Quando sfogliando le pagine della mia rivista preferita mi sono imbattuta nella pubblicità della nuova campagna primavera estate di Brunello Cucinelli, il mio cuore ha fatto un balzo.
Vi dirò che non era per il prodotto pubblicizzato a sorprendermi, ho appena notato i modelli e quello che indossavano.
Del resto le mie tasche si rifiutano di partecipare al salasso che comporta acquistare anche solo una semplice sciarpa in cachemire del famoso stilista.
E' evidentemente troppo high per me, quella linea.
No, il mio sguardo e il mio cuore si sono persi ammirando ciò che in realtà dominava tutto il resto.
Il luogo dello shooting mi aveva colpito che io conosco molto bene.
Ho pensato fosse venuto invece il momento di parlarvi di lui, di quel castello da fiaba costruito per amore.
So già che chi conosce tutte le teorie con le quali da secoli gli storici ci sfiancano, dirà che sono molteplici i motivi per cui Federico II di Svevia il "Puer Apulie" fece costruire il castello.
Ma io insisto che l'unico vero motivo fu quello del suo amore grandissimo per Bianca Lancia sua compagna e madre dell'adorato figlio Manfredi.
Fra i castelli federiciani in Terra di Puglia, Castel del Monte rappresenta un Unicum.
Eretto a circa 20 Km da Andria su un colle alto 540 metri sul livello del mare.
Dalla collina si domina la valle fino al mare adriatico.
Questa costruzione il cui profilo oggi è inciso sul rovescio della moneta di un centesimo di euro coniata in Italia, si è imposta l'attenzione di molti studiosi per la sua forma unica, che però non è evidente a chiunque arrivi nei pressi delle sue mura, ma solo a chi ha studiato a lungo la forma e la struttura.
Perchè chi si avvicina al castello da profano può solo innamorarsene.
E' probabile che non fosse considerato luogo di difesa, cioè destinato a proteggere dagli attacchi esterni di eventuali nemici.
Anche perchè mancano tutte quelle strutture solitamente usate per ostacolare un attacco offensivo: le caditoie, il ponte levatoio, i merli e le feritoie, ad esempio: queste ultime o quelle che sembrano essere tali, sono strombate nella parete in senso opposto a quello che si ritrovano nei castelli di difesa.
Non vi sono stalle, cucine, dispense e non c'è un cappella, struttura che non poteva mancare in un castello che si rispetti(ma questo io lo interpreto ad hoc, visto l'amore che Federico aveva per la chiesa e per il Papa).
Grande errore secondo me averlo considerato come "castello di caccia".
Un luogo così elegante e fiero è stato fatto passare per frivolo e leggero.
No non era questa la sua destinazione.
Altri storici per via della sua pianta ottagonale che ricorda il simbolo dell'infinito lo ritengono un luogo di culto esoterico.
L'ottagono rappresenta la posizione intermedia fra il cerchio (Dio) e il quadrato (l'uomo), secondo l'interpretazione medievale che rappresentava con la prima figura geometrica tutto ciò che era di pertinenza celeste e trascendente, e con la seconda indicava gli elementi della dimensione terrena; la figura dell'ottagono è quella che si avvicina ad entrambe, per cui si configura come simbolo dell'elevazione.
Nel 1996 l'UNESCO lo ha inserito nella lista dei monumenti ritenuti patrimonio universale dell'umanità.
Di sicuro al di là di tutte le congetture sulla destinazione, è il simbolo tangibile della potenza sveva, il diadema imperiale che si staglia contro il cielo terso e azzurro di Puglia.
Ma quello che penso io, ogni volta che salgo il leggero pendio che mi porta su verso questa meraviglia, è ben diverso.
Mi è capitato di arrivare con un sole splendido tale da illuminare tutta quella pietra bianca e calcarea e renderla luminosa e accecante;
altre volte salire mentre il vento soffia tra i rami dei pini piantati lungo la via d'accesso, quasi fantasmi estranei a luogo che con echi lontani richiamano un passato grandioso.
Ma al tramonto, mentre il sole cala dolcemente giù dalla collina e il cielo rosso accende come un fuoco tutta quella meraviglia, il silenzio comincia a sussurrare alle orecchie di chi come me tace e ascolta, perdute parole d'amore.
Bianca mia dolce Bianca, luce del mio amore, ho costruito questa corona per te, affinchè tu possa aspettare dolcemente il mio ritorno.
Questo post è dedicato al gruppo di amici con i quali ieri ho trascorso una splendida giornata.Grazie Alessandra per la tua amicizia e per averci guidato nella ricca e affascinante Torino, città dove tu, eminente toscanaccia, vivi.Grazie Arnika, svizzera del mio cuore, grazie Dorian, mio vate, mio stylist preferito, grazie Giadelle meravigliosa e dolcissima nuova amica.