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martedì 15 novembre 2011

Vecchi proverbi

Un vecchio proverbio milanese recita così:"Pan e nus mangiò da spus, nus e pan mangiò da can".
Nella lucida e feroce sintesi di questo proverbio c'è tutto, non manca nessun particolare: c'è il pane come alimento "della festa"[almeno per quando lo era], c'è la miseria di chi mangia più noci che pane e pur non morendo di fame si percepisce come un animale e c'è il gioco degli uguali/contrari che ci fa vedere che la vita ha più punti di vista che sono solo in apparenza antitetici.  In fin dei conti è sempre mangiare pane e noci, eppure basta uno spostamento di prospettiva per buttarci nella disperazione più nera o nella festa più gioiosa.

Un altro proverbio affilato come un rasoio sentenzia:"Baréta rusa (*) o mèrda". Questa è l'alternativa del disperato che gioca il tutto per tutto. Successo ed insuccesso sono egualmente a portata di mano.

(*) Allude alla berretta cardinalizia. Il proverbio è stato usato anche da Dario Fo in un vecchio spettacolo su Portella delle Ginestre (1970 circa).

I venti di Mario Vargas Llosa

 Il protagonista di questo libretto di Vargas Llosa si reca una mattina con l'amico Osorio ad una manifestazione contro la chiusura di u...