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lunedì 15 giugno 2009

Senza il trattino


Ci voleva. Lo aspettavamo da tempo ed è finalmente arrivato. L'ha annunciato Massimo D'Alema in tivvù e da ieri la politica italiana è cambiata. B. trema all'annuncio ed ha immediatamente convocato nel suo ufficio (rinviando un casting di soubrette per il Bagaglino) una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione della Fininvest allargata a qualche ministro, due dirigenti RAI ed Emilio Fede (fuori aspettava l'avvocato Ghedini, nel caso ci fosse qualche cosa da fare in tribunale o andar giù al bar ad ordinare un aperitivo).
Ma cosa ha detto D'Alema? Ecco l'annuncio che ha sconvolto il quadro politico italiano: " L'alternativa al governo B. è la formazione di un grande partito di centro sinistra, senza il trattino". Un grande silenzio, pregno di pensieri, è calato nello studio televisivo e nel Paese: è stata inaugurata (finalmente!) la politica del "senza".

PS Ecco più o meno la faccia che ho (bloccata in un perenne sorriso, sarà una paresi?) dopo le dichiarazioni di D'Alema

giovedì 12 febbraio 2009

I piccoli paesi e la politica

Dunque sapete che la confusione politica è grande sotto il cielo. Ma nei piccoli paesi lo è ancora di più. Principalmente per la nascita di una miriade di liste civiche dai contorni politici assai sfumati che non di rado si reggono su ben collaudati gruppi di potere (non trovo un termine più adatto) che gestiscono i piccoli-grandi interessi locali.
I partiti "tradizionali" sono tramontati ed ora vediamo situazioni come quella che vi descrivo.
Dunque. La sede del Partito Democratico sta esattamente nella sede della vecchia D.C. e questo, lasciatemelo dire, in un paese che nel dopoguerra fino agli anni '90 aveva una maggioranza democristiana schiacciante, ha un effetto straniante. Forza Italia e A.N. non hanno una sede, non si sa se alla nascita del nuovo partito del Popolo delle Libertà a Marzo qualcuno sentirà la necessità di fare anche in questo paesello una sede. Vi chiederete dove si trovano ora a discutere di questioni amministrative (visto che reggono, in perfetta continuità col passato democristiano e socialista, anche il Comune). Non si sa. O meglio lo sanno solo i soliti noti e discutono nei salotti privati in perfetto stile berlusconiano. Anche la Lega Nord non ha una sede pur avendo quasi il 15 % dei voti. Il "radicamento" sul territorio secondo i seguaci di Bossi è questo: un "presidio" (così militarmente lo chiamano) c'è in un solo paese vicino e si fa capo lì. Di discussioni politiche locali neanche a parlarne. Altri partiti non ce n'è e quindi la semplificazione è già in atto.
Le segreterie provinciali o regionali direttamente mandano degli emissari a dettare la linea ai fantomatici "segretari" locali (quasi sempre cooptati dai gruppi dirigenti centralizzati) e questa è la democrazia dei partiti nel nostro paese.
Pensiamo seriamente che in un quadro così a qualcuno (onesto e amante della cosa pubblica) venga voglia di fare politica?

mercoledì 21 gennaio 2009

Facce di bronzo


Chi ha ascoltato l'On. Bersani parlare a Ballarò ieri sera, avrà pensato che finalmente ecco uno che, nella migliore tradizione della sinistra, va nelle fabbriche ed ascolta chi la crisi la vive sulla sua pelle e poi,naturalmente, va in TV e racconta l'Italia "vera" e non quella che vorrebbe il nostro Presidente del Consiglio con il carrello della spesa sempre appresso.

Ma purtroppo non è così.

Basta leggere il resoconto della visita di Bersani all'ILVA di Taranto e le cose son ben diverse (vedi di fianco l'articolo del Comitato per Taranto).
Bersani nell'incontro con i dirigenti ILVA e (pochi) sindacalisti di area PD (questa è la sua platea!) dimentica alcune cose significative:
1) non fa cenno all'uso selvaggio della Cassa Integrazione Guadagni per continuare a fare enormi introiti a spese dello stato.
2) non parla dei recenti dietro-front sulle misure da attuare per limitare l'inquinamento (l'ILVA è il massimo produttore italiano di diossine).

Giustamente può venire il dubbio che i 98 mila euro ricevuti da Riva (proprietario dell'ILVA) per l'ultima campagna elettorale del PD abbiano pesato di più di qualsiasi altra valutazione.

Il PD nasce con queste idee vecchie, con uomini vecchi (non parliamo in termini anagrafici), portando avanti la vecchia politica di sempre.

I venti di Mario Vargas Llosa

 Il protagonista di questo libretto di Vargas Llosa si reca una mattina con l'amico Osorio ad una manifestazione contro la chiusura di u...