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mercoledì 24 settembre 2008

Alain de Botton, Come Proust può cambiare la vita



L'infelicità è fra le cose cui il genere umano si applica con più impegno e dedizione. Se fossimo stati posti sulla terra da un malvagio creatore al solo scopo di soffrire potremmo senz'altro congratularci con noi stessi per l'entusiasmo col quale assolviamo un simile incarico. Del resto, i motivi per essere inconsolabili abbondano: la fragilità del corpo, la mutevolezza dell'amore, le ipocrisie della società, i compromessi dell'amicizia, gli effetti deleteri della routine. La tenacia dei mali che ci assillano farebbe perciò supporre che l'estinzione della specie sia il momento più atteso da tutti.

Commento. Si, abbiamo delle pretese sul mondo. Soprattutto chi continua a depredare qualsiasi cosa (foreste, cibo, aria, acqua...) al solo scopo di far soldi. La pretesa, poi , non è solo dell'uomo sul mondo, ma dell'uomo sul proprio simile. Potremmo sparire come specie lasciando pochi rimpianti.

I venti di Mario Vargas Llosa

 Il protagonista di questo libretto di Vargas Llosa si reca una mattina con l'amico Osorio ad una manifestazione contro la chiusura di u...