesso dolorosa ma vera nella sua durezza. Una vita povera di parole, così diversa dalle nostre piene di comunicazione (quanto spesso futile!) che sembra appartenere ad un altro pianeta.

Nel libro si citano dei cibi, ma sono soprattutto carni, carne fredda, salumi, salsicce...
Invece io ho scelto gli ingredienti per motivazioni geografiche (francesi, per meglio dire normanni) e di atmosfera, ingredienti che evochino la semplice vita in un paesino di campagna della Normandia. Quindi camembert e lavanda.
Anche la protagonista, a un certo punto del racconto
raccoglieva fiori di lavanda.
Poi ci sono le noci, di Grenoble, che non sono specifiche ma comunque francesi anche loro, e si sposano perfettamente con l'insieme, e le pere. Le pere perché sanno di campagna, di cucine di una volta: formaggio e pere è un connubio antico, che mi fa pensare alla semplicità e soprattutto alla sobrietà di un certo approccio alla cucina.

Il formaggio non avrebbe dovuto essere il camembert, ma il Pont-l'Évêque, che prende il nome proprio dal paese dove la storia è ambientata. Purtroppo non sono riuscita a trovarlo, e il camembert mi è sembrato un accettabile compromesso, anche se non sono proprio la stessa cosa. Avevo quasi pensato di sostituirlo con un taleggio, che mi sembrava più simile, e peraltro sta benissimo con le pere, ma la voglia di restare in Normandia era troppo forte.

Questi muffin sono sì salati ma più che altro una via di mezzo, dolce il miele, dolci le pere, ma salato il formaggio.

Sapori e abbinamenti davvero di una volta, di una merenda in campagna
Quando il tempo era bello, tutta la famiglia andava di primo mattino alla fattoria di Gefosses: l'aia è in declivio, la casa è nel mezzo, e il mare, lontano, sembra una macchia grigia.
Ah! Anche la farina di grano saraceno ha un suo perché... Avete presente le famosissime galettes? È vero, sono bretoni, non normanne, ma è lì vicino...

Per quanto riguarda la scelta del liquido da mettere nei muffin non ho avuto dubbi: latticello.
Dopo innumerevoli prove, mi sembra che sia proprio con il latticello che si ottengono i risultati migliori. Se proprio non lo trovate, sostituitelo con il kefir, oppure con latte e yogurt in pari quantità.
Anche sulla tecnica mi sono un po' discostata da quella di Francy, spero che non me ne vorrai. Io per i muffin solitamente non monto il burro, ma lo sciolto piano piano e lo aggiungo agli ingredienti liquidi quando si è raffreddato ma ancora non rappreso. Ho fatto così anche in questo caso.

Muffin pere, noci e profumo di lavanda, con cuore di camembert

muffin pere noci e cuore di camembert

Ingredienti
(per sei muffin medio-piccoli)
  • 50 g di farina di riso (¶)
  • 20 g di fecola di patate (¶)
  • 20 g di amido di tapioca (¶)
  • 20 g di farina di grano saraceno (¶)
  • 4 g di lievito chimico per torte dolci e salate (¶)
  • 1 cucchiaino da caffé di bicarbonato di sodio 
  • 1 pera piccola
  • 30 g di burro
  • 80 g di latticello
  • 50 g di camembert
  • 1 uovo 
  • un cucchiaio di miele di lavanda
  • un cucchiaino di semi di lavanda
  • 40 g di noci sbucciate + 6 gherigli interi per la decorazione
  • un pizzicone di sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo(¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o presentare la scritta SENZA GLUTINE sulla confezione.   

Procedimento
Tirare fuori dal frigo gli ingredienti almeno un'oretta prima di cominciare.
Sbucciare e togliere il torsolo alle pere, tagliarle a piccoli cubetti e metterle da parte in un piatto, irrorate con il miele di lavanda.
Tagliare a cubetti il camembert.
Fondere il burro al micro-onde a basa potenza e farlo raffreddare finché diventa una cremina.
In una ciotola mettere il latticello, il burro e l'uovo. Mescolare con la frusta.
In un'altra ciotola setacciare gli amidi, le farine e gli agenti lievitanti, aggiungere i semi di lavanda tritati velocemente ed anche le noci grossolanamente tritate (tranne i 6 gherigli ovviamente).
Incorporare gli ingredienti umidi in quelli solidi, mescolando velocemente.
Molto velocemente, pochi colpi di cucchiaio. Massimo 10, 11, dice Francesca.
L'impasto deve rimanere granuloso. Aggiungere anche i dadini di pere, e mescolare pochissimo.

muffin pere noci e cuore di camembert

Versare negli stampini da muffin (io ho usato quelli di silicone, quindi non c'è stato bisogno di ungerli) una cucchiaiata abbondante di impasto, metterci sopra qualche dadino di camembert, quindi ricoprire di nuovo con l'impasto. Disporre sopra un gheriglio di noce.
Infornare nel forno precedentemente riscaldato a 190° C, quando sono infornati abbassare immediatamente la temperatura a 180° C e far cuocere per una ventina minuti. Alla fine fate la prova stecchino che dovrà uscire asciutto.

Serviteli tiepidi, eventualmente accompagnanti da altri cubetti di camembert.


Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 43 di novembre 2014 dell' MTC.
La ricetta originale di Francesca Carloni del blog Burro e zucchero

http://www.mtchallenge.it/2014/11/mtc-n-43-la-ricetta-della-sfida-di.html

Con questa ricetta partecipo anche al 100% Gluten Free (fri)Day

una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living.

I Love Gluten Free (FRI)DAY – Gluten Free Travel & Living

venerdì 4 aprile 2014

Ciambella allo sciroppo d'acero senza glutine

Ciambella con sciroppo d'acero

Questa è una torta che ho fatto un paio di mesi fa, e ho portato così al buio, a casa di amici.
Ho osato portarla al buio perché era una torta della Martha, e la Martha di solito non sbaglia, e l'aveva già fatta, in versione glutinosa, la Patty di Andante con gusto, e le era piaciuta parecchio.
La Patty è una garanzia, quindi non ho esitato.

È piaciuta anche ai nostri amici, anche se io penso che sia più una torta da tè delle cinque che da dessert.

E così dicendo mi viene in mente il bellissimo contest proprio della Patty  È senza? È buono!
C'è addirittura una sezione che pare fatta apposta: Pasticceria fine e pasticceria da te
Patty è stata così buona da prorogare la scadenza al 30 aprile: datevi una mossa a partecipare, allora!



Sul libro della Martha Stewart si parla di Maple bundt, e devo confessare che io che cosa fosse un bundt lo ignoravo.
Ho poi scoperto che in realtà il bundt è qualunque torta fatta in uno stampo per bundt, ovvero uno stampo da budino decorato, e che a sua volta si ispira al dolce a quella meraviglia di lievitato della pasticceria austro-ungarica-tedesca che è il kugelhopf. Come quello che vedete sotto

Immagine tratta da Wikimedia (by David Benbennick)

A produrre i primi stampi per bundt e a lanciarne la moda fu l'americana Nordic Ware, colosso dell'alluminio. Negli anni '50 e '60 del secolo scorso conobbero una grande diffusione.
Adesso i bundt sono un vero classico della pasticceria a stelle e strisce, in Cakes di Martha Stewart ai bundt viene dedicato un intero capitolo.

Anche la torta allo sciroppo d'acero è molto diffusa, che sia o non sia a forma di bundt. L'ho trovata in American food di Martha Stewart (questa versione), e anche in Cakes ce n'è un'altra versione, sebbene diversa.  Anche in Delia's Cakes ce n'è una, e pure in The baking bible di Mary Berry.

D'altronde, come dar loro torto? Il profumo dello sciroppo d'acerto è inebriante e irresistibile.

La ciambella con lo sciroppo d'acero è anche sul libro
Quale libro? Ma il mio.




http://www.amazon.it/dolce-gluten-free-Pasticceria-glutine/dp/8844044838/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1415356382&sr=1-1&keywords=il+dolce+gluten+free


Veniamo dunque alla ricetta. Premetto che io non ho usato uno stampo da bundt, ma un semplice stampo da ciambella (per quanto un po' decorato).





Ciambella con sciroppo d'acero

Ciambella con sciroppo d'acero
(da Martha Stewart, American Food) 

Ingredienti 
Per circa 20 scones
  • 250 ml di panna acida
  • 125 ml di panna da montare fresca
  • 170 g di farina di riso (¶)
  • 170 g di burro a temperatura ambiente + quello per imburrare lo stampo
  • 150 ml di sciroppo d'acero +  quello per  la finitura della torta
  • 110 g di brown sugar (vedi nota)
  • 50 g di fecola di patate (¶)
  • 30 g di amido di tapioca (¶)
  • 2 uova grandi 
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci (¶)
  • 2 cucchiaini di estratto di vaniglia (¶)
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato di soda
  • 1/2 cucchiaino di sale
Strumenti utili
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione
Preriscaldare il forno a 180 °C.

Imburrare e infarinare uno stampo per ciambelle di 25 cm di diametro.

Mescolare insieme la farina di riso, gli amidi, il lievito, il bicarbonato e il sale setacciarli dentro una ciotola capiente e tenere da parte.

Sbattere con le fruste elettriche a media velocità il burro ammorbidito con il brown sugar per 3 o 4 minuti.
Aggiungervi le uova una alla volta avendo cura di non unire il secondo finché il primo non è ben incorporare.
Unire al composto 125 ml di sciroppo d'acero e l'estratto di vaniglia, e quindi incorporarvi anche il mix di farine e lievito, in tre volte alternando con la panna acida, e cominciando e finendo con la farina (farine - panna acida - farina - panna acida - farina).  Mescolare il tutto quel tanto che basta per unire gli ingredienti, non di più.

Rovesciare l'impasto nello stampo imburrato e infarinato, infornare a far cuocere per 35-40 minuti, e comunque finché non è ben dorato e uno stecchino non esce asciuto dal centro.

Sfornare, e far raffreddare 15 minuti su una gratella per dolci prima di sformarlo sul piatto di servizio.
Far raffreddare completamente. 

Appena prima di servire, montare la panna alla densità dei picchi morbidi. Aggiungere un cucchiaio di sciroppo d'acero e rimontare finché non si riformano i picchi morbidi.

Versare la panna montata allo sciroppo d'acero sulla ciambella, innaffiare con sciroppo d'acero a piacere e servire subito.

MIE NOTE
  • Per quanto riguarda il mix di farine, ho usato il classico mix per impasti lievitati di Bette Hagman (190 g di farina di riso + 80 g di fecola di patate + 50 g di amido di tapioca, ovviamente riproporzionato alla dose di cui abbiamo bisogno) 
  • Il brown sugar oramai si trova anche da noi, nei negozi etnici ben forniti, altrimenti lo si può fare in casa, secondo le indicazioni di Laurel Evans, mescolando zucchero bianco e melassa di canna nelle proporzioni di 1 cucchiaio di melassa per 1 tazza di zucchero bianco. Se proprio non lo si trova lo si può sostituire con lo zucchero di canna integrale Muscovado, che è forse un'alternativa più "sana"

 %%%%%%%%%%%%%

Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (fri)Day, una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living, per condividere la buona cucina senza glutine con tutti, celiaci e non.

Le regole oramai dovreste saperle, ma vi lascio il nostro banner perché è sempre meglio ripetere.

gluten_free_friday

Semplice, no?
E allora, vi aspettiamo in tanti per il 100% Gluten Free (fri)Day! #GFFD

domenica 13 ottobre 2013

According to Cristoforo Colombo, native indians' breakfast. Naturally gluten free. Dosas senza glutine




Che ci fai già qui oggi che è solo il primo giorno? Ti senti bene?

Certo che mi sento bene. È il Monsone che mi fa sentire benissimo!

Il Monsone? E che c'entra il Monsone? Guarda che la sfida di questo mese, le meravigliose uova alla Benedict che ha proposto quella matta della Roberta è sugli Stati Uniti... 

Qualche ora fa, 521 anni fa, Cristoforo Colombo posava il piede sull'isola di San Salvador, nei Caraib.

Sei la solita ignorante. Non era il 12 ottobre, ma il 21, c'entrano di mezzo papi, calendari, e moti solari.  Ma non eri una scienziata tu?

No, io sono un'insegnante.

Ancora peggio!  

Smettila! 
Come tutti sappiamo, il mitico Cristoforo nazionale, che è pure nato a Zena (sicuramente per omaggiare retroattivamente le nostre gentili ospiti) non sapeva di essere finito nelle Americhe, delle quali non sospettava nemmeno l'esistenza, ma era convinto di essere arrivato in Asia: quella che lui cercava infatti, era una via commerciale via mare per le Indie.

Ma che dici? Non è mica un gara di storia, questa! È un sfida culinaria! Che poi... almeno tu la sapessi, la storia... 

Appunto. Cucina. Cucina del luogo dove 521 anni credeva di essere arrivato Colombo.
Insomma, se Colombo voleva andare in India, e credeva di esserci arrivato, chi sono io per smentirlo?
Il vero American Breakfast non può che essere un Native Indians' Breakfast, ovviamente riveduto e corretto per soddisfare le regole imposte da Madame La president, che sono sempre più complicate, come peraltro avevamo ampiamente previsto.

(Ditele di si, assecondatela, potrebbe essere pericolosa)
Si cara, hai ragione cara, è tutto a posto cara

Non lo so mica se è davvero tutto a posto. Ricapitoliamo:
  • uova in camicia: celo
  • una salsa di accompagnamento (preferibilmente a base di uova, e qui casca l'asino): celo
  • un qualche tipo di pane di accompagnamento (e nelle istruzioni c'è scritto a chiare note pancakes, ricordatevelo bene perché è la chiave di volta della mia non cacciata a calci nel sedere): celo
  • una bevanda: celo
Si si ci siamo... È tutto regolare. Secondo Colombo, ovviamente :-)

Ma sai che questo piatto è naturalmente gluten free e senza rischi di contaminazioni? A parte la presenza di un cucchiaino di curcuma, che si può tranquillamente eliminare. Una figata pazzesca che ci evita pure di impelagarci in prontuari, spighe barrate e simili. E pure abbastanza equilibrato dal punto di vista nutrizionale.
Infatti i cereali usati sono senza glutine, ovviamente, ma sono pure usati in chicchi, niente farine.
E ci sono i legumi. Le lenticchie rosse in particolare. Le cui proteine vengono "nobilitate" dall'utilizzo congiunto con i cereali.

Scusa, ma che ti è preso oggi? Sei fuori? Di cosa stai parlando?

Ma dei dosas, ovviamente, le focaccine a base di riso e lenticchie fermentati tipiche dell'India meridionale dove -udite! udite!- vengono spesso proposte a colazione.
Sono note come i pancakes indiani!!! 
I dosas saranno l'accompagnamento delle nostre uova in camicia. E cose ci mettiamo assieme?

Se non lo sai tu...

Una salsa ai peperoni, ovviamente.

Ovviamente?

Uova e peperoni sono uno dei binomi più frequenti nelle cucine di tutto il mondo. C'è la shackshouka tunisina, piccantissima peperonata (te lo credo, c'è l'harissa!) servita con le uova, la piperade provenzale, uova strapazzate e peperoni, le uova alla greca (uova sode stile devil's egg ripiene di peperoni), e gli huevos rancheros, tipica colazione messicana, e della cucina Tex-Mex, dove non ci sono i peperoni, ma i peperoncini, chili.

Davvero? Sai che non lo sapevo che uova e peperoni fossero così diffusi! Questa follia sta diventando interessante... 

Per restare più nelle mie corde, anche alla zia Rossana (quella emiliana della pasta fatta in casa) le uova con la peperonata piacciono un sacco.

Se lo dice la zia Rossana...

E sai cosa si portavano nei campi per le lunghe e faticose mattine d'estate i contadini abruzzesi?

No. Ma ho un sospetto...

Uova e peperoni, naturalmente: me l'ha detto la nonna Linda, che queste cose le ha viste con i suoi occhi, quando era bambina, nelle campagne di Corropoli.

Le uova ce l'hai, l'accompagnamento pure, anche la salsa. Ma come bevanda, cosa prepari? 
È obbligatoria, Madame la President ha detto...

Lasciamo perdere le elucubrazioni di Madame la President, sulle quali avrei parecchio da ridire.
Comunque ho preparato anche quella. Visto che siamo in India...

Aridaje con questa India! Guarda che ti sbattono fuori concorso! 

Tanto fuori o dentro, 'un vinco mai uguale. Almeno così mi diverto!
Tornando a noi, visto che siamo in India, non potevo che fare un lassì.
Alla menta, che si può fare sia dolce che salato, e che completa il piatto con il colore verde.

Bianco delle uova, verde del lassì, arancione dei peperoni. Abbiamo pure la bandiera indiana.

Per la gioia di Cristoforo Colombo e di Madama la Presidenta.

Se lo dici tu... 




Le ricette le metto separate, si possono cucinare indipendentemente

Dosas
(da Il pane fatto in casa, di Christine Ingram e Jennie Shapter)
Ingredienti
(per dieci dosas)
  • 150 g di riso basmati
  • 50 g di lenticchie rosse decorticate
  • 250 ml di acqua calda
  • 1 cucchiaino da caffè di sale
  • 1 cucchiaino da té di curcuma (¶) (opzionale)
  • pepe nero di mulinello
  • olio per friggere.
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.
 
Preparazione
Due giorni prima
Mettere le lenticchie e il riso in una ciotola, lavarle e versarci sopra 250 ml di acqua calda. Coprire e lasciar riposare 8 ore (io l'ho fatto la sera).
Il giorno prima
Scolare lenticchie e riso dalla loro acqua, tenere l'acqua da parte, e frullarle molto bene nel mixer: deve venire una pastella molto omogenea. Aggiungere l'acqua rimasta, coprire e lasciar riposare 24 ore (io ho preparato la pastella la mattina)
Il giorno stesso
Aggiungere alla pastella di acqua, riso e lenticchie il sale, la curcuma, il pepe nero macinato al momento e mescolare bene. La pastella dovrebbe aver sviluppato qualche bollicina ed emanare un leggero odore di fermentazione.

Mettere una padella sul fuoco, ungerla con un po' d'olio (tipo pancakes, ma con l'olio invece del burro) e quando è ben calda, versarvi un mestolino di impasto. La dimensione deve essere quella di un pancake, e fanno proprio la stessa cosa, ovvero i buchini in superficie.
Quando si sono formati i buchini (un paio di minuti) girare la frittellina e farla cuocere un minuto dall'altro lato.
Metterle impilate coperte da un panno, di modo ché si conservino tiepide mentre si preparano le altre.

Uova in camicia
(secondo le indicazioni della Mapi, in Tip & Tricks su MTChallenge blog)

Ingredienti
(per quattro persone)
  • 4 uova 
  • acqua
  • aceto di vino rosso 
Preparazione
Tirare fuori dal frigo le uova almeno un paio d'ore prima di utilizzarle.

Mettere sul fuoco una pentola capace con circa 2 l di acqua, 20 g di sale e 30 ml di aceto.

Quando l'acqua prende il bollore, creare un vortice nell'acqua con un cucchiaino e versarvi le uova una alla volta: il vortice dovrebbe aiutare l'uovo a rimanere compatto, avvolgendo l'albume sul tuorlo. A me con una ha funzionato, con la seconda no quindi ho abolito il vortice.

Lasciar cuocere un paio di minuti con l'acqua che appena freme, scolarle con il mestolo forato e servirle subito.

Salsa ai peperoni
Ingredienti
(per quattro persone)
  • 1 peperone rosso
  • 1 pomodoro rosso carnoso (io Cuore di Bue)
  • 1 cipolla rossa piccola
  • sale
  • olio 
  • basilico
Preparazione
Lavare il peperone e il pomodoro. Tagliare il peperone a falde e grigliarlo, quindi togliere la pelle e tenerlo da parte.
Mondare la cipolla, tagliarla a fette alta e grigliare pure lei.
Tagliare a metà il pomodoro, e grigliare anche il pomodoro.
Mettere il tutto nel mixer e azionarlo a impulsi, poche volte: si deve ottenere un composto non del tutto omogeneo, ma nel quale si sentono ancora i pezzettini, tipo brunoise ma ancora più piccoli.
Aggiungere l'olio, le foglie di basilico spezzettate, mescolare e aggiustare di sale. Tenere da parte (non in frigo).

Lassì alla menta
Ingredienti
(per quattro persone)
  • 500 g di yogurth greco bianco
  • 60 g di zucchero
  • 12 foglioline medie di menta fresca
  • 150 ml di acqua freschissima 
Preparazione
Mettere il tutto nel bicchiere del frullatore e frullare fino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso.


MIE NOTE: 
La cucina non è aristotelica, si sa, quindi non è affatto detto che se A sta bene con B, e B sta bene con C, allora A stia bene con C, né tantomeno che A, B e C stiano bene tutti insieme.
(Ditele di si, ditele di si)
Per onestà intellettuale, e tirandomi parecchio la zappa sui piedi, vi dirò che questo principio si applica un po' a questo piatto:
uova a peperoni, OK (e si sapeva)
dosas e peperoni, OK (anzi, sublime!)
uova, dosas e peperoni... insomma.
Soprattutto sono le uova con i dosas che ci azzeccano poco. Non mi ci sarebbero piaciuti nemmeno i pancakes, tanto per dire. È questione più che di gusti, di consistenze: con le uova preferisco un accompagnamento che assorba il tuorlo d'uovo colante, quindi qualcosa di più panoso. Ci vedrei bene degli scones, ad esempio, dei paninetti al latte, anche una bella fetta di pane casereccio abbrustolito, ma questi aggeggi tipo frittelle non mi sembrano la morte sua.

I dosas invece sono davvero una bella invenzione. Li rifarò presto. Li ho visti anche più sottili, proprio come crepes, e mi sembra un'idea ottima. Hanno un buonissimo sapore, delicato ma ben definito.
Per renderli ancora più fermentanti, la prossima volta proverò ad aggiungere il fieno greco, che dice che aiuta la lievitazione.
Per darvi un'idea, somigliano alla cecina, ma la presenza del riso e la fermentazione rendono il tutto più leggero.

La salsa ai peperoni è buonissima. Anche quella non è farina del mio sacco, ma l'idea viene dalla mechouia tunisina, un contorno appunto a base di peperoni, cipolle e pomodori grigliati (che però sarebbe molto piccante). E con cosa viene servita la mechouia, così per completare il cerchio? Ma con le uova (sode) ovviamente!

Lassì ottimo. Da rifare al più presto. Purtroppo alla prole non è piaciuto, troppo mentoso. Ma a me sì, tanto!

Con questa ricetta partecipo alla sfida di ottobre dell' MTC.
La ricetta originale  Roberta Cornali di La valigia sul letto
MTC di ottobre 2013

venerdì 28 giugno 2013

Almost a Waldorf salad



"Mais la salad niçoise n'est pas une salad de la Belle Epoque, elle est une salad paysanne, Monsieur le chef..."
"Oui, c'est vrai, on doit faire quelche chose. On doit trouver une vrai salad de la Belle Epoque, parce que comme ça Madame la Président sera content"
"On doit dire que elle est un peu palleuse, Monsieur le chef"
"Évidemment elle est, mais il faut faire bon vis a mauvais jeu, parce que elle est la Président".
"Elle est la Président, sans doute!"
"Oui, elle est la Président..."
"Quelle salad on peut faire? Les autres concurrents ont gratté le fond du baril maintenent"
"Ce n'est pas important ce que les autres concurrents ont fait, l'important est avoir un bonne idee et la percourir jusque à la fin, avec coherence"
"Avez-vous déjà une bonne idée?"
"Oui je l'ai. J'ai pensée de mettre des raisins, avec des pommes vertes, de la laitue, du céleri, des noix et, comme condiments, du yogurth et de la mayonnaise. Charmant, n'est pas?"
"..."
"???"
"..."
"Parlez!"
"...
Elle est déjà été inventé par le chef de l'Hôtel Waldorf de New York vers 1893..."
"Nooooooooooooooooooooooooooooooooo! C'est n'est pas possible!!!
...
...
...
Est-ce tu pense que l'ont déjà  publié sur l'Internet?"
"Oui, je le pens"
"..."
"..."
"Merd!"  
"Il y à un autre problem"
"Un autre?!?!
"Oui...
Madame la Président veut que la salad soit accompagné par quelche chose de croustillant"
"...
Ont doit admettre que madame la Président est vraiment palleuse..."
"Mais elle est la Président"
"..."
"..."
"..."
"Trouvez!!!! Ont fera des gougères! Ils sont croustillant, sont-ils?"
"Oui chef! Vous etez vraiment malin monsieur le chef!"
"Monsieur le chef..."
"Qu'est-ce qu'il y a????"
"Le plat... Il doit être elegant"
"Madame la Président nous a en peu cassé le marons...
Est-ce tu pense que un plat du 1927 sera à son goût?"
"Je pense que oui, Monsieur le chef...
Elle ne peurra pas dire plus rien!"
"Je l'espere.
En marche! Il est déjà le 28 de june, il est tard"  

E, vi prego, non chiamate subito la neuro.

Almost a Waldorf salad
Ingredienti
(per due persone)
  • un piccolo cespo di lattuga
  • il cuore di un sedano
  • una mela Granny-Smith
  • uva bianca (ci andrebbe quella rossa ma non è proprio stagione)
  • una manciata di gherigli di noci 
    Per il dressing
  • 1/2 tazza di yogurth greco
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • olio di oliva
  • sale

Preparazione
Mondare la lattuga. Tagliare il sedano a cubetti, e anche la mela, a parte qualche fettina che terrete, con la buccia, per la composizione del piatto.
Lavare l'uva e tagliarne a metà un paio di manciate di acini.
Spezzare grossolanamente i gherigli di noci.
Comporre in modo carino nel piatto, e condire con il dressing.
Servire accompagnata da qualche gougéres.

Per il dressing
Mescolare lo yogurth, un paio di cucchiai di olio d'oliva, un cucchiaino di sale e il cucchiaio di limone.
 

Gougéres
(ricetta ottenuta modificando quella dei bigné del sito "Cucina naturale senza glutine")
Ingredienti
  • 60 g di farina di riso finissima (¶)
  • 30 g di fecola di tapioca (¶)
  • 45 g di burro 
  • 25 g di parmigiano reggiano grattugiato
  • 2 uova
  • sale
  • 110 cc di acqua
  • semi di papavero per decorare
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

Preparazione
Far prendere il bollore all'acqua con un pizzico di sale e il burro a tocchetti. Quando bolle, buttare tutte insieme la farina di riso e l'amido di tapioca, e mescolare per un paio di minuti, finché si stacca dal bordo della pentola.
Togliere dalla pentola e far raffreddare.
Quando è freddo cominciare a mescolare con le fruste (io in planetaria) e aggiungere un uovo, sempre mescolando. Quando è perfettamente amalgamato aggiungere il successivo.
Quando è perfettamente amalgamato aggiungere il parmigiano.
Accendere il forno a 200 °C.
Imburrare una teglia da forno.
Mettere il composto in un sac à poche con bocchetta liscia piccola.
Far delle palline grandi poco più di una noce, e cuocere in forno per 15-20 minuti (io 20).

Avec cette recette je particip à le défi du juin 2013dell' MTC.
La ricetta originale della Leonardo di Cozzaman

mercoledì 5 giugno 2013

Una bimba che cresce, una mamma che studia e un meat-loaf, ovvero polpettone, senza glutine



Il mio corso volge al termine, e sono cominciati gli esami. Oggi il primo. Della mia materia, quindi facile.
Però non c'è niente da fare, alla mia età, con un lavoro da portare avanti, una famiglia da accudire, una casa da non lasciare andare a rotoli (e su questo ci sto davvero quasi riuscendo, a farla andare a rotoli), una cucina abbandonata, non è la stessa cosa che quando di anni ne avevo venti o ventitre, e non avevo nient'altro da fare che studiare e poco altro, per lo più molto divertente.
 E poi c'è la testa. Quella proprio non è più la stessa. All'epoca leggevo le cose e le sapevo. Ora le leggo... E prima di tutto non è affatto detto che le capisca :-) E poi imparale! Insomma, una bella faticaccia.
 Ma si fa. Ci si mantiene vivi. Vivi e contenti, malgrado la fatica.
Poi è educativo, per i figli. Sicuramente accusano il colpo, ma vedere la loro madre che studia, si impegna, persegue un obiettivo è davvero un bel messaggio, più eloquente di tante parole.

Oggi scricciola dodicenne, che è dotata di una capacità auto-riflessiva che mi colpisce ogni giorno di più, ha passato un'ora a telefonare ai compagni per fare un pensierino per le professoresse.
Mi ha colpito, perché, come dice lei, è timida, e fino a poco fa non è che si sentisse molto nei suoi cenci, a scuola. Eppure oggi ha preso questa iniziativa. E quando la compagna più intraprendente voleva toglierle di mano la gestione di questa cosa, si è fatta coraggio, le ha ritelefonato, e si è imposta, riuscendo a non farsi passare sopra. Il tutto con i suoi modi composti e delicati, senza aggressività, ma ferma. Quando ha attaccato il telefono mi ha detto "Mamma, che fatica! Però ce l'ho fatta. Lo sai che sono timida, e non mi è facile, ma ho tenuto duro, e sono veramente soddisfatta di me".

Ecco, chi ha figli, e soprattutto chi ha una figlia potrà comprendere la gioia che ho provato. Per lei, per la sua soddisfazione, perché vederle crescere e acquisire sicurezza è una gran cosa. 

E allora le dedico questo polpettone, che le era tanto piaciuto. È un po' invernale, ma con il freddo che fa ci sta tutto.
La solita Martha Stewart, che mi ha davvero conquistato.
E poi così, se mi sbrigo a scrivere la ricetta, partecipo anche al redone dello Starbooks :-)
Grazie Patty di Andante con gusto perché ho copiato la traduzione pari-pari dalla versione che avevi fatto tu :-)


Già che ci sono vi dico anche che oggi c'è una mia ricetta su La cucina di D. Così, visto che non ho niente da fare ;-)




Ed ecco la ricetta del polpettone...

Meatloaf and mashed potatoes
Ingredienti
(per otto-dieci persone)

Per il polpettone
  • 3 fette di pane senza glutine tagliato in pezzi grandi senza eliminare la crosta (¶)
  • 1 cipolla tritata grossolanamente
  • 2 spicchi d'aglio tritati 
  • 1 gambo di sedano tritato grossolanamente
  • 1 carota tritata grossolanamente
  • 75 gr di prezzemolo tritato
  • 340 gr di carne di manzo tritata
  • 340 gr di carne di maiale macinata
  • 340 gr di carne di vitello macinata
  • 1 uovo grande
  • 245 gr di ketchup (¶)
  • 1 cucchiaio di Senape di Digione (¶)
  • 1 cucchiaio di salsa Worcestershire (¶)
  • 1 cucchiaio di sale grosso
  • metà cucchiaio di pepe macinato fresco
  • 2 cucchiai di zucchero di canna
  • farina di riso + quella per infarinare la teglia
Per il puré (mashed potatoes)
  • 1800 gr di patate a pasta gialla pelate e tagliate a pezzi di 1 cm c.ca
  • sale grosso e pepe macinato fresco
  • 250 ml di panna 
  • 250 ml di latte
  • 113 gr di burro
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

Preparazione
Preparare il polpettone
Preriscaldare il forno a 190°.
Mettere il pane nel mixer e tritarlo finemente.
Trasferirlo in una ciotola media.
Mischiare cipolla, aglio sedano, carota e prezzemolo in un mixer e usare il pulse fino ad ottenere un composto fine. Aggiungere le briciole di pane, la carne macinata l'uovo, 80 gr di ketchup, la mostarda, la salsa Worcestershire, il sale e il pepe. Mischiare gentilmente ma con determinazione con le mani per amalgamare bene il tutto. Trasferire il composto in uno stampo per polpettone di 13 x 23 cm e pressarlo dentro per riempire ogni spazio.
Mischiare il rimanente ketchup con lo zucchero in una ciotola e mescolare fino a che sia bello morbido. Spennellare bene la superficie del polpettone con un bello strato di glassa al ketchup.
Sistemarlo su un foglio di carta da forno e cuocere per 1h 20 minuti c.ca o fin a quando il termometro da forno inserito nella carne, darà 71°.
Lasciar lievemente raffreddare e poi servire.

Preparare il puré di patate
Mettere le patate ed 2 cucchiai di sale grosso in una larga casseruola.
Coprire le patate con acqua fredda per oltre 1 cm e portare a bollore.
Ridurre la temperatura a medio-bassa e far sobbollire fino a che le patate non saranno morbide, dagli 8/10 minuti.
Nello stesso momento riscaldare la crema insieme al latte ed al burro in un pentolino a temperatura medio bassa mescolando occasionalmente, fino a che il burro non sarà sciolto.
Scolare le patate e passarle attraverso un setaccio trasferendole in una ciotola a prova di calore (o schiacciate le patate fino a renderle morbide - io nel passaverdure). Versare la crema riscaldata sopra le patate lentamente ma con decisione e mescolare fino a che non sia morbido e cremoso.
Aggiustare di sale e pepe. Servire immediatamente o mantenere al caldo sopra una pentola a bagno maria.
Con questa ricetta al Redone dello Starbooks  
 


Starbooks Redone di giugno 2013

linkwithin

Related Posts with Thumbnails