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sabato 3 dicembre 2011

Firme per il silenzio (inizio trilogia di testi tratti da Cere perse di Gesualdo Bufalino)



Abbazia delle tre fontane (Roma)
Scrittori della penisola, confréres (non so come chiamarvi, sono nuovo del sodalizio), e se provassirno per
un poco, un anno, sei mesi, a tacere? Un silenzio totale, soffice, color del miele... Senza più né un romanzo, né un saggio, né un elzeviro, né una poesia, né un panfletto, un’intervista (né un post su un blog, ndr)...
Bensì, da un capo all’altro d’Italia, telefoni staccati, contratti disdetti, lettere inevase; strette di mano eluse, diti sul labbro, come in certe statue del Settecento lungo i viali d’un giardino granducale. E le giornate allora sarebbero improvvisamente vacanti, una panoplia di graziose e rosee domeniche, un grappolo di ore lietamente infeconde, da piluccare adagio, in pantofole, con la moglie o chi per lei, bricoleggiando con rnartello e chiodi o bruciando nella stufa, un sedicesimo dopo l’altro, i volumi omaggio accatastati sul pavimento...
Che ne dite? Se opzione zero ha da essere, perché non estenderla alle rotative? E allora su, facciamolo questo gesto: incappucciamo le stilografiche, disarmiamo Olivetti e Remington, dopo tanti corpo a corpo cruenti. E prendiamoci una stagione sabbatica, sperimentiamo per la prima volta nei secoli la Cassa Integrazione dell’Alfabeto.

da Gesualdo Bufalino, Cere perse, Firme per un silenzio


Pensierino. Si, il silenzio è soffice e color del miele...

P.S. Prossimo brano di Gesualdo Bufalino il 7/12

I venti di Mario Vargas Llosa

 Il protagonista di questo libretto di Vargas Llosa si reca una mattina con l'amico Osorio ad una manifestazione contro la chiusura di u...