Arnicamontana scrive:
Guglielmo...ci ho pensato e, se di malinconia parliamo, ho concluso che non uso antidoti. La lascio scorrere la malinconia, fa parte di me e non mi disturba (al massimo può disturbare gli altri!).
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Questo metodo ampia le possibilità previste dal mio piccolo prontuario di antidoti contro la malinconia. Arnicamontana propone la "non cura" della malattia che presuppone "fatalità" per il suo manifestarsi e "fiducia" nella propria resistenza fisica. Anzi direi che questo atteggiamento è di vera e propria negazione della malattia: la malinconia non è una malattia perché sta dentro la nostra natura, è un fatto costitutivo della nostra vita. Come potrebbe disturbarci?
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sabato 16 maggio 2009
giovedì 27 marzo 2008
Antidoto alla peste (estorto sotto tortura ad un untore), 1630
Si prendano questi ingredienti: "cera nuova once tre, olio d'oliva once due; olio di Hellera, olio di sasso, foglie di aneto, orbaghe di lauro peste, salvia, rosmarino, once mezza per ciascuno; un poco d'aceto", si faccia bollire il tutto riducendolo a una pasta con la quale si ungano le narici, le tempie, i polsi e le piante dei piedi, dopo aver mangiato cipolle, aglio e bevuto aceto.
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