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20 gennaio 2022

[OGNI 20 GENNAIO] La bellezza secondo Audrey Hepburn

 



Cara Audrey, tu sei la mia musa.

Fin da quando, a poco più di sei anni, vidi per la prima volta il film che ti fece diventare un'icona: "Breakfast at Tiffany's".

It.todoocollection.net


01 dicembre 2021

[PREMI] La Paisible Award 2021 - Premio Audrey Hepburn

 

Fiori - olio su tela - Audrey Hepburn -  1969

Quando circa tre anni fa, volli creare il premio La Paisible Award (QUI), in occasione del venticinquesimo anno dalla scomparsa di Audrey Hepburn, non immaginavo che, per qualche  tempo poi, lo avrei sospeso.

26 maggio 2021

[VINTAGE] I 75 ANNI DELLA VESPA

 

Un mito vero la Vespa. Tra i ricordi più cari  della mia adolescenza, i pomeriggi trascorsi sul cinquantino di una mia carissima amica mentre  sfrecciavamo in lungo e in largo per ogni angolo della città. Si chiacchierava, si cantava, ripetevamo perfino le lezioni. Oppure spettegolavamo su compagni di scuola e professori.  O ci "facevamo i film" sui ragazzi che ci piacevano, destinati per la maggior parte delle volte a rimanere materia dei nostri sogni.

La vespa bianca. La mia preferita. Quest'anno compie 75 anni e mi sembra una ragazzina. Lo scooter della Piaggio è il ciclomotore più famoso al mondo. L'ho vista esposta al Moma di New York. Bella e unica. Icona irraggiungibile alla pari della mia attrice preferita, Audrey Hepburn, che ha contribuito a renderla celebre ovunque, grazie al film "Vacanze Romane" in cui la guidava in modo rocambolesco  per le vie di Roma, con Gregory Peck seduto dietro.  Ho fatto una piccola ricerca e pare che siano oltre 45 i film in cui appare. Da Fellini ne La dolce vita a Caro diario di Nanni Moretti.

E per quel che riguarda le produzioni internazionali, mi vengono in mente Absolute Beginners e American Graffiti.  Scommetto che voi ne ricorderete tanti altri.

Quest'anno in occasione del compleanno, il Museo Piaggio ha allestito una mostra a Pontedera che sarà visitabile fino al 30 settembre. Per informazioni QUI e QUI.

È una star internazionale, che non ha mai ceduto all'età e rimane immortale.Un gran bel pezzo della storia italiana destinato a rinnovarsi sempre e a rimanere sotto i riflettori ancora a lungo  perché senza tempo.

Chissà se anche voi l'avete amata e se come me vi porterete nel cuore quel senso di libertà ed emozione che regalava. Suppongo di sì😉

Buon compleanno VESPA!








20 gennaio 2021

[ICONE] AUDREY HEPBURN LA DONNA OLTRE LA DIVA


Audrey Hepburn nella sua casa in Svizzera (dal web)

Quando qualche giorno fa vi ho chiesto (QUI) di indicarmi quali personaggi di altra epoca avreste voluto conoscere, ho tenuto volutamente fuori dalla mia lista colei che è oltre il primo posto.IL MUST. Nel mio immaginario riveste un ruolo speciale, fuori da ogni gara possibile e sopra tutto e tutti.

Sto parlando di  AUDREY HEPBURN. 

Come ogni anno, in occasione del 20 gennaio, giorno in cui ci ha lasciato nel 1993, le dedico un post.  Di lei ho sempre amato soprattutto la semplicità, il suo voler essere ricordata come donna e come madre.  Rifuggiva la celebrità, era un peso che, con il tempo, le era diventato insostenibile. Ci aveva provato  durante il primo matrimonio con Mel Ferrer ma era difficile realizzare questo desiderio ad Hollywood, essendo pure la moglie di una star cinematografica. Ci riuscì con il secondo matrimonio quando sposò il medico Andrea Dotti e si trasferì a Roma, lasciando il cinema. Desiderava avere molti figli, e dopo il primo, Sean, avuto con l'ex marito, ebbe Luca. Provò ancora a diventare madre ma prima un aborto e poi l'età (allora non era così semplice diventare madri dopo i quarant'anni) mise da parte le speranze e si dedicò ai due figli.  

Ed è proprio Luca a fornire una delle versioni più delicate della vita privata di sua madre, scrivendone in un libro: Audrey mia madre

La racconta con semplicità e tanto amore perché voleva spiegare ai suoi figli chi fosse la nonna, chi si nascondeva dietro quel tubino nero e quei grandi occhiali da sole, che vedevano nelle immagini proiettate al cinema.

Del resto anche lui aveva scoperto solo da grande, chi fosse davvero per il mondo intero sua madre. Ai giornalisti che gli chiedevano con insistenza di lei, da bambino rispondeva scocciato: Vi sbagliate, sono il figlio della signora Dotti.

Nel libro tra i tanti aneddoti racconta questo, nato da un incontro tra alcuni giornalisti (sempre loro) e sua madre. Poiché si stupivano del suo precoce addio alle scene, spiegava: "Alcuni pensano che rinunciare alla mia carriera sia stato in grande sacrificio fatto per la mia famiglia, ma non è per niente così. È la cosa che più desideravo fare, la casalinga. È triste che molte persone pensino che è una vita monotona, ma non puoi semplicemente comprare un appartamento, arredarlo e non occupartene più. Sono i fiori che scegli, la musica che metti, il sorriso che hai sulle labbra mentre aspetti il ritorno dei tuoi cari. Voglio che sia una casa allegra e vivace, un porto sicuro in questo mondo travagliato. Non voglio che mio marito e i miei figli, tornando a casa, trovino una donna nervosa. La nostra epoca è già abbastanza nervosa, no?".

Luca narra anche del trauma subito da sua madre durante la seconda guerra mondiale.Delle privazioni subite in Olanda durante l'occupazione tedesca. Lei considerò la sopravvivenza un dono che non doveva essere sprecato. Lavorò duramente per riconquistare quel che aveva perso, soprattutto casa e famiglia.  Ne avevo parlato (qui). Ritengo sia stato l'unico vero grande stimolo che la portò a voler realizzare con tutte le sue forze quello che per lei era la felicità. LA SUA CASA. Se Audrey aveva un segreto per essere felice, probabilmente, era questo.


Su di lei leggi  anche qui:

La ricetta della felicità: gli spaghetti al pomodoro di Audrey Hepburn

Ogni 20 gennaio: Audrey Hepburn

Ogni 20 gennaio

Il giorno della Memoria

La Paisible Award: Premio Audrey Hepburn

A cena con...

Da Holly Golightly a Colazione da Tiffany

L'anima elegante di Audrey Hepburn

Breakfast at Tiffany's: il film della mia vita


Fonti: Audrey Hepburn mia madre - Luca Dotti e Luigi Spinola - Mondadori - 2015



Si apre ufficialmente, sul mio blog, la settimana della MEMORIA.


09 novembre 2020

COLLEZIONI: BARBIE AMORE SENZA FINE


Barbie Oscar de la Renta - collezione privata Mariellaesseci


Leggevo sul Corriere della Sera di sabato, che la passione per le collezioni è un vizio che non passa mai e dura per sempre. 

I collezionisti hanno il loro decalogo al quale si attengono fino al parossismo. Alcuni di loro praticamente non vedono quasi mai le loro collezioni perché preferiscono tenerle chiuse e al buio,  per ripararle dalla polvere e dalla luce.  I pezzi devono essere in condizioni perfette, perché la loro conservazione ne cambierebbe il valore e di conseguenza la quotazione di mercato. 

Naturalmente, mio marito ed io non siamo a questi livelli ma  poco di manca !

La sua collezione di trenini in scala 1:87 è strepitosa. Ne ha molti e  tutti completi, tra modelli Lima, Rivarossi e Acme. Ma la sua passione comprende anche le monete del Vaticano e i fumetti. 

ARLECCHINO 520 - 1960 - ACME  -  COLLEZIONE PRIVATA

Invece in cima alle mie passioni c'è la Barbie (ve ne ho già parlato altre volte come  QUI e QUI). Le colleziono fin da quando avevo 6 anni, visto che la mia prima Barbie Malibù è del 1972.

Sul Corriere si parla della Barbie  più costosa, battuta  all'asta da Christies's nel 2010 per 302.500 dollari. Realizzata dal gioielliere Stefano Canturi, aveva collier e anello con diamanti rosa rarissimi, circondati da diamanti bianchi.  E nel mio piccolo ne avevo già parlato qualche anno fa.   Come dire, blog di nicchia batte quotidiano nazionale 1 a 0! Aggiungo che l'anonimo compratore ha donato l'intera somma ad una associazione per la ricerca contro il  cancro al seno. Quindi, le Barbie fanno del  bene, anzi benissimo!


Barbie Canturi foto presa dal web

Le mie, in tutta onestà, sono lontane da quei parametri ma si difendono.

Ho la collezione completa di Audrey Hepburn dedicata ai suoi film più famosi: Breakfast to Tiffany's,  My fair Lady e  Vacanze Romane.Ma spazio tra le Barbie realizzate dagli stilisti più famosi a quelle dedicate ai periodi storici più di tendenza. L'ultima l'ho acquistata da Fao Swartz lo scorso dicembre.

Mi sono chiesta spesso come nasca una passione così mirata come quella per i giocattoli e sono giunta alla conclusione che forse è il modo per alcuni di noi di non perdere mai il CONTATTO con il bambino che siamo stati, e per cercare in fondo di preservarlo dal resto del mondo.

E voi, che passioni avete? Cosa collezionate? E cosa pensate di noi irrefrenabili appassionati?


Barbie Busy Gal Vintage - collezione privata Mariellaesseci


Eliza Doolittle - lezioni di bon ton -  My Fair Lady - collezione privata Mariellaesseci

Eliza Doolittle - Principessa di Ungheria - My Fair Lady - collezione privata Mariellaesseci





25 giugno 2020

COME TU MI VUOI



Tra meno di due mesi questo blog entrerà nel suo decimo anno di attività. Non ho mai festeggiato qui, mi imbarazza. Lo stesso vale per ogni ricorrenza personale, l'ho fatto in passato solo in un paio di occasioni che non potevano essere ignorate. 

L'attività della mia casa è stata particolarmente prolifica negli anni,  con un paio di stop  dovuti a problemi personali. Ho affrontato diverse tematiche, creato rubriche dedicate alla poesia, alla musica e alla lettura, mie grandissime passioni;  ho giocato con voi  attraverso dirette lunghissime, durante il Festival di SanRemo e X-Factor. Ho ideato un premio, ispiratomi dalla mia attrice preferita Audrey Hepburn e dedicato ai blog che si distinguevano per la bellezza ed eleganza dei contenuti :  LA PAISIBLE AWARD. Tantissimi di voi lo hanno ricevuto e apprezzato. Vi ho parlato di me a cuore aperto. Mostrandovi ciò che sono, i miei pochi pregi e i  tanti difetti.

Ho evitato di parlarvi dei miei problemi di salute, di dolori, di interventi chirurgici e di malattie. Ho evitato perché, come dicevo sopra, lo scendere troppo nel personale mi imbarazza e penso imbarazzi anche chi mi legge. Sono una che se la cava, a volte bene a volte meno, come la maggior parte di noi. 

Nel mio parlarvi di me e delle mie passioni, ho cercato di non annoiarvi. Forse non ci sono sempre riuscita ma credetemi se vi dico che il vostro interesse e la vostra attenzione sono importantissimi.

E allora qui, seduta sullo scalino del nuovo anno che si avvicina, vi chiedo se ci sia qualcosa che cambiereste di questo mio mondo o ci sia qualcosa di nuovo che vorreste. Mi piacerebbe che la vostra partecipazione e il vostro affetto per me non scemasse col tempo, a causa magari di una mia miopia. I vostri consigli e pure le critiche  li accoglierò con il rispetto e la stima che meritate. 

Resto a casa mia esattamente così come sono e allo stesso tempo disposta ad essere anche un po' come mi vorreste voi.

Vi abbraccio forte, come sempre.


04 maggio 2020

LA RICETTA DELLA FELICITÀ: GLI SPAGHETTI AL POMODORO DI AUDREY HEPBURN




Audrey Hepburn aveva lasciato il cinema per fare la madre. Si era scrollata di dosso la mondanità. Invitava solo gli amici e solo quelli veri. Gli spaghetti al pomodoro erano anche un modo di dire: "ecco, questa è la mia casa, io sono così, non aspettatevi che io sia diversa." E di pasta ne mangiava tanta. Per me bambino la mamma non è mai stata né grassa né magra, ma ricordo che amici e parenti si stupivano di come riuscisse a non ingrassare mai. Non si limitava ad assaggiare eleganti porzioni minimaliste, si serviva anche due piatti colmi di pasta e spesso chiudeva il pasto così, come si fa in molte famiglie italiane dove gli spaghetti sono un primo piatto solo per dire.

(LUCA DOTTI - AUDREY MIA MADRE - EDIZIONI MONDADORI)

Oggi è il suo compleanno e non potevo far passare la giornata senza farne cenno. Allora vi regalo la sua ricetta preferita, la più semplice, la più buona.
È così anche per me. Un piatto di pasta al pomodoro e basilico fresco sono la cosa più buona al mondo, una piccola ricetta della felicità.




È tratta dal libro di suo figlio. Ho fotografato tutte le pagine comprese le sue annotazioni personali  ovvero " il consiglio in più".
BUON COMPLEANNO AUDREY 












































21 gennaio 2020

OGNI 20 GENNAIO: AUDREY HEPBURN




Qualche anno fa, feci una promessa.

Avrei ricordato la mia attrice preferita ogni 20 gennaio.
Sono un po' in ritardo, ma non penso sia un problema😀

Voglio parlarvi di lei attraverso i disegni originali di Valerio Piccioni, disegnatore ufficiale di Julia e Dylan Dog, realizzati in esclusiva per il libro scritto da Margherita Lamesta Krebel:

"Audrey Hepburn immagini di un'attrice"











"Quella che vedevi nei film era la stessa che vedevi nella vita reale. Audrey era davvero come speravi che fosse"
(Ralph Lauren)


Fonte: Audrey Hepburn - immagini di un'attrice di Margherita Lamesta Krebel.
Edizioni Tabula Fati - 2017

14 marzo 2019

[ICONE] BUON COMPLEANNO BARBIE

Ebbene sì, la mia bambola del cuore quest'anno compie sessant'anni. Cominciamo con il dire che non li dimostra eh!
E raccontiamo un po' di lei e di me, perché la nostra storia è un intreccio quasi indissolubile. Partiamo da alcune informazioni base.

Barbie Millicent Roberts di Willows (Wisconsin) nasce il 9 marzo del 1959. È alta 29,5 centimetri.
Debutta alla fiera del giocattolo di New York. Il suo look, costume intero e coda di cavallo, rispecchia il fascino sofisticato delle dive anni '50. 
Non è mai stata sposata. Il primo ragazzo di Barbie, Ken, debutta due anni dopo, nel 1961. Ma Barbie ha avuto diversi amori anche se non tutti lo sanno: durante la prima separazione da Ken, nel 2004, ebbe una tormentosa relazione con Blaine Gordon, un surfista australiano.
Le Barbie Collector sono realizzate in silkstone, plastica morbida simile alla porcellana. Barbie è l'unica bambola ad avere un colore di pantone dedicato: PMS 219 C. Nella serie I Simpson esiste una bambola ispirata a Barbie chiamata "Malibu Stacy". È stata musa di molti artisti, tra cui Andy Wharol, per oltre cinque decadi.

Barbie: the First 1959

Il modello femminile a cui si sono ispirati, sono le più belle attrici dell'epoca, Marilyn, Liz Taylor e Sandra Dee. Di quest'ultima è facilmente intuibile la somiglianza, semplicemente osservandone il viso.
Il valore della prima  Barbie vintage, oggi si aggira sui 6.500 dollari. Ma ad un'asta sono arrivati ad acquistarla per la cifra record di 27.450 dollari.  E non è la più cara. 
La più costosa è stata la Barbie disegnata nel 2013 da Stefano Canturi.  Il valore è di 302.000 dollari perché orecchini e collana indossati dalla bambola sono diamanti veri.

La prima Teen-age fashion doll costava 3 dollari. I suoi vestiti partivano da un minimo di 1 dollaro fino ad un massimo di 5.
Il numero di Barbie vendute nel primo anno fu di 351.000.
Mentre dal 1959 ad oggi, ne sono state vendute oltre un miliardo. 
Sempre oltre il miliardo gli abiti  e le scarpe prodotti per lei e i suoi amici. Oltre 100 fashion designer l'hanno vestita. 
il numero medio di Barbie posseduto dalle bambine di età compresa tra i tre e i sei anni, è 12.
È LA NUMERO 1 NEGLI STATI UNITI E LA NUMERO 1 NEL MONDO DELL'INDUSTRIA DEI GIOCATTOLI TRADIZIONALI.
Ogni anno vengono creati per lei 120 modelli diversi di abiti e sono oltre 1000 i canali you tube a lei dedicati. 
Fin qui in numeri, ma potrei andare avanti all'infinito.
Si capisce subito, dal suo esordio, che questa bambola ne farà di strada. Quel che non si sapeva ancora, è che diventerà una vera Icona. La più pop. Ma anche la più rock, la più hard, la più fashion di sempre. 


La mia prima Barbie arriva in casa agli inizi degli anni 70. L'avevo chiesta come regalo di Natale.
Bionda, incantevole, col suo costume intero color cielo, gli occhiali da sole e il telo da mare. 

 la mitica Barbie Malibu.
Barbie Malibu (collezione privata)

Ci sono state diverse versioni a seconda degli anni di produzione. Dal 1971 fino al 1973 sono made in Japan, nel 1973 made in Taiwan, dal 1974 al 1976 made in Korea.
Ricordo che mi arrivò tutto il pacchetto del The Sun Set Malibu. Ed ero così felice che ci giocai per ore, giorni, mesi, anni. Non sempre con la stessa eh...

La mia passione si consolidò con il tempo. Collezionai versioni e oggetti. Mi regalarono la macchina di Barbie, la casa di Barbie, la piscina di Barbie... e ogni mancia delle nonne che arrivava, era destinata metà a nuovi abiti e accessori e metà alla mia altra grande passione: i fumetti.
Abbandonai la mia bambola preferita solo da adolescente.  Quando nuovi giochi e nuovi interessi, presero il sopravvento. Ma non l'ho mai dimenticata.
Da adulta ho arricchito la mia collezione con pezzi a tiratura limitata o originali in ottimo stato che compro nei mercatini dell'usato e anche alle aste. Credo che, si possa parlare di passione smodata, che del resto ho varie volte celebrato:

Barbie The Icon

Una collezione da Barbie!


Nel tempo si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali che hanno contraddistinto oltre mezzo secolo di storia mondiale, ma quel che è certo è che, diversamente dagli altri miti contemporanei, ha avuto il privilegio, in quanto bambola, di essere fuori dal tempo, attraversare tante epoche senza che nulla abbia potuto scalfire il suo status di leggenda.

So che tra voi amici, ci sono dei veri appassionati e collezionisti di tutti i generi. Mentre altri amano meno questo genere di "attività".
Avete voglia di parlarne qui da me? 
Qualcuno di voi è convinto come me, che coltivare questo genere di passione è anche un bel modo di non dimenticare mai il fanciullo che è in noi?





Qui sotto alcuni dei miei ultimi acquisti. 

Barbie My Fair Lady (collezione privata)

Barbie Little Red Dress (collezione privata)


Fonti: Barbie The Icon - 2015 - Mattel

20 gennaio 2019

AUDREY HEPBURN: OGNI 20 GENNAIO.


Audrey Hepburn e Hubert de Givenchy






Il 20 gennaio 1993, Audrey Hepburn si spegneva nella sua bellissima casa in Svizzera, La Paisible, circondata dall'affetto di tutti i suoi cari.
La seppellirono lì, nel piccolo villaggio, circondata dai suoi fiori.
Il suo più caro amico, Hubert de Givenchy, ripensando a quei momenti disse, che le assomigliarono profondamente. 
"Molto semplici, molto freschi, in presenza di tutti coloro che l'amavano, celebri o sconosciuti. Tutti erano uniti dalla tenerezza e nell'amore. Nonostante la durezza della vita, Audrey aveva saputo conservare dentro di sé una parte d'infanzia. E quella magia, ha speso la sua vita a volercela restituire. È questo che ha fatto di lei una fata, una dolce fata ispiratrice di amore e di bellezza. Questo genere di fate non se ne va mai del tutto."

Perdonatemi se, la mia fata preferita resta sempre qui nel mio cuore.
Ed ogni 20 gennaio la ricorderò a mio modo.





Fonte:
Immagini di una vita - Audrey Hepburn - l'intramontabile fascino dell'eleganza.

26 gennaio 2018

IL GIORNO DELLA MEMORIA.


Vorrei continuare a parlare di Audrey Hepburn anche in occasione del giorno della Memoria che cade ogni 27 Gennaio.
Non so quanti di voi sanno che la grande attrice era di origine olandese e visse il periodo più terrificante della 2° guerra mondiale a Arnhem con sua madre e suo fratello.
Durante l'occupazione tedesca soffrì la fame, molteplici privazioni e durante l'assedio degli alleati rimase nascosta per diversi giorni da sola, in una cantina, per oltre tre settimane.
Quando uscì dal suo rifugio era debolissima ed in preda all'epatite.
Era il 5 maggio 1945, il giorno dopo il suo compleanno.
A 16 anni, Audrey era alta 1 metro e 76 centimetri, ma era malnutrita, le sue caviglie erano gonfie di edemi e pesava solo 40 chilogrammi.
Nonostante le sue pessime condizioni di salute volle festeggiare le truppe alleate.
Ma quello che ricordava e che molte volte le sarebbe tornato in sogno fu la gravità di quanto vide durante l'occupazione.
Ebrei di tutte le età costretti a cucirsi la stella di David al petto e assistere ai rastrellamenti.
Questi ricordi non l'abbandonarono mai più.
Circa trent'anni dopo, nella sua casa in Svizzerà raccontò ad un giornalista americano quanto aveva visto.


"Ho visto intere famiglie, con ragazzi e bambini piccoli, venire ammucchiate dentro vagoni bestiame - erano treni composti da grandi vagoni di legno con solo un piccolo portello aperto sul tetto... c'erano tutti quei volti che ti sbirciavano da dietro le assi,,, sulle banchine in partenza i soldati tedeschi radunavano intere famiglie ebree con i loro miseri fagotti e i loro bambini.
Poi le separavano, gridavano alle donna di andare da una parte e agli uomini da un'altra.
Poi prendevano i bambini e li caricavano su un altro vagone... tutti gli incubi di cui ho sofferto in vita mia hanno sempre avuto a che fare con questi ricordi".


In seguito le venne chiesto più volte di interpretare Anne Frank in un film.  Lei rifiutò sempre.
Solo nel 1990, in occasione di una cena di gala volta a raccogliere fondi per l'UNICEF,  lesse alcuni brani dal diario di Anne.
Fu un'interpretazione memorabile, di rara bellezza e di un'intensità così lancinante che tutti le chiesero di tornare sul palcoscenico che aveva abbandonato quasi quarant'anni prima.
Ma lei disse.

"Vedete, in realtà non si tratta del fatto che sono o non sono una brava attrice; il fatto è che anche la mia famiglia ha vissuto in Olanda durante l'occupazione nazista ed io stessa ho conosciuto ragazze come Anne - ora lei avrebbe avuto la mia età. È questo il motivo per cui ho sempre rifiutato di interpretare il film su di lei: sapevo che avrei pianto troppo".




La Memoria ci sopravviverà.
La Grandezza di alcuni anche.


Abbiate cura della Memoria.








Fonti: La principessa di Tiffany di Robin Karney -
Edizioni Gremisse - 1994

20 gennaio 2018

LA PAISIBLE AWARD, PREMIO AUDREY HEPBURN.




Fiori di Audrey Hepburn - olio su tela - 1969 - proprietà di Sean Hepburn Ferrer





Oggi sono 25 anni che Audrey Hepburn ci ha lasciati.
A dire il vero è presente nel nostro mondo sempre e costantemente.
Il suo stile, la sua grazia, la sua intelligenza, la sua versatilità, il suo amore incondizionato per gli altri, soprattutto per i bambini, sono un esempio coraggioso e nitido per chiunque lo voglia seguire.

Ho tratto dal libro che Sean Hepburn Ferrer scrisse su di lei, uno dei brani con cui la descrive:


"Spesso mi chiedono come mi sentissi ad avere una madre famosa. Rispondo sempre che, in effetti, non lo so. L'ho conosciuta prima di tutto come madre, e poi come migliore amica. Solo più tardi capii che era anche un'attrice, e ancora più tardi che era un'attrice eccezionale. E fu soltanto dopo la sua morte che capii davvero a che punto avesse lasciato un segno nel nostro mondo. Le continue dimostrazioni d'affetto e i tributi alla sua memoria testimoniano come il lavoro al quale scelse di dedicarsi nell'ultima parte della sua vita abbia confermato a tutti che il germoglio di cui si erano innamorati anni prima era diventato davvero un bellissimo albero. E che era davvero degna del loro affetto".


Le parole di suo figlio mi hanno dato spunto per istituire un premio, qui, nel vasto mondo blog, con cui ricordarla ogni anno in occasione di questo giorno, con il quale premiare tra i blog che frequento, quelli che secondo me, si sono distinti nell'avvicinarsi di più al suo stile unico e al suo modo di essere.
Perché non c'è nulla di più grande della parola e delle immagini per descrivere come siamo.

Il premio l'ho intitolato La Paisible Award, dal nome della casa che possedeva in Svizzera e dove si rifugiava con i figli appena poteva, lì dove morì, il 20 gennaio 1993.
Se non lo sapete era anche una bravissima pittrice, il simbolo del premio sarà uno dei suoi quadri, foto che ho ripreso dal libro di Sean che ha fornito le fonti al post.


Ed ecco i cinque blog premiati:

I pensieri di P.
Blog di Sara
Parole spettinate
Mirtilla's house
I libri di Francesca

E voi amici che pensate di averla scampata, sappiate che sulla griglia ci finirete pure voi. Questo è un premio che girerà, almeno mi auguro. L'importante è citarne fonte e motivazioni.
Vi abbraccio tutti.








Fonti: Audrey Hepburn un'anima elegante, di Sean Hepburn Ferrer. Tea Edizioni-2003.


19 marzo 2017

UNA FOTO E...DAL BLOG DI OFELIA DEVILLE.









Partecipo ad un'iniziativa di Ofelia Deville del blog Pride che lei spiega molto bene nel suo post che vi lindo qui sotto.




Pubblico una foto che mi sta particolarmente a cuore e ci abbino una canzone, una frase, una poesia, una breve storia.
Mi pare un meme semplice e bellissimo che può spiegare tanto di noi. A partire da questo fine settimana sarà un post che volendo potremo ripetere ogni  secondo mercoledì del mese.
La mia passione per la fotografia è cosa nota (e chi mi segue su Instagram lo sa bene) quindi coglierò l'occasione per raccontarvi di volta in volta qualcosa di me.
Ringrazio la cara Ofelia per l'idea. E speriamo vi piaccia ciò che scriverò ispirandomi alla foto.








Il mondo intorno a Mariella (foto privata di Mariellaesseci)



La foto proposta l'ho fatta a casa di ritorno dal mio ultimo viaggio negli Stati Uniti. E con chi potevo partire se non con Audrey Hepburn? Colleziono libri, immagini, film, di tutto un po'riguardo lei. Cerco di attingere dal suo stile piccole gocce di bellezza e di eleganza. Non le somiglio neppure alla lontana ma non importa, è sintonia di cuore.
Per quel che riguarda poi le scarpe,  sono un altro paragrafo irrinunciabile della mia vita. Le amo, le colleziono, le uso. Sono iconiche, dicono tutto o la maggior parte delle persone che le indossano. Amo parecchio pure quelle da uomo e non ho mai sbagliato a "catalogare" un uomo partendo dalle sue scarpe. Quella della foto è un po' un simbolo al quale per me era impossibile rinunciare.
"Tapestry" è uno dei miei vinili feticcio. Come raccontavo alla mia amica Nella sul suo blog, l'originale di quel disco che avevo in casa in cassetta, l'ho trovato rovistando in un negozio di vecchi vinili nell'East Village di NYC qualche anno fa. Un gran colpo di culo per una come me che conosce a memoria ogni singolo dell'album.
Il libro. Ho trovato questa versione del romanzo di Anne Bronte nella celeberrima libreria Strand. Quella grande come un intero isolato. Vi immaginate quanto tempo ci sono stata dentro e cosa non mi sono portata via?
Alla base di tutto la cartina. La mia città del cuore. Nessuno al mondo può contenderle il diritto di essere l'inizio e la fine di ogni cosa. Il tempo che scorre la sorprende sempre diversa. La città che non dorme mai, con il continuo rumore di sottofondo di chi sarà sempre più avanti di tutti.

Alla prossima foto.


05 giugno 2016

A CENA CON...




Aderisco ben volentieri all'invito della blogger Fata Confetto di partecipare ad un gioco che coinvolge amiche e amici blogger. Tutto nasce per favorire contatti tra i blogger e stimolare lo scambio di idee e nuove proposte. 


Il banner del gioco è questo:




Qual è l'idea? Quella di immaginare di invitare a cena un personaggio del passato che sia storico,di fantasia, dello spettacolo e dedicargli un menù ad hoc.
Chiaramente mi ci sono buttata a capo fitto, poiché un gioco che coinvolga cibo e personaggi mitici mi piace un sacco e poi avevo già in mente, nel momento stesso in cui ho letto le regole, il personaggio e il menù.
Per cui, ringrazio Marilena del blog Parole di contorno, che mi ha chiesto gentilmente di partecipare e inizio immediatamente.
Le regole sono semplici per chi di voi volesse partecipare:
1) inserire l'immagine del personaggio;
2) una breve motivazione della scelta;
3) il menù con il link delle ricette o la citazione della fonte;
4) foto delle ricette (facoltativo);
5) lasciare un commento di adesione nello spazio commenti di questo post;



Ed ora iniziamo:

Il mio personaggio è  AUDREY HEPBURN. Lei amava molto cucinare e aveva raccolto tutte le sue ricette in un librino sfilacciato che un giorno Luca Dotti, suo figlio,  ritrovò. Alcune erano complesse ma non arrivarono mai sulla sua tavola, altri invece sono esattamente quelle che lei amava per davvero e che le appartenevano. Dietro la sua passione per la cucina c'era il trauma della guerra, e la perdita di tutto ciò che contava per una bambina. Indelebile nella sua memoria il tempo in cui non c'era più nulla da mangiare se non erba e tulipani bolliti, quando sei ridotta a mucchietto di pelle e ossa e riesci a sopravvivere grazie a qualche tavoletta di cioccolata portata dai liberatori prima che sia troppo tardi. Audrey si salvò e considerò la sopravvivenza un dono che non andava sprecato. Lavorò duramente per riconquistare quello che aveva perso. E tutto, anche la sua passione per la cucina, è riconducibile a questo. Nulla di più.
Amando appassionatamente la donna (più che la star) per quello che ho imparato leggendo moltissimo su di lei, mi piaceva dedicarle un tributo grazie al piccolo gioco, nel quale sono stata coinvolta. Donna, attrice, mamma, e magnifica persona.










Il menù è così composto: caprese tricolore, pennette alla vodka, vite tonnè e crumble di mele. Lo accompagnano un vino bianco delicato come il Sauvignon per il primo, uno Syrah per il secondo e per il dolce uno spumante classico.

Tutto il menù è tratto dal libro che ha scritto suo figlio Luca Dotti "Audrey mia madre" e le ricette sono pubblicate lì per chi volesse approfondire. Io sono riuscita ad inserire solo il link del primo piatto.






20 aprile 2016

NEW YORK STATE OF MIND.



Viaggiare è una delle mie passioni. Che non sono poi tantissime. Lettura, musica, film e viaggi. Tutto qui.
Ci sono alcuni posti in cui ho desiderato andare fin da quando ero una mocciosa. Colpa del cinema e delle troppe letture. Leggere è, secondo me, uno dei migliori modi per viaggiare senza spostarsi di un millimetro,  soprattutto se non hai alternativa. Apre la mente, il cuore e lo sguardo. Una pagina scritta bene, riesce a trasportarti lontano. Oltre oceano, fino alla fine del mondo. 
Per me ragazzina, che sognavo di vivere in una metropoli, visto che la provincia mi stava oltremodo stretta, erano due le città che mi affascinavano. Una la conoscevo fin da bambina, da quando avevo tre anni e l'avevo vista per la prima volta: MILANO.
La vita poi, mi ha portato fino a lei, e sono ancora qui.
La seconda, la intravedevo tra le pagine di alcuni autori che amavo. Romanzi e poesie.
Oppure nelle immagini di film potenti ed evocativi, che si infiltravano simil droga nelle vene. Fino a rendermi dipendente. Schiava felice di un luogo dal quale non sarei mai riuscita a liberarmi. Nel mio immaginario il centro del mondo.
NEW YORK.
Inutile negarlo, per molti, me per prima, l'America e soprattutto NYC, sono istantanee. Immagini e frasi impresse a fuoco.

La prima volta che sono stata nella BIG APPLE, ho utilizzato un metodo semplice e funzionale per fare un promemoria delle cose e dei luoghi da non perdere: ho diviso Manhattan in tre parti e ho cominciato a tracciare i punti di interesse partendo dai miei film preferiti.

UPPER MANHATTAN: VANILLA SKY, Harry ti Presento Sally, C'è Posta per Te, SEX AND THE CITY.


MIDTOWN MANHATTAN: GHOSTBUSTER, August Rush, SERENDIPITY, Manhattan, COLAZIONE DA TIFFANY, Innamorarsi, SEX AND THE CITY

LOWER MANHATTAN:BIG,Wall Street, IL DIAVOLO VESTE PRADA, Superman, SEX AND THE CITY.

Poi andando oltre l'isola c'è BROOKLYN. E qui basterebbe un titolo o due: C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA, ma anche Saturday Night Fever e, naturalmente, SEX AND THE CITY.

Fino a raggiungere la spiaggia dei newyorkesi: CONEY ISLAND. Anche per questa spiaggia basterebbe un titolo: I GUERRIERI DELLA NOTTE. Ma io che sono una romantica, preferisco un piccolo film che mi ha fatto sognare di arrivare sulla famosa passerella in legno a cavallo di una moto: COME FARSI LASCIARE IN DIECI GIORNI. Non è da oscar sicuramente, ma volete mettere farsi un bel giretto stretta dietro Matthew McConaughey?

Il mio metodo per conoscere (o riconoscere) meglio NYC, l'ho applicato tutte le volte che ci sono tornata. 
Certo, questo può accadere solamente se il luogo è tutt'uno con te stesso. Se si è respirato e immagazzinato per anni ogni riga letta,ogni rimando visto, ogni notizia, bevendo e accumulando, quasi come cammelli. Altrimenti basta una bella Lonely Planet, che ti indica tutto quello che c'è da fare ma annulla ogni magia.Salvo poi pentirsene, successivamente. La magia, come il dirsi ripetutamente "ma è davvero così, proprio così come immaginavo. Come avevo visto, come avevo letto.Anzi di più". Aiutata dalla macchina fotografica, ho trasformato il sogno in realtà e la realtà in immagini. 
Piccoli sassolini o tracce...

Tracce a cui posso tornare ogni volta che la malinconia sale:



CONEY ISLAND - ESTATE 2015 - FOTO MS



GREENWICH ISLAND - ESTATE 2015 - FOTO MS

MIDTOWN MANHATTAN - TRUMP TOWER - ESTATE 2011 - FOTO FP






FLATIRON BUILDING - MIDTOWN MANHATTAN
ESTATE 2015 - FOTO MS


 I DOLCI DI MAGNOLIA BAKERY - ESTATE 2015 - FOTO MS




MAGNOLIA BAKERY - GREENWICH WILLAGE - ESTATE 2015 - FOTO MS


 MIDTOWN MANHATTAN - ESTATE 2015 - FOTO MS

YES IT'S ME - ESTATE 2015 -FOTO FP




NEW YORK CITY SECOND ME



E i libri?
Ecco alcuni passi tratti da libri che sono parte di me come NYC.

"Mi saprebbe dire per caso dove vanno le anitre quando il lago gela? Lo sa per caso?"
( Il giovane Holden - J.D. Salinger)

"Non si può ripetere il passato".
( Il grande Gatsby - F.S. Fitzgerald)

"L'aria in cui vivono le idee è l'unica per cui valga la pena di respirare".
(L'età dell'innocenza - Edith Warthon)

"Io no. Non mi abituo mai a niente, io. Chi si abitua a tutto tanto vale che muoia".
(Colazione da Tiffany - Truman Capote)

Ora aspetto i vostri luoghi preferiti. Quelli fermati da immagini che il tempo non potrà mai sfocare. E le frasi e i libri che più li rappresentano. Se vorrete.