| dipinto di Paul Klee |
La centralità data dall'autore al protagonista e al suo sentire sembrerebbe far retrocedere in secondo piano la trama e il motivo distopico. In realtà, la riduzione dello spazio vitale, delle risorse essenziali, della stessa indipendenza dei singoli individui - nel mondo descritto da Christoph Ransmayr - non può che determinare un unico spazio delle possibilità, di libertà, quello del pensiero, della memoria. Sembra che la vera consistenza del mondo futuro quasi senza terra e materia - prospettato dall'autore - risieda solo nell'intimo sentire individuale e nel racconto che, di questo, il singolo individuo può fare a se stesso, e forse solo a se stesso. A rappresentare la smaterializzazione e l'aleatorietà del mondo esterno, una figura femminile dalle ossa fragilissime, "di vetro" che assumerà invece peso e forza esponenziali nel pensiero del protagonista.
Qui la trama