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24 marzo 2013

Datemi una giornata deliziosa con gli Stereophonics






Il gruppo Sterephonics nella formazione odierna: Kelly Jones,Richard Jones, Adan Zindani (googles images)




Avrei tante cose da dire a proposito del fatto che la primavera tarda ad arrivare.
Per prima cosa che sono stufa. Il freddo, la pioggia, il brutto tempo in generale, mi hanno messo di cattivo umore.
Anche la neve, sissignore.
Ma forse siamo alla fine del tunnel, almeno per quel che riguarda il tempo.
Per il resto ci siamo dentro fino al collo.

Io vorrei vivere in un tempo di media stagione, una primavera intensa, con prati e profumi di fiori campestri. Lontano abbastanza dalla città per godermela ma non troppo, per non perdere l'abitudine allo shopping per esempio. Ah sì, una vita piena di contraddizioni piacevolissime. Lasciarmi andare a pomeriggi pigri, seduta sotto un albero fiorito a leggere o a rileggere un libro scritto con vera passione.
Oppure perdermi e fantasticare inseguendo il filo dei pensieri che mi ispirano le note dell'ultimo disco appena comprato. 
Come quello dei ragazzi di cui vi sto per parlare, gli STEREOPHONICS.
15 anni di carriera e otto album. Un gruppo di maledetti gallesi grandi bevitori e grandi sognatori.
Capitanati da un tipaccio fornito di un ego spropositato tale Kelly Jones.
Che a vederlo con quel ciuffo di capelli neri corvino e quella faccia da schiaffi lo capisci subito che sarebbe molto meglio stargli alla larga. Ne sanno qualcosa alcuni dei componenti del gruppo originario che se ne sono andati. Convivere con lui è davvero difficile, l'atteggiamento assolutista lo ha imparato dai fratelli Gallagher di cui sono stati supporter in parecchi concerti, prima che Liam e Noel decidessero di mandarsi al diavolo definitivamente. Ma Noel però è rimasto molto legato al gruppo tanto da partecipare alla realizzazione del loro ultimo lavoro " Graffiti on the train".
Nascono come gruppo brit pop nel 1992, bel sound anni 70 per poi convergere sul rock. Ma solo a fine '96 si fanno conoscere dal grande pubblico britannico. Sono giovani e arroganti, con un potenziale non indifferente. Kelly scrive canzoni che hanno molta presa sul pubblico. Testi a volte intensi, molte altre volte piacevoli. Il tutto condito da un bel rock sostenuto. Sono fin dall'inizio una bella promessa immediatamente premiata anche dalla critica. Il problema è che sono discontinui, o meglio che Kelly, la mente e il cuore del gruppo, è discontinuo. Spesso ho avuto l'impressione che faccia questo mestiere sul filo dell'ignavia,alternando momenti di intensa produzione a momenti di intensa pigrizia. Come quegli scrittori che scrivono un paio di libri che fanno subito il botto. Sono belli, graffianti, con una scrittura che segna, tutti presupposti grazie ai  quali ci si possono aspettare grandi cose. Poi però, tutto si ferma e non si capisce fino in fondo perchè succede. E ti incazzi perchè sai, da quello che conosci, che avrebbero la possibilità di fare tanto e farlo bene e di migliorare sempre di più e invece, si concedono un disco perfetto e subito dopo un altro da dimenticare. Ma mi piacciono. E molto. Dai tempi in cui sentii per la prima volta questa canzone che sembrava scritta su misura per me, nell'istante in cui cercavo di trovare un posto nuovo verso cui andare:



Riescono a regalarmi allegria ovunque mi trovi, con la loro carica positiva.



Hanno il potere di trascinarmi attraverso mille domande, le solite e spinose per le quali non riesci a trovare risposte degne:




Oppure ti fanno pensare che stai sbagliando e che se solo potessi riavvolgere il nastro della tua vita forse le scelte sarebbero diverse:


Non voglio rompervi le balle a lungo. Lo so che se insisto rischio di diventare noiosa, ma nel loro caso spero di avervi fatto conoscere qualcosa di interessante. Come dicevo all'inizio è appena uscito il nuovo album, Graffiti on the train.



Kelly, presentandolo qualche giorno fa da Vittoria Cabello a "Quelli che il calcio" ha parlato di lavoro epico. Suppongo si riferisca al fatto che, ha dovuto chiudersi per parecchio tempo in sala d'incisione senza svaghi e distrazioni a parte qualche birra,per provare a fare un bel lavoro come lui è in grado di fare, quando ne ha voglia. Deve essere stata dura. Ma visto che la prova precedente non era stata esaltante, mi auguro per davvero sia così. Il singolo "Indian Summer" già uscito da qualche giorno, promette molto bene.
E vorrei avere la possibilità di tornare a cantare a squarciagola ai loro concerti. Probabilmente in autunno saranno in Italia. Sarebbe bello tornare a sentirli dal vivo come nel 2010 all'Alcatraz.



Mi ero proprio divertita.