Il ricordo che abbiamo dell'infanzia è, man mano che procede l'età, sempre un po' "mitico" e comunque brutalmente selettivo. Certi episodi o immagini o profumi o particolari si stampano nella memoria anche senza un motivo "forte"; altri ci sfuggono tra le dita come sabbia e non ricordiamo nulla di episodi che hanno segnato una tappa importante della nostra vita.
Certo è che la scrittura di questi ricordi, come in questo caso ha fatto la Ramondino, stimola la mitizzazione, ingigantisce particolari e sfumature, apre visioni e descrive ossessioni. Come tutti i miti non possiamo "spiegare", ma solo raccontare.
E' un "esercizio" che farebbe bene a tutti.